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TRATTARE LA CINA COME UN NEMICO

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A cura di supervice
Il 26 Febbraio 2012
73 Views

DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
Telegraph.co.uk

Mi è stata appena spedita una

copia del saggio di Amitai Etzioni “China:

Making an Adversary

pubblicato su International Politics. È in giro già da un po’

di tempo, ma mi è nuovo e non sarà stato visto da molti lettori del

Telegraph.

c

Come tutti sapete, Washington (e l’Occidente)

è profondamente divisa su come occuparsi della rinascita spettacolare

della Cina. È di gran lunga il problema più importante di geopolitica

del XXI secolo. È uno che non ci possiamo permettere di prendere per

il verso sbagliato, e gli errori fatti oggi potrebbero risultare irreversibili.

È stato coniato un nuovo termine,

il “contenimento della Cina“, utilizzato da quelli

che pensano che la crescita dell’economia e del settore militare di

questo paese – combinate con una nuova ’“attitudine truculenta

– stia potenzialmente minacciando gli Stati Uniti tanto da costringerli

a riarmarsi e a riorganizzare la sua struttura di alleanze globali come

polizza di assicurazione.

Questi falchi del “contenimento

citano le seguenti ragioni:

• Il bilancio della difesa cinese

è cresciuto ogni anno del 12,9% dal 1996 al 2008, mentre il PIL è

salito del 9,6%. Un documento della task force

del Dipartimento di Stato ha concluso che “sta procedendo a

un ritmo tale da preoccupare anche avendo l’interpretazione più

benevola delle motivazioni” cinesi.

• Le forze armate degli Stati Uniti

hanno avuto un rapido declino. La marina militare degli Stati Uniti

è passata da 780 navi nel 1989 alle 280 di oggi, la flotta più esigua

dal 1916. Le forze armate statunitensi devono affrontare un “disastro

(Hadley e Perry 2010).

• La Cina sta sviluppando capacità

asimmetriche“, specificamente progettate per contrastare

gli Stati Uniti. Citano i sistemi di impedimento A2/AD, così come i

missili balistici antinave introdotti per impedire l’accesso degli alleati

degli Stati Uniti nel teatro del Pacifico. Ciò potrebbe costringere

i gruppi di portaerei statunitensi a ritirarsi nel mezzo dell’oceano,

rendendo la nazione impotente di fronte a una crisi o obbligandola a

prender parte a una pericolosa intensificazione del bombardamento del

continente.

• La Cina sta incrementando la presenza

nel Mar Cinese Meridionale, avendone dichiarato una gran parte “Zona

Economica Esclusiva”, arrivando a disturbare le imbarcazioni da pesca

per chiarire il concetto. “Quando sarà

evidente, dopo alcuni anni o un decennio, che gli Stati Uniti non potranno

difendere credibilmente Taiwan, la Cina potrà

indirizzare le proprie energie navali oltre la prima catena di isole

nel Pacifico verso la seconda (Guam) e in direzione opposta nell’Oceano

indiano“, ha scritto Robert Kaplan. (Personalmente, ritengo

che simili argomentazioni non riescano a comprendere il significato

nevralgico di Taiwan nella psiche cinese, soprattutto da quando il Kuomintang vi stabilì la propria base “bianca”. Considerare l’isola come un avamposto per un’espansione è un salto di immaginazione.)

• Alcuni aggiungerebbero che l’improvvisa restrizione delle esportazioni di terre rare della Cina che vengono utilizzate nell’industria ad alta tecnologia mostra la vera faccia del paese e il non volersi attenere alle regole basilari del commercio (anche se metterei questo episodio nell’ambito delle castronerie, più che
in quello della cospirazione).

Contro questi argomenti, i “ravvicinatori” ritengono che queste affermazioni sono esagerate, o fondamentalmente errate:

• Il Dipartimento della Difesa degli
Stati Uniti sovrastima il bilancio militare cinese a 150 miliardi di dollari. Il Database delle Spese Militari dello Stockholm Peace Institute
lo fissa a 100 miliardi. La spesa della difesa cinese come parte del
PIL è stata costante, crescendo dell‘8% in linea con l’economia.

• I sottomarini nucleari cinesi sono
un insuccesso, e sembra siano così chiassosi da essere un bersaglio facile.” La sua flotta armata nucleare è desueta. Il suo nuovo stealth fighter sarà operativo solo fra alcuni anni. Ha 186 testate nucleari paragonate alle 1550 schierate negli Stati Uniti.

• La Cina è fortemente isolata in
termini militari. Gli Stati Uniti hanno alleati di vario genere in Giappone,
Corea del Sud, Singapore, Malaysia, Filippine, Indonesia, Thailandia, India e ora addirittura il Vietnam.

• Il paese ha dato una forte spinta
per incrementare i legami cooperativi con i vicini attraverso l’ASEAN. Ha già risolto 17 delle 23 dispute territoriali nella regione, in molti casi con termini moderati.

• L’approccio prevalente del Partito
Comunista Cinese vide con favore che l’Unione Sovietica andasse in bancarotta nella corsa rovinosa agli armamenti contro gli Stati Uniti.

• La Cina non ha utilizzato i suoi
due trilioni di dollari di debito statunitense Stati Uniti come leva di potere (anche se non potrebbe farlo senza alzare il valore dello yuan, visto che le riserve sono il lato B della sua politica monetaria mercantilista).

Potrei aggiungere che la Cina è la
società che sta invecchiando più rapidamente al mondo. La politica di restrizione delle nascite ha creato una nazione di figli unici, e le famiglie non li sacrificheranno con leggerezza per un’avventura militare. I poteri emergenti giungono quasi invariabilmente dal recente passato di grandi famiglie.

Il paese non ha alcuna storia moderna di espansionismo territoriale (lasciando da parte la storia complessa del Tibet… sotto sovranità cinese per ottocento anni finché la Cina cadde a pezzi nel XIX secolo, e i britannici si videro poi impigliati
nel Grande Gioco).

Il professore Etzioni ritiene che gli
Stati Uniti e l’Occidente hanno tempo a sufficienza per perseguire il “contenimento di Pechino”: lavorare partendo dall’idea che la crescita della Cina sia essenzialmente positiva e fare tutti gli sforzi per inserire la Cina nel sistema globale come azionista a pieno titolo. Solo se dovesse fallire, l’Occidente dovrà tornare al tavolo da disegno.

Considerando la Cina un nemico, i falchi rischiano di provocarla. Una simile politica rafforza i radicali nelle
lotte di potere in Cina.

In passato ho parlato di una cattiva

condotta nei riguardi della Germania Guglielmina nel periodo che ha

preceduto la Prima Guerra Mondiale, lanciando un avvertimento di quello

che potrebbe andare storto se le potenze dello status quo (all’epoca

la Gran Bretagna) giocheranno male al proprio turno. La politica di

contenimento alimentò la paranoia di accerchiamento del Kaiser.

Ci sono sicuramente paralleli superficiali,

l’acciaio della Cina e la produzione industriale sta esplodendo con

lo stesso ritmo della Germania dal 1880 al 1910; ma più ci penso, e

meno mi sembra calzante. La Germania stava raggiungendo rapidamente

il Regno Unito per tecnologia e reddito pro capite, e stava rivaleggiando

con la Royal Navy in termini assoluti.

Ma il paragone è comunque ingiusto

per la Cina. Il Kaiser volle sconvolgere l’ordine europeo. Il

suo generale personale aveva formulato in dettaglio il Piano di Schlieffen

per attaccare Francia e Russia, e lo attivò quando a Sarajevo fu offerto

un pretesto (“il regalo da Marte“, come notoriamente

rivelato negli archivi del gruppo dei generali).

La Cina è ancora povera, con

un reddito pro capite di solo 7000 dollari. Dovrà affrontare

fra pochi anni la “trappola dei redditi medi” quando

l’agevole cernita della crescita sarà esaurita. Il paese dovrà presto

passare dal copiare tecnologia alle invenzioni di primo mano, una sfida

che ha sconfitto tante economie nel corso degli anni e che si è fatta

gioco di tante curve di estrapolazione.

Come ha avvertito la Banca Mondiale

nel suo ultimo rapporto (uscito lunedì), la Cina rischia di cadere

con un tonfo a meno che non rompa la morsa statale sugli investimenti.

La mia ipotesi è che la Cina

supererà una piccola sbornia quando si purgherà delle tossine

dovuta alla grande boom del credito degli ultimi cinque anni prima di

giungere a tassi di crescita più umani. Sarà una grande potenza economica,

ma non così enorme da rovesciare l’intero sistema globale. Rischia

di diventare vecchia prima di essere ricca.

Io sono fondamentalmente dalla parte

di Etzioni, come lo sono Barack Obama e David Cameron. Coloro che spingono

per un contenimento radicale sono francamente pericolosi, e fomentano

componenti paranoiche nella cultura cinese che per ora sono in larga

parte sopite.

Cerchiamo di agire per la riconciliazione,

nel vecchio stile.

Per favore, sgridatemi se ho torto,

e sono benvenuti i commenti dei lettori cinesi.

**********************************************

Fonte: Treating China as an enemy

24.02.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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