FONTE: Climalteranti
In Ohio la tecnica di estrazione del gas tramite acqua pressurizzata, già sotto accusa per gli impatti sulle acque superficiali, è stata associata all’aumento della frequenza di lievi terremoti nelle zone circostanti. Un gas fossile
che se utilizzato aumenta ulteriormente la quantità di CO2 nell’atmosfera.
La pratica dell’”Hydraulic fracking” (frantumazione idraulica),
cioè l’estrazione del gas naturale con acqua pressurizzata da strati
profondi, è da tempo sotto accusa negli Stati Uniti per i conseguenti
rischi di inquinamento delle falde acquifere, come raccontato su Scientific
American.
Il processo di estrazione è difficile perché i giacimenti sedimentari
che ospitano il gas sono profondi, al di sotto delle falde e racchiusi
tra strati di rocce argillose impermeabili, ed è quindi indispensabile
ricorrere a tecniche di trivellazione mediante pozzi, simili a quelli
per l’estrazione del petrolio.
Fonte: WSJ Research /Chesapeack Energy
Il processo è
illustrato nella figura a fianco. L’estrazione viene effettuata ricorrendo
inizialmente ad un pozzo verticale, ma che nella parte finale sotterranea
si sviluppa orizzontalmente; lo “spillamento” (tapping) del gas
naturale avviene attraverso la tecnica dell’“hydraulic fracking”
delle rocce scistose.
La perforazione viene
condotta per 1-3 chilometri e a mano a mano il pozzo viene incamiciato
con una tubazione di acciaio. Le pareti del pozzo sono consolidate e
cementificate fino al di sotto del livello delle falde naturali, per
evitare che il gas o i fluidi di trivellazione ed estrazione risalgano
all’esterno della pipeline di acciaio o finiscano nella falda stessa
inquinandola.
Una volta raggiunta
la profondità del giacimento si fa compiere una svolta a gomito
a 90° al pozzo di trivellazione e si prosegue ancora per alcune
centinaia di metri continuando a incamiciarlo con la tubazione di acciaio.
Quindi si inietta sotto forte pressione una sospensione di acqua e sabbia
(per lo più silicea) contenente anche anti-aggreganti, che servono
a stabilizzarla, nonché
battericidi e altri prodotti chimici (tra cui alcuni notoriamente cancerogeni,
come il benzene).
La parte terminale della camicia porta delle cariche che si fanno esplodere
elettricamente, provocando sia dei fori nella tubazione che delle estese
fratture, ramificate in tutte le direzioni, nelle fragili rocce circostanti.
Le fratture e fenditure vengono mantenute pervie da grani di sabbia
silicea opportunamente dimensionati. A volte, se la pressione di pompaggio
è sufficientemente forte, bastano dei fori nella camicia di acciaio,
senza bisogno di ricorrere a cariche esplosive.
Il gas compresso, fuoriuscente
dalle fratture, entra controcorrente nella tubazione, risalendola fino
alla superficie dove verrà incanalato verso gli impianti di stoccaggio
e poi di raffinazione. Mentre continua il pompaggio forzato, l’acqua
a sua volta risale e viene raccolta in ampi bacini aperti per far decantare
i detriti e degassarsi parzialmente, quindi viene riutilizzata.
Finora le principali
contestazioni a questa tecnica avevano riguardato il pericolo di inquinamento
delle falde superficiali, vuoi per fratture nelle pareti di cemento
dei pozzi, poco accuratamente colate, vuoi per la cattiva impermeabilizzazione
del fondo dei bacini di raccolta delle acque di risalita dai pozzi (in
qualche caso hanno traboccato a causa di piogge torrenziali). Talvolta
dai rubinetti domestici sono fuoriusciti gas infiammabili o fanghi maleodoranti.
Le Autorità dello Stato di New York hanno proibito l’estrazione,
con questo metodo, nei bacini idrografici utilizzati per l’approvvigionamento
idrico delle grandi città e hanno chiesto di utilizzare solo serbatoi
stagni per lo stoccaggio.
Recentemente negli
Stati Uniti la pratica dell’Hydraulic fracking è stata accusata di
avere aumentato la frequenza dei terremoti. Intorno alla cittadina di
Youngstown (Ohio) si sono succeduti ben 11 terremoti, di cui gli ultimi due del grado 2.7
e 4 (alle 20.05
del 31 dicembre) della scala Richter, come segnalato da numerose note
di diverse Agenzie di Stampa. In questo caso i sismi hanno avuto un
ipocentro molto superficiale (3 –5 km), per cui i danni sono stati
notevoli, malgrado l’energia fosse limitata: interruzione di molte
sedi della rete stradale (Figura 2) e lesioni alle abitazioni. I sismi
si sono protratti per tutto il periodo del pompaggio di acqua e sabbia
dopo le esplosioni iniziali. A parità di energia sviluppata, come misurata
dai gradi della scala Richter, se l’ipocentro è molto profondo (30
–60 km come nel caso dei recenti sismi nel Nord Italia) i danni possono
essere più limitati.
Associazioni di cittadini infuriati per le continue e
inusuali scosse sismiche, hanno ottenuto dalle autorità dell’Ohio
la chiusura provvisoria di alcuni impianti di trivellazione della Northstar
Disposal Service attorno alla città di Youngstown. Il blocco è momentaneo
perché questa tecnologia di estrazione del gas è stata finora ritenuta
regolare dai regolamenti federali.
Sorpresa di Capodanno in Ohio. Foto di Martin Luff
Lo Stato dell’Ohio
è costituito da una vasta pianura, in gran parte alluvionale e di fatto
non sismica, compresa tra il grande fiume (da cui prende il nome) a
Sud e ad Est, il Lago Erie a Nord e gli stati del Michigan, sempre al
Nord, e dell’Indiana ad Ovest.
Una indagine sismica
(non ancora pubblicata) si sta conducendo da parte di ricercatori della
Columbia University su incarico dell’ Ohio Department of Natural Research.
I ricercatori deducono che i movimenti potrebbero essere causati dallo
slittamento delle rocce scistose lungo faglie alla stessa profondità
del pozzo di fracking, ma distanti anche alcuni chilometri, causati
non dal pompaggio sotto pressione o dalle esplosioni, bensì dall’azione
lubrificante degli additivi alle interfacce di rocce adiacenti.
L’Agenzia ambientale
americana EPA non si è ancora pronunciata sull’origine certa di questi
fenomeni, che vengono minimizzate dalle imprese coinvolte: le trivellazioni
raggiungono strati molto distanti dalle falde superficiali. Per cui
sia il pericolo di inquinamento delle stesse, sia la destabilizzazione
di molte centinaia di metri di rocce sovrastanti la ramificazione orizzontale
sarebbero da escludere. Ma i meccanismi che provocano questi sismi possono
essere molteplici. In questo tipo di trivellazioni vengono usate enormi
quantità di acqua (anche 15 milioni di litri per pozzo) e centinaia
di litri di additivi chimici.
Inoltre il 75% dell’acqua
di pompaggio risale in superficie, portando con se sali e residui radioattivi
estratti dagli strati profondi. Comunque l’EPA si è riservata di
produrre un rapporto nel corso del 2012, visto i pareri contrastanti
di numerosi esperti.
A differenza dell’Ohio,
il sud dell’Oklahoma è territorio sismico e l’anno scorso tra il
17 e il 19 gennaio, si
sono infatti registrate 43 scosse da 1 a 2,3 gradi Richter, che in un
rapporto dell’Oklahoma Geological Survey sono state associate al fracking.
In Europa invece, nel
maggio scorso dopo due lievi scosse nei pressi di Blackpool, le proteste degli
abitanti hanno costretto il governo britannico a sospendere le operazioni
della Cuadrilla Resources, in attesa di nuove valutazioni d’impatto (come raccontato su Technology
Review).
I sostenitori del processo
di Hydraulic fracking ritengono che, dal punto di vista ambientale,
il processo ha un impatto ambientale minore rispetto all’emungimento
di petrolio delle rocce scistose condotto in superficie, come avvenuto
in passato per i giacimenti dei monti Appalachi, dove era stato effettuato
il decapsulamento delle cime e dei pendii per
sfruttarli a cielo aperto. Analogamente, nell’Alberta canadese, lungo
il fiume Athabaska, sono state distrutte intere
praterie e boschi con
l’intento di trattare il bitume con acqua calda per fonderlo ed estrarre
l’olio greggio. L’Hydraulic fracking invece consentirebbe di limitare
di molto le perdite di gas in atmosfera.
Le stime fanno ammontare
a 23.000 miliardi di metri cubi di gas naturale, prevalentemente metano,
nelle rocce scistose dei soli Stati Uniti Le perdite dirette di metano
sono in proporzione più pericolose della sua combustione perché questo
gas è circa 25 volte più efficace della CO2 come effetto
serra. Ma se anche non vi fossero perdite di gas, come nei processi
di estrazioni degli oli petroliferi a cielo aperto, la combustione di
questa enorme quantità di gas comporterebbe l’immissione in pochi
anni di altrettanti metri cubi di anidride carbonica nell’atmosfera
(il contenuto di carbonio per unità di volume di metano e di anidride
carbonica è lo stesso), con un ulteriore contributo al riscaldamento
globale.
Testo di Guido
Barone, con contributi di Silvie
Coyaud, Luca Lombroso, Riccardo Reitano, Claudio Cassardo, Daniele Pernigotti
e Stefano Caserini.
Fonte: Terremoti nell’Ohio provocati dall’ “Hydraulic fracking” ?
14.02.2012