Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
In tempo di guerra comandano sempre i militari, e – spesso – anche nel dopo, perchè alcuni di loro, nel frattempo, sono diventati politici. E oggi siamo in tempo di guerra. Quindi se l’entità politica (incompiuta) Unione Europea diventa subalterna, chi ne prende il comando?
Se la Ue storicamente nasce come contenitore geopolitico, economico e commerciale antisovietico sulla scia del Piano Marshall (da George Marshall, non a caso prima generale e poi ministro), anche la Nato viene concepita in funzione antirussa. E oggi il nemico con cui siamo in guerra è – appunto – la Russia.
Lo scorso 10 gennaio, una dichiarazione congiunta UE-NATO siglata nel quartier generale dell’ Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico preannuncia non solo la possibile prossima escalation del conflitto, ma forse anche qualcosa in più. Leggiamo insieme alcuni passi e poi diamo spazio al testo integrale.
Siamo in un “momento chiave per la sicurezza e la stabilità euro-atlantiche, che dimostra più che mai l’importanza del legame transatlantico e richiede una più stretta cooperazione UE-NATO“, per questo si richiede “una difesa europea più forte e più capace, che contribuisca positivamente alla sicurezza globale e transatlantica e sia complementare alla NATO e interoperabile con essa“.
“La NATO e l’UE svolgono ruoli complementari, coerenti e sinergici nel sostenere la pace e la sicurezza internazionali. Mobiliteremo ulteriormente l’insieme degli strumenti a nostra disposizione, siano essi di ordine politico, economico o militare, per perseguire gli obiettivi comuni nell’interesse dei nostri cittadini, vale a dire un miliardo di persone“. Si ampliano i settori di cooperazione comune: “porteremo il nostro partenariato al livello successivo“.
Nato e Ue, un’aquila a due teste: “invitiamo gli alleati in seno alla NATO che non sono membri dell’UE a partecipare il più possibile alle iniziative di quest’ultima. Invitiamo gli Stati membri dell’UE che non fanno parte dell’Alleanza a partecipare il più possibile alle iniziative della NATO“.
Se il Premio Nobel per la Pace 2012, ossia l’Unione Europea, non è riuscita a unirsi davvero nonostante decenni di integrazione fatta a colpi di crisi (e non solo economiche), potrebbe riuscirci la guerra. E se in tempo di guerra comandano i militari, chi comanda oggi a Bruxelles?
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Testo integrale:
Dichiarazione congiunta sulla cooperazione UE-NATO, 10 gennaio 2023
1) Il partenariato strategico NATO-UE si fonda sui nostri valori condivisi, sulla nostra determinazione ad affrontare le sfide comuni e sul nostro inequivocabile impegno a promuovere e salvaguardare la pace, la libertà e la prosperità nella zona euro-atlantica.
2) Oggi ci troviamo di fronte alla più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica degli ultimi decenni. La brutale guerra della Russia nei confronti dell’Ucraina viola il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite. Compromette la sicurezza e la stabilità in Europa e nel resto del mondo. La guerra della Russia ha esacerbato una crisi alimentare ed energetica che colpisce miliardi di persone in tutto il mondo.
3) Condanniamo con la massima fermezza l’aggressione della Russia. La Russia deve porre immediatamente fine a questa guerra e ritirarsi dall’Ucraina. Esprimiamo piena solidarietà all’Ucraina e ribadiamo il nostro fermo e costante sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale del paese entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Sosteniamo pienamente il diritto naturale dell’Ucraina ad autotutelarsi e a scegliere il proprio destino.
4) Attori autoritari sfidano i nostri interessi, i nostri valori e i nostri principi democratici utilizzando molteplici mezzi – politici, economici, tecnologici e militari.
5) Viviamo in un’epoca caratterizzata dall’intensificazione della competizione strategica. La crescente assertività e le politiche della Cina pongono sfide che dobbiamo affrontare.
6) I conflitti, la fragilità e l’instabilità persistenti nel vicinato europeo compromettono la nostra sicurezza e forniscono ai nostri concorrenti strategici come anche a gruppi terroristici un terreno fertile per acquisire influenza, destabilizzare le società e minacciare la nostra sicurezza.
7) Come sottolineato sia nel concetto strategico NATO che nella bussola strategica dell’UE, si tratta di un momento chiave per la sicurezza e la stabilità euro-atlantiche, che dimostra più che mai l’importanza del legame transatlantico e richiede una più stretta cooperazione UE-NATO.
8) La NATO rimane il fondamento della difesa collettiva per i suoi alleati ed è essenziale per la sicurezza euro-atlantica. Riconosciamo il valore di una difesa europea più forte e più capace, che contribuisca positivamente alla sicurezza globale e transatlantica e sia complementare alla NATO e interoperabile con essa.
9) Il nostro partenariato strategico rafforza entrambe le parti e contribuisce a consolidare la sicurezza in Europa e oltre. La NATO e l’UE svolgono ruoli complementari, coerenti e sinergici nel sostenere la pace e la sicurezza internazionali. Mobiliteremo ulteriormente l’insieme degli strumenti a nostra disposizione, siano essi di ordine politico, economico o militare, per perseguire gli obiettivi comuni nell’interesse dei nostri cittadini, vale a dire un miliardo di persone.
10) Prendendo le mosse dalla dichiarazione congiunta di Varsavia del 2016 e dalla dichiarazione congiunta di Bruxelles del 2018, che hanno ampliato e approfondito in misura rilevante il partenariato avviato più di vent’anni fa, abbiamo compiuto progressi senza precedenti in tutti i settori di cooperazione.
11) Abbiamo conseguito risultati tangibili nella lotta contro le minacce ibride e informatiche e nella cooperazione operativa, in particolare sulle questioni marittime, la mobilità militare, le capacità di difesa, l’industria della difesa e la ricerca in materia di difesa, le esercitazioni, la lotta al terrorismo e lo sviluppo delle capacità dei partner.
12) Poiché le minacce e le sfide per la sicurezza che ci troviamo ad affrontare stanno evolvendo in termini di portata ed entità, porteremo il nostro partenariato al livello successivo sulla base della nostra cooperazione di lunga data. Rafforzeremo ulteriormente la cooperazione nei settori in cui già collaboriamo e la amplieremo e approfondiremo per affrontare in particolare aspetti quali la crescente competizione geostrategica, le questioni di resilienza, la protezione delle infrastrutture critiche, le tecnologie emergenti e di rottura, lo spazio, le implicazioni dei cambiamenti climatici per la sicurezza, nonché la manipolazione delle informazioni e le ingerenze da parte di attori stranieri.
13) Firmando la presente dichiarazione indichiamo la nostra volontà di sviluppare ulteriormente il partenariato NATO-UE in stretta consultazione e cooperazione con tutti gli alleati della NATO e gli Stati membri dell’UE, in uno spirito di piena apertura reciproca e nel rispetto dell’autonomia decisionale delle nostre rispettive organizzazioni, senza compromettere il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di ciascuno dei nostri membri. In questo contesto riteniamo fondamentale la trasparenza. Invitiamo gli alleati in seno alla NATO che non sono membri dell’UE a partecipare il più possibile alle iniziative di quest’ultima. Invitiamo gli Stati membri dell’UE che non fanno parte dell’Alleanza a partecipare il più possibile alle iniziative della NATO.
14) Valuteremo periodicamente i progressi compiuti.
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Fonti: https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_210549.htm
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11.01.2023