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La Redazione

 

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Stiamo assistendo al momento più strano nella storia dell’economia?

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A cura di Davide
Il 13 Marzo 2017
122 Views

DI BRANDON SMITH

 

alt-market.com

 

E’ una sfortunata realtà che la maggior parte della gente tende a non prestare molta attenzione agli enormi cambiamenti in termini geopolitici ed economici. Potremmo pensare che eventi di questa portata dovrebbero attirare subito l’attenzione di ognuno mentre succedono, ma generalmente non accade mai finché il soggetto non vede che il microcosmo della sua vita individuale è una conseguenza di quello che accade nel macrocosmo, allora la gente si sveglia e se ne rende conto.

 

Esistono, comunque, sistemi per tenersi allenati a captare i segnali sommersi nel flusso di notizie e nella retorica politica e finanziaria, segnali che possono indicare come qualche grande cambiamento è in vista. A volte sono segnali sottili, a volte sono sottili “come una protesta femminista in bikini” (letterale, ndt). Vorrei fare notare che nei prossimi mesi le correlazioni appaiono così numerose e persino ovvie nella sfera economica che preferirei certamente assistere a una marcia di femministe con indosso niente tranne giri di nastro isolante da elettricista (letterale, ndt) piuttosto che assistere al caos che colpirà il pubblico ignaro.

 

Di cosa sto parlando? Ebbene, scorriamo la lista:

 

Riunioni della Federal Reserve, 14-15 Marzo

 

Come i miei lettori sanno bene, avvertivo già da prima delle elezioni che la FED si sarebbe servita di una presidenza Trump come opportunità per mettere fine ai tassi di interesse quasi zero, e rimuovere così la colonna portante che sostiene le borse: i buybacks borsistici (pratica finanziaria che consiste, in breve, nel ricomprare azioni proprie in massa per aumentarne artificialmente il prezzo da parte delle grandi aziende quotate, ndt), resi possibili da soldi a prestito istantanei a numerose banche e multinazionali. Senza QE (quantitative easing, alleggerimento quantitativo, ndt) e  tassi di interessi bassi la bolla azionistica non potrebbe che esplodere.

 

I guadagni aziendali sicuramente non sostengono le borse da soli, nemmeno il PIL o la spesa interna. La FED è l’unico fattore veramente determinante dell’attuale prosperità borsistica (bull market nel testo, ndt). Chiunque sostenga il contrario non può essere altro che un analista mainstream o un giocatore di borsa della domenica troppo entusiasta con un interesse a non fare crollare l’illusione.

 

Non mi risulta sorprendente che tutte le previsioni di un rialzo dei tassi a Marzo siano state alzate dagli analisti mainstream fino al 90% possibilità che non accada nel giro di una settimana. Non so perché servirsi di questi calcoli probabilistici formulati su fattori arbitrari come indicatori di qualsiasi cosa. Ho ricevuto email per l’intero mese per chiedermi se penso che la FED alzerà effettivamente i tassi mentre le previsioni dicono che le probabilità sono “così basse”. Rispondo che la FED non prende decisioni nelle riunioni ufficiali, le prende mesi prima e le riunioni ufficiali fanno da vetrina.

 

Troppa gente vuole continuare a pensare che la FED continuerà a pompare le borse, il che è esattamente la ragione per la quale non comprendono perché invece la FED alzerà i tassi. In realtà la situazione è pronta per consentire una implosione della bolla. Quando le elite trovano il capro espiatorio ideale, lo usano, e oggi i movimenti conservatori rappresentano il capro espiatorio perfetto. Ma la cosa più interessante da notare, è il tempismo di questa riunione.

 

La sospensione del tetto del debito USA scade il 15 Marzo

 

Quindi, in caso non stavate seguendo la situazione economica due anni fa, il Governo USA è stato sul punto di esplodere (in un certo senso) nel 2015. Il tetto del debito fissa dei limiti a quanto il Governo può prendere a prestito per finanziarsi e il limite è stato sforato pesantemente sotto l’amministrazione Obama, dopo che è riuscito a quasi raddoppiare il debito pubblico durante la sua amministrazione. Il Congresso ha passato una legge per consentire prestiti illimitati fino a Marzo 2017, e come da norma, gran parte del capitale è stato “prestato” dalla Federal Reserve, che come sappiamo, lo crea dal nulla. Con il ritorno del tetto del debito, la domanda è: potrà il Congresso estendere e rinviare ancora? Con Trump che ha promesso responsabilità fiscale, possono permettersi di estendere ancora? Ne hanno almeno l’intenzione, o abbiamo a che fare con un evento di crisi creato a tavolino?

 

Ancora una volta ribadisco, il tempismo mi pare un pò strano. La FED è intenzionata ad alzare i tassi nel corso del primo anno di presidenza Trump, lasciando i mercati borsistici sempre più soggetti a destabilizzazione. In aggiunta, il Governo potrebbe non potere più prendere a prestito quanto desidera, oppure ci sarà in effetti una estensione, ma il costo del debito crescerà. In ogni caso questo mese pare essere l’inizio di qualcosa: un cambiamento nella procedure operative standard di cui le elite si sono servite negli ultimi anni. Con i cambiamenti, chiaramente, vengono pure le conseguenze.

 

Inizio formale della Brexit il 15 Marzo

 

Gli scettici mi hanno ripetuto per mesi che nonostante avessi previsto bene nel caso della Brexit, le elite “non potranno mai acconsentire” che la Gran Bretagna esca dalla UE. Fino a questo punto non mi sembra proprio così. Theresa May ha in programma di notificare formalmente alla UE dell’inizio delle procedure di uscita il 15 Marzo, dando luogo a due anni di negoziati che non potranno che mandare shock economici nel globo su base regolare.

 

Certamente a questo punto la Brexit andrà avanti. I globalisti hanno terribilmente bisogno di una atmosfera di crisi per distrarre le masse dal prossimo grande reset globale, e gli servono più capri espiatori possibili per il disastro economico a cui tale reset darà luogo. Movimenti conservatori Europei, come già detto il capro espiatorio perfetto per attaccarci sopra una crisi.

 

Le elezioni Francesi iniziano il 23 Aprile e finiscono il 7 Marzo

 

Un’altra elezione in un paese UE ha il suo peso nella situazione: i sondaggi recenti indicano che Marine Le Pen, candidato “populista” designato, sta perdendo terreno. Mi chiedo come mai ancora non si è imparata la lezione sull’insignificanza dei sondaggi elettorali. Credo che la maggior parte di noi l’avranno imparata.

 

Credo che la Le Pen sarà tra i candidati al secondo turno in Maggio, e non lo posso affermare con la stessa certezza con cui lo affermavo relativamente a Trump o alla Brexit, mi azzardo comunque a prevedere una vittoria della Le Pen. Qualora avvenisse un attacco terroristico di una certa entità, o una escalation di rivolte nelle banlieue Mussulmane. vincerà di sicuro. Questo rende molto vicina la prospettiva di una “Frexit”, nel futuro prossimo, e gli analisti non possono che attendersi che una vittoria della Le Pen manderebbe il mondo finanziario nel panico.

 

Potenziale annuncio di nuove elezioni italiane  il 30 Aprile

 

Il processo politico italiano mi risulta personalmente un po’ confusionario, ma credo che questa primavera, o inizio estate, potremmo sentirne parlare un po’ più spesso. L’ex primo ministro e attuale leader del Partito Democratico italiano Matteo Renzi deve decidere una data per le votazione per il leader del partito, potrebbe essere già il 30 Aprile. L’esito del voto potrebbe decidere quando avranno luogo le prossime elezioni in Italia.

 

Le elezioni dovrebbero svolgersi prima del Maggio 2018, ma c’è crescente pressione per andare alle elezioni già nel 2017, forse già in estate. Non mi sorprenderebbe ci fosse un annuncio a sorpresa di elezioni anticipate dopo il voto sulla leadership del partito di governo.

 

Perché dovrebbe interessarci? La persuasione più diffusa è che il partito di Renzi verrà scavalcato da fazioni anti-UE e che ciò potrebbe portare a qualche forma di “Italiexit”. L’esito della serie di votazioni italiane, e la sua ristrutturazione politica, avrà effetti ad ampio raggio sulla psicologia dei mercati nei mesi a venire.

 

Elezioni federali tedesche il 24 Settembre

 

Si, anche la Germania quest’anno è scossa dal timore di un potenziale tsunami “populista”. Angela Merkel sta perdendo supporto popolare a vista d’occhio e i suoi tassi di gradimento sono sempre minori. I sovranisti del paese, una volta silenziosi, stanno esprimendo sempre più scontento sulle politiche di immigrazione aperta, piuttosto folli, che sono state la ragione principale per attirare Mussulmani a milioni in Europa. E’stata la promessa del governo Tedesco di infiniti programmi di inserimento ad aver creato l’incentivo a immigrare. Adesso, finalmente, i Tedeschi sono stufi della completa assenza di assimilazione culturale e di ciò che molti considerano la distruzione dei valori Occidentali.

 

Dubito che la Germania abbandonerà il concetto sovranazionale della UE a prescindere dall’esito delle elezioni, ma una rimozione della Merkel segnalerebbe una Germania meno aperta a compromessi, che esacerberebbe la situazione già pericolante dell’ Unione Europea. Un altro fattore di incertezza economica aggiunto per il 2017.

 

Se pensavate che il 2016 sia stato strano…

 

Se pensavate che il 2016 sia stato strano, vi consiglio di abituarvi al surreale, perché la stranezza non è destinata a finire. Il 2017 è una miniera di inneschi, e in questa rassegna non ho toccato nemmeno la metà dei fattori a influenzare l’economia quest’anno. E per quanto riguarda la macroanalisi?

 

Per riassumere, a me sembra che molti di questi eventi, così ravvicinati tra di loro, non abbiano una tempistica casuale. Come già notato in articoli come “The economic end game explained“, i globalisti hanno pianificato per decadi di mettere in atto una crisi finanziaria programmata per preparare il vero lancio di una singola economia e valuta globale (i primi semi li vedremo piantare nel 2018). Se questa è rimasta la loro programmazione temporale, è logico che hanno bisogno di una serie di terremoti fiscali programmati per scuotere il “vecchio ordine mondiale” e aprire la pista al “nuovo ordine mondiale”.

 

Forse tutti questi eventi elencati avranno esiti “stabili” e non c’è niente di cui preoccuparsi. Ma, come ripeto spesso, non credo nel caso. La maggior parte degli esiti geopolitici sono influenzati da “attori” internazionalisti, il che rende l’esito degli eventi più prevedibile. Ciò ha reso la Brexit prevedibile, nonché la vittoria di Trump. Ogni cosa nella confluenza di eventi politici ed economici del 2017 suggerisce una atmosfera marcia di crisi.

 

Come vado spesso dicendo, il collasso economico è un processo, non un momento preciso che si può indicare. Il processo spinge le masse a essere compiacenti. Si può mostrare alle masse segnali di inquietudine dopo segnali di inquietudine, ma i più non hanno idea di cosa possa essere un collasso. Aspettano qualche momento cinematografico di rivelazione, una esplosione finanziaria, mentre invece, succede eccome, sotto i loro nasi, ma in slow motion (al rallentatore). Le economie non esplodono, annegano mentre il livello dell’acqua si alza di qualche centimetro alla volta.

 

Brandon Smith

 

Fonte: www.alt-market.com

Link: http://www.alt-market.com/articles/3145-are-we-witnessing-the-weirdest-moment-in-economic-history

 

5.03.2017

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI

 

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