DI TONY CARTALUCCI
journal-neo.org
La Associated Press ha rivelato che la guerra a guida saudita sostenuta dagli USA contro lo Yemen include l’uso di al-Qaida come forza mercenaria contro i ribelli huthi. Ciò conferma come un fatto ciò che viene ampiamente respinto dal 2011 dai politici occidentali e dai media loro complici come “teoria del complotto”.
Le prove che Stati Uniti ed alleati hanno arruolato al-Qaida e altri gruppi estremisti per condurre guerre per procura nel Medio Oriente e Nord Africa (MENA), da Libia e Siria allo Yemen, si accumulano come una montagna che emerge dalle nebbie della disinformazione dietro cui sono combattute tali guerre.
L’articolo di AP intitolato “Investigazione AP: alleati degli Stati Uniti, ribelli di al-Qaida nello Yemen” (1), riferisce:
Ancora e ancora negli ultimi due anni, una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita e sostenuta dagli Stati Uniti ha affermato di aver vinto vittorie decisive che hanno spinto i militanti di al-Qaida dalle loro roccaforti in tutto lo Yemen e ridotto la loro capacità di attaccare l’Occidente. Ecco cosa non hanno rivelato i vincitori: molte delle loro conquiste sono arrivate senza sparare un colpo.
Questo perché la coalizione si è accordata segretamente coi combattenti di al-Qaida, pagandoli per lasciare le città chiave e permettendo loro di ritirarsi con armi, equipaggiamento e mazzette di denaro rubato, secondo un’indagine della Associated Press. Altre centinaia furono reclutati per unirsi alla stessa coalizione.
AP collega anche i Fratelli musulmani direttamente ai militanti di al-Qaida, quando afferma:
“AP ha scoperto che in certi luoghi, i militanti si uniscono in modo indipendente alle battaglie. Ma in molti casi, i comandanti delle milizie della setta ultraconservatrice dei Salafiti e della Fratellanza Musulmana li portano direttamente nelle loro fila, dove beneficiano dei finanziamenti della coalizione”.
Questa è un’ulteriore prova che mostra il ruolo dei Fratelli Musulmani nel preparare le basi per le insurrezioni della “Primavera araba” del 2011 costruite dagli Stati Uniti e la violenza programmata che li ha accompagnati.
Naturalmente, mentre i leader occidentali e i media hanno tentato per anni di negare la complicità nel ruolo dominante di Al Qaeda nei conflitti in tutta la regione MENA, uno sguardo a qualsiasi mappa dei conflitti – sia per quanto riguarda la Siria che lo Yemen – rivela che le sacche di estremisti che operano in entrambe le nazioni sono adiacenti alle linee di rifornimento controllate dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita e non perché gli USA o l’Arabia Saudita stanno combattendo contro Al Qaeda e le sue affiliate, ma perché stanno proteggendo e usando questi estremisti per combattere le loro varie guerre regionali al loro posto.
Per quanto riguarda il motivo per cui gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita aiuterebbero e favorirebbero Al Qaeda, AP ha citato Michael Horton della Jamestown Foundation. AP riferisce:
“Elementi dell’esercito americano sono chiaramente consapevoli che gran parte di ciò che gli Stati Uniti stanno facendo in Yemen e che sta aiutando l’AQAP, e c’è molta angoscia”, ha detto Michael Horton, un membro della Jamestown Foundation, un gruppo di analisi statunitense che segue il terrorismo. “Tuttavia, sostenere gli Emirati Arabi Uniti e il Regno dell’Arabia Saudita contro ciò che gli Stati Uniti considerano l’espansionismo iraniano ha la priorità sulla battaglia contro l’AQAP e persino sulla stabilizzazione dello Yemen”, ha detto Horton.
Tuttavia, gli Stati Uniti non sono riusciti a chiarire quale minaccia costituisca l’Iran che sia pari o superiore alla minaccia posta da Al Qaeda. Si suppone che sia stata Al Qaeda, e non l’Iran che ha dirottato gli aerei di linea e li ha fatti precipitare sul World Trade Center di New York e sul Pentagono nel 2001, dando il via a una “Guerra al Terrore” che dura ormai da quasi due decadi. Infatti, l’Iran ha investito sangue e denari nella lotta e nella sconfitta di Al Qaeda e dei suoi delegati, incluso l’autoproclamato “Stato Islamico” sia in Siria che in Iraq – contribuendo direttamente alla sconfitta delle due organizzazioni terroristiche.
Sembrerebbe che se l’Iran è coinvolto nello Yemen, chiaramente anche lì stia combattendo pure contro Al Qaeda.
E mentre l’inchiesta dell’AP presenta una coalizione di convenienza tra Al Qaeda e la coalizione guidata dai sauditi e sostenuta dagli Stati Uniti – la verità è che proprio la stessa Arabia Saudita è l’originario “Stato islamico”, in quanto ha sponsorizzato sin dai suoi inizi la perversione e l’abuso dell’Islam tramite il Wahhabismo, il reclutamento e l’indottrinamento di estremisti tramite una rete globale di madrase finanziata da Riyadh, la Guerra Fredda, e l’armamento diretto e il sostegno di organizzazioni terroristiche tra cui Al Qaeda mentre fanno la guerra in Libia, Siria, Iraq e Yemen.
Gli Stati Uniti, da parte loro, stanno consapevolmente e volentieri aiutando e favorendo al-Qaida, usandola come ausiliario per combattere laddove le truppe statunitensi non possono per ragioni politiche o pratiche.
Questo non è semplicemente un accordo recente prodotto da un rigido realismo, questo era un piano sviluppato nel corso di almeno tre presidenze statunitensi: George Bush, Barack Obama e ora Donald Trump.
È stato Seymour Hersh con un suo articolo sul Newyorker del 2007 intitolato “The Redirection. Is the Administration’s new policy benefitting our enemies in the war on terrorism?” (2) che ha rivelato:
Per indebolire l’Iran, che è prevalentemente sciita, l’amministrazione Bush ha deciso, in effetti, di riconfigurare le sue priorità in Medio Oriente. In Libano, l’amministrazione ha collaborato con il governo dell’Arabia Saudita, che è sunnita, in operazioni clandestine che hanno lo scopo di indebolire Hezbollah, l’organizzazione sciita che è sostenuta dall’Iran. Gli Stati Uniti hanno anche preso parte a operazioni clandestine contro l’Iran e la sua alleata Siria. Un sottoprodotto di queste attività è stato il rafforzamento dei gruppi estremisti sunniti che sposano una visione militante dell’Islam e sono ostili all’America e solidali con Al Qaeda.
Anche l’articolo di Hersh ha dimostrato il chiaro legame tra estremisti di al-Qaida, Fratelli Musulmani, Stati Uniti e sponsor sauditi che si stavano preparando per ciò che le sue fonti sostenevano essere un “conflitto catastrofico”.
Così Al Qaeda che costituisce la spina dorsale della guerra a guida saudita sostenuta dagli Stati Uniti nello Yemen, o l’Al Qaeda che combatte le guerre per delega di Washington in Libia o in Siria non è una semplice coincidenza o un incidente, o anche solo un fenomeno recente emerso dalla crescente disperazione occidentale nel “contenere l’Iran”, ma parte di una mossa geopolitica a lungo pianificata e volta ad eliminare i concorrenti di Washington per affermarsi come unico egemone sulla regione MENA.
Le rivelazioni dovrebbero rafforzare ulteriormente l’imperativo morale di Iran e dei suoi alleati, tra cui Russia, Siria e Hezbollah libanese. Dovrebbe inoltre minare ulteriormente la credibilità di Stati Uniti e loro alleati, così come “l’ordine internazionale” che presumono di dominare.
Tony Cartalucci, ricercatore e scrittore geopolitico a Bangkok, in particolare per la rivista online “New Eastern Outlook” .
Fonte: https://journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2018/08/22/us-saudis-enlist-al-qaeda-for-yemen-war/
22.08.2018
1 – https://apnews.com/f38788a561d74ca78c77cb43612d50da
2 – https://www.newyorker.com/magazine/2007/03/05/the-redirection