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Gli articoli pubblicati mercoledì sui quotidiani britannici Guardian e Telegraph hanno sollevato il coperchio sulle preparazioni militari di Stati Uniti e Regno Unito per un attacco contro l’Iran che va ben oltre la normale pianificazione contingente.
Le notizie che parlano di una nuova pericolosa avventura militare escono in contemporanea al dibattito che ha luogo nel governo israeliano e nei media sull’eventualità di lanciare un attacco unilaterale contro le strutture nucleari iraniane.I funzionari e i ministri nei tre paesi hanno smentito le informazioni, ma hanno reiterato la persistente minaccia che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Comunque, l’International Atomic Energy Agency (IAEA) deve redigere una nuova dichiarazione sui programmi nucleari dell’Iran, che è stata descritta al Guardian da un funzionario anonimo come un “punto di svolta” che potrebbe fornire il pretesto per la guerra. L’Iran ha diffusamente negato di avere in progetto la costruzione di armi nucleari.
Il Guardian ha riportato: “Il Ministro della Difesa [britannico] ritiene che gli Stati Uniti possano
decidere di far progredire i piani per un attacco missilistico mirato a qualche impianto chiave in Iran. I funzionari britannici dicono che, se Washington dovesse spingere oltre, cercherà e ricercherà un aiuto militare britannico per qualsiasi missione, malgrado ci siano delle profonde riserve nella coalizione di governo. […] I pianificatori militari britannici stanno esaminando dove meglio schierare le navi della Royal Navy e i sottomarini equipaggiati con i missili cruise Tomahawk nei prossimi mesi.”
Un articolo del Telegraph ha
confermato che il Ministero della Difesa ha segnalato la necessità
di agire rapidamente sul presupposto che l’Iran stia spostando la
tecnologia per l’arricchimento dell’uranio in una struttura nei
pressi di Qom collocata ben in profondità. I pianificatori del Ministero
hanno riferito ai giornali la presenza di una “finestra sempre
più stretta per l’intervento”. “Bisogna muoversi abbastanza
presto, perché una volta che si sono trasferiti nel sottosuolo, tutto
diventa più difficile”, ha dichiarato una fonte.
Fonti anonime britanniche hanno riferito
al Guardian che il Presidente Obama non vuole “imbarcarsi
in una nuova e audace avventura militare prima delle elezioni presidenziali
del prossimo novembre. Ma hanno avvisato che i calcoli potrebbero mutare
per la sempre maggiore ansietà delle agenzie di intelligence.”
Un funzionario di Whitehall ha commentato: “Il Presidente Obama
deve prendere una grave decisione nei mesi prossimi perché
non vuole avere niente davanti a sé
prima delle elezioni.”
Israele potrebbe motivare Obama a ficcarsi
in un nuovo conflitto lanciando le proprie missioni contro le infrastrutture
nucleari iraniani, o minacciando di farlo. Lo scorso venerdì il noto
giornalista israeliano Nahum Barnea, che scrive su Yediot Aharonot,
ha riportato che il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Ministro
della Difesa Ehud Barack stavano spingendo il governo e i responsabili
della sicurezza di acconsentire all’attacco all’Iran. La dichiarazione
ha provocato una furiosa risposta dal membro del governo Benny Begin,
che ha denunciato il pronunciamento dei media come “totalmente
irresponsabile” dato che “impedisce pesantemente la capacità
del governo di prendere decisioni” sull’argomento.
Il governo israeliano ha già
posto in essere preparativi avanzati per un attacco all’Iran. Il quotidiano
Ha’aretz ha riportato giovedì che il Ministro degli Esteri israeliano
ha avviato una campagna diplomatica alla metà di settembre sollecitando
gli alleati sul fatto che non ci fosse più tempo per far terminare
il programma nucleare iraniano con le pressioni diplomatiche e le sanzioni.
Sul fronte militare, la scorsa settimana gli aerei israeliani hanno
condotto un’operazione di lungo raggio – del tipo richiesto per
raggiungere l’Iran – utilizzando una base NATO in Sardegna. Mercoledì
i test di Israele hanno innescato un missile balistico a lungo raggio
che ha il potenziale di colpire l’Iran.
Coloro che affermano che Israele e
i suoi sostenitori americani ed europei non si arrischierebbe di attaccare
l’Iran per le conseguenze potenzialmente calamitose ignorano il fatto
che le loro agenzie di intelligence hanno già espletato attività
che sono paragonabili agli atti di guerra. È largamente riconosciuto
che Israele, con la probabile assistenza degli Stati Uniti, fosse alle
spalle dell’operazione di guerra cibernetica con l’utilizzo del
virus Stuxnet per sabotare gli impianti di arricchimento iraniani, così
come dell’assassinio di diversi scienziati nucleari iraniani negli
ultimi anni.
Va detto che la preparazione del conflitto
contro l’Iran non è guidato dai sospetti sul programma nucleare iraniano
più di quanto le invasioni di Afghanistan e Iraq fossero motivate dal
“terrorismo” o dalle “armi di distruzione di massa”, o di quanto
il bombardamento della NATO sulla Libia per proteggere il popolo libico.
Gli Stati Uniti si sono fiondati in una guerra dietro l’altra negli
ultimi dieci anni nel disperato tentativo di procrastinare il suo declino
economico assicurandosi l’egemonia sulle regione ricche di energie
del Medio Oriente e dell’Asia Centrale.
Le invasioni neocoloniali dell’Afghanistan
e dell’Iraq si sono trasformate in disastri, che, come hanno ripetutamente
suggerito gli analisti americani, hanno solamente rafforzato la presenza
dell’Iran nella regione rimuovendo i regimi ostili. Avendo fallito
nel realizzare un accordo di forze con Baghdad, la posizione statunitense
verrà ancora indebolita quando rimuoverà le truppe dall’Iraq alla
fine dell’anno. Le prospettive non sono migliori in Afghanistan dove
gli USA e i suoi alleati si stanno preparando per ritirare le forze
di combattimento per il 2014.
Invece di fare da freno, la crisi economica
globale sempre più grave sta solleticando gli Stati Uniti a usare la
forza militare per dare impulso ai propri interessi economici e militare
alle spese dei rivali europei e asiatici. Questa è la logica contorta
del puntare a Teheran, che viene ritenuto da Washington il maggiore
ostacolo alle ambizioni statunitensi nel Medio Oriente e la ragione
principale per i suoi fallimenti in Iraq e in Afghanistan. Per di più,
come nel caso della Libia, una guerra pilotata dagli USA su Teheran
potrebbe indebolire sostanzialmente gli interessi economici della Cina
e della Russia in Iran, così come i loro sforzi per forgiare legami
strategici più ravvicinati.
L’amministrazione Obama è anche
motivata dalla crisi economica sempre più profonda e dalle tensioni
di classe interne che sono venute alla luce con l’eruzione dei movimenti
di protesta contro Wall Street. Malgrado l’opposizione popolare al
militarismo e alla guerra che si sono sviluppate nell’ultimo decennio,
l’aristocrazia finanziaria americana è comunque disposta a fare un’altra
scommessa irresponsabile per sostenere i propri interessi in Medio Oriente
e per spostare l’attenzione dalla devastazione sociale provocata dal
programma di austerità.
Gli ultimi resoconti dalla stampa britannica
danno forma al più forte avviso per la classe lavoratrice americana
e internazionale. Mentre il capitalismo globale sguazza da una crisi
economica e politica all’altra, la rivalità tra le maggiori potenze
per i mercati, le risorse e i vantaggi strategici stanno stringendo
l’umanità in un conflitto catastrofico che potrebbe devastare il
pianeta. L’unica forza sociale che possa far terminare il pericolo
di una guerra mondiale è la classe dei lavoratori attraverso una lotta
condivisa per abolire il sistema del profitto e per formare un’economia
socialista a livello mondiale. Questo è l’intento della Commissione
Internazionale della Quarta Internazionale e delle sue sezioni presenti
in ogni paese.
Fonte: US/Britain prepare for war against Iran
04.11.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE