DI JEFF WELLS
Rigorous Intuition (v. 2.0)
Può uccidere da qualsiasi distanza ma non lo vedrete mai colpire
— T Bone Burnett
Per molto tempo ho ignorato la vicenda di Diana, secondo lo stesso principio solipsistico in base al quale Noam Chomsky ignora quella di John Kennedy: non era importante per me. (A proposito dei giudizi di Chomsky sulla morte di Kennedy e King, John Judge afferma “se sia stata un semplice caso o meno dipende solamente da quanto vi era simpatico il tipo”). La penso ancora allo stesso modo, ma inconsistenza e gravità sono ingannevoli, perché la sua vita, e forse la sua morte, non avevano più importanza per lei di quanto il mio giudizio su entrambe lo abbia per me.
Se c’è qualcosa di vero al di là del semplice noto fatto che Dodi Fayed era il nipote di Adnan Khashoggi, allora la tardiva ammissione che il servizio segreto statunitense “stava registrando le telefonate della principessa nelle ore che ne hanno preceduto la morte” indica senza ombra di dubbio che la sua esistenza interessava persone che a loro volta ci interessano. È il tipo d’informazione che viene di solito trattata da una stampa apatica come una notizia “che servirà solo a dare nuovi argomenti alle teorie della cospirazione”, senza affrontare nemmeno frettolosamente le domande che i nuovi fatti fanno nascere, ad esempio sul perché gli americani stessero spiando Diana o su quanto a lungo lo avessero fatto prima del fatale incidente, e se è plausibile che procedessero senza l’aiuto o il tacito consenso dell’MI6.A volte potete intuire la cospirazione dall’elevato livello di disinformazione che circonda un avvenimento, inclusi numero e qualità delle “talpe” impazienti di farsi conoscere, spifferare tutto e intorbidare le acque. Ad esempio, secondo Richard Tomlinson, ex ufficiale dell’MI6, l’autista Henri Paul e il fotografo James Andanson (la cui Fiat bianca avrebbe presumibilmente urtato l’auto di Diana prima di perdere il controllo) erano entrambi usati dalla sua agenzia per spiare la celebre coppia. (Paul naturalmente morì nell’incidente e tre anni dopo Andanson fu trovato morto nei boschi, apparentemente suicida). Oswald LeWinter, ex agente della CIA, cercò di vendere a Mohammed Al Fayed documenti, spacciati come rubati, che confermavano a lettere cubitali un supposto complotto omicida della DIA-MI6. Potrebbe anche esser vero, ma piazzare una verità nel bel mezzo di una menzogna è il miglior mezzo per toglierle credibilità. (A proposito di LeWinter, Mark Zaid, avvocato di Al Fayed, dichiarò sei anni orsono alla CNN “è stato colui che ha diffuso un mucchio di quella che è stata considerata disinformazione sulla [October Surprise]. È venuto alla ribalta con le sue affermazioni sull’omicidio del primo ministro svedese Olof Palme, è tornato alla ribalta con le sue affermazioni sull’esplosione del volo PanAm 103, e adesso torna di nuovo alla ribalta con la sua più recente attività. È proprio l’uomo dei misteri”).
Un altro uomo e un altro mistero, anche se forse nella stessa cospirazione, è George Smith:
Ho perso il lavoro, la casa, mia moglie e i figli perché gli avvenimenti mi hanno superato… Oggi mi sento di nuovo in grande tensione perché stanno organizzando una campagna a mio danno. L’establishment è veramente potente e privilegiato, e dispone di fondi illimitati per pagare avvocati che mi impediscono di dire la verità.
Ex soldato, cameriere e valletto reale, Smith ha dichiarato di essere stato violentato da Michael Fawcett, stretto collaboratore del principe Carlo (secondo Smith, Fawcett e Carlo erano amanti). Diana interrogò Smith e registrò le sue dichiarazioni anni prima che diventassero pubbliche – come poi è accaduto – anche se poi la sorte del nastro registrato “divenne argomento estremamente controverso” fino alla sua morte. In un divertente tentativo di autoindagine, lo staff del principe svolse un’indagine su Smith, giunse alla conclusione che le sue richieste non avevano fondamento, e l’obbligò a dimettersi. E adesso, meno di due anni dopo la vicenda, Smith è morto di un “male sconosciuto”.
La stessa Diana è morta tre anni dopo aver scritto una lettera al sue ex maggiordomo Paul Burrell, nella quale affermava “questa particolare fase della mia vita è la più pericolosa. Mio marito sta progettando un ‘incidente’ d’auto, con rottura dei freni e gravi ferite alla testa” (alcune settimane prima dell’incidente mortale, la Mercedes era stata rubata dal garage dell’hotel Ritz. “La polizia aveva ritrovato l’auto ma aveva scoperto che la strumentazione era stata manomessa”, afferma Kenn Thomas in The Octopus. La limousine era stata poi ricondizionata. Il documento probabilmente fuorviante di LeWinter lo ricorda, e afferma che l’auto venne “modificata per rispondere a impulsi radio esterni”).
Lord Stevens ha “ricevuto l’assicurazione” che i 39 documenti secretati che riportano in dettaglio le ultime conversazioni di Diana “non rivelano niente di sinistro e non contengono materiale che potrebbe aiutare a spiegarne la morte”. Per dirlo in un altro modo, quelli che hanno spiato illegalmente Diana hanno dato la loro parola d’onore che non c’è niente di sospetto nei nastri che si sono rifiutati di mettere a disposizione, e una tale assurdità sembra soddisfacente agli occhi del responsabile dell’ “esauriente” inchiesta condotta da Scotland Yard.
La celebrità può accecarci, specialmente se a bellezza e gioventù si aggiungono una enorme ricchezza e il potere generazionale (Il circolo di androgine ricche e senza problemi di Paris Hilton è sufficiente a far diventare famose le “schiave del sesso elitarie controllate mentalmente”). Che Diana e Dodi non significhino niente per me vuol dire solo che non avevo ragioni particolari per volerli morti. Non posso parlare anche a nome degli altri.
Jeff Wells
Fonte: http://rigint.blogspot.com/
Link: http://rigint.blogspot.com/2006/12/married-to-octopus.html
11.12.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO PAPPALARDO