DI LIRA TSKHOVREBOVA
Christian Science Monitor
Accuso i leader georgiani
TSKHINVALI, OSSEZIA DEL SUD – In un discorso alle Nazioni Unite il mese scorso, il Presidente Georgiano Mikheil Saakashvili ha implorato i leader del mondo affinché creino un’indagine internazionale per scoprire la verità riguardo alla Guerra nell’Ossezia del Sud.
Non potrei essere più d’accordo. Però credo che i risultati di un’investigazione onesta rivelerebbero una verità molto diversa da quella che sostiene il presidente Saakashvili.
Questo lo so perché ero a Tskhinvali, la capitale dell’Ossezia del Sud il 7 Agosto quando le truppe Georgiane marciarono nella città e uccisero i miei amici e i miei vicini. Mi strinsi con la mia famiglia nel terrore per tre notti mentre i razzi e i carri armati di Saakhashvili distruggevano centinaia delle nostre case, dissacrarono i nostri cimiteri e sventrarono case e ospedali.
Ho anche buone ragioni per non fidarmi di quello che dice Saakashvili. Ricevetti chiamate da molti dei miei amici georgiani per tre giorni prima dell’attacco, tutte che mi avvisavano di andare via, che Saakashvili stava pianificando un attacco. Gran parte dei georgiani che vivevano nell’Ossezia del Sud se ne andarono perché sapevano quello che stava per succedere. Durante la notte del 7 Agosto Saakashvili andò in televisione e rassicurò la popolazione civile impaurita dell’Ossezia del Sud che non ci avrebbe attaccato. Saakashvili adesso sostiene che i Russi hanno cominciato ad “invadere” la Georgia.
Gli osseti andarono a letto quella notte con grande sollievo e grati per una notte tranquilla.
Meno di due ore dopo, secondo varie testimonianze internazionali credibili, tre brigate di fanteria con la sua artiglieria e i suoi bombardieri scatenarono quello che posso solo definire come un inferno sulla nostra città. Sul momento sentivamo solo la nostra paura mentre ci nascondevamo. Poi parlai con centiaia di osseti riguardo a cosa ci fu fatto quella sera.
L’anziano padre di un mio amico provò a spengere le fiamme che il fuoco georgiano aveva appiccato sulla casa che costruì con le sue stesse mani. La sua gamba era stata martoriata dale schegge di armi georgiane. Morì dissanguato mentre la sua moglie invalida strisciava fuori dalla loro casa incendiata.
Degli osseti videro carri armati Georgiani che sparavano negli scantinati dove donne e bambini si riparavano, e videro famiglie che si davano alla fuga uccise da cecchini georgiani. Scoprimmo poi che l’armata Georgiana utilizzò anche lanciarazzi Grad [Lanciarazzi BM-21, ndt] e bombe a grappolo contro Tskhinvali.
Sì, vorrei molto che una commissione d’indagine internazionale vedesse la verità riguardo a quello che è successo.
Quando uscii dai nascondiglio, ringraziando Dio che i Russi ci avessero salvato la vita, fui totalmente demoralizzata dalla reazione dei media internazionali per quello che era successo. Non c’era nulla sui morti dell’Ossezia e gli orrori gratuiti inflitti dall’esercito di Saakashvili. Mi spezzò il cuore.
La verità è stata soppressa dalla potente macchina delle pubbliche relazioni Georgiane così spietatamente come i carri armati georgiani sono passati sopra gli indifesi cittadini di Tskinvali.
So che gli Americani sono un popolo generoso e leale. Ma agli Americani non è stata detta la verità riguardo a quello che ci è successo. Gli americani non capiscono che gli osseti sono un popolo cristiano ortodosso indipendente con una storia molto lunga nella nostra terra. Il mondo parla solo della libertà della Georgia. Ma della libertà del mio popolo? Non vogliono significare nulla le nostre voci e la nostra sofferenza?
Non dò la colpa ai georgiani per quello che ci è sucesso, gran parte degli osseti e dei georgiani vogliono vivere in pace, io incrimino i capi della Georgia.
Saakashvili ha convinto il mondo che è un faro di democrazia e franchezza, ma non vuole dire la verità nemmeno al suo popolo. I miei amici georgiani non hanno potuto vedere alcun sito Russo durante il conflitto perché tutti quei siti furono bloccati dal governo di Saakashvili.
So che siamo un popolo poco numeroso, e non sostengo di capire gli esperti in geopolitica con le loro teorie e dichiarazioni alle grandi potenze, ma ho combattuto per i diritti della donna in Ossezia per 12 anni e credo nella verità.
In un recente articolo Saakashvili cinicamente ignorò la sofferenza e le morti dell’Ossezia perché sosteneva che la Russia “disse bugie” riguardo a quanti del mio popolo fossero stati veramente uccisi dall’esercito georgiano.
Mi si spezza il cuore solo all’idea di mettermi a discutere riguardo a questo. Nessuno -Saakashvili incluso- sa quanti osseti sono stati uccisi dal suo esercito. Ho degli amici che hanno seppellito i loro cari nei loro giardini perché non c’erano alternative. Molti ancora non sono stati ritrovati.
Saakashvili crede che il suo feroce attacco su una città di civili fosse giustificato dal fatto che ha ucciso solo centinaia anzichè migliaia di civili? Gli Americani si rendono conto che un esercito addestrato ed equipaggiato da loro ha attaccato una popolazione civile mentre dormiva nel proprio letto? Potrebbero mai giustificare il mandare un’altro miliardo di dollari alla Georgia e non fare nulla per coloro che la Georgia ha attaccato?
Ho lanciato un’appello al mondo per aiuti umanitari per il nostro popolo al sito www.helpossetianow.org. Prego affinché gli Stati Uniti e il mondo di scoprano la verità. Per favore ascoltate le nostre voci.
Lira Tskhovrebova è la fondatrice dell’Associazione Donne Ossete Per la Democraziea e i Diritti Umani [Association of South osseti an Women for Democracy and Human Rights] e ha lavorato per più di un decennio per migliorare le relazioni tra i popoli di discendenza georgiana ed osseta nel Caucaso.
Titolo originale: “I survived the Georgian war. Here’s what I saw.”
Fonte: http://www.csmonitor.com/
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08.10.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO CASALE