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La Redazione

 

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SIRIA: CIA e MI6 IN OPERAZIONI DI INTELLIGENCE E SABOTAGGIO

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A cura di supervice
Il 11 Febbraio 2012
72 Views

DI FELICITY ARBUTHNOT
Global Research

Al fine di facilitare
l’azione delle forze di liberazione (sic), […] dovrebbe essere fatto uno sforzo particolare per eliminare alcuni individui chiave [da] realizzare
nelle fasi iniziali della rivolta e dell’intervento […].

Una volta raggiunta la decisione politica di procedere con i disturbi interni alla Siria, la CIA sarà pronta e il SIS (MI6) tenterà di preparare piccoli sabotaggi e incidenti (sic) in Siria attraverso contatti con alcuni individui. […] Gli incidenti non dovrebbero concentrarsi a Damasco […].
Inoltre: un “necessario livello di paura […]incidenti di frontiera e scontri di confine (inscenati)”, dovrebbero “fornire un pretesto per un intervento […] CIA e SIS (MI6) dovrebbero usare […] risorse sia psicologiche che d’azione per aumentare la tensione.
(Leak di un documento d’intelligence USA-UK, Londra-Washington, 1957)

“Il concetto stesso

di verità oggettiva sta dissolvendo il mondo. Le bugie diventeranno

storia.”

(George Orwell alias

Eric Arthur Blair, 1903-1950)

Per chiunque sia indeciso su ciò

che sta succedendo realmente in Siria, se il Presidente Assad – una

decina di anni fa considerato il “moderno Ataturk” – sia diventato

l’ultimo despota megalomane, e se un drappello di nazioni, guidate

dagli Stati Uniti, debbano portare la “libertà” alla sua popolazione

con le armi, distruggendo tutto – case, persone, il paese, i mezzi di

sostentamento -, eccovi un racconto salutare di storia moderna.

Può darsi che i recenti tintinnii

di sciabole contro la Siria siano basati su documenti dei governi di

Stati Uniti e Regno Unito, scoperti solo nel 2003 – e da allora depennati

(o erroneamente tralasciati) persino dalle trasmissioni della BBC?

A fine 2003, anno dell’invasione

dell’Iraq, Matthew Jones, Professore di Storia Internazionale al Royal

Holloway College di Londra, ha scoperto documenti “spaventosamente

schietti”: nel 1957 l’allora Primo Ministro britannico Harold

Macmillan e l’allora presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower

approvarono “un piano congiunto CIA e MI6

per inscenare falsi incidenti alle frontiere come scusante per

un’invasione (della Siria) dai vicini filo-occidentali.”

(2)

Il cuore del piano era l’omicidio

delle persone che avrebbero tirato i fili dell’allora presidente Shukri

al-Quwatli. I bersagli erano: Abd al-Hamid Sarraj, capo dell’intelligence

militare; Afif al-Bizri, Capo di Stato Maggiore dell’esercito siriano;

e Khalid Bakdash, che guidava il Partito Comunista Siriano.

Il documento fu redatto a Washington

nel settembre del 1957:

Al fine di facilitare

l’azione delle forze di liberazione (sic), ridurre le capacità

del regime di organizzare direttamente le azioni militari […] per

ottenere i risultati desiderati nel minor tempo possibile, dovrebbe

essere fatto uno sforzo particolare

per eliminare alcuni individui chiave.

La loro rimozione dovrebbe

essere eseguita nelle fasi iniziali della rivolta e dell’intervento,

e alla luce delle circostanze presenti al momento.

Alla luce delle attuali accuse rivolte

al presidente Assad per interventi di incursione di forze straniere

oltre i confini (come il Colonnello Gheddafi prima di lui, schernito

dai governi occidentali e dai media, ma che, in ultima analisi,

si è dimostrato nel giusto), ci sono alcune frasi interessanti:

Una volta raggiunta

la decisione politica per procedere con i disturbi interni in Siria,

la CIA sarà pronta e il SIS (MI6) tenterà

di preparare piccoli sabotaggi e incidenti (sic) in Siria, tramite i

contatti con alcuni individui.

Gli incidenti non dovrebbero

concentrarsi a Damasco […] si dovrebbe fare attenzione a non provocare

i dirigenti chiave del regime siriano e quindi di non fargli adottare

ulteriori misure di sicurezza personale.

Inoltre: un necessario livello

di paura […] incidenti di frontiera e scontri

di confine (inscenati)” dovrebbero

“fornire un pretesto per un intervento dall’Iraq e

dalla Giordania, allora ancora sotto mandato britannico.

La Siria doveva essere “fatta

apparire come sponsor di complotti, sabotaggi e violenze contro i governi

vicini […] La CIA e il SIS (Servizio Segreto Internazionale di Sua

Maestà, MI6) dovrebbero usare [..]

risorse sia psicologiche che d’azione per aumentare la tensione.”

Le incursioni da Iraq, Giordania e

Libano avrebbero comportato “sabotaggi, cospirazioni nazionali

e iniziative di forza di vario tipo” che, come consigliava il

documento, dovevano essere attribuite a Damasco.

Alla fine del dicembre 2011 è

stata annunciata la nascita dell’opposizione, il Consiglio Nazionale

Siriano, per “liberare il paese”, e i rappresentanti hanno

incontrato Hilary Clinton. Oggi sembra essere un “Consiglio Rivoluzionario

Siriano” appoggiato dagli Stati Uniti.

Il piano Eisenhower-Macmillan aveva

lo scopo di finanziare il “Free Syria Committee” e di “armare

la fazione politica tramite attività

paramilitari o altre risorse” in Siria.

CIA e MI6 progettarono di fomentare

rivolte interne e di rimpiazzare il governo Ba’ ath di orientamento

comunista con uno amichevole e filo-occidentale. Aspettandosi di incontrare

un pubblico ostile, pianificarono che “probabilmente bisognava

affidarsi prima a misure repressive e a un uso arbitrario della forza”.

Il documento fu firmato a Londra e

a Washington. Fu, come scrisse Macmillan nei suoi diari “un documento

formidabile”. Un documento che fu “addirittura negato ai

Capi di Stato Maggiore britannici”.

Washington e Londra cominciarono a

preoccuparsi delle sempre più solide amicizie con i sovietici

– piuttosto che con gli occidentali – e all’alleanza tra Partito

Ba’ ath (pan-arabo) e Partito Comunista, anche all’interno dell’esercito.

Tuttavia, anche le preoccupazioni politiche

furono eluse dalla Siria col controllo di un oleodotto fondamentale

proveniente dall’Iraq, nell’epoca pre-Saddam.

Sinteticamente: 1957 la Siria si alleò

con Mosca (con un accordo per aiuti militari ed economici), inoltre

riconobbe la Cina; e ieri come oggi, l’allora Unione Sovietica si

oppose a un intervento occidentale in Siria.

La Siria ha mantenuto la sua mentalità

indipendente e la sua lealtà. Resta sostanzialmente la culla dell’ideologia

pan-araba del Baathismo ed è rimasta sola dopo la caduta del regime

di Saddam Hussein.

Nel 1957 questa mentalità indipendente

provocò Loy Henderson, alto funzionario del Dipartimento di Stato,

che esternò: “L’attuale regime in Siria deve sparire.

Alla fine il piano non venne attuato,

dal momento che i paesi vicini rifiutarono di partecipare, mandato britannico

o no. Comunque il progetto, francamente, ha notevoli somiglianze con

la realtà degli eventi degli ultimi dieci anni in Siria e in tutta

la regione.

Con una “replica” di quanto avvenuto

nel 1957, il Ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha detto

che il Presidente Assad “si sentirà

incoraggiato” dal voto di Russia e Cina in favore della Siria.

Hilary (“Siamo venuti, abbiamo

visto, è morto”) Clinton ha fatto appello agli “amici di

una Siria democratica” a unirsi e mobilitarsi contro il governo

di Assad:

Dobbiamo lavorare insieme per

mandar loro un messaggio chiaro: non potete tenere il futuro ostaggio

delle armi”, ha detto la donna che è stata filmata presumibilmente

mentre guardava l’omicidio extragiudiziale e illegale di quello che

forse era, oppure no, Osama Bin Laden e di altri – ma sicuramente

persone sono state assassinate – dagli invasori illegali statunitensi

– sotto la minaccia di un sacco di armi.

Estrema ironia, stava parlando a Monaco,

il 5 di febbraio, storicamente “il luogo di nascita del partito

Nazista”.

Il veto di Russia e Cina alle Nazioni

Unite contro un intervento contro la Siria è stato condannato dagli

Stati Uniti in vari modi: “disgustoso”, “vergognoso”,

deplorevole”, “una farsa”.

Occhi aperti, la lista dei veti degli

Stati Uniti si trova alla nota 3. Una serie di due pesi e due misure

da rimanere a bocca aperta.

Forse la conclusione è questa: nel

1957 il petrolio iracheno era l’obbiettivo prioritario dell’agenda,

e la Siria era una pedina chiave. Oggi è il turno dell’Iran, e come

Michel Chossudovsky ha dichiarato in modo lapidario: “La strada

per Teheran passa da Damasco.”

Note:

1. http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-14703995

2. http://www.guardian.co.uk/politics/2003/sep/27/uk.syria1

3. http://www.jadaliyya.com/pages/index/4237/us-on-un-veto_disgusting-shameful-deplorable-a-tra

4. http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=25955

**********************************************

Fonte: SYRIA: CIA-MI6 Intel Ops and Sabotage

11.02.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di REIO

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