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La Redazione

 

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Sfogati al momento giusto

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Il 30 Marzo 2022
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Sfogati al momento giusto

Abbiamo imparato a reprimerci (da piccoli non era così), incassando ogni giorno la nostra dose più o meno grande di frustrazioni senza prenderci il tempo di espellerle. Accumuliamo lo stress per settimane, a volte addirittura anni, finché ‘la pentola a pressione’ non esplode e la salute si compromette. E in più finiamo anche per inasprire o guastare i rapporti con le persone vicine, i familiari, gli amici e i colleghi di lavoro.

La verità è che non si può stare bene se non impariamo a dire tranquillamente quello che sentiamo. Non c’è niente di più dannoso e sterile che rimuginare, a maggior ragione se si verifica all’insaputa delle persone direttamente interessate. Non che si debba ‘uscire dal seminato’ con crisi di nervi vere e proprie (che alla fine si verificano, prima o poi, quando si tarda troppo a parlare). Abbiamo il diritto di dire tutto ma … con le parole opportune, al momento giusto. E il momento migliore per sfogarsi è quello immediatamente successivo all’evento che ci ha turbato.

Thomas Gordon, specialista in psicologia della comunicazione, ha dato degli utili suggerimenti per comunicare in modo corretto quando si verifica qualcosa che ci disturba. Ecco in 5 passaggi la sequenza da seguire:

Dare un nome al comportamento inaccettabile, ad esempio “quando fai rumore in questo modo”

Dare un nome al sentimento che si prova a seguito di tale comportamento, ad esempio “sono contrariata, disturbata”

Dare un nome al disagio che ne deriva, ad esempio “non riesco a concentrarmi nel mio lavoro”

Dare un nome al comportamento sostitutivo auspicato, ad esempio “se mi dai un po’di tranquillità per terminare ciò che sto facendo”

Dare un nome all’obiettivo positivo da raggiungere, ad esempio “avrò il tempo di giocare con te”.

Negli esempi ho fatto riferimento ad una situazione specifica che si è verificata a volte nel quotidiano con mio figlio, ma la sostanza è fondamentalmente questa: si deve evitare di giudicare l’altro, meglio evidenziarne solo il comportamento. In questo modo la persona non riceve una condanna nella sua globalità, può constatare che il rimprovero è preciso e potrà correggersi, se lo desidera.
Questo vale per tutte le relazioni, in famiglia, nelle amicizie, in amore, come nel lavoro.

Manifestare nell’immediatezza dell’evento disturbante, nel modo corretto, le proprie emozioni, evita di scavare un baratro tra le persone e permette di chiarire al massimo i rapporti. Senza frustrazioni né risentimenti.
Prova.
Vedrai che, il più delle volte, si possono ottenere risultati sorprendenti.

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VB

 

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Giornalista professionista specializzata in tematiche di salute e ambiente. Naturopata membro FNNP (Federazione Nazionale Naturopati Professionisti). “Percepisco il mio lavoro come una sottile indagine fatta di domande, di chiedersi il perché. Comprendere la causa è sempre il primo passo da fare.”
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