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La Redazione

 

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SEI MILIONI DI AMERICANI SENZA UN REDDITO SALVO GLI ASSEGNI ALIMENTARI

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A cura di Das schloss
Il 25 Gennaio 2010
32 Views

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World Socialist Web Site

In base ad un’analisi svolta dal New York Times su dati ufficiali, qualcosa come sei milioni di americani – 1 persona su 50 – vive senza un reddito che non siano gli assegni alimentari emessi dallo stato, pari a 100 o 200 dollari. Il quotidiano riportava che il numero di persone che ha dichiarato di essere disoccupato e di non ricevere alcun aiuto economico o assistenza sociale, assicurazione di disoccupazione, benefit, contributo per i figli o accompagnamento, ha avuto un’impennata del 50% negli ultimi 2 anni, via via che la recessione ha preso piede.

Secondo l’articolo del 3 gennaio, in Nevada il numero di persone che hanno dichiarato di non ricevere alcuna entrata è triplicato negli ultimi due anni, raddoppiato in Florida e New York, ed aumentato di quasi il 90% in Minnesota e Utah. Nella Contea di Wayne, nel Michigan – che include Detroit, dove metà della popolazione è disoccupata o sottoccupata – un residente su 25 dichiara come unica entrata, unico reddito, i soli assegni alimentari. Nella Contea di Yakima, Washington, la situazione è di 1 su 17.I dati mostrano l’enorme portata della sofferenza umana negli Stati Uniti all’inizio del nuovo decennio e rendono poco credibile parlare di “ripresa”. I sei milioni di persone che dichiarano di non avere un reddito – dato che include 1,2 milioni di bambini – sono l’equivalente dell’intera popolazione dell’Indiana o del Massachussets, o l’insieme degli abitanti di Los Angeles, Philadelphia e Boston.

Una tale catastrofe sociale mette in luce l’indifferenza dell’amministrazione di Obama che non ha fatto quasi nulla per dare assistenza a coloro che hanno perso il lavoro, la casa e i mezzi di sostentamento, mentre non si è badato a spese per sostenere le fortune dell’elite finanziaria e finanziare le guerre all’estero.

Il numero di persone senza un reddito è in crescita dal 1996, da quando il Presidente Democratico Bill Clinton e il Congresso Repubblicano misero fine al welfare come diritto universale, una status che il Federal Relief Program aveva garantito sin dal suo avvio negli anni ’30. Con l’impegno di “porre fine al ciclo di assistenzialismo”, Democratici e Repubblicani imposero ai benefit dei limiti legati all’età, ridussero drasticamente il livello di assistenza economica, ed imposero condizioni restrittive di workfare, ed altri requisiti sulla richiesta di ulteriore aiuto.

Nonostante il crescente bisogno di aiuto, Obama ha ostacolato ogni finanziamento supplementare a ciò che rimaneva del programma welfare, il Temporary Assistance for Needy Families. Il Times riportava che, dal picco che avevano avuto negli anni ’90, i welfare rolls sono scesi, ad oggi, del 75%.

Judy Putnam, portavoce della Michigan League for Human Services, ha dichiarato al World Socialist Web Site che “molti di coloro che avrebbero dovuto ricevere assistenza economica nelle passate recessioni non la ricevono oggi. Confrontando i dati con quelli precedenti alla riforma del welfare del 1996, in Michigan solo un terzo dei bambini che vivono in povertà riceve assistenza economica, mentre prima del 1996 erano i due terzi. Nello stato del Michigan le persone dipendono pesantemente dagli assegni alimentari”.

Con i sussidi di disoccupazione che coprono soltanto la metà dei disoccupati, gli assegni alimentari – che forniscono una media di 1 dollaro per pasto per persona, o più o meno 100 dollari per persona al mese per individui o per famiglie che arrivano al 130% della soglia ufficiale di povertà – sono diventati la rete di sicurezza dell’ultima spiaggia. 36 milioni di persone – 1 persona su 8 e un bambino su 4 – fanno affidamento, ad oggi, sul programma di assegni alimentari. La Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP), a partecipazione congiunta federale e statale, aumenta di 20.000 persone al giorno, ma si stima che arrivi ad assistere soltanto i due terzi di coloro che ne avrebbero diritto.

Un precedente studio del Times dimostrava che vi sono oltre 200 contee statunitensi in cui l’utilizzo di assegni alimentari è letteralmente schizzato di almeno due terzi, incluse Riverside County, California, la maggior parte delle più note Phoenix e Las Vegas, un anello dei sobborghi di Atlanta, e la tendenza si estende per 150 miglia della Florida Sud Ovest da Bradenton alle Everglades. Lo studio rivelava che ci sono oltre 800 contee in cui gli assegni alimentari danno da mangiare ad un terzo di tutti i bambini.

Alla fine dello scorso anno, i ricercatori della Washington University in St. Louis pubblicarono uno studio che dimostrava che il 50% di tutti i bambini e il 90% di bambini Afro-Americani, prima o poi nel corso della loro vita – e comunque prima dei 20 anni – usufruiranno di assegni alimentari. Mark Rank, ricercatore e uno degli autori della ricerca, ha dichiarato che “invece di essere un periodo di sicurezza e garanzia, gli anni dell’infanzia di molti bambini americani rappresentano un periodo di un instabilità economica, rischio e avversità”.

Il rapporto pubblicato dal Times il 3 gennaio approfondiva la situazione della Florida dove il numero di persone senza alcun reddito a parte gli assegni alimentari è raddoppiato in due anni, e più che triplicato lungo la costa sud-occidentale dove un boom immobiliare si è trasformato in un’esplosione di case pignorate ed abbandonate. Per poter stilare i dati, quelli senza un reddito sono stati equamente suddivisi in “famiglie con bambini” ed “individui”. Il 42% bianchi, il 32% neri e il 22% latino-americani, con i bianchi che rappresentano il segmento che è aumentato più velocemente durante la recessione.

Questo salto nell’indigenza ha colpito ampi strati della popolazione. L’articolo del Times riporta la storia di Isabel Bermudez, una donna di mezz’età madre di due figli, che dalle case popolari del Bronx si era trasferita a vendere proprietà immobiliari in Florida. Dopo aver goduto di un reddito a sei zeri, di una casa con piscina e di un investimento sulla proprietà, ha perso il lavoro e la casa e ha perso i sussidi di disoccupazione. Oggi, l’unico reddito della signora Bermudez sono 320 dollari al mese in assegni alimentari. Ha dichiarato al quotidiano: “sono passata dal guadagnare 180.000 dollari a fare affidamento sugli assegni alimentari”, aggiungendo che senza il programma non sarebbe stata in grado di sfamare i propri figli.

La crescente dipendenza dai magri sussidi degli assegni alimentari mette a nudo l’assenza negli Sati Uniti di qualsiasi cosa che possa essere propriamente chiamata una rete di sicurezza sociale. La situazione potrà solo peggiorare mentre sia i Democratici che i Repubblicani si preparano a tagliare drasticamente ciò che rimane dei programmi finanziati dallo Stato (pubblici) in modo da poter pagare il multitrilionario salvataggio di Wall Strett dalla bancarotta e l’espansione dell’azione militare statunitense nel mondo.

Il tema del discorso di Obama sullo Stato dell’Unione – previsto all’inizio del mese prossimo – sarà una riduzione a lungo termine del deficit ed una ulteriore richiesta al popolo americano di ridurre i consumi. La Casa Bianca sta finanziando una commissione bipartisan al fine di raccomandare più tagli ai programmi sociali basilari unitamente a tasse regressive sui consumi, ed il budget director di Obama, Peter Orszag, ha affermato che l’amministrazione, nel prossimo budget che verrà reso noto a Febbraio, prenderà delle misure per ridurre il deficit. Tali azioni getteranno nella povertà altri milioni di persone.

La crisi sociale che stanno fronteggiando i lavoratori – livelli di depressione di disoccupazione, pignoramento di abitazioni, l’aumento della fame, la povertà e l’essere senza casa – è la maggiore espressione vivida del fallimento del capitalismo, un sistema economico che favorisce i pochi ricchi a discapito della stragrande maggioranza.

Nel bel mezzo di questa situazione che continua a peggiorare per i lavoratori, è stato reso noto la scorsa settimana che le 3 banche più importanti – Goldman Sachs, JPMorgan Chase e Morgan Stanley – che avevano ricevuto decine di miliardi di fondi pubblici grazie al programma Troubled Asset Relief – distribuiranno 49,5 miliardi di dollari in cash bonus e premi in azioni di fine anno. In tutto, le banche statunitensi sborseranno un totale di compensazioni per una somma stimata intorno ai 200 miliardi di dollari.

L’amministrazione di Obama sta continuando, ed accelerando, il trasferimento di ricchezza dalle persone che lavorano a quelle che sono responsabili di aver provocato il peggior break down economico dai tempi della Grande Depressione.
A quasi un anno dal suo insediamento, il Presidente Obama ha dimostrato di non essere altro che uno strumento dell’oligarchia finanziaria. Il solo futuro dei lavoratori dipende dallo sviluppo del movimento socialista di massa contro questa amministrazione, i grandi partiti del business e il sistema del profitto che loro difendono.

Titolo originale: “Six Million in the US With no Income but Food Stamps”

Fonte: http://www.wsws.org/
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07.01.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DANIELA FANTONI

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