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La Redazione

 

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Sciopero Generale 26 maggio: Associazioni e movimenti scendono in piazza

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A cura di Redazione CDC
Il 22 Maggio 2023
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La Redazione di ComeDonChisciotte.org riceve e pubblica il comunicato stampa relativo allo Sciopero Generale del 26 maggio indetto dal sindacato FISI – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali – a cui hanno aderito anche varie di associazioni e di movimenti politici.

* * * 

Il 26 maggio 2023, in occasione dello sciopero generale, decine di associazioni e di movimenti politici saranno presenti in manifestazione presso le Prefetture di ogni regione insieme alla FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali) per testimoniare lo stato di totale degrado della sanità italiana, per manifestare a favore della inviolabilità del diritto individuale di scelta e di cura, contro ogni obbligo sanitario, a favore del personale sanitario sospeso e radiato, contro ogni guerra e contro l’entrata (nei fatti) dell’Italia nella guerra tra Ucraina e Russia.

Le motivazioni, nel dettaglio, sono queste:

La Pandemia ha dimostrato che il Sistema Sanitario Nazionale regionalizzato, con la gestione politicizzata dei Presidenti di Regione, è inadeguato, poiché ha fatto conseguire all’Italia il triste primato del più alto numero di morti per COVID in Europa a causa dell’abbandono delle persone ammalate presso il proprio domicilio e senza nessuna cura (tachipirina e vigile attesa, sic!). Inoltre, non vi è alcuna certezza di cura e di assistenza gratuita per quei cittadini che lamentano danni da vaccino e che hanno esitato – dal trattamento sanitario obbligatorio imposto dal Governo – limitazioni lavorative e di vita. Non vi sono ambulatori territoriali specifici per la cura dei danni da vaccino, e non vi è alcun riconoscimento formale e sostanziale dell’invalidità civile per tutti i danneggiati.

L’obbligo generalizzato delle inoculazioni ha generato 900 morti, 26.000 reazioni avverse gravi ed oltre 140.000 reazioni avverse non gravi (Fonte AIFA, pubblicato nell’ultimo report). Le persone non hanno avuto il diritto alla scelta libera, hanno dovuto sottoscrivere un consenso informato fallace, sotto il ricatto e la minaccia di essere sospesi dal lavoro e da ogni retribuzione. Nel P.N.P.V. (Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale) si ripete una condizione non più sopportabile di obbligo alle vaccinazioni per determinate categorie di lavoratori che genererebbe un impedimento lavorativo grave e, ancora una volta, in contrasto con la Costituzione, a partire dal personale Sanitario e Scolastico. Il personale sanitario che si è opposto ad un obbligo costituzionalmente indegno, viste le tante reazioni avverse anche gravi, è stato ingiustamente radiato o sospeso.

L’Italia sta fortemente contribuendo ad inviare armi per la guerra in corso tra Russia e Ucraina.

Le armi per loro natura non possono essere considerate “difensive”, ma “offensive”. La nostra Costituzione recita che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”. Inviare armi significa entrare in guerra, contribuendo ad una escalation del conflitto ed alla perdita ingente di vite umane.

Cosa chiediamo ai Prefetti ed al Governo:

  • La revoca del P.N.P.V. (Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale);
  • Certezza di cura e di assistenza gratuita per tutti i cittadini che lamentano danni da vaccino e che hanno subito limitazioni lavorative e di vita;
  • L’istituzione di ambulatori territoriali specifici per la cura dei danni da vaccino, e il riconoscimento formale e sostanziale dell’invalidità civile per tutti i danneggiati;
  • La revoca di tutte le radiazioni e di tutte le sospensioni per il personale sanitario che si è opposto ad un obbligo costituzionalmente indegno e per il risarcimento di quanto economicamente perso per le sospensioni e la reintegrazione di tutti i radiati;
  • L’istituzione di una Commissione di inchiesta con gli stessi poteri e gli stessi limiti dell’autorità giudiziaria partecipata dai danneggiati da vaccino e dai parenti delle vittime o loro delegati per l’abbandono subito in tempi di pandemia;
  • Il blocco dell’invio di ogni tipologia di armi in quanto per loro natura non “difensive”, ma “offensive”, ed il ripristino di tutte le relazioni diplomatiche con l’Ucraina e la Russia rafforzando tutti i tentativi in essere per addivenire ad una ipotesi di pace tra le parti. È notizia di questi giorni che gli U.S.A. forniranno aerei da combattimento F 16 ed addestreranno piloti Ucraini al loro uso, ciò porterà ad una escalation non prevedibile ed a una globalizzazione del conflitto.

L’azione intrapresa da tutte le associazioni ed i movimenti costituitesi nello sciopero generale del 26 maggio, continuerà in tutti i modi previsti e prevedibili fino a quando la verità su quanto è accaduto e la giustizia non faranno il loro corso contro chi ha lucrato ed ha imposto, con il ricatto, scelte che hanno apportato danni alla salute per decine di migliaia di cittadini.

siglesigleQui il PDF del Comunicato Sciopero Generale 26 maggio

 

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