Durante la fase 1 – quella del lockdown totale – iniziammo a notare dei piccoli cambiamenti nel modo in cui le persone si approcciavano le una alle altre. Erano appena iniziati i bombardamenti mediatici circa la pericolosità di questo “terribile” virus; in televisione sentivamo ogni girono i bollettini su morti e contagiati, si parlava di distanziamento, mascherine e igiene totale e, passo dopo passo, in maniera silente ma costante, le persone venivano disumanizzate.
Accadde però, il 23 aprile 2020, una cosa che per i tempi che correvano apparve incredibili agli occhi del potere…qualche barlume di umanità ancora resisteva. È il caso della signora Maristella Scarmignan, 56enne di Ospedaletto Euganeo, che, nonostante fosse in quarantena perchè risultata positiva al la Covid, assistendo allo schianto di un motociclista contro un cartellone fuori casa sua, non esitò ed usci a soccorrerlo.
Tale gesto, che fino a qualche tempo prima sarebbe apparso normale agli occhi di tutti, si è rivelato essere per lei l’inizio di un incubo che ancora non trova fine. Per aver violato la quarantena, alla signora Scarmignan i carabinieri nei giorni successivi episodio le attribuirono il reato di violazione delle prescrizioni anti Covid, reato che oggi ha visto la procura di Rovigo emettere un decreto penale di condanna a due mesi di arresto, tramutati in una multa di 4.500 euro, nei confronti della donna.
La 56enne della provincia di Padova ha già annunciato la volontà di opporsi.
Restiamo umani.
Massimo A. Cascone, 21.01.2022