A CURA DI SIR MUIR RUSSELL E COLLABORATORI
Quanto segue è il capitolo 1.3 del rapporto del Riesame Indipendente delle Email sul Cambiamento Climatico pubblicato il 7 Luglio 2010, che ne riassume le conclusioni.
Il comitato indipendente per il riesame è stato incaricato dall’Università dell’ East Anglia nel Dicembre 2009 di valutare in maniera obiettiva le accuse sorte dopo la pubblicazione online degli scambi di mail sul cambiamento climatico, il suo sito è http://www.cce-review.org N.d.T.
1.3 Risultati
13. La climatologia è una materia di tale interesse globale che nella sua condotta sono richiesti i più alti standard di onestà, rigore e trasparenza. Riguardo alle accuse specifiche fatte nei confronti del comportamento degli scienziati del CRU (Climatic Reserch Unit – University of East Anglia , ndt) , abbiamo riscontrato che il loro rigore e la loro onestà come scienziati non sono in dubbio.
14. Inoltre non abbiamo non abbiamo riscontrato che il loro comportamento ha pregiudicato l’equilibrio dei consigli dati ai politicanti. In particolare, non abbiamo trovato evidenza di un comportamento che potrebbe mettere a repentaglio le conclusioni delle valutazioni dell’ IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change , ndt) .
15. Ma abbiamo rilevato che ci sono stati schemi consistenti di mancanze nel mostrare il livello adeguato di trasparenza, sia da parte degli scienziati del CRU che da parte dell’UEA , che ha sbagliato nell’identificare non solo il significato dei requisiti statutari ma anche il rischio per la reputazione dell’Università e, certamente, della scienza climatica Britannica.1.3.1 Temperature delle stazioni a terra
16. Riguardo alle accuse di nascondere i dati sulle temperature, abbiamo rilevato che il CRU non era in una situazione che gli permettesse di nascondere tali dati o di manometterli. Abbiamo dimostrato che ogni ricercatore indipendente può scaricare i dati delle stazioni meteorologiche direttamente dalla sorgente primaria e intraprendere la sua propria analisi della tendenza della temperatura.
17. Riguardo alle accuse di selezione faziosa delle stazioni meteorologiche, non abbiamo trovato evidenza di faziosità. Il nostro lavoro indica che le analisi di tendenza delle temperature globali al suolo è salda comparandola con una varietà di selezione di stazioni meteo al suolo, e con l’uso di dati corretti o non corretti. Il livello di accordo tra analisi indipendenti è tale che è altamente improbabile che il CRU possa aver agito in maniera impropria per raggiungere un risultato prestabilito.
18. Riguardo alle accuse di nascondere gli identificativi delle stazioni meteo, abbiamo rilevato che il CRU avrebbe dovuto rendere disponibile una lista non ambigua di stazioni usata in ogni versione della ricerca climatica sulle registrazioni delle temperature delle unità al suolo (CRUTEM) al momento della pubblicazione. Abbiamo riscontrato che le risposte del CRU a richieste ragionevoli di informazioni sono state poco collaborative e difensive.
19. Le principali implicazioni delle accuse gettavano il dubbio su quanto il lavoro del CRU in quest’area potesse essere affidabile e non abbiamo trovato alcuna evidenza che supporti queste implicazioni.
1.3.2 Ricostruzione delle temperature dall’analisi degli anelli degli alberi
20. L’implicazione centrale delle accuse in questo caso è che,nello svolgimento del loro lavoro, sia nella scelta dei dati che nel loro trattamento, gli scienziati del CRU intendessero influenzare le conclusioni scientifiche verso specifici risultati e mettere da parte evidenze sconvenienti. Nello specifico, era implicato dalle accuse che questo dovesse ridurre la confidenza statistica attribuita alle conclusioni del capitolo 6 del 4° rapporto annuale (AR4) del’IPCC, Working Grouop 1(WG1)
21. Non abbiamo trovato che il modo in cui i dati derivati dagli anelli degli alberi sono presentati nel’ IPCC AR4 e mostrati nella figura 6.10 sia fuorviante. In particolare, riguardo alla questione sulla composizione della ricostruzione delle temperature, non abbiamo trovato evidenza di esclusioni di altre ricostruzioni di temperature pubblicate che avrebbero mostrato scenari molto differenti. La discussione generale sulla fonte di incertezza nel testo è ampia, e include riferimenti alla divergenza. A questo riguardo, presenta un vantaggio significativo rispetto al rapporto de terzo accertamento (TAR) dell’IPCC.
[Figure 6.10. Rilevazione della variazione delle temperature NH durante gli ultimi 1300 anni. (a) Rilevazioni annuali delle temperature medie strumentali, identificate nella tabella 6.1. (b) Ricostruzione usando fonti multiple di dati climatici, identificate nella Table 6.1, includendo i tre archivi (JBB..1998, MBH..1999 and BOS..2001) mostrati nella TAR, e la registrazione strumentale HadCRUT2v evidenziata in nero. (c) Sovrapposizione dei range di incertezza pubblicati su scala multi-decade di tutte le ricostruzioni delle temperature identificate nella tabella 6.1 (eccetto RMO..2005 e PS2004), con temperature entro l’errore standard ±1 per una ricostruzione che ‘totalizza’ il 10%, e regioni tra il 5% e il 95% che ‘totalizzano’ 5% (il massimo 100% è ottenuto solo per temperature che cadono entro l’errore standard ±1 per tutte e 10 le ricostruzioni). La registrazione strumentale della temperatura HadCRUT2v è mostrata in nero. Tutte le serie sono state smussate con un filtro Gaussiano per rimuovere le fluttuazioni su scale di tempo minori di 30 anni; i valori smussati sono ottenuti fino a entrambi gli estremi delle serie estendendo le registrazioni con la media dei valori adiacenti esistenti. Tutte le temperature presentano anomalie (°C) nella media dal 1961 al 1990.]
22 Riguardo alle accuse che il fenomeno della “divergenza” potrebbe non essere stato preso correttamente in considerazione nell’espressione dell’incertezza associata alle ricostruzioni delle temperature, siamo stati soddisfatti di come non sia nascosto e del fatto che sia trattato in maniera aperta, discusso in maniera approfondita in letteratura, incluse le pubblicazioni del CRU.
23 Riguardo alle accuse che, in una specifica e-mail i riferimenti al “trucco” e al “nascondere la diminuzione” rispetto alle cifre del rapporto del 1999 del WMO (World Meteorological Organization), provano un intento di dipingere un quadro sviante, abbiamo trovato che, considerato il conseguente significato figurativo (e non ultimo, l’uso di una cifra simile nel Terzo Rapporto Annuale dell‘IPCC), la cifra fornita per il rapporto dell’ WMO era fuorviante. Non abbiamo trovato che sia fuorviante per ridurre le ricostruzioni in un certo momento in se, o per congiungere dati, ma riteniamo che entrambe queste procedure avrebbero dovuto essere spiegate chiaramente – idealmente nelle cifre ma certamente descritte in maniera chiara sia nelle didascalie che nel testo.
24 Riguardo alle accuse di nascondere i dati, con particolare riguardo alle piccole dimensioni del campione sugli anelli degli alberi della penisola Yamal, il CRU non ha nascosto i dati grezzi di base (avendo girato correttamente l’unica richiesta ai proprietari). Ma è chiaramente vero che l’accesso ai dati grezzi non è stato semplice finché non sono stati archiviati nel 2009 e che questo ritardo può essere criticato a buon diritto in linea di principio. Nell’interesse della trasparenza crediamo che il CRU dovrebbe aver reso più chiaro che i dati di cui non erano proprietari, ma su cui fondavano le loro pubblicazioni, sarebbero stati archiviati con tempistiche differenti.
1.3.3 Revisione paritetica e politica editoriale
25. Riguardo alle accuse che ci sia stata una eversione della revisione paritetica (valutazione del lavoro fatta da colleghi specialisti, ndt) durante il processo editoriale , non abbiamo trovato prove per sostenere queste accuse nelle tre istanze esaminate in dettaglio. Sulla base del lavoro indipendente che abbiamo commissionato (vedi Appendice 5) sulla natura della revisione paritetica, abbiamo concluso che non è insolito che posizioni fortemente contrapposte e espresse saldamente siano adottate in aree della scienza fortemente contestate. Siamo dell’opinione che tale comportamento, in generale, non metta a repentaglio l’integrità dei processi di revisione paritetica e di pubblicazione.
1.3.4 Abuso del processo delL’ IPCC
26. Riguardo alle accuse che in due specifici casi c’è stato un abuso da parte degli scienziati del CRU del processo dell’ IPCC, nel presentare l AR4 al pubblico e ai politicanti, abbiamo riscontrato che le accuse non possono essere confermate. Oltre ad aver controllato le prove presso di loro e controllato gli archivi relativi ai processi dell’ IPCC, abbiamo consultato i rispettivi redattori delle revisioni dell’IPCC. Entrambi gli scienziati del CRU facevano parte di un vasto gruppo di scienziati che si è assunto una responsabilità condivisa per i testi dei gruppi di lavoro dell’ IPCC, e non erano nella posizione per determinare individualmente il contenuto e le conclusioni.
1.3.5 Conformità con il Decreto sulla Libertà di Informazione (FoIA : Freedom of Information Act, ndt) e il regolamento sulle informazioni ambientali (EIR : Environmental Information Regulations, ndt)
27.Riguardo alle accuse che il CRU non sembra aver agito in modo consistente con lo spirito e gli intenti del FoIA e dell’ EIR, abbiamo riscontrato che c’era inutilità nelle risposte fornite alle richieste e ci sono prove che alcune e-mail possono essere state cancellate per renderle non disponibili nel caso fossero state richieste successivamente. La direzione superiore dell’università dovrebbe aver accettato maggiore responsabilità nell’implementare i processi richiesti per la conformità al FoIA e all’EIR.
1.3.6 Altri riscontri riguardo all’autorità (dell’ Università dell’East Anglia, ndt)
28.Considerato il significato del lavoro del CRU, le autorità dell’UEA hanno fallito nel riconoscere nella loro gestione dei rischi, il danno alla reputazione dell’Università alimentato dalla controversia sull’accesso ai dati.
Titolo originale: “The Independent Climate Change Email Review
“
Fonte: http://www.cce-review.org
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07.07.2010
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da PAOLO CASTELLETTI