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Red Bull? No! Succo d’arancia grazie.

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A cura di Redazione CDC
Il 28 Dicembre 2021
7274 Views

Riceviamo e pubblichiamo.

Le multinazionali straniere partono alla conquista delle spiagge Italiane, ma le famiglie dei piccoli imprenditori Balneari Italiani non ci stanno e preparano la rivolta.

Da quando la sentenza del Consiglio di Stato ha sancito che “fra due anni tutte le concessioni demaniali marittime su tutto il territorio italiano sono da ritenersi concluse” e che le nuove concessioni saranno “assegnate solo mediante aste”, in tutte le famiglie italiane che gestiscono uno stabilimento balneare (investendo sul proprio capitale, lavoro e tantissimi sacrifici), è calato il gelo.

Successivamente alla sentenza, alcune trasmissioni televisive e numerosi articoli di giornali, divulgando dati ed informazioni non veritiere, hanno contribuito a far passare il messaggio che i titolari degli stabilimenti balneari, altro non sono che degli usurpatori delle spiagge pubbliche.

Preso atto di questa situazione, tutta la categoria degli operatori balneari assieme ai produttori italiani di attrezzature balneari, sono sul piede di guerra ed annunciano una vera e propria rivolta. Martedì 28 dicembre a Roma è prevista una prima manifestazione.

Vista la già complicata situazione sanitaria che sta attraversando il paese, con l’intento di scongiurare la rivolta, un giovane imprenditore balneare calabrese prova a rendere note all’opinione pubblica ed al Governo le difficoltà che sta attraversando la categoria degli imprenditori balneari, mediante una campagna fotografica, invitando tutti i colleghi a fare altrettanto.

L’idea del giovane Kristian Beraldo, oggi imprenditore ventenne <<che non dimentica di essere cresciuto nel passeggino posto tra le casse di bevande nel retro del chioschetto al mare>> è quella di creare una locandina che mediante tre o quattro foto (inserite dentro le palle dell’albero di Natale) possa rappresentare in modo semplice, ma eloquente i sacrifici che tutte le famiglie dei balneari italiani hanno fatto per raggiungere quei risultati diventati oggi forse appetibili per qualcuno.

E’ stato creato un apposito hashtag #raccontalatuastoria per divulgare l’iniziativa sui social affinché qualcosa possa cambiare!

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