RACCOLTA DI INFORMAZIONI DELL’INTELLIGENCE STRATEGICA” DAI SOCIAL MEDIA

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Spionaggio e Propaganda attraverso Facebook e Twitter

DI JULES LÉVESQUE
Global Research

Un nuovo studio del Mediterranean Council for Intelligence Studies (MCIS), pubblicato sull’annuario del 2012 illustra l’utilizzo dei social media come “l’avanguardia nella raccolta gratuita di informazioni dell’intelligence strategica”. Joseph Fitsanakis di IntelNews.org, co-autore dello studio, spiega:

Mostriamo come Facebook, Twitter, YouTube e una moltitudine di altre piattaforme social siano sempre più viste dalle agenzie di spionaggio come preziosi canali di acquisizione di informazioni. Basiamo le nostre conclusioni su tre casi recenti, che pensiamo evidenzino la funzione di “intelligence” dei social network. (Joseph Fitsanakis, Research: Spies increasingly using Facebook, Twitter to gather data, [Ricerca: le spie usano sempre più Facebook e Twitter per raccogliere informazioni, ndt] intelNews.org, 13 febbraio 2012)

Quello che lo studio omette, comunque,

è l’utilizzo dei social media da parte delle agenzie

di spionaggio per altri scopi. Lo studio ci porta a credere che i

social media siano soltanto uno strumento per la raccolta di informazioni,

mentre in realtà una serie di rapporti hanno dimostrato come essi siano

usati per la propaganda, anche con la creazione di identità fittizie

a favore di operazioni segrete.

Queste pratiche sono discusse in “Army of Fake Social Media

Friends to Promote Propaganda

(l’Armata di finti amici sui social media per promuovere propaganda,

ndt), “Social

Media: Air Force ordered software to manage army of Fake Virtual People” (social media: l’aeronautica militare

ha ordinato un software per gestire l’armata di falsi profili virtuali,

ndt) e “Pentagon

Seeks to Manipulate Social Media for Propaganda Purposes”, (“Il Pentagono prova a manipolare i

Social media a scopo di Propaganda”, ndt) pubblicate su Global Research

nel 2011.

Lo studio del MCIS si fonda in parte

sulla struttura della “Primavera araba” che presumibilmente “spinse

il Governo statunitense a sviluppare linee guida per raccogliere informazioni

dai social network”. (Ibid.)

Di nuovo, questo esclude il fatto che

il governo statunitense fornisca “addestramento degli attivisti

stranieri per destabilizzare il loro paese d’origine. Questa tattica

è descritta in maniera dettagliata nell’ultimo articolo di Tony Cartalucci, “Egypt: US-funded Agitators

on Trial: US “Democracy Promotion” = Foreign-funded Sedition” (Egitto: sotto processo gli agitatori supportati

dagli Usa: la promozione della democrazia degli Usa come eversione supportata

dagli stranieri, ndt).

La “cyber-dissidenza” è sponsorizzata

tra gli altri dalla Freedom House, collegata alla CIA. Il primo degli eventi

per la Libertà Umana del Bush Institute, co-sponsorizzato dalla Freedom

House era intitolato

“Conferenza sui Cyber-Dissidenti: successi globali e sfide”.

La Conferenza sui cyber-dissidenti

ha sottolineato lavoro, metodi, coraggio e conquiste dei suoi

otto dissidenti invitati come relatori, e provenienti da sette Paesi.

Cinque di questi sono posti in cui la libertà

è stata annientata (tutti valutati come

“non libero” da Freedom House): Cina, Cuba, Iran, Siria

e Russia. Gli altri due sono posti in cui la libertà

è in pericolo (entrambi valutati come

“parzialmente libero” da Freedom House) a causa o di un Governo

autoritario che accumula sempre più

potere, come in Venezuela, o a causa della minaccia di gruppi terroristici

interni, come in Colombia. (The

Conference on Cyber Dissidents: Global Successes and Challenges, The George W. Bush Presidential Center)

I Paesi in cui “la libertà

è stata annientata” e che sono alleati degli Stati Uniti, come

il Bahrein o l’Arabia Saudita, non sono menzionati. L’unico alleato

degli USA citato è la Colombia ed è descritto come un Paese in cui

la libertà è “minacciata da gruppi terroristici” piuttosto

che dal suo governo. È importante notare come il governo colombiano

sia stato accusato di spiare i giornalisti e che la Inter-American

Commission on Human Rights (IACHR)] dica che la libertà

di espressione “a malapena esiste” in Colombia.

L’obiettivo dell’“addestramento

degli attivisti” delle ONG statunitensi è quello di destabilizzare

i nemici politici dell’America in nome della libertà. La “cyber-dissidenza”

è usata a turno dalle agenzie di spionaggio per operazioni segrete.

**********************************************

Fonte: SOCIAL MEDIA “TACTICAL INTELLIGENCE COLLECTION”: Spying and Propaganda using Facebook, Twitter

15.02.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISA DINARDO

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