QUATTRO RAGIONI PER CAMBIARE IL MODO IN CUI PENSIAMO LA SCUOLA

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DI MARY HICKCOX
Dissident Voice

Il modo in cui vediamo l’educazione ha molto a che fare con il nostro passato: le influenze di questa società, come siamo cresciuti e come ci siamo fatti scuola da soli. L’educazione è il testimone che passiamo ai nostri bambini. Tragicamente, per come è attualmente concepito il sistema educativo, sembra che i bambini siano destinati all’insuccesso.

Viviamo in tempi dove le scuole sono un fallimento, i bambini infelici ed oberati dal troppo lavoro, ed il sistema attuale diventa più obsoleto dopo ogni anno. Qualcosa deve cambiare se vogliamo che i piccoli siano felici, ed il nostro paese torni in carreggiata. Il modello che abbiamo oggi è stato costruito su una faglia, e sta diventando sempre più evidente che le fratture stanno aumentando esponenzialmente. Eppure, non è troppo tardi per cambiare.

Potremmo parlare di come migliorare le scuole – forse “aumentare i fondi”, o “ridurre il coinvolgimento della politica” – ma nel lungo termine non sono queste le cose che si mettono tra i bambini ed il loro futuro. E’, piuttosto, l’arcaica mentalità costruita sulla falsa educazione e un’incapacità di guardare oltre al dogma. Con il nostro paese in una situazione economica disastrata, tra disoccupazione di massa e innovazione bloccata, è ora di uscire dal recinto in cui ci ha relegato l’educazione pubblica e trovare delle soluzioni.
1. Le scuole sono un miserabile fallimento. Non voglio sostenere che non ci siano studenti che riescono bene nella scuola pubblica e sono felici, ma le statistiche non mentono. Ad un costo annuo medio di 10.000 dollari per studente, gli Stati Uniti finiscono in coda a Paesi che non spendono neanche la metà di tale cifra. I soldi non sembrano essere il problema, quindi buttarne ancora in un sistema malfunzionante é come gettare benzina sul fuoco. Il No Child Left Behind é stato un fallimento totale, con i vari stati stanno denuciando il governo federale per questa catastrofe. La legge ha posto estrema enfasi sui test – quasi si stesse ancora cercando di sfornare api lavoratrici – ma gli Stati Uniti si piazzano ben al di sotto di altre nazioni industrializzate. Sembra che stiamo sprecando denaro lasciando che sia l’agenda politica a decidere cos’é meglio, anziché i genitori o gli insegnanti informati sulle necessità dei bambini.

Preoccupanti statistiche educative:

* Gli studenti non hanno buoni risultati sulle valutazioni nazionali. Quelle più recenti, redatte dal National Assessment of Educational Progress, indicano che meno di un terzo dei bambini statunitensi al quarto anno di studi é competente in lettura, matematica, scienze e storia americana.

* Più della metà degli studenti a basso reddito non riesce nemmeno a dimostrare competenze di base in scienze, lettura e storia.

* I bambini all’ottavo anni di studi sono 19esimi tra 38 paesi nelle valutazioni di matematica e 18esimi in scienze.

* I bambini al dodicesimo anno sono 18esimi su 21 paesi in matematica e scienze combinate (Fonte: The Heritage Foundation)

La storia dimostra che l’istruzione contemporanea é iniziata con la Rivoluzione Industriale, ma ancora in molti si rifiutano di accettare che quanti ne finanziarono gli albori non avevano come priorità l’educazione dei bambini. Uomini quali Rockefeller e Carnegie volevano bravi lavoratori obbedienti che occupassero i posti di lavoro di cui avevano bisogno. Non volevano che studenti liberi pensatori raggiungessero il proprio potenziale, quanto invece una classe istupidita, indottrinata e sveglia solo abbastanza per presentarsi in orario ed espletare il proprio lavoro in fabbrica.

John Taylor Gatto, educatore per oltre 20 anni, Insegnante dell’Anno di New York, autore di vari best-seller, e sostenitore dello home-schooling, dichiara: “Il segreto della scuola americana é che non insegna nello stesso modo in cui i bambini imparano, né é pensata per farlo. Le scuole sono state concepite per servire l’economia e l’ordine sociale piuttosto che a favore dei bambini e delle loro famiglie, per questo é obbligatoria”. Questo é un sistema organizzato per tutte le ragioni sbagliate, ed i cui scopi dichiarati nascondono ben altre motivazioni. Forse le scuole non sono affatto il miglior luogo da cui ottenere conoscenza.

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2. I nostri bambini sono infelici. Infelici, oberati dal troppo lavoro e senza imparare quello di cui hanno bisogno per avere successo. La prima cosa che deve cambiare é il modo in cui definiamo la parola successo. La sentiamo usata continuamente come una misura di come se la cavano i bambini nella vita. E se invece il modo in cui abbiamo definito il successo fosse del tutto sbagliato? Su cosa ci dovremmo focalizzare come genitori? La felicita é mai sul tavolo quando si discute di successo?

Sembra che, di questi giorni, la maggior parte dei genitori sia così presa dalla competizione che non riesce a ricordare che il nostro obbiettivo ultimo dovrebbe essere la felicità dei bambini. Ma chi dovremmo accusare allora, se siamo tutti condizionati a sopravvivere in un’economia competitiva e selvaggia? Questo modello sembra rendere la scuola un luogo infelice, in quanto un numero record di bambini viene ora sottoposto a farmaci di alterazione dell’umore per gestire una vita ai limiti sopportabili della pressione. E’ un luogo dove degli estranei con dei mandati da parte del governo e delle aziende stanno controllando le menti ed i corpi dei bambini.

Non possiamo aspettarci che i bambini diventino adulti indipendenti e liberi pensatori se sono tenuti sotto chiave, segregati per età, completamente controllati dalle regole, e costretti ad imparare il programma decretato dal governo federale. E’ un freddo condizionamento mentale da parte delle istituzioni. Agli Americani é stato insegnato di pensare alla parola successo come alla dipendenza dal fatto di eccellere a scuola, ma sembra che il successo sociale sia più dipendente dalla conoscenza effettiva – ed i due non sono sinonimi. Se possiamo cambiare il modo in cui pensiamo al successo, allora quest’ultimo potrà equivalere alla felicità – il successo umano definitivo.

Nel 2007, per la prima volta, l’UNICEF ha compiuto uno studio sul benessere e la felicità dei bambini in 21 nazioni industrializzate. Stati Uniti e in Gran Bretagna, due delle nazioni più ricche della lista, erano agli ultimi posti. Questo, di per sé, dovrebbe far sollevare qualche sopracciglia, in quanto dimostra che i nostri bambini non sono felici e più soldi non sono certo la risposta al problema.

Un altro studio é stato condotto nel 2009 dalla American Psychological Association per valutare i livelli di stress nei bambini: hanno scoperto alcuni dati allarmanti. Per cominciare, lo studio ha dimostrato che i livelli di stress negli adulti e nei bambini sono cresciuti drammaticamente negli ultimi pochi anni, ma ancora più sorprendente é che i genitori sembravano per la maggior parte ignari del fatto che i figli fossero stressati. Quali erano le principali cause di stress tra i figli? Preoccupazione per i voti, l’accesso all’università e le finanze famigliari in cima alla lista. Questi problemi si traducono in emicranie, nausea e disturbi del sonno. Se il nostro obbiettivo é la felicità, il sistema educativo é, di nuovo, un fallimento.

3. La scuola é diventata obsoleta. Gli ultimi 10 anni hanno visto più progressi tecnologici dell’intero secolo precedente. Tutta l’informazione del mondo é ora letteralmente a portata di mano. Quasi l’intera ricchezza della conoscenza mondiale é accessibile mediante Internet e integrata nella nostra vita quotidiana. Ci sono piccoli miglioramenti ottenuti grazie a questo nuovo stile di vita, ma neanche lontanamente sufficienti per recuperare sul resto del mondo. Infatti, alcuni ricercatori sostengono che gli studenti riuscirebbero meglio mediante un apprendimento auto-gestito usando Internet, perché impariamo tutti meglio quando si tratta di qualcosa verso cui proviamo interesse.

Il sistema attuale é basato su ripetitivi test fondati sulla memoria, nonché noioso all’estremo. E’ un luogo che ricorda la prigione, dove “Ben poco di quello che é insegnato viene imparato, ben poco di quello che si impara viene ricordato, e ben poco di quello che si ricorda viene effettivamente utilizzato”, come dichiara John Holt in “How Children Learn”. Associatelo con il fatto che il 50 % (conoscenze tecniche) di quello che viene imparato nel primo anno di università é inutile entro la laurea, e dovete solo chiedervi: Qual’é il senso? Non possiamo fare meglio di così? I nostri figli non solo meritano di meglio, ma hanno bisogno di meglio per competere in un mercato con un 10 % di disoccupazione ufficialmente dichiarata.

L’università sembra essere sempre meno efficiente, rispetto ai costi, ogni anno che passa. Aumentare le tariffe universitarie pone i giovani sotto un debito insormontabile a causa della mancanza di occupazione. Le tasse sono aumentate vertiginosamente negli ultimi pochi anni (l’università di Harvard é arrivata a 60.000 dollari all’anno). A peggiorare le cose, adesso le università stanno facendo profitti grazie alle tangenti pagate dalle compagnie di carte di credito, mentre i laureati non sono nemmeno in grado di trovare un lavoro. Quando oltre 1/3 dei laureati intraprende lavori che richiedono basse capacità, e oltre il 65 % si laurea con un debito invalidante, é ora legittimo mettere in dubbio che l’università sia la strada giusta a cui indirizzare i propri figli.

4. Le persone sbagliate controllano il sistema, per le ragioni sbagliate. “Il sistema educativo é stato deliberatamente progettato al fine di produrre intelletti mediocri, per limitare la loro vita interiore, per negare agli studenti apprezzabili capacità decisionali, e per assicurarsi una cittadinanza docile ed incompetente in modo da rendere la popolazione “gestibile” – Parole di Charlotte Thomson Iserbyt, consulente politica per il Dipartimento all’Educazione statunitense, e informatrice sulle attività governative volte a istupidire deliberatamente i bambini.

 

La Thomson fa anche notare che il sistema é organizzato per produrre dei buoni consumatori, allo stesso modo di persone standardizzate per mantenerle prevedibili e facili da controllare. E’ qualcosa che volete sostenere? Volete davvero i bambini controllati e tenuti al guinzaglio nella loro vita?

I Morrill Acts del 1862 e del 1890 furono i primi passi verso un ampio ruolo governativo nell’educazione. Quello che le persone non riescono a comprendere é che i soldi per questi Acts divennero obblighi di giocare secondo le loro regole, e questo continua ancora oggi. Poiché le agenzie federali sostenevano finanziariamente le scuole, potevano controllare quello che veniva insegnato, portando così sotto il loro controllo un altro aspetto della vita americana. Questo é provato ancora ed ancora quando vediamo quanto sia difficile per le famiglie scegliere delle opzioni di educazione alternativa per i propri figli.

E’ chiaro che lo scopo della scuola é diventato quello di servire le aziende ed il governo. E’ stato provato, più di recente, quando abbiamo saputo che la BP ha avuto un ruolo nella scrittura del programma di educazione ambientale in California. Penso possiamo tutti concordare che le scuole pubbliche dovrebbero solo essere al servizio delle famiglie contribuenti e del miglior interesse dei rispettivi figli – non delle aziende che scrivono i programmi. Quando verrà il giorno in cui le persone in carica metteranno in cima alle priorità le famiglie (e non avide aziende), forse – ma solo forse – i bambini impareranno quello che é davvero importante, piuttosto che imparare come servire le stesse persone che hanno ideato questo sistema fallimentare.

CONCLUSIONE

In un periodo in cui la nostra economia ha disperatamente bisogno di più innovatori, come possiamo cambiare l’educazione per espandere il potenziale di ogni bambino? Sembra che dobbiamo fare un po’ di cose che NON abbiamo imparato a scuola: mettere in discussione gli assunti esistenti sull’educazione; pensare da soli e credere in noi stessi; schierarci contro quello che sappiamo essere sbagliato, e mettere in discussione quello che ci é stato insegnato essere giusto. E’ diritto e responsabilità di ogni genitore decidere il modo migliore di guidare i propri bambini al massimo potenziale umano.

Sembra che il nostro mondo moderno fornisca tutti gli strumenti per far sí che sia la curiosità naturale di ogni bambino a guidare la sua educazione. Lo home-schooling e l’un-schooling potrebbero essere le più potenti forme di rivolta contro un establishment che é terrificato da individui che mettano in discussione l’autorità e rifiutino di essere buone e placide api lavoratrici John Holt lo espresse bene: “Per fidarci dei nostri bambini dobbiamo prima imparare a fidarci di noi stessi – ma alla maggior parte di noi, quando eravamo bambini, é stato insegnato che non eravamo degni di fiducia. Dobbiamo anche iniziare a fidarci delle nostre stesse capacità come genitori di guidare i bambini verso la felicità e l’indipendenza, non a fidarsi ciecamente dei fallimentari standard governativi, che sono finiti per essere un condizionamento stressante ed ansiogeno”.

E’ tempo per tutti noi di guardare fuori dal recinto e trovare soluzioni per il nostro sistema educativo che garantiscano la felicità dei bambini – questo dovrebbe essere considerato come il successo definitivo.

L’autrice Mary Hickcox é una sostenitrice dello un-schooling, madre e guida alla vita di tre bambini (11, 7 e 3 anni). Altri articoli di Mary qui.

Link: http://dissidentvoice.org/2010/09/4-reasons-to-change-the-way-we-think-about-school/

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CARLO MARTINI

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