DEL CAP. ERIC H. MAY
Global Research
Le tre principali città bersaglio americane
Il modo più facile per realizzare un attacco “false flag” [‘sotto falsa bandiera’, un attacco concepito per farne ricadere la colpa su un proprio nemico n.d.r.] è quello di preparare un esercitazione militare che simula il vero attacco che si vuole realizzare. Come descriverò di seguito ciò è esattamente come i responsabili di governo americani e inglesi hanno gestito gli attacchi terroristici dell’11/9 e del 7/7 che in realtà erano attacchi organizzati dal governo per i quali sono stati incolpati i terroristi.
Sebbene la mia salute cagionevole non mi consente di lavorare a pieno ritmo nell’ambito degli attentati false flag come sono solito fare, la necessità di editori indipendenti e funzionari dei servizi segreti fratelli mi hanno suggerito di scrivere questo testo. Sarà breve per quei lettori che non hanno molto tempo, ma inserirò inestimabili link per quelli che vorranno approfondire e conoscere meglio. Il mio aiuto, in quanto ex funzionario dei servizi segreti militari che ha passato 5 anni con la 75ma divisione dell’esercito americano a dirigere giochi militari di guerra, è per convincere gli americani che “il prossimo 11/9” – perennemente annunciato dai funzionari governativi e dai media- sarà probabilmente realizzato sotto forma di futura esercitazione militare. Se gli americani sono consapevoli delle esercitazioni in programma e della loro pericolosità, allora queste ultime non andranno in diretta ad influenzare gli eventi terroristici reali contro i quali queste esercitazioni sono simulate.
Esercitazioni militari
Per entrambi gli attacchi, del 11/9 negli Stati Uniti e del 7/7 in Gran Bretagna, ci sono prove evidenti che dimostrano come quelle stragi non furono organizzate da terroristi stranieri ma da tiranni domestici. I governi di entrambi i paesi stavano conducendo esercitazioni che stavano simulando gli stessi episodi che poi si verificarono.
La commissione americana sull’11 settembre si è imbattuta in prove schiaccianti di tradimento da parte di Dick Cheney quando la stessa interrogò il Segretario ai Trasporti Norman Mineta, che era presente nel noto comando bunker di Cheney quando il volo 77 volava attraversando Washington D.C.. Cheney era al centro delle esercitazioni militari nazionali che simulavano il dirottamento di aerei americani da parte di terroristi – quando dirottamenti stavano avvenendo nella vita reale. Il 23 maggio 2003 il Segretario Mineta testimoniò:
“durante il lasso di tempo in cui l’aeroplano stava raggiungendo il pentagono c’era un giovane uomo che entrava e diceva al vicepresidente: “l’aereo è lontano 50 miglia”. “l’aereo è lontano 30 miglia” e poi fino a “l’aereo è lontano 10 miglia” quando il giovano chiese anche al vicepresidente: “Gli ordini sono confermati?” Ed il vicepresidente si girò e disse: “certo che lo sono. Hai avuto notizie contrarie al riguardo?” .
Il co-presidente della commissione Lee Hamilton non seguì la rivelazione bomba e velocemente cambiò argomento. Grazie a Youtube, la sconvolgente rivelazione di Mineta e l’emozionata reazione di Hamilton sono visibili in un video di 3 minuti:
Nel caso delle bombe del 7/7 nelle stazioneidi Londra, ci sono delle prove dello stesso giorno da un intervista alla BBC del ex agente anti-terrorismo di Scotland Yard, Peter Power, che era assunto con relativo contratto per delle esercitazioni governative:
Power: “alle 8 30 di questa mattina stavamo proprio facendo a Londra, per una compagnia di più di mille persone, un’esercitazione basata sulla simultanea esplosione di bombe esattamente nelle stazioni ferroviarie dove sono realmente accadute questa mattina, infatti ho ancora i capelli dritti e la pelle d’oca”.
Giornalista BBC: “giusto per essere chiari: voi stavate realizzando un’esercitazione per vedere come avreste reagito a ciò e ciò avvenne per davvero durante l’esercitazione?”
Power: “esattamente!”
Per un estratto di un minuto che contiene queste frasi vedi:
Principali media.
Non vale la pena di dire che delle inchieste serie dei media avrebbero velocemente scoperto i fatti che dimostrano l’alto tradimento nei casi dell’11/9 e del 7/7. Ed è fuori dubbio che, sfortunatamente, i traditori che stanno dietro questi attacchi false flag lo sanno molto bene e non avrebbero mai fatto ciò che hanno fatto senza l’ok di media collaborazionisti.
I tre palazzi del World Trade Center crollarono a New York l’11/9 2001 : WTC1 e WTC2 (le torri gemelle) durante il mattino, e WTC7 ( il palazzo Salomon) alle 5.20, (orario dell’East Coast). Dato che i tre palazzi, era stato detto dalle fonti ufficiali, crollarono inaspettatamente, non c’è una valida ragione, tranne che la complicità nel fatto, per spiegare come mai la BBC riporta il collasso del WTC7 20 minuti prima che avvenisse:
Fox News si penti di aver annunciato il crollo del WTC7 in anticipo – mostrando anche immagini dalla città di New York col palazzo ancora in piedi. Pochi secondi dopo il palazzo crollò, confondendo comprensibilmente i telecronisti.
Il proprietario di tutti e tre gli edifici era Larry Silverstein, che aveva da poco duplicato il valore assicurativo delle torri gemelle. Il fortunato Larry a sorpresa in un intervista alla PBS ha affermato che lui insieme al dipartimento dei vigili di New York avevano deciso per una demolizione controllata del WTC7. Dal momento che i grattacieli non sono minati per la demolizione – a meno che qualcuno non intenda demolirli- l’affermazione di Silverstein è l’ammissione che il 9/11 fu un lavoro dall’interno:
“La nobile bugia”
Io credo che l’importanza dei 5 filmati di youtube sopra citati ed una investigazione oggettiva fornirebbero prove più che sufficienti del coinvolgimento di Bush e Cheney e dell’accusa di alto tradimento, abbastanza per convocare un gran giurì che incriminerebbe per alto tradimento Larry Silverstein ed altri presunti collaboratori all’11/9. Credo che gli americani, se gli fossero presentati come un’unica notizia al telegiornale i 5 video di youtube, domanderebbero che il caso di alto tradimento fosse portato avanti fino alla sua logica conclusione.
Il Congresso comunque non accuserà il presidente. I principali media, per i quali anche io ero solito scrivere, non investigheranno né daranno notizia della storia. Le forze armate che furono usate come uno strumento per il massacro di massa di cittadini americani non si muoveranno contro i traditori in uniforme che sapevano perfettamente quello che stavano facendo l’11/9, o tutti gli altri stupidi in uniforme che credevano di star facendo delle esercitazioni militari fino a quando non si ebbe l’11/9. Ad oggi non c’è stata alcuna azione – che richiederebbe investigazione e valutazione- contro alcun militare coinvolto in quello che gli stessi apologeti di governo definiscono il più grosso fallimento della difesa nella storia americana. Ciò mostra che l’inganno viene da dentro e che noi ci siamo dentro.
Alti funzionari, direttori di media e ufficiali dell’esercito che hanno il dovere per legge e per etica di servire il popolo americano sono diventati dei tipici esempi di una grande cospirazione. Dal loro loro punto di vista sono storici attori che vanno oltre il bene ed il male, che devono invogliare il popolo americano ad avventure geostrategiche in realtà non necessarie.
Per loro il resoconto ufficiale dell’attacco terroristico dell’11/9 è un po’ cioò che Platone definisce come “nobile bugia”, una falsità necessaria che viene detta ad un pubblico infantile per poterlo dirigere in maniera matura. La semplice verità è che l’11/9 ha giustificato il tentativo di appropriarsi e controllare l’ ultima risorsa geostrategica: il petrolio. Colui che controlla il medio oriente controlla il mondo.
Le tre principali città bersaglio americane
Lo scorso anno ho pubblicato “Il prossimo 9/11, estate 2007?” come risposta allo stesso tipo di richieste che mi hanno spinto a pubblicare questo articolo come suo aggiornamento del 2008. Nel 2007 le tre città più probabili per il prossimo 11/9 erano Houston, Chicago e Portland. Quest’anno le stesse tre città sono ancora in grosso pericolo, in virtù del fatto che l’esercito americano ha indicato Texas, Indiana e Oregon come tre dei quattro stati bersaglio nella edizione 2008 delle esercitazioni militari “Noble Resolve”. Naturalmente Chicago è in Illinois e non in Indiana, ma l’Indiana è molto vicino, ed è stata usata come luogo di esercitazioni antiterroristiche condotte negli scorsi anni.
Potrebbe sorprendere delle persone che non hanno una formazione militare che le stesse città restano nella lista anche se analisti come me ne hanno ampiamente parlato. Ci sono considerevoli difficoltà nel coordinare gli attori politici, di polizia e militari e mediatici necessari a supportare un attacco false flag. Mentre molti del movimento “verità sull’11/9” credono che le forze militari nazionali possano con semplicità colpire qualsiasi città in qualsiasi momento, ringraziando Dio non è cosi facile. Per fortuna ciò significa che quelli di noi che studiano prospettive di attacchi false flag e si focalizzano su bersagli molto probabili; con rammarico ciò significa che le città obiettivo non possono prendere fiato facilmente solamente perché hanno individuato, esposto e preventivato un singolo tentativo di attacco sotto falsa bandiera.
Qui c’è una breve analisi delle 3 città obiettivo:
Obiettivo primario: Houston. Durante gli scorsi 4 anni veterani dell’esercito e della polizia come me hanno allertato il pubblico sulle esercitazioni militari con obiettivo la distruzione nucleare della zona petrolifera di Houston. Cinque volte in questi 4 anni siamo stati capaci di prevedere, con l’errore massimo di un giorno, le esplosioni petrolchimiche in queste zone. Le stranezze di questo tipo di precisione sono astronomiche. In quanto grande centro petrolifero e residenza della famiglia Bush, Houston resta la città più in pericolo dell’America. Qualsiasi gruppo patriottico come il mio che prova ad allertare la propria città per un attacco false flag dovrebbe leggere il mio recente articolo: “La bomba atomica del 31-1: prova per Ron Paul” che parla del successo nello sventare un attacco contro Texas City nel 2006.
Secondo obiettivo: Chicago. Mentre Houston è la città più in pericolo, il palazzo più in pericolo- il miglior candidato ad essere il prossimo World Trade Center- è la Sears Tower [immagine accanto al titolo]. Fonti ufficiali lo hanno da sempre preannunciato, dall’attacco dell’11/9, quando dissero che era sulla lista di al Qaeda. Larry Silverstein, che acquistò le torri gemelle 2 mesi prima dell’11/9 era a capo del gruppo che acquistò la Sears Tower l’11 Marzo 2004, il giorno delle bombe a Madrid.
Funzionari federali hanno indicato Cicago e la sua Sears Tower poiché Al Qaeda la punta come bersaglio sin dall’attacco del’11/9 e ha sempre ripetuto la minaccia. Nel maggio del 2006 il governo programmò esercitazioni segrete a Chicago come quelle dell’11/9, mentre il sindaco di Chicago Daley era stato convenientemente mandato in Israele per la sua prima visita in quel luogo. Io mandai un comunicato ampiamente letto al governatore dell’Illinois Blagojevich come tentativo riuscito di sventare il pendente attacco false flag.
Terzo obiettivo: Portland. Portland, chiamata “Piccola Beirut” dai fratelli Bush a causa della sua ostilità a Bush 41 e Bush 43, fa parte della mia lista dei tre primi obiettivi dalla scorsa estate, quando fu disegnata come obiettivo di attacchi nucleari da successive esercitazioni Noble Resolve e TOPOFF. Il linguaggio di un comunicato stampa ufficiale lo afferma chiaramente: “Noble Resolve si coordinerà con funzionari in Oregon per simulare un attacco nucleare a Portland”. Nel corso di ricerche che stavo facendo per una serie di articoli che ho scritto sulla città e le esercitazioni in essa svolte, scoprii che Stanford e Harvard avevano preparato una mappa dettagliata dei danni nucleari, che i comandi dell’esercito e la Guardia Nazionale stavano raccontando storie differenti su cosa quelle esercitazioni stavano tentando di fare e che The Oregonian, giornale di Portland, stava facendo tutto quello che poteva per evitare investigazioni sulle paurose anomalie. Non ero per nulla sorpreso che l’ultimo giorno di esercitazioni trovai il direttore della Sicurezza Nazionale Michael Chertoff in downtown a Portland, che fu chiusa per un atteso attacco bomba. Per una diversa prospettiva professionale su quanto grande sia stato, e forse sarà ancora, il pericolo io rimando i lettori alle analisi del mio collega, maggiore William B. Fox (USMC)
Il Capitano May è un ex ufficiale dell’intelligence militare e funzionario di relazioni pubbliche, così come ex editorialista per la NBC. La sue analisi politiche e militari sono state pubblicate da The Wall Street Journal, dallo Houston Chronicle e dal Military Intelligence Magazine.
Titolo originale: “False Flag Prospects, 2008 — Top Three US Target Cities
“
Fonte: http://www.globalresearch.ca
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23.02.2008
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANTO SARNO