DI BABAK
Trader’s Narrative
Questo articolo è per tutti i fanatici dei grafici, specialmente per i teorici del complotto (ricordate, solo perché siete paranoici, non vuol dire che non siano per davvero già sulle vostre tracce ).
Ogni volta che i profitti delle compagnie petrolifere calano, salta fuori al volo un qualche “conflitto energetico” per riportarli a livelli da capogiro: adoro vedere un simile grafico che paragona il profitto azionario relativo calcolato rispetto a un indice ampio come lo S&P 500 Index (SPX) [indice relativo alle 500 più grandi aziende n.d.t.].
La differenza tra il ritorno azionario delle compagnie petrolifere e quello del Fortune 500 è espresso come percentuale del profitto del Fortune 500 stesso.
[Profitti differenziali delle maggiori compagnie petrolifere dal 1966 al 2006. Le sbarrette nere indicano le “zone di pericolo” per le aziende, i simboli circolari i “conflitti energetici”]
Nota: le grandi compagnie petrolifere considerate sono British Petroleum (BP) (BP-Amoco dal 1998), Chevron (CVX), Exxon (ExxonMobil (XOM) dal 1999), Mobil (sino al 1998), Royal-Dutch/Shell (RDS.A) (RDS.B) e Texaco (until 2000). I cambiamenti nelle aziende sono dovuti alle unioni. Sino al 1993 il Fortune 500 includeva solo le aziende di tipo industriale (aziende che ricavano almeno metà dei loro profitti, dovuti alle vendite, da attività manifatturiere o minerarie). Dal 1994 la lista include tutti i tipi di aziende. Per il 1992-93 i dati per le aziende del Fortune 500 sono riportati senza i costi speciali dati dallo SFAS 106 [vedi questo link per una spiegazione sullo SFAS 106 n.d.t.]
Fonti: Dati Fortune e Compustat. Grafico degli archivi Bichler & Nitzan.
Titolo originale: ” Oil Profits and War: Just Coincidence?”
Fonte: http://www.tradersnarrative.com
Link
19.02.2008
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO