Riceviamo e pubblichiamo:
Di Lorenzo Maria Pacini
Una nuova lettera da parte di professori, ricercatori e personale tecnico amministrativo, è stata redatta e diffusa in questi giorni a seguito dell’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per tutto il comparto universitario, previsto dall’ultimo Decreto-legge del 7 gennaio ed esteso dal Ministero dell’università e della Ricerca con un Decreto ulteriore il giorno seguente.
Una situazione inaccettabile per tutti noi accademici che già da agosto ci siamo schierati contro il green pass e l’obbligo vaccinale anti-Covid, ma anche per i tanti che cominciano a farsi delle domande e a comprendere l’inadeguatezza e l’ingiustizia dei provvedimenti assunti dal Governo. D’altronde, come cita il documento stesso
«L’università italiana ha sempre rappresentato, tranne nel periodo buio del ventennio fascista, un baluardo di democrazia e il laboratorio per eccellenza di teorie, opinioni e ipotesi scientifiche caratterizzate da ampio pluralismo, in ossequio alla libertà di scienza e insegnamento di cui all’art. 33 della Costituzione repubblicana. In tale contesto, il rispetto delle minoranze, soprattutto nelle scuole di pensiero, ha sempre rappresentato garanzia del carattere autocorrettivo della scienza»
L’imposizione del Governo non solo crea un’ulteriore grave discriminazione, ma anche va a pesare terribilmente sulle Università, sugli studenti e sulla ricerca in generale, di fatto resa appannaggio esclusivo di coloro che sottostanno ad un obbligo di natura politica ed ideologica. Nel documento non abbiamo mancato di inserire una cospicua bibliografia scientifica, in particolare il cospicuo lavoro di ricerca Co-Meta prodotto da un pool di accademici dell’ambito biomedico, e i pareri del Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina, anch’esso formato da alcuni di noi.
La richiesta che avanziamo a tutto il Governo, Presidente Draghi e Ministri, e per estensione anche ai presidenti delle due Camere e a quello della Corte costituzionale, è quella di
«ritirare il suddetto Decreto e di abolire ogni forma di restrizione di libertà fondamentali o imposizione vaccinale, allo scopo di restituire agli atenei l’universalità e la pluralità di pensiero, che è alla base dello stesso concetto di universitas, e di salvaguardare i principi e i valori su cui si fonda la nostra società, in nome di quanti hanno contribuito alla loro affermazione e di quanti hanno il diritto inalienabile a costruirvi la propria felicità».
Quanto sta accadendo richiede di essere impresso nella Storia, e questa lettera lascerà un segno per i posteri che vorranno leggere i nomi e le parole di quanti hanno avuto il coraggio di dire “no”.
La lettera è disponibile a questo link: https://universitaricontroilgreenpass.wordpress.com/2022/02/05/il-testo-della-lettera/
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08/02/2022