PERCHE' WIKIPEDIA MI STA CENSURANDO?

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blankDI JAMES BACQUE
Serendipity

Nel 1989 ho pubblicato il primo di una serie di libri sulla seconda guerra mondiale e le sue conseguenze. Il primo libro, intitolato Other Losses*, mostrava le orribili atrocità commesse contro i prigionieri nemici nei campi di prigionia degli Stati Uniti e della Francia dopo il 1945. Il secondo, Just Raoul, era una biografia di un eroe della Resistenza francese che salvò molti profughi dai campi di sterminio nazisti. Il terzo, Crimes and Mercies, descriveva la vera dimensione di tutti i crimini perpetrati dagli alleati contro i tedeschi, e anche la meravigliosa opera di carità del Canada e degli Usa che salvarono 800 milioni di persone, inclusi tedeschi, giapponesi e italiani, dal rischio di morire di fame negli anni di carestia dopo il 1945. Il quarto, Dear Enemy, chiariva l’atteggiamento degli alleati occidentali verso la Germania dal 1945 ad ora.
Wikipedia fa la recensione e critica soltanto Other Losses e in un modo così distorto che alla fine ho cercato di correggere i loro numerosi errori. A partire dal marzo 2006 ho provato ripetutamente per diverse settimane a rivedere gli errori, ma ho riscontrato che all’inizio nel giro di un giorno, poi di ore, e alla fine di minuti, qualche editore Wikipediano aveva eliminato le mie correzioni, sostituendole con delle affermazioni persino più sgradevoli e denigranti. Anche alcuni miei amici hanno tentato di correggere l’articolo fallato di Wikipedia, ma hanno riscontrato la stessa situazione. Alla fine siamo arrivati alla conclusione che Wikipedia stava intenzionalmente censurando i miei contributi, che era inutile continuare a cercare di presentare la verità su Wikipedia. Dopo che Serendipity (già al corrente della censura di Wikipedia) è venuta a conoscenza di questa situazione mi è stata offerta l’opportunità di pubblicare la storia vera, che appare di seguito.

Wikipedia riporta che Stephen E. Ambrose avrebbe dichiarato che Other Losses è “…straordinariamente fallato…” senza dire che Ambrose ha anche scritto che “Hai fatto una scoperta storica significativa che… attraverserà gli oceani e avrà delle ripercussioni per decenni, certamente per i secoli a venire. Li tieni in pugno questi tipi…”

Wikipedia non dice che Ambrose ha cambiato la sua opinione solo dopo essere stato ingaggiato dall’esercito statunitense per insegnare al War College in Pennsylvania. E Wikipedia neanche ne fa accenno che nel suo attacco contro di me nel New York Times, Ambrose ha riconosciuto di non aver fatto le ricerche necessarie per raggiungere le conclusioni che ha pubblicato nello stesso articolo. Wikipedia trascura di menzionare che Ambrose, citato come un esperto, abbia ammesso di aver plagiato diversi altri autori. Wikipedia non si interessa delle accuse secondo cui Ambrose avrebbe rubato il lavoro da uno studente laureato per pubblicarlo come suo.


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Wikipedia ignora il mio libro, Crimes and Mercies, che si spinge a fondo nell’ottica di un bilanciamento delle azioni occidentali dopo la seconda guerra mondiale. Il libro mostra la grande opera di carità estesa dagli alleati occidentali, principalmente il Canada e gli Usa, alle persone che morivano di fame in tutto il mondo dopo la seconda guerra mondiale, inclusi i giapponesi e i tedeschi. Sostenendo che la maggioranza schiacciante degli storici di professione rigettano il mio lavoro e citando come una autorità uno storico che non ha mai lavorato in questo campo, Wikipedia non prende in considerazione il supporto che mi è stato dato dal famoso storico militare dell’Esercito statunitense il Col. Dr. Ernest F. Fisher, un ex storico di professione del Centro di Storia Militare dell’Esercito statunitense a Washington. Fisher, che per decenni è stato uno storico di professione, ha scritto la storia ufficiale della campagna militare dell’esercito statunitense in Italia. Mi ha assistito per mesi nella ricerca di documenti negli US National Archives, ha scritto l’introduzione al mio libro Other Losses e mi ha sostenuto con dichiarazioni pubbliche per diciassette anni a partire dalla prima pubblicazione. Mi ha aiutato per molti mesi a fare ricerca negli archivi.

Wikipedia non accenna alla cura editoriale, all’aiuto nella ricerca e al sostegno pubblico datomi dal famoso epidemiologo e biometrista, il Dr. Anthony B. Miller, ex dirigente del Dipartimento di Biometria dell’Università di Toronto.

Wikipedia mette da parte il supporto dato al mio lavoro da Richard Overy, King’s College, University of London; Otto Kimminich, University of Regensburg; il Dr Alfred De Zayas, autore di molti libri sulla storia del dopoguerra tedesco; il Prof. Dr. Peter Hoffmann, McGill University, autore di molti libri specialisti sulla resistenza tedesca; il Prof. J. K. Johnson, Carleton University, Ottawa; il Professor Ralph Raico, University of Buffalo; il Prof. Ed Peterson, University of Wisconsin; il Prof Ralph Scott, University of Iowa; il Prof. Pierre Van Den Berghe, University of Seattle; il Prof. Dr Richard Mueller, ex responsabile del Department of English, University of Aachen; il Prof. Hans Koch, University of York e molti altri.

Tra gli scrittori che si sono pronunciati a favore del mio lavoro e mi hanno sostenuto ci sono Julian Barnes; Nikolai Tolstoy; John Fraser, Master del Massey College, Toronto; John Bemrose di Toronto; Robert Kroetsch, Winnipeg; e tanti altri. Il mio lavoro è stato pubblicato in tutto il mondo in dieci lingue differenti da Macmillan, Little, Brown, Prima, Ullstein, Editions Sand, McClelland and Stewart, New Press, e moltissime altre case editrici.

Infine, l’omissione più palese è data dagli enormi e dettagliati Archivi del KGB a Mosca che raccolgono milioni di documenti la cui esistenza conferma l’intero lavoro statistico presente in Other Losses. La matematica è semplice: circa un milione e mezzo di prigionieri tedeschi sopravvissuti nei campi di prigionia alleati alla fine della guerra non sono mai tornati a casa, né i loro decessi furono riportati al governo tedesco, alle famiglie, alla Croce Rossa Internazionale o alle Nazioni Unite. La cifra fu stabilita dal governo di Adenauer in Germania, sottoposta alle Nazioni Unite, e non è mai stata messa in discussione da nessun altro. Pertanto, quando nel 1989 uscì Other Losses, che dichiarava un numero di morti di circa un milione nei campi francesi e americani, rimanevano circa 500.000 morti da giustificare. Queste morti potevano essere avvenute solo nei campi del KGB, perché negli altri campi sparsi nel mondo non c’erano più di mezzo milione di prigionieri. Così, Other Losses stava predicendo che quando i comunisti avessero aperto gli archivi del KGB, i documenti avrebbero confermato la morte di quasi 500.000 persone. Ed ecco che, quando Gorbaciov fece cadere il sistema comunista e gli archivi furono aperti, mi recai lì e trovai il Rapporto Bulanov il quale testimoniava che 356.687 tedeschi morirono durante la prigionia sovietica, in aggiunta a altri 93.900 civili presi per sostituire i prigionieri morti o fuggiti per un totale di 450.587.

Questa scoperta sorprendente non è menzionata in Wikipedia e nemmeno da nessun altro degli “storici professionisti”. Ad eccezione di uno, Stefan Karner, che andò negli archivi del KGB, vide le prove accatastate in enormi quantità, e affermò che non ci credeva. Infatti, ha preferito pubblicare le sue stime che confermano la visione convenzionale.

Informazioni sui libri scritti da James Bacque si possono trovare sul suo sito web World War 2 Books. Vedere anche Mass Starvation of Germans 1945-1950 . In italiano: “Gli altri lager: i prigionieri tedeschi nei campi alleati in Europa dopo la 2a guerra mondiale”, Milano, Mursia, 1993, BCB BZA 23745

James Bacque
Fonte: http://serendipity.li/
Link: http://serendipity.li/hr/bacque_on_wikipedia.htm

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUISA

Commento:

Questa non è la prima volta che Wikipedia è stata sorpresa nel tentativo di distorcere informazioni o screditare gli altri. Da poco ha fatto praticamente la stessa cosa con un collaboratore regolare di questo sito web, Israel Shamir. Nonostante la buona volontà di Shamir di rivedere la questione, Wikipedia ha ripetutamente lasciato intendere che lui non era chi sosteneva di essere. Con l’interrogarsi se Shamir – un ex paracadutista israeliano proveniente da una lontana discendenza di famosi ebrei russi – era chi diceva di essere, Wikipedia ha insinuato che Shamir potrebbe persino essere un “anti-semita svedese”.

Naturalmente, non lo è ma le distorsioni di Wikipedia aiutano a spianare la strada a tali false informazioni e nell’analisi di fondo sembra seguire il proprio progetto sionista.

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