Dmitry Orlov
cluborlov.com
I missili sono importanti. Sono simbolicamente importanti, come la manifestazione più virile, maschile e fallica nel concorso per la miglior superpotenza. Per citare l’inno nazionale americano: “Il bagliore rosso dei razzi… ha dimostrato nella notte… che la nostra bandiera era ancora lì.” Niente missili – niente bandiera – niente “casa dei coraggiosi.” I missili sono strategicamente importanti: se i missili dell’avversario hanno la possibilità di distruggere impunemente il vostro schieramento, allora l’unica vostra strategia è negoziare i termini della resa.
Sono anche importanti dal punto di vista tattico. La vostra Marina sarebbe riluttante a navigare in acque straniere sapendo che le sue navi potrebbero essere affondate senza nemmeno avere la possibilità di reagire. È terribile per il morale avere missili che cadono dal cielo ed esplodono sporadicamente tra la vostra popolazione civile mentre il vostro esercito assiste impotente.
Tutto questo rende i missili degni di essere studiati, come ho fatto, e non ho potuto fare a meno di notare alcuni sviluppi piuttosto particolari, che fanno presagire grandi cambiamenti nel modo di interagire tra le superpotenze. Improvvisamente – o non così improvvisamente se avete prestato attenzione – sembra che viviamo in un mondo leggermente diverso.
Potrei lanciarmi in una lunga discussione storica sul perché gli Stati Uniti avevano usato armi nucleari contro il Giappone o perché i piani degli Stati Uniti di distruggere l’URSS usando un primo attacco nucleare non si erano mai realizzati o perché le guerre stellari di Reagan erano fallite e molto altro. Invece, darò solo un aggiornamento.
In primo luogo, che dire del deterrente nucleare degli Stati Uniti: ne ha ancora uno? I suoi ICBM Minuteman sono ancora nei loro silos, ma sono molto vecchi e alcuni recenti tentativi di test sono falliti. I missili Trident imbarcati sui sottomarini nucleari statunitensi probabilmente funzionano ancora, ma questi sottomarini sono abbastanza vecchi e si avvicinano alla fine della loro vita operativa e non è prevista alcuna sostituzione. Il Minuteman e il Trident sono comunque obsoleti, perché sono balistici – seguono una traiettoria balistica, come una palla di cannone o come l’acqua di un getto da l’irrigazione. Seguono una traiettoria parabolica più o meno piatta, che li rende facili per i Russi da individuare, prendere di mira e abbattere con la loro nuova generazione di armi difensive.
L’ultimo elemento della triade nucleare – i bombardieri strategici – è suddiviso in due categorie: i vecchi B-52, che avevano bombardato Viet Nam, Laos e Cambogia, e i bombardieri stealth. La tecnologia stealth era stata inventata dall’ingegnere russo Peter Ufimtsev, un vero patriota russo che si era trasferito in California e aveva condiviso il suo know-how con la Lockheed, giocando uno scherzo incredibilmente crudele agli Americani. La sua specialità era quella di calcolare i riflessi radar di vari oggetti, permettendo la progettazione di cellule e scafi che non volavano o navigavano particolarmente bene, ma che erano quasi invisibili ai radar alloggiati nei coni d’ogiva dei missili e dei jet da combattimento, rendendoli così difficili da colpire.
Come tutta risposta, i Russi avevano deciso di utilizzare sistemi radar a terra molto più grandi, in grado di vedere molto bene questi oggetti furtivi, comunicando le informazioni di puntamento ad aerei e missili via satellite e permettendo loro di avvicinarsi abbastanza ai bersagli, in modo da poterli tracciare otticamente. Questa situazione è abbastanza simile al classico esempio della scrittura nello spazio: gli americani avevano speso milioni per inventare e produrre penne high-tech che funzionavano a gravità zero e nel vuoto, mentre i Russi si erano accontentati di qualche matita di grafite.
Nel frattempo, gli Americani hanno perso la capacità di fabbricare nuove bombe nucleari. Gli impianti che usavano per produrre il plutonio ad uso bellico sono stati smantellati. Sono ancora in grado di mantenere le armi esistenti fondendo, rifondendo e riutilizzando il plutonio, ottenendo però sempre meno ordigni ad ogni passaggio. È anche importante notare che sembrano aver perso la capacità di produrre l’esplosivo [convenzionale] ad alto potenziale necessario per far esplodere le loro bombe nucleari. Anche l’elettronica resistente alle radiazioni sembra essere un problema. L’ultimo test nucleare statunitense risale a 30 anni fa; da allora, gli Stati Uniti praticano quello che chiamano “stockpile management,” cioè tenere le bombe spolverate e lucidate prima delle visite ufficiali.
Nel frattempo, la Russia si è completamente riarmata con nuovi sistemi offensivi e difensivi, compresi missili ipersonici che non possono essere intercettati da nessuna tecnologia esistente. Gli ultimi sistemi di difesa aerea e spaziale S-500 possono abbattere obiettivi fino a 100 km di altezza in un raggio di 600 km e tracciare e distruggere fino a 10 obiettivi balistici supersonici contemporaneamente. I Russi non fanno mistero della loro nuova tecnologia e la offrono in vendita a tutto il mondo, anche a Paesi della NATO, come la Turchia.
Cosa significa questo per concetti ormai superati come parità strategica e distruzione reciproca assicurata? In primo luogo, gli Stati Uniti non sono in grado di contemplare un primo attacco nucleare contro la Russia o i suoi alleati, a cominciare dalla Cina. Nessuno sa quanti Minuteman riuscirebbero ad uscire dai loro silos. Anche i sottomarini nucleari sono vecchi, ma in condizioni migliori; se riuscisseroo a lanciare i loro Trident senza essere affondati e se i Trident venissero intercettati o deviassero dai loro obiettivi ed esplodessero da qualche parte nella tundra, allora cosa succederebbe? Nessuno può prevedere se qualcuno dei bombardieri strategici riuscirebbe a passare. Gli enormi B-52 sono facili da abbattere e gli altri bombardieri cosiddetti-invisibili sono visibili da Mosca. Questo per quanto riguarda l’attacco.
Per quanto riguarda la difesa, non ci sarà mai un motivo per lanciare un attacco nucleare di ritorsione, perché nessuno attaccherà mai gli Stati Uniti con armi nucleari. Semplicemente non sarà necessario. In effetti, non ci sarà alcun bisogno di attaccare gli Stati Uniti. Un semplice wargame darebbe la risposta giusta. E, se le menti folli prevalessero e diventasse necessario neutralizzare gli Stati Uniti, questo potrebbe essere fatto utilizzando un attacco molto limitato con razzi di precisione non nucleari, lanciati da sottomarini e da piccole navi di superficie posizionate a più di mille chilometri di distanza in acque internazionali, distruggendo gli elementi chiave delle infrastrutture (grandi trasformatori sulle linee elettriche, stazioni di pompaggio sugli oleodotti, raffinerie di petrolio, strutture aeroportuali e portuali…). Sarebbe anche possibile affondare alcune portaerei, semplicemente perché sono grandi e costose, ed ora è facile ed economico affondarle stando a distanza di sicurezza.
Tutte le attrezzature sostitutive dovrebbero poi essere ordinate all’estero, con tempi di consegna dell’ordine di diversi mesi. Alcuni mesi senza energia, carburante o merci importate e gli Stati Uniti non sarebbero più una minaccia per nessuno, se non per loro stessi. E se i pazzi continuassero a prevalere e cercassero di lanciare una risposta nucleare ad un attacco missilistico convenzionale, vedi sopra. La follia suicida non è una specie di superarma, specialmente se l’altra parte ha un sacco di camicie di forza, siringhe di torazina e celle imbottite.
Inoltre, sembra che la realtà della situazione stia lentamente ma inesorabilmente palesandosi. Gli Stati Uniti si sono ritirati dall’Afghanistan, si stanno ritirando dall’Iraq, stanno ritirando i loro inutili sistemi di difesa missilistica Patriot e THAAD dal Medio Oriente e sono sempre più vicini a lasciare l’Europa orientale russofoba alla deriva, abbandonando l’Ucraina al suo eterno destino di “okraina” (zona di confine) della Russia. Queste tendenze sono a volte difficili da discernere in mezzo a tutte le chiacchiere insensate dei media sulle turbolenze finanziarie, le inutili politiche elettorali, le sciocchezze razziali e di genere, i virus respiratori o quant’altro, gli effetti delle forti piogge sui Paesi che hanno sprecato i soldi destinati alla difesa per far entrare i migranti e così via, ma c’è un segnale distintivo in tutto questo rumore e il segnale è che l’Impero Americano è quasi finito.
Dmitry Orlov
Fonte: cluborlov.com
21.07.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org