Olbia, addio ai piatti rotti della Sa’ratzia. E il Capitale avanza senza freni

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Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org

Nei circa cinquant’anni precedenti l’inizio della globalizzazione culturale (anni ’90 circa) un nutrito numero di ricercatori tra antropologi, sociologi, storici delle religioni, scrittori, cineasti etc… – tra i più conosciuti ricordiamo Ernesto De Martino, P.P. Pasolini col il cinema italiano del neorealismo per esempio – hanno indagato le migliaia di tradizioni locali esistenti nell’Italia contadina di allora, spesso uniche e differenti come i dialetti parlati anche solo tra paesi adiacenti. Quello che restituirono fu un mosaico ricchissimo di “unicità particolari”.

Queste unicità erano delle ritualità simboliche che la comunità aveva per restare compatta e mantenere la propria identità. Ancora oggi la psicoanalisi ci dice che una comunità, anche piccola come un nucleo familiare, ha bisogno di ritualità per essere unita. Anche il solo mangiare tutti insieme allo stesso tavolo senza televisione o smartphone crea legame, tessuto.

Tutto questo la globalizzazione del capitale e della tecnica non lo vuole perchè rende difficoltoso trasformare le persone in monadi sradicate e solitarie, scollandole dal proprio Sè con l’intenzione di fargli riempire quel vuoto così generato con quei prodotti e servizi che lo stesso capitale produce, arricchendosi.

E’ questo il senso con cui bisogna leggere l’ordinanza del sindaco di Olbia, in quota Centro Destra (Forza Italia) che nel suo comune ha vietato (pena una ammenda da 25 a 500 euro) la “Sa’ratzia” ovvero “la grazia”, rituale simbolico consistente nel rompere dei piatti alla fine della cerimonia di matrimonio, sia religioso che civile. Ufficialmente si afferma che i cocci potrebbero essere pericolosi e per decoro urbano, visto che i festeggianti non pulirebbero subito dopo. Beh, anche il lancio del riso andrebbe vietato quindi, può finire negli occhi e può far scivolare!

Si toglie a una comunità un suo tratto caratteristico appiattendo le differenze.  Senza la “Sa’ratzia” quel matrimonio non è piu della comunità sarda di Olbia ma diventa di un luogo X senza nome.

E’ così che a vari gradi si distruggono le comunità e avanza l’omologazione massificante del capitale. I movimenti Woke e Cancel Culture fanno questo, più in grande.

Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org

21.05.2024

FONTI

https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/09/addio-al-rito-del-si-con-la-rottura-dei-piatti_3b74804c-6a6b-42a9-8c45-0c893c7643a1.html

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