NEOCOLONIALISMO, SOVVERSIONE IN AFRICA E IL CONFLITTO GLOBALE

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DI CHRISTOF LEHMANN
Nsnbc.wordpress.com

La ritirata delle antiche potenze coloniali

dell’Africa, nel contesto di una Guerra Fredda in via di sviluppo (1),

della nascita di uno un nazionalismo pan-africano (2) e il costo crescente

del mantenimento di un sistema di amministrazione coloniale, negli anni

’60 lasciò le nazioni africane in un stato di euforia per l’indipendenza.

Nella maggioranza dei casi questa euforia non tardò a essere sostituita

da sconvolgenti massacri e dai conflitti, dai colpi di stato, dalle

rivolte e dalla destabilizzazione. I governanti coloniali erano tornati

per vendetta.Più di cinquanta anni più tardi la maggioranza delle

nazioni africane sono, nonostante la ricchezza delle loro risorse e

la produttività delle popolazioni, è ancora catastroficamente sottosviluppata,

povera, indebitata, piagata dai conflitti, dalle tensioni e dall’instabilità

dovute all’influenza delle potenze coloniali.
I paesi africani che non sono riusciti a venire a patti con gli ex governanti sono attaccati senza pietà. La Libia e la Costa d’Avorio sono esempi dell’influenza sovversiva delle nuove colonizzazioni e un avvertimento per i dirigenti africani di affrontare insieme la minaccia o di venire divorati uno a uno.

I denominatori comuni

Tutti i conflitti nelle guerre post-coloniali

dell’Africa, come i tumulti interni, hanno gli stessi elementi comuni:

la partecipazione delle nazioni straniere, la strumentalizzazione degli

elementi locali e l’obiettivo di controllare le risorse, l’economia

e geopolitica, in quanto luoghi di importanza strategica. La vulgata

dei mezzi di comunicazione sul coinvolgimento di Francia, Gran Bretagna

e Stati Uniti in Africa consiste di solito nella fabbricazione del consenso

popolare, sollecitando un sostegno favolistico per la stabilità, i

diritti umani e la democrazia nei paesi africani: niente di più lontano

dal vero. La stabilità, i diritti umani e la democrazia non sono altro

che il pretesto per l’aggressione neo-coloniale, la sovversione, l’invasione,

la presenza militare a lungo termine e il controllo. Questa sovversione

e l’invasione ha acquisito una dimensione ulteriore quando la Cina iniziò

a investire massicciamente nel continente africano. Mentre le potenze

coloniali tradizionali e gli Stati Uniti mantenevano il ruolo tradizionale

di supremazia tipico dell’usurpatore, la Cina, anche se sempre orientata

alle risorse, al commercio e al lucro, ha iniziato a fare progetti condivisi

e ha contribuito allo sviluppo delle infrastrutture delle nazioni africane

(3). Dopo tutto, il modello cino-africano di impresa nel mercato libero

e le joint venture non possono funzionare se i paesi africani

non riescono a svilupparsi al punto da poter importare beni di consumo

che si fabbricano in Cina. Così, da quando la Cina ha iniziato ad avere

interessi in Africa, le potenze coloniali tradizionali e le sovversioni

e le aggressione degli Stati Uniti cominciarono a essere dirette contro

la Cina e, in secondo luogo, la Russia, che di recente ha riscoperto

la sua forza come potenza mondiale, dopo un periodo di ristrutturazione

e di consolidamento dopo il collasso dell’URSS (4).

blank
Patrice Lumumba

Il modello neocoloniale della sovversione

si basa sulla direzione e la cooptazione di componenti locali, come

i partiti di opposizione, le organizzazioni per i diritti umani, un

continuo conflitto interno a bassa intensità, così come le comunità

di espatriati, gli espatriati sovvenzionati e con legami con il National

Endowment for Democracy o con altri istituti, ONG ed organizzazioni

che sono note per la loro partecipazione nelle sovversioni (5). Queste

componenti si interfacciano con i servizi di intelligence civili

e militari e le forze per le operazioni speciali, in un approccio logico

e sistematico che ottiene sempre lo stesso risultato, la sovversione

del paese e l’installazione di un governo controllato, amichevole o

delegato. La stessa metodologia viene spiegata da un’analisi della sovversione

in Siria che è iniziato con la “Primavera Araba” del 2011

(6). Una sovversione coronata dal successo senza la cooperazione di

elementi locali non è né fattibile, né desiderabile.

Un Manuale di Addestramento statunitense

per la guerra non convenzionale riesce a chiarire la fattibilità

della sovversione fin dentro i dettagli operativi (7). La cooptazione

dell’opposizione locale nelle sovversioni africane è stata una parte

invariabile della strategia neocoloniale dal primo giorno del neocolonialismo,

quando il Governo del Congo e Patrice Lumumba furono deposti per creare

e aggravare le tensioni interne, oltre al sostegno finanziario e alle

operazioni segrete militari per l’insurrezione armata, con la base

affidata a milizia locale (8). La funzione di tutte queste sovversioni

è, invariabilmente, il controllo delle risorse e la ricchezza, mantenendo

i paesi africani poveri e indebitati e, sin dall’inizio del rapido

sviluppo dell’economia cinese, la guerra geopolitica e economica contro

Russia e Cina.

Gli eserciti dei mercenari nella

guerra coloniale e Al Qaeda


Abdelhakim Belhadj del LIFG

L’uso degli elementi locali per la

sovversione si è basato sugli aspetti sia tribali che religiosi.

Un buon esempio di questa strategia è l’Angola. Dopo che la MPLA

Socialista, appoggiato da Cuba e URSS, giunse al potere, il blocco occidentale,

ossia i paesi della NATO, cominciò a costruire e appoggiare due movimenti

alternativi: la NFLA al nord e UNITA al sud. Sia la NFLA che l’UNITA

avevano le stesse politiche, ma si divisero per le adesioni tribali

(9). Nel caso dell’Afghanistan gli Stati Uniti e i paesi della NATO

appoggiarono in larga misura quelli che allora vennero chiamati “mujahideen

e una rete di mercenari arabi gestiti dalla CIA che diventò famosa

col nome di Al-Qaeda (10). Lo stesso conglomerato di mercenari,

principalmente arabi e afgani, fu utilizzato dalla NATO nella guerra

contro la Serbia e per la conquista del Kossovo (11), e poi è stata

usata in Libia per decenni dai servizi segreti occidentali da decadi

e al momento sta costituendo il nucleo dei cosiddetti “ribelli”

(12). Il modo in cui la NATO utilizza questa “rete” in funzione

di ciò che va compiuto in un’operazione determinata – e viene considerata

nemica o alleata a seconda di quello che viene deciso dal West Point

Study (13) -, ci mostra che la stessa componente terroristica di

Al-Qaeda presente a Bengasi e a Derna – Gruppo Combattente Islamico

Libico – ha fornito il maggiore contributo di combattenti stranieri

contro gli USA in Iraq, mentre ora questo Gruppo sta costituendo il

nucleo attorno al quale vari altri combattenti afgani cooptati dalla

CIA (14) si sono stabiliti nel teatro delle operazioni per l’occupazione

della Libia.

All’inizio di quella che in Libia venne

definita “Primavera Araba”, gli Stati Uniti e il presidente

Barack Obama sancirono un ordine, designando agenti della CIA nelle

città orientali di Derna e Bengasi, per la preparazione della fase

finale di un’operazione segreta e per avviare le fasi iniziali della

sovversione del governo libico (15). Pubblicamente, Obama inviò agli

agenti della CIA “analizzare” le forze ribelli. Questa analisi,

tuttavia, era già stata realizzata molto tempo prima nello West

Point Study (ib.) e, sapendo come vengono realizzate le operazioni

di intelligence, ciò faceva parte di una strategia graduale

per la sovversione, così come viene spiegato nel Manuale per la Guerra

Non Convenzionale TC18-01 (ibid.). Il leader militare della fazione

di Al Qaeda nota come Gruppo Combattente Islamico Libico venne etichettato

come i “ribelli” e non molto tempo dopo come Consiglio Militare

di Tripoli (16). Nel frattempo, i media occidentali villaneggiarono

e collocarono Muammar Gheddafi e il governo libico tra i brutali dittatori,

che bombardano indiscriminatamente “i manifestanti pacifici”,

mentre Al Qaeda e gli associati dell’esercito dei mercenari,

i politici per procura come Mahmud Jibril e Jalil, e una coorte di elementi

“anonimi” del Consiglio Nazionale di Transizione furono convertiti

negli eroi della rivoluzione libica. La produzione del consenso nei

mezzi di comunicazione è un elemento invariabile della guerra. La fabbricazione

di un nuovo governo legittimo è una costante della strategia neocoloniale,

come si può osservare con l’esempio del Consiglio Nazionale in Siria,

anche lui sotto il cappello della NATO (17). L’ostacolo principale

per l’avanzata nel neo-colonialismo nel continente africano non è

mai stato Al Qaeda, quanto Muammar Gheddafi, il governo della

Libia, così come Laurent Gbagbo in Costa d’Avorio e Robert Mugabe

nello Zimbabwe.

Gli africani sanno davvero cos’è

la Corte Suprema

In Costa d’Avorio la situazione non

era diversa da quella libica. Si tennero le elezioni presidenziali,

con un risultato apparentemente molto simile. Nei media corporativi

occidentali si poté udire solamente che la commissione elettorale aveva

dichiarato che Outara fosse il vincitore delle consultazioni. Ma i

media occidentali non citarono il fatto che c’era stata una diffusa

frode elettorale, che il presidente della Costa d’Avorio e il suo

partito sottoposero il risultato delle elezioni alla Corte Suprema e

che la Corte di Giustizia attribuì la vittoria delle elezioni a Laurent

Gbagbo, che divenne così il presidente legittimo del paese. Venne riportato

solamente, e in modo molto enfatizzato, che “le forze di sicurezza

avevano represso i “manifestanti pacifici” e che “l’Esercito

di Outara” aveva costretto Gbagbo “nel suo bunker

(18). Questa diffusione delle notizie e questa fabbricazione del consenso

è possibile solo per quelle popolazioni che sono inerentemente razziste

e tradizionaliste, o per le potenze neo-coloniali (19). La domanda da

porsi è come fosse riuscito Outara, autoproclamatosi vincitore delle

elezioni, a conseguire un “esercito“. A meno che una

popolazione sia talmente abituata al pensiero razzista e alla condiscendenza

colonialista, si dovrebbe dire che non è la commissione elettorale

a dover decidere i risultati delle elezioni, ma la Corte Suprema di

Giustizia. Non in questo caso, se l’audience

è totalmente razzista e se pensa nel modo classico dei poteri coloniali

ed è accondiscendente verso i selvaggi e gli incivilizzati africani

(ibid.). Per chiarire facciamo un esempio dall’Occidente. Quando George

Bush e Al Gore si sfidarono nell’elezione più combattuta della storia

degli Stati Uniti d’America (20), chi certificò l’elezione? La

Corte Suprema di Giustizia (21). Malgrado molti statunitensi si sentano

completamente privati dei propri diritti, la popolazione rispetta la

Corte Suprema. Vi potete immaginare per un istante che “Al Gore

ha rinchiuso Bush nel suo bunker con il suo Esercito, e ha tolto il

potere alla Corte Suprema lasciando che fosse una commissione elettorale

a dichiararlo vincitore.” Intanto ci sarebbe da capire come

Al Gore possa costruirsi un Esercito. Tutto questo è avvenuto in Costa

d’Avorio, dove Francia e Stati Uniti hanno deciso di appoggiare Outara

per sfiduciare la Corte Suprema e il Consiglio Costituzionale della

Costa d’Avorio per il fatto che la Corte Suprema di Giustizia si era

espressa a favore di Laurent Gbagbo, e del presidente per procura del

neocolonialismo in Africa.

blank
Laurent Gbagbo

Come ha potuto Outara formare un esercito?

L’”Esercito” di Outara era costituito da una raccolta di

“forze ribelli” o di insorti francesi appoggiati dalla parte

settentrionale della Costa di Avorio che era stato convinta dalla DGSE

francese (22) e dalle vecchie strutture di potere coloniale – inerenti

anche alla massoneria francese in Africa – di schierarsi con Outara

per ostacolare Laurent Gbagbo (23). Oltre a questi furono presenti 2.500

soldati francesi (24) oltre a militare dell’ONU (25) che ebbero un ruolo

attivo nel rovesciamento di Laurent Gbagbo e del governo legittimo della

Costa d’Avorio. Ecco da dove Outara è riuscito a ottenere il “suo

esercito“. Gli insorti, le truppe francesi e dell’ONU: queste

erano le truppe di Outara (26) Un esercito che ha assassinato migliaia

di cittadini della Costa d’Avorio in un colpo di stato neo-coloniale

post-moderno. La giustizia per Laurent Gbagbo è stata quella propinata

dalla CPI delle Nazioni Unite, dove l’ONU, la Francia e gli Stati

Uniti sono il giudice, la giuria e il boia (27).

Ecco

“perché” la Francia dove togliere il potere a Gbagbo

La domanda a cui bisogna rispondere,

quando ancora è possibile discernere qualcosa, è perché

gli Stati Uniti e la Francia hanno voluto destituire Laurent Gbagbo

e Gheddafi dai loro incarichi politici. I tumulti, l’ingegneria della

dissidenza, le alleanze con le milizie armate, i politici ed oligarchi

non sono nient’altro che “funzioni” e “strumenti“.

È paragonabile a un copione per un’opera nel teatro del mondo politico:

il copione è steso, gli atti sono programmati molto prima che venga

scelto l’elenco degli attori. I dibattiti di informazione politica

e la fabbricazione dell’opinione discutono del cast, raramente

dello scrittore, che mai parlano della loro motivazione, e questo è

uno degli aspetti più critici rispetto ai media per quanto riguarda

l’ingegneria sociale. È assolutamente necessario avere una comprensione

di questo contesto per comprendere la sovversione in Costa di Avorio

e in Libia. Dopo la Seconda Guerra Mondiale le economie europee si sono

impegnate nella ricostruzione. Ciò avvenne anche in Francia dove vennero

progettati piani a lungo termine per il recupero economico in varie

fasi. La forma tradizionale di controllo coloniale tramite la forza

militare e il controllo politico assoluto era diventata, nonostante

la ricchezza delle risorse africane, troppo costosa, pieni di intralci

e , tenendo in considerazione l’esaurimento della forza militare dopo

due grandi conflitti, era diventata impossibile. Va anche sottolineato

come il periodo successivo alla guerra fu quello in cui lo sviluppo

dei mezzi di comunicazione e delle relazioni pubbliche iniziarono a

sostituire la polizia e la forza militare come strumento di controllo

sociale (28).

Laurent Gbagbo ebbe dei colloqui con

altri dirigenti visionari dell’Africa che non solo sapevano che la

nuova colonizzazione dell’Africa costringeva il continente nella povertà

e nella schiavitù e che i suoi abitanti erano la spina dorsale dell’economia

delle nuove potenze coloniali, ma che avevano la visione, il coraggio

e l’integrità di resistere contro gli usurpatori dell’Europa, degli

Stati Uniti e delle multinazionali globalizzate. I più importanti erano

Robert Mugabe, Presidente dello Zimbabwe, e Muammar Gheddafi, leader

onorario della rivoluzione libica. Una delle ragioni principali per

la quale Laurent Gbagbo dovette essere sostituito dalla Francia, e anche

rapidamente, è perché Gbagbo non solo stava lavorando seriamente alla

creazione di una moneta della Costa d’Avorio indipendente dalla Francia

ma che, come Robert Mugabe e Muammar Gheddafi, fece pressioni e incoraggiò

le altre nazioni africane del CFA a seguire il loro esempio (29). La

ragione principale per la quale la Francia “non permetterà

mai che ciò avvenga” in una delle sue ex colonie è perché il

CFA è una delle fonti principali dell’economia francese. La Francia

non solo controlla il valore del CFA, e quindi quanto va a guadagnare

grazie al commercio con le nazioni del CFA, non solo la Francia coopera

con il FMI alle continue svalutazioni del CFA (30), ma la Francia stampa

il denaro ed esercita una pressione assoluta sull’economia di otto

nazioni africane.

Oltre tutto, la politica monetaria

della Francia nel governo dell’economia di queste otto nazioni è, in

realtà, gestita dal Tesoro francese, senza alcuna voce in capitolo

delle autorità centrali di questi otto paesi. In base ai termini dell’Accordo

del CFA, è la Francia che crea in modo unilaterale le Banche Centrali

di queste nazioni, e ognuno degli otto paesi è obbligato a tenere almeno

il 65 per cento delle proprie riserve di valuta in un “conto

operativo” presso il Tesoro francese, così come un altro 20 per

cento per coprire le passività finanziarie (31). In altre parole, l’85

per cento di tutte le riserve valutarie di Costa di Avorio, Benin, Burkina

Faso, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo sono al 100 per cento

sotto il controllo del Tesoro francese, e la Francia ha la possibilità

di svalutare e manipolare le economie di questi paesi a proprio beneficio.

Il CFA fu creato per mantenere le nazioni africani nella povertà, per

proseguire il saccheggio delle sue risorse e delle sue ricchezze, nutrendo

così l’economia francese e quella europea (32). Le rivolte sociale

che seguono queste nuove svalutazioni (33) vengono difficilmente represse

da questi “Viceré Africani” senza un aiuto esterno, ma sono abbastanza

nepotisti da cooperare con la Francia come agenti per la schiavizzazione

della loro gente e delle loro nazioni. Laurent Gbagbo si oppose a questa

tendenza coloniale perché iniziò a lavorare a beneficio del suo popolo

e della Costa d’Avorio. Per questo Laurent Gbagbo doveva essere estromesso.

Ecco perché i Re Sole africani e gli Stati Uniti odiano Gheddafi

Il colonialismo in Africa è cambiato

radicalmente da quando gli Stati Uniti sono entrate nella politica del

continente dopo la Seconda Guerra Mondiale, e molto radicalmente con

la formazione dell’Unione Europea. Mentre la Francia ha i propri interessi

nazionali nella regione del CFA, la maggioranza degli stati del sud

dell’Europa stanno lavorando per un’espansione del Mercato Europeo del

bacino del Mediterraneo e per una nuova colonizzazione tramite il controllo

economico e la presenza militare nel nord Africa. Quasi mai citata dai

mezzi di informazioni, la famiglia reale del Marocco è una forte sostenitrice

di questa politica. Sono anni che viene implementata una cooperazione

in varie zone, così come il controllo della Rete delle Economie Sociali

del bacino del Mediterraneo (34).

Il presidente francese, Nicolas Sarkozy,

si è posto come obbiettivo personale qualcosa che neppure Napoleone

riuscì a conseguire, ossia la colonizzazione di tutto la parte nord

e di quella occidentale del continente africano. Nel 2008 la Francia

e l’Unione Europea erano così avanti nei preparativi che l’unico ostacolo

rimasto per le ambizioni coloniali nord-africane era la Libia, e la

Libia si rifiutò di affidarsi alle mani dei colonialisti in pectore.

Quando gli fu chiesta un’opinione sull’Alleanza del Bacino del Mediterraneo,

Muammar Gheddafi rispose: “Se l’Europa vuole cooperare, dovrebbe

passare dal Cairo e da Addis Abeba.” (35). Nel 2008 il presidente

Sarkozy volle fare dell’Alleanza del Mediterraneo il proprio contributo

all’Unione Europea e nel corso dei sei mesi di presidenza francese dell’UE

(ibid.) il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, non solo

comunicò la “delusione” di Sarkozy, ma suggerì chiaramente

che la Libia e Gheddafi si erano trasformati nell’ostacolo per l’espansione

coloniale nel nord Africa, quando affermò che “il colonnello

Gheddafi è non è di accordo con questo approccio. E neppure ha acconsentito

al Processo di Barcellona che noi abbiamo l’intenzione di appoggiare

e di portare a compimento” (ibid.)

La ragione per cui la Libia si oppose

all’Alleanza del Mediterraneo è perché avrebbe separato, invece che

unire, le nazioni africane. Invece di istituire un’altra “zona”

come la regione del CFA nel nord Africa, Gheddafi e Libia stavano spingendo

l’Unione Africana per abbandonare i trattati del CFA con la Francia

per istituire una moneta pan-africana, basata sull’oro, che avrebbe

posto fine all’usura, al furto delle ricchezze delle nazioni africane

e alla schiavizzazione della popolazione di un intero continente. Gli

argomenti della Libia erano convincenti. La Libia aveva il PIL pro

capite più alto, il più alto livello di vita, i migliori servizi

sociali, salari, sicurezza lavorativa, programmi per l’educazione, tasso

di alfabetizzazione e un’infinità di altre “prime posizioni”

tra le nazioni africane. Dopo il deciso rifiuto di Gheddafi e della

Libia a partecipare all’Alleanza del Mediterraneo (ibid.) e il successo

per la promozione di una divisa pan-africana, gli Stati Uniti e l’Unione

Europea avevano solo una possibilità, quella di rovesciare il governo

libico con ogni mezzo necessario.

Il mito di un’Unione Africana

Per capire le dimensioni del problema

creato dalla Libia, è necessario comprendere cosa sia l’Unione

Africana. L’Unione Africana fu formata nel 2002 dagli Stati membri dell’ex

Organizzazione dell’Unità Africana (OUA). L’OUA venne istituita nel

1963 con la funzione di facilitare la transizione all’indipendenza di

nazioni africane, per lottare contro ogni forma di colonialismo e per

proteggere l’indipendenza e l’integrità nazionale dai paesi africani

(36). La transizione dall’OUA all’Unione Africana del 2002 non era altro

che la cooptazione da parte dell’Unione Europea dell’unica organizzazione

che aveva lavorato attivamente contro il neo-colonialismo, per sostituirla

con un’Unione Africana modellata sull’Unione Europea (37). L’Unione

Africana non è altro che una nuova amministrazione coloniale di un

Europa ora unita.

Visto che circa un terzo della totalità

dei finanziamenti all’Unione Africana proviene direttamente dall’Unione

Europea – una forma di elemosina concessa all’Africa, col denaro usurpato

nel continente – l’Unione Africana non altro che un’amministrazione

coloniale dell’Unione Europea. Una Corte Africana di Giustizia (38)

modellata sulla Corte Penale Internazionale, la Banca Africana per gli

Investimenti, una Banca Africana per lo Sviluppo e una Banca Centrale

dell’Africa, gestita dall’Europa per Europa e gli Stati Uniti (39) e

per il capitale finanziario globale (40). L’Unione Africana “non

si spaventa per le pressioni dell’UE” (41), alcuni interpretarono

queste frasi come un appoggio alla Risoluzione 1973 (42): l’Unione Africana,

per farla breve, ha funzionato esattamente per come era stata progettata,

uno strumento per la nuova colonizzazione dell’Africa. Così come Laurent

Gbagbo fu fatto fuori perché voleva che la Costa d’Avorio avesse

una sua propria moneta o una moneta pan-africana sotto il controllo

africano invece che di quello della Banca Nazionale della Francia, anche

a Muammar Gheddafi doveva esser riservato lo stesso trattamento, perché

era il solo ostacolo che impediva la formazione dell’Alleanza del

Mediterraneo e perché le sue idee sul dinaro d’oro pan-africano furono

prese seriamente in considerazioni da vari dirigenti del continente,

di cui però non osavano parlare ad alta voce. Questo è il motivo per

cui Gheddafi andava estromesso.

La spirale verso un conflitto

mondiale

La Costa d’Avorio e il rovesciamento

dall’incarico dell’attuale presidente Laurent Gbagbo, la guerra criminale

di guerra contro la Libia e il rovesciamento del suo governo legittimo,

l’aggressiva espansione dell’AFRICOM, la sovversione permanente in

Siria, la fabbricazione della guerra in Afghanistan, Pakistan, Iraq,

Yugoslavia, Somalia, Sudan, Ossezia, la fabbricazione dell’insurrezione

in Cecenia, Yemen tra altri, e un’infinità di rivoluzioni colorate

e di Colpo di Stato delle primavere arabe sono stati possibili per due

sole ragioni. Il fatto che la Russia era stata severamente si era destabilizzata

dopo dell’URSS e che sotto la presidenza di Boris Yeltsin che tira degli

attivi spacciati agli oligarchi russo Mondiale, e che doveva trovare

che è piede come una potenza mondiale; e che, nella trasformazione

cinese, si diede la priorità all’economia rispetto alla difesa dei

paesi africani, che forniscono gran parte delle risorse che nutrono

il gigante asiatico.

Già nella Conferenza Internazionale

di Sicurezza tenuta a Monaco nel 2007, l’allora presidente della Federazione

Russa, Vladimir Putin, usò le parole più forti che si possono utilizzare

in un contesto diplomatico per additare gli Stati Uniti d’America, affermando

che il loro espansionismo aggressivo ci sta avvicinando a una terza

guerra mondiale come mai avvenuto prima d’ora (43). Dopo che l’abuso

assolutamente criminale e sfacciato della Risoluzione 1973 del Consiglio

di Sicurezza delle Nazioni Unita e il tentativo dei paesi della NATO

di abusare ancora dell’ONU con una risoluzione simile in Siria, la Cina

e la Russia hanno risposto con un veto (44). Il pericolo globale non

è tanto nel veto, quanto nel fatto che oggi, visto che le Nazioni Unite

sono state totalmente cooptate dai paesi della NATO (45), non esiste

alcuna organizzazione per la risoluzione pacifica di quello che sembra

sempre più trasformarsi in una guerra globale. Si tratta di una crisi

senza precedenti, che richiede una leadership, un coraggio e un’integrità

senza precedenti.

Note:

1. Guerra Fredda, Wikipedia.

2. Nationalists,

Cosmopolitans, and Popular Music in Zimbabwe,

Thomas Turino.

3. The

Guardian, China

sais the Booming Trade with Africa is Transforming the Continent.

4. NATO’s War on Libya is

Directed Against China.

5. WASHINGTON STA CONQUISTANDO

L’AFRICA USANDO FRANCIA, DIRITTI UMANI, TERRORISMO E IL NATIONAL ENDOWMENT

FOR DEMOCRACY.

6. The National Counsel of

Syria and U.S. Unconventional Warfare.

7. TC 18-01 Special Forces

and Unconventional Warfare.

8. New Data on Murder of Lumumba.

9. Frontline Vol. 2,

numero 8, dicembre 2008, How

Africa Won Freedom.

10. Al Qaeda: The Database

11. German Intelligence and

CIA supported Al Qaeda Terrorists in Yugoslavia.

12. Abdelhakim Belhadj, The

Mask behind the Many Men.

13. Al Qa’ida’s Foreign

Fighters in Iraq. Combatting Terrorism center at West Point.

14. CIA recruits 1.500 from

Mazar-e-Sharif to fight in Libya.

15. U.S. Sends CIA agents into

Libya to analyze rebel forces.

16. Abdelhakim Belhadj, The

Mask Behind the Many Men.

17. The National Counsel of

Syria and US Unconventional Warfare.

18. Cornered in Abidjan as Fears

Grow.

19. Libya; Just One Moment.

20. Gore won election by 538.948

votes; Bush won the count by 300.

21. Supreme Court of the United

States; George W. Bush, et al., Petitioners v. Albert Gore, Jr., et

al.

22. DGSE

23. West African Leaders On

The Square Against Gbagbo.

24. Ivory Coast’s Gbagbo held

after French Troops move in.

25. Ivory Coast’s Gbagbo Captured

at Presidential Compound.

26. UN forces launch assault

on Gbagbo stronghold in Abidjan.

27. ICC Prosecutor requests

judges for authorization to open an investigation in Cote d’Ivoire.

28. History is a Weapon, Propaganda, E. Bernaise.

29. Laurent Gbagbo wants Ivory

Coast to leave CFA and create Ivoryan Currency.

30. IMF, France and Devaluation

of CFA.

31. French Treasure controlls

8 African Nations Central Bank.

32. CFA Created To Keep African

States Poor.

33. CFA Devaluations, Poverty

and Social Unrest.

34. The Euro-mediterranean Network

of Social Economy.

35. Libya rejects mediterranean

Alliance.

36. InfoPlease OAU.

37. InfoPlease African Union.

38. African Court of Justice.

39. Financial Institutions of

the A.U.

40. GIGA EU-African Economic

Relations.

41. The African Unions Mistake

of Policy and Principle.

42. UNSC Resolution 1973.

43. ISC Munich 2007

– Putin, Full Text of Speech.

44. Russia, A Force to be recogned

with…..

45. U.N. DONE.

**********************************************

Fonte: Neo-Colonialism, Subversion in Africa and Global Conflict

16.10.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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