NELL’IRAQ RICCO DI PETROLIO SI VENDE UN RENE PER POTER MANGIARE

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DI AFIF SARHAN
Islamonline

BAGHDAD — L’Iraq, che ha le terze riserve petrolifere più grandi al mondo, sta facendo miliardi di dollari grazie ai prezzi record. Eppure molti suoi cittadini vendono parti del loro corpo solo per sopravvivere.

“Non potevo vedere mio figlio piangere per il cibo e non posso dargli nemmeno del pane”, ha detto a IslamOnline.net Ali Hassnawi, un trentaquattrenne di Bagdad.

“Un giorno un mio amico mi ha detto di aver venduto il suo rene e decisi di fare lo stesso”, racconta.

“Ebbi $ 1500 per esso, 2 mesi dopo mia moglie ottenne un pagamento migliore per il suo rene. Ebbe $ 3000 perché l’uomo che lo comprò stava quasi morendo”.

Una terribile povertà nell’Iraq ricco di petrolio ha spinto molti come Hassnawi e sua moglie verso il crescente mercato nero degli organi, dove il rene è il più ricercato.
I prezzi variano da $ 500 a $ 5.000 a seconda dell’urgenza con cui il rene è richiesto.

Secondo il ministero della sanità le malattie renali sono comuni nel paese, e più di 7000 iracheni hanno attualmente bisogno urgente di un trapianto di rene.

“Le vite di molti iracheni sono minacciate perché le macchine per la emodialisi sono vecchie e molte non funzionano bene” ha sottolineato Taha Abdel-Rahman, funzionario stampa del ministero. “Abbiamo una lunga lista di pazienti che chiedono reni e molte volte, quando riescono ad ottenere l’organo, sono già morti”.

L’Iraq, che è membro del Opec e possiede le terze riserve di petrolio più grandi al mondo, ha guadagnato $ 38 miliardi in esportazioni di petrolio lo scorso anno.

Per il 2008 il paese ha già rastrellato $ 20 miliardi da spedizioni petrolifere sino ad aprile, secondo il Dipartimento dell’energia Usa.

Situzione Catastrofica

I venditori possono essere facilmente individuati dai parenti del paziente ai cancelli dell’ospedale o nei vicini caffè.

Di solito una persona che lavora all’interno dell’ospedale gestisce l’affare e ottiene una conmissione del 10%.

Dal 2003 più del 90% dei donatori provengono dai sobborghi di Bagdad e di altre grandi città dell’Iraq.

I donatori vengono inviati a una commissione speciale dell’ospedale Karama che determina la loro idoneità.

Ma i medici affermano che, sebbene siano contro la vendita di organi, non possono impedirla dal momento che i donatori si registrano sempre all’ospedale come parenti del paziente.

“Abbiamo raggiunto una situazione catastrofica in Iraq, dove gli iracheni poveri vendono i loro organi per sopravvivere” afferma un nefrologo chirurgo del Karama Hospital, che ha chiesto l’anonimato per ragioni di sicurezza.

“Da un lato siamo felici di sapere che stiamo salvando delle vite, però è dura sapere che avviene per denaro e non per l’amore verso gli altri esseri umani”, ha aggiunto.

“Una volta sono stato costretto a rifiutarmi di operare un bambino dopo aver scoperto che il donatore, un bimbo di 12 anni, era stato obbligato dal padre che aveva venduto il rene di suo figlio per $ 4000”.

La polizia locale ha riferito della scoperta di molti cadaveri mancanti di reni o cornee.

Le indagini hanno mostrato che una mafia sta lavorando con l’aiuto di alcuni dottori che prelevano tali organi da civili da poco uccisi.

“La situazione è delicata e stiamo compiendo una completa indagine per catturare questi criminali e liberare i medici che sono costretti a fare questo lavoro illegale”, ha detto il tenente colonnello Abdul Jabbar, a capo del Dipartimento di Indagini Criminali.

“Tali organi sono portati al di fuori dell’Iraq verso paesi confinanti dove vengono venduti per forti somme di denaro”.

Un funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in Iraq ha fatto pressioni per la punizione di coloro che commerciano organi.

Ma ha ammesso che un paese come l’Iraq, che soffre una situazione di sicurezza così seria, non ha la possibilità di controllare tale questione.

“Le persone potrebbero dire che è illegale, ma stiamo solo cercando di salvare le nostre vite,” afferma il 56 enne Abu Ahmed, che ha ottenuto un trapianto di rene grazie a un venditore a Bagdad.

“È facile dire che è proibito quando la loro salute è buona e non corrono il rischio di perdere la loro vita in ogni momento per la mancanza di un sistema renale funzionante” ha affermato con rabbia.

“Ho comprato un rene per $ 4000 da una persona che lo stava offrendo fuori dall’ospedale. Ero in una condizione di salute critica e la mia famiglia ha fatto tutto il possibile per trovare un donatore appropriato. Non mi pento di quanto ho fatto e, se necessario, lo rifarei” insiste Abu Ahmed.

“Loro volevano vendere e io volevo salvare la mia vita. Era un buon affare ed entrambi abbiamo lasciato l’ospedale con qualcosa per sopravvivere, un nuovo rene per me e, per lui, del denaro per nutrire i suoi figli”.

Titolo originale: ” Kidney for Bread in oil-rich Iraq

Fonte: http://www.islamonline.net/
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12.05.2008

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO

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