Nè pedone nè foca

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DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

La pioggia primaverile allaga le strade ad Atene, prima di rivedere il classico sole che riporta la gente in strada. Le navi da guerra del museo all’aperto di Faliro ricordano antichi gesti di ufficiali contro la dittatura dei colonnelli. Ma oggi la mollezza, la passività sono i mali maggiori della Grecia, contro cui si scaglia la lettera aperta ai greci, scritta da Peter Koenig, che li esorta a ribellarsi alla dittatura della Troika e ai socialisti al caviale di Syriza cogliendo al volo le frasi di Schauble che minacciano la Grexit. Metà di loro non paga i propri debiti all’erario e moltissimi si collegano abusivamente alla rete elettrica e forse è questa l’unica strada attraverso la quale oggi c’è resistenza sotto l’Acropoli. Resistenza, peraltro, obbligata dalle terribili condizioni economiche della ex classe media, condizioni che spingono H&M a chiedere che i dipendenti si spostino in giro per i negozi del paese pagandosi le spese. E intanto qualcuno spara a Theodosis, la foca simbolo delle Cicladi. Il perchè è ignoto e, forse, perfino incomprensibile, in questi tempi post-umani.

 

L’incrociatore Geórgios Averoff. Atene, marzo 2017


Il bel tempo è tornato nel paese. Va detto che la pioggia cade costante su Atene e rapidamente diventa fastidiosa. Le strade e i viali, si sa, si trasformano immediatamente in ruscelli e non è un bene essere pedone in questi casi. In ogni caso, i greci preferiscono il sole. Serve a mitigare la sofferenza della crisi, medica gli spiriti come probabilmente è giusto che faccia, così da… evitare suicidi. E sole sia!

A questo punto, si riscopre la storia. Atene Parco della Storia Marittima


E in questo tempo tra sole e tempesta, talvolta riscopriamo la nostra storia, quando il meteo lo permette. Ad esempio, le navi da guerra del Parco di storia marittima accolgono i curiosi, indigeni o stranieri. Un passato presentato sempre come glorioso in un presente così appiccicoso. Visitiamo per esempio l’incrociatore Geórgios Averoff che ha servito come fiore all’occhiello della Marina greca durante la prima metà del ventesimo secolo, ed è l’unica nave di questo tipo ancora oggi esistente al mondo, ora esposta come nave museo in questo porto di Faliro.

Gli anni passano, e così alcune tracce rimangono. Nelle foto esposte, fatte dall’equipaggio nel periodo tra le due guerre (secolo scorso), l’uniforme di ammiraglio Kountouriotis, e di fronte, un’altra famosa nave, il leggendario Velos II.


Non è bene essere un pedone. Atene, marzo 2017


Quest’ultimo è entrato nella storia nel 1973, quando il suo equipaggio, sotto il comando del capitano Nikolaos Pappas con sei ufficiali e 25 sergenti, si ritirò da un’esercitazione NATO, e si rifugiò in Italia per chiedere asilo politico, reazione di peso di fronte alla dittatura dei colonnelli (1967-1974).

La USS Charette DD-581 di classe ‘Fletcher’, costruito nel 1942, è stato offerto dagli Stati Uniti alla Marina greca nel 1959 ed è stato in servizio fino al 1991, quando è stato dismesso. Ma per i greci, per quelli non di memoria corta, Velos rimarrà sinonimo esatto di questo gesto straordinario contro la giunta di allora.


Foto esposta a bordo dell’incrociatore corazzato Averoff. Atene, marzo 2017



L’uniforme di ammiraglio Kountouriotis. Incrociatore corazzato Averoff, Atene, marzo 2017



Il leggendario cacciatorpediniere Velos II. Atene, marzo 2017


A parte … ben altre piccole storie greche, molto attuali, nulla cambia. Secondo la stampa, i debiti odierni dei greci verso lo stato (non pagati) sono aumentati di 1,6 miliardi, solo nel mese di gennaio 2017. Inoltre va detto che su dieci milioni di abitanti che ancora conta questo paese, oggi sotto il sole, più di 4,7 milioni sono morosi (per contributi o tasse non versate) verso il fisco greco, e più di 850.000 cittadini … si sono visti sequestrare i loro beni o il loro reddito da parte dell’Amministrazione dello Stato, secondo il quotidiano “Kathimerini”.

Allo stesso modo, il misero 50% pagato sull’importo totale delle loro tasse, che viene versato da parte dei lavoratori  autonomi (appartenenti alle professioni liberali) nei primi mesi del 2017, getta nella costernazione il “governo”. Le nuove norme avviate nel 2016 … chiedono ai professionisti di pagare tra il 60% e l’80% del loro fatturato (in tasse e contributi, come imposte anticipate sull’anno successivo), e quindi il termine di pagamento è stato rinviato una seconda volta dal “governo”. “Il crollo è in arrivo,” dicono i miei vicini Christos, Kostas, o anche Petros. Sentiremo la fine arrivare… e ce lo auguriamo pure.

Nel frattempo, la gente in giro, soprattutto i giovani, e il 25% al 30% della società fatica ad arrivare a fine mese, mentre il grande corpo morente della ex-classe media affonda ulteriormente. Proprio la storia (emblematica) delle connessioni illegali alla rete elettrica, che ha superato i 10.000 casi nel 2016, secondo l’Azienda elettrica… record assoluto, a quanto pare. Questo accade al tempo in cui le prime fragole sono apparse ad Atene accanto alla bandiera nazionale … accompagnata da quella dell’occupazione europeista, e da quella, infine, della squadra del Pireo, il leggendario Olympiacos. Così usciamo!


La gente va fuori. Atene, marzo 2017

 

Fragole, banane e altri frutti. Atene, marzo 2017

 

Le tre bandiere. Atene, marzo 2017


Nel frattempo, e mentre alcuni ancora cincischiano, Peter Koenig (analista geopolitico ed economista) ha inviato la sua “Lettera aperta al popolo della Grecia, travolgente e commovente al tempo stesso: vi stanno macellando sotto gli occhi di tutto il mondo” (in inglese sul sito canadese di analisi “Global Research”).

L’autore denuncia tra gli altri e giustamente, i socialisti al caviale di SYRIZA di avere dissanguato il loro paese letteralmente, moralmente, socialmente e psicologicamente. (…) Prendete il destino nelle vostre mani. Non credete ai politici o ai vostri media! Lasciate questa organizzazione criminale nota come l’Unione europea, e questo sistema monetario occidentale criminale, che vi strangola a morte. Recuperate la sovranità, la valuta. Smettere di pagare il debito, il sistema occidentale non può fare nulla contro la vostra decisione. Non può fare nulla, perché farete tornare in sesto il vostro paese attraverso le banche pubbliche e la valuta, ricostruendo a poco a poco, ma con certezza, l’economia oggi devastata. Il pagamento del debito è negoziabile altrove. Gli esempi abbondano in questo mondo. L’Argentina è uno, recente, oltretutto. Anche la Germania ha rinegoziato il proprio debito estero nel 1952, con l’accordo di Londra”.

“O genti della Grecia, svegliatevi davanti all’evidenza. Non accettate quello che il governo e la troika di Bruxelles impone a voi come al vostro paese. Esigete la Grexit come conseguenza logica e legale del vostro trionfale ‘NO’ a qualunque nuovo “piano di salvataggio” che passa per l’austerità imposta dalla Troika. Se lo fate, vedrete presto la luce alla fine del tunnel -. Una luce che è stata troppo a lungo nascosta dalla Germania, dai sicari della Troika e dal vostro stesso governo ”

In libreria, il nuovo secolo? Francia, 2016
L’Unione Europea, “quotidiano dei redattori”, Atene, marzo 2017

 

L’UE tedesco “quotidiano dei redattori”, Atene, marzo 2017


“Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, cerca sempre di ingannare i greci e impressionare il resto mondo con la minaccia di far uscire la Grecia dalla zona euro. Qualsiasi governo sano di mente potrebbe trasformare questa minaccia in iniziativa propria, lasciando  questo mostro pietrificato che si chiama Unione europea e la sua falsa moneta comune denominata Euro. Solo che in Grecia, la passività è la malattia che prevale, e questo è il problema. Così, alla virulenza della troika, il governo greco risponde con la servitù più morbida, conciliante e totale, assecondando pienamente la distruzione di milioni di compatrioti espropriati e ridotti in schiavitù”.

Il bel tempo ritorna nel paese come alla sua dimora abituale, le persone frequentano i caffè sulla spiaggia, come se nulla fosse accaduto, il nostro aspetto è così consueto… L’attore e regista Alexander Kollatos mi ha invitato questa settimana alla prima privata del suo nuovo spettacolo teatrale. Si intitola “Yanis e Alexis”, una storia di … amore, immaginata tra il Yanis Varoufakis e Alexis Tsipras, la cui breve storia racconta in modo tragicomico il (primo) terribile periodo Syriziste tra gennaio e luglio 2015 .

Il mio ricordo è certamente sfocato, ma l’opera non lo è affatto. C’erano solo quattro spettatori invitati a questa anteprima e tutti noi ci siamo fatti delle belle risate. E’ importante poter ridere in questi giorni, non si scherza più in Grecia dal 2015, e questo è tanto vero che in pratica nessuno ride più.


Il paese e la sua dimora. Grecia, già nel 2012

 

Le persone frequentano i caffè in riva al mare. Atene, marzo 2017



“Yanis e Alexis” Alexander Kollatos. Atene, marzo 2017


Alexander, come il suo “Yanis e Alexis” sono alla ricerca di un teatro ad Atene, e poi, chi lo sa, magari in seguito a Parigi, Londra, Bruxelles o Berlino. Glielo auguriamo ardentemente.

Intanto, il bel tempo ritorna nel paese dove non è sempre un bene andare a piedi, si è persa la misura ed è per questo che trionfa l’arroganza. L’inspiegabile si unisce all’insopportabile (come al suo opposto). Perché nelle bellissime … Cicladi, Isola di Ios, Theodosis, la foca-simbolo conosciuta e amata da (quasi) tutti, è stato trovata morta… Una morte causata da un proiettile di arma da fuoco di origine “umana”. Sull’isola, secondo quanto riportato dalla stampa locale, c’è costernazione. Paesi in cui non è bene essere un pedone, né una foca.

Piccola consolazione … marittima, gli archeologi ritengono di aver trovato i resti della base navale della flotta greca guidata da Temistocle ed Euribiade che affrontò i Persiani di Serse I nella battaglia di Salamina nel 480 aC. AD .. altri tempi?


L’assassinio di Theodosis, Ios. Cicladi, Mar 2017



Magra consolazione … Resti della battaglia di Salamina nel marzo 2017 (stampa greca)


Salvo che in Grecia è la mollezza che prevale, ed è sempre quello il problema. La schiavitù è ancora nel nuovo accordo interno che la direzione di negozi H & M intende imporre agli impiegati. Essi dovrebbero accettare (tra le altre cose), di trasferirsi temporaneamente in qualsiasi negozio del marchio in tutta la Grecia, accollandosi le spese di viaggio e alloggio per poche centinaia di … euro al mese come stipendio. Questa è anche la politica di Troika, e di gran parte dei socialisti al caviale di SYRIZA nel paese in cui non piove, salvo che d’estate.


I manifestanti di fronte a un negozio H & M. Atene, marzo 2017 (stampa greca)


Il bel tempo un giorno tornerà nel paese in questione … ed è l’animale (circa) adespota di ‘Greekcrisis’ che ce lo dice. Per i pedoni, per gli impiegati dei negozi H & M, e forse anche per le foche.


L’animale di “Greekcrisis”. Atene, marzo 2017




Panagiotis Grigoriou

Fonte: www.greekcrisis.fr

LInk: http://www.greekcrisis.fr/2017/03/ni-peaton-ni-foca.html#deb

19.03.2017

Traduzione a cura di Franz-CVM

 

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