DI JEFF WELLS
Rigorous Intuititon (v. 2.0)
C’è una Mercedes nera che corre attraverso il campo di battaglia
Bob
Dylan
Questo non è il post che speravo di scrivere oggi, ma un mucchio di
argomenti sciolti secondo me non si sono ancora del tutto collegati.
Così immagino che dovrò conviverci un po’ più a lungo.
Finchè non lo metto a posto, ecco un po’ d’altro su cui ragionare.
Mi ero appena tuffato nel libro di Charles Higham ormai fuori stampa
“American Svastika” (“la scioccante storia dei collaboratori nazi al
nostro interno dal 1933 ad oggi”) ed il capitolo sulle trattative a metà
guerra fra il futuro direttore della CIA Allen Dulles e le SS è saltato fuori di
colpo e ho detto Yup, mi hai colpito.Higham scrive: Gli ufficiali delle SS provenivano dall’elite conservatrice, quella con
soldi ed interessi commerciali che risiedono al di fuori del confine
tedesco. Da qui il fatto che fosse la SD [ il servizio di intelligence
delle SS] che si era specializzata in ogni genere di sovversione, di intrigo
e di distruzione, a rivolgersi direttamente ai collegamenti alleati più di
qualunque altro servizio.
I suoi leader appartenevano alla Comunità mondiale dei soldi; la loro
fedeltà non era a quelli arrivati dal nulla, la classe operaia di
Hitler, ma alla memoria dell’idolo del leader delle SS Heinrich Himmler, re Enrico
I di Sassonia, ed alla Stein Bank di Colonia, che finanziava la ristretta
cerchia di Himmler sotto l’egida del banchiere internazionale Kurt von
Schroeder.
Nel 1942 Dulles divenne capo della base OSS [Office of Strategic
Services, ndt] in Svizzera, mentre continuava a lavorare come direttore e
consigliere legale nel ramo newyorkese della stessa banca di Schroeder. All’inizio
dell’anno seguente, agendo senza l’autorità di Franklin Roosevelt (benchè
affermasse il contrario), Dulles aprì un canale di pacificazione con la nobiltà
delle SS, soprattutto l’ elite prussiana, agendo all’oscuro di Adolf Hitler.
Dulles incontrò tre volte il principe Max von Hohenlohe, che aveva conosciuto
a Vienna nel 1916 e New York negli anni Venti.
Higham ha esaminato i verbali originali delle riunioni delle SS e non
ha avuto alcun dubbio sulla loro autenticità, nonostante i tentativi del
dopoguerra di screditarli perché la loro traduzione in primo luogo era
comparsa sul giornale comunista New Times.
Dulles aprì cordialmente la prima riunione, dicendo che era “stanco e
stufo di ascoltare storie di politici disgraziati, emigranti ed ebrei
pregiudicati.” Disse che la Germania per rimanere in essere aveva
bisogno di “mantenere l’ordine”, che la domanda di sovranità ceca era illogica e
che era più importante l’istituzione di un bastione ad est contro il Bolscevismo.
Dulles andò oltre. Disse che sarebbe stato insopportabile per ogni
europeo con una dignità pensare che gli ebrei un giorno potessero tornare e che
non ci doveva essere tolleranza per un ritorno di posizioni di potere
ebraiche. Ripetè il suo desiderio di una più grande federazione politica europea
– ed immaginò una Germania federale come in effetti è avvenuto. Disse che
Hitler non sarebbe stato accettato come guida della Germania restaurata. Fece
una curiosa affermazione sul fatto che gli Americani stavano continuando
soltanto la guerra per schiacciare gli ebrei e che c’era gente in
America che aveva intendenzione di spedire gli ebrei in Africa. Questo era il
sogno di Hitler naturalmente: che gli ebrei andassero in Madagascar e ci
rimanessero. Dulles sembra aver confuso il punto di vista alto borghese su
neri ed ebrei.
Dulles continuò poi a fornire Hohenlohe di una gran massa di
informazioni di intelligence riservate, annunciando che l’esercito degli Stati Uniti
non sarebbe sbarcato in Spagna ma, dopo la conquista della Tunisia, sarebbe
avanzato dall’Africa verso i campi petroliferi di Ploesti per tagliare
le forniture di petrolio tedesche. Disse che era probabile che gli alleati
sarebbero sbarcati in Sicilia per tagliare fuori Rommel e controllare
l’Italia da là ed assicurare così l’avanzata nei Balcani.
Dopo aver fornito virtualmente l’intero piano di battaglia per Europa,
all’epoca top secret, ad uno degli agenti della Germania, Allen Dulles continuò
con la quasi inutile integrazione che aveva rapporti molto buoni con il
Vaticano. Disse che i cattolici americani avevano voce in capitolo su tali
argomenti.
Le trattative vacillarono nella primavera del ’43 perché alla Casa
Bianca mancava la simpatia di Dulles verso l’aristocrazia nazista ed il suo
legame col capitale sovranazionale gravato del rozzo e ormai segnato Hitler
(associazioni che sembrano aver condotto Dulles a commettere atti di
tradimento senza problemi).
Ma alcuni anni dopo un altro dei piani di Dulles, il Progetto
Paperclip, trovò un successo ben più ampio, cosicchè proprio mentre la Germania
subiva la “denazificazione”, le scienze occulte nazi si americanizzavano.
Ricordiamoci dei mondi che possono sorreggere la parola Nazi. I bulli
che fanno a cazzotti per strada si possono fornire sempre; persino Hitler,
che venne su dalle strade, ne era fornito. E per le SS che tramavano
alle sue spalle, ci si poteva anche liberare di Hitler. È questa calma e
raffinata elite, i cui membri appartengono alla Comunità internazionale
del denaro, che può fracassare qualcosa di più che le nostre finestre.
Quelli sono i nazisti a cui Allen Dulles ha consegnato le chiavi per
l’America. Non erano l’altro diverso, come l’europeo ebreo o comunista.
Erano blutsbrüder (fratelli di sangue).
Jeff Wells
Fonte: http://rigint.blogspot.com/
Link: http://rigint.blogspot.com/2007/01/patterns-of-force.html
19.01.2007
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI