DI MAHDI DARIUS NAZEMROAYA
Dissident Voice
Il Colonnello Muammar Gheddafi simboleggia
molte cose per molte differenti persone nel mondo. Che si ami o si odi
il leader libico, sotto di lui la Libia si è trasformata da
uno dei paesi più poveri sulla faccia della terra al paese con i migliori
standard di vita in Africa. Per usare le parole del professor Henri
Habibi:
Quando la Libia ottenne la sua indipendenza
dalle Nazioni Unite il 24 dicembre 1951,
fu descritta come una delle nazioni più
povere e maggiormente arretrate del mondo. La popolazione all’epoca
non superava 1,5 milioni di abitanti, era analfabeta per oltre il 90%
e non aveva esperienza politica o di know-how. Non c’erano università
e solo un numero limitato di scuole secondarie che erano state istituite
sette anni prima dell’indipendenza (1).
Gheddafi aveva molti grandi progetti.
Molti di questi erano di natura pan-africana, inclusa la formazione
degli Stati Uniti d’Africa.
Il Progetto pan-africano di
Gheddafi
Il Colonnello Gheddafi iniziò
la costruzione del Grande Fiume Fatto dall’Uomo. Si tratta di un imponente
progetto per trasformare il deserto del Sahara e invertire il processo
di desertificazione in Africa. Il Grande Fiume, con i suoi piani di
irrigazione, fu pensato anche per aiutare il settore agricolo in altre
parti dell’Africa. Questo progetto è stato uno degli obbiettivi vittime
degli attacchi NATO in Libia.
Gheddafi aveva anche previsto istituzioni
finanziarie pan-africane indipendenti. La Libyan Investment Authority
e la Libyan Foreign Bank sono stati attori importanti nella creazione
di queste istituzioni. Attraverso di esse, Gheddafi è stato determinante
nel creare la prima rete satellitare dell’Africa, la RASCOM (Regional
African Satellite Communication Organization) per ridurre la dipendenza
africana da poteri esterni (2).
Si pensa che il suo coronamento sarebbe
stata la creazione degli Stati Uniti di Africa. Questa entità
sopranazionale sarebbe stata creata attraverso l’African Investment
Bank, l’African Monetary
Fund e, infine, l’African Central Bank. Tutte queste istituzioni
erano viste con ostilità dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti,
dal FMI e dalla Banca Mondiale.
Il progetto di redistribuzione
della ricchezza di Gheddafi
Gheddafi aveva un progetto di redistribuzione
della ricchezza all’interno della Libia. Fonti del Congresso americano
in un rapporto al Congresso lo confermano. Il 18 febbraio 2011, nel
rapporto si legge:
Nel marzo del 2008 (il Colonnello
Gheddafi) aveva annunciato l’intenzione di sciogliere la maggior parte
degli organi amministrativi e di istituire il Programma di Distribuzione
della Ricchezza per cui i proventi del petrolio sarebbero stati erogati
ai cittadini con cadenza mensile per permettergli di amministrarli personalmente,
in collaborazione e tramite i comitati locali. Citando le critiche del
popolo riguardo gli assolvimenti del governo in un lungo discorso a
tutto il paese, (egli) ha affermato ripetutamente che lo Stato tradizionale
sarebbe presto “morto” in Libia e che il controllo diretto dei cittadini
sarebbe stato realizzato attraverso la distribuzione dei proventi derivati
dal petrolio. (Esercito), affari esteri, sicurezza e modalità
di produzione del petrolio, ha riferito, sarebbero rimasti sotto la
responsabilità del governo nazionale, mentre altri settori sarebbero
stati eliminati. Nei primi mesi del 2009 i Congressi Popolari di Base
Libici hanno analizzato gli emendamenti variazioni alle proposte e il
Congresso Generale del Popolo ha votato
per prorogare gli adempimenti (3).
Il Progetto di Redistribuzione della
Ricchezza, insieme alla creazione di un sistema politico anarchico,
fu visto come una vera e propria minaccia dagli USA e dall’UE e da
un gruppo di funzionari libici corrotti. In caso di successo avrebbe
creato disordini politici nelle popolazioni di tutto il mondo. All’interno,
molti funzionali libici erano al lavoro per ritardare il progetto.
Perché
Mahmoud Jibril ha aderito al Consiglio di Transizione
Tra i funzionari libici che si sono
opposti a questo progetto e lo hanno guardato con orrore c’è Mahmoud
Jibril. Jibril era stato posto in carica da Saif Al-Islam Gheddafi.
A causa della forte influenza e dei suggerimenti di Stati Uniti e Unione
Europea, Saif Al-Islam ha scelto Jibril per trasformare l’economia
libica e imporre riforme economiche neoliberiste.
Jibril sarebbe diventato il capo di
due istituzioni della Jamahiriya Araba Libica, il Consiglio Nazionale
di Pianificazione della Libia e il Consiglio Nazionale per lo Sviluppo
Economico. Mentre quest’ultimo era un ministero normale, il primo
avrebbe effettivamente messo Jibril in una posizione superiore a quella
del Primo Ministro – l’Ufficio del Segretario Generale del Comitato
Popolare della Libia. Jibril, a tutti gli effetti, è stato una delle
forze che hanno spalancato le porte alla privatizzazione e alla povertà
in Libia.
Circa sei mesi prima dell’inizio
dei conflitti in Libia, Mahmoud Jibril incontrò Bernard-Henry Lévy
in Australia per discutere la formazione del Consiglio di Transizione
con lo scopo di rimuovere Gheddafi (4). Descrisse il Progetto di Redistribuzione
della Ricchezza di Gheddafi come “folle” nei rapporti e nei documenti
del Consiglio Nazionale per lo Sviluppo Economico della Jamahiriya Araba
Libica (5). Jibril era convinto che le masse non erano adatte a governare
sé stesse e che un’élite avrebbe dovuto avere il controllo del destino
e della ricchezza di ogni nazione. Ciò che Jibril aveva in mente era
ridimensionare il governo e licenziare una larga parte del settore pubblico,
in cambio di un aumento dei regolamenti governativi in Libia. Citava
sempre Singapore come perfetto esempio di stato neo-liberista. È probabile
che incontrerà Bernard-Henry Lévy anche a Singapore, dove aveva l’abitudine
di recarsi regolarmente.
Quando i problemi sono scoppiati a
Bengasi, Mahmoud Jibril è andato al Cairo, in Egitto. Ha detto
ai suoi colleghi che sarebbe ritornato presto a Tripoli, ma non aveva
intenzione di ritornare. In realtà è andato al Cairo per
incontrare i dirigenti del Consiglio Nazionale siriano e Lévy. Lo stavano
tutti aspettando per coordinare gli eventi in Libia e in Siria. Questa
è una delle ragioni per cui il Consiglio di Transizione ha riconosciuto
il Consiglio Nazionale siriano come legittimo governo della Siria.
Mahmoud Jibril è oggi Primo Ministro
del Consiglio di Transizione libico. L’opposizione di Jibril al Progetto
di Redistribuzione della Ricchezza di Gheddafi e il suo atteggiamento
elitario sono tra le ragioni della sua cospirazione nei confronti di
Gheddafi e del suo contributo alla formazione del Consiglio di Transizione.
Questo funzionario dell’ex regime, che è stato sempre un aperto sostenitore
dei dittatori arabi nel Golfo Persico, è davvero un rappresentante
del popolo?
Note:
1. Henri Pierre Habib, Politics and Government of Revolutionary Libya (Montmagny, Québec: Le Cercle de Livre de France Ltée, 1975), p. 1.
2. Regional African Satellite Communication Organization, “Launch of the Pan African Satellite,” 26 luglio 2010.
3. Christopher M. Blanchard and James Zanotti, “Libya Christopher M. Blanchard and James Zanotti, “Libya: Background and U.S. Relations,” Congressional Research Service, 28 febbraio 2011,” Congressional Research Service, 18 febbraio 2011, p. 22.
4. Discussioni private avute con i collaboratori di Mahmoud Jiribil in Libia e all’estero..
5. Documenti interni privati del National Economic Development Board.
Mahdi Darius Nazemroaya
è un Sociologo e Ricercatore
Associato del Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione (CRG) di Montréal.
Si è specializzato sul Medio Oriente e sull’Asia Centrale. E’ stato
in Libia per oltre due mesi ed è stato Corrispondente Speciale per
Flashpoints. Ha rilasciato articoli sulla Libia in collaborazione
con discussioni radio di Cynthia McKinney di
Freedom Now, uno show trasmesso alle 17.00 PST, il sabato, su KPKF,
Los Angeles, California.
Fonte: Mahmoud Jibril and Gaddafi’s Wealth Redistribution Project
28.10.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSANDRA BALDELLI
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