DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
Telegraph.co.uk
Gli esperti monetari sono sempre più costernati dal ritmo della contrazione monetaria in Italia e ultimamente anche in Francia, temendo che potrebbe portare a un acutizzarsi del rallentamento dell’economia quest’inverno.
“La quantità
reale di M1 in Italia è caduta a un tasso annuale del 7 per cento negli ultimi sei mesi, più rapidamente dell’avvio della grande recessione del 2008”, ha detto Simon Ward del Henderson Global Investors.
Una tale drammatica
contrazione del contante M1 e degli overnight in genere è il sintomo di
un crollo dai sei ai dodici mesi successivi. L’economia dell’Italia
è già vulnerabile, la produzione industriale è calata dello 0,6 per
cento a maggio, e i sondaggi di previsione del PMI sono precipitati
sotto la linea della recessione.
Ward ha detto: “Quello
che è impressionante è che i dati nel cuore dell’eurozona
hanno iniziato a deteriorarsi bruscamente. Le banche centrali normalmente
frenano o cercano di invertire la rotta quando l’M1 comincia a calare,
e quindi è incredibile che la Banca Centrale Europea sia riuscita ad
alzare il tasso di sconto questo mese.”
L’Italia non è una
nazione altamente indebitata. I proprietari di case italiane sono frugali
rispetto agli standard spagnoli o britannici. Ma l’Italia ha una tripletta
tossica di problemi che colpiscono le dinamiche del debito a lungo termine:
la quantità del debito pubblico di 1,8 trilioni di euro pari al 120%
del PIL; l’innalzamento del tassi di interesse e la stagnazione economica.
È l’intrecciarsi di questi elementi che ha fatto allontanare gli
investitori dalle obbligazioni italiane.
L’Italia deve reperire
1 trilioni di euro nei prossimi cinque anni, con una grossa quota già
ora ad agosto. “Ogni nuova emissione sarebbe al di sopra dei tassi
medi. Questa è la vera causa dell’azione distruttiva del mercato”,
ha detto Paul Schofield di Citigroup.
Il mercato obbligazionario
italiano e spagnolo si sono stabilizzati ieri dopo essere stati sul
ciglio del baratro. La notizia che il fondo obbligazionario USA Pimco
ha approfittato della svendita per accumulare debito italiano ha contribuito
a far tornare la calma.
Il FMI ha girato un
pacchetto di austerità per 40 miliardi di euro, anche se queste misure
avranno un loro peso nel futuro, con i timori maggiori per il 2013.
Comunque, RBS
ha riferito che la tempesta nell’eurozona non è certo terminata.
“Ci aspettiamo che la crisi continui a deteriorarsi e minaccia
di scalzare l’intera area euro se i legislatori europei continueranno
a fraintendere le dinamiche dei mercati. Sembrano non mostrare segni
di contatto con la realtà”, ha detto Jacques Cailloux, il capo
economista per l’Europa della banca.
Cailloux ha riferito
che i meccanismi del bailout per l’UE (EFSF) devono essere incrementati
per arrivare a quasi 3,5 trilioni in fondi speciali per tamponare la
crisi. Questo darebbe alle autorità un’effettiva potenza di fuoco
di 2 trilioni. “Sono un sacco di soldi, ma l’euro è un grande
progetto. Riguarda gli appetiti economici. Più aspettano, tanto peggio
sarà.”
Un fondo di questo
tipo ammonterebbe al 27 per cento del PIL dell’eurozona. Le potenzialità
per i prestiti dell’EFSF al momento sono di circa 255 miliardi
di euro, e la metà sarà destinata alla Grecia, all’Irlanda e al
Portogallo. I problemi della Grecia sono virati al peggio ieri dopo
che Fitch ha abbassato il rating di tre punti, portandolo a CCC.
RBS paragona la crisi
dell’euro con il disordine sui tassi di cambio in Asia Orientale nel
1998, anche se l’effetto dell’UEM ha questa volta evitato il rischio
di passare da una svalutazione al default obbligazionario. I
prestatori dell’Eurozona sono di fronte alla stessa “inversione
della fiducia” dopo anni di condizioni ingannevolmente positive.
Le speranze che i
leader dell’eurozona elaborassero una soluzione da “big
bang” alla riunione di questo venerdì sono state deluse dopo
che i funzionari tedeschi hanno riferito che il Cancelliere Angela Merkel
non può aspettare. Il ministro delle Finanze Wolfgang Schauble sono
contrari a una risposta “frenetica”, un modo per dire che
Berlino non intende essere obbligata a prendere decisioni. C’è una
forte resistenza nella coalizione della Merkel per evitare di trascinarsi
in un’unione fiscale dove i debiti sovrani verranno condivisi. I funzionari
tedeschi stanno elaborando alcuni progetti eventuali per consentire
all’EFSF di fare prestiti a paesi come la Grecia per poter
così ricomprare le sue obbligazioni a prezzi scontati.
Comunque, il direttore
della Bundesbank, Jens Weidmann, ha pronunciato una critica caustica
al progetto: “Ha un costo alto, un uso limitato ed effetti secondari
pericolosi. Questa discussione sta andando dalla parte sbagliata.”
Ha anche aggiunto che la BCE non accetterà le obbligazioni greche come
collaterali se Atene va in default: “Non è il nostro lavoro
finanziare le banche insolventi, tanto meno le nazioni.”
I dati reali sull’M1
dimostrano che questi paesi sono vulnerabili. Ci sono state notevoli
contrazioni anche in Austria e in Belgio. I Paesi Bassi e la Germania
non hanno prospettive positive.
La BCE crede i dati
sulla scarsa circolazione della moneta riflettono la riduzione di un
“eccesso di liquidità” creato prima della crisi, una cosa
positiva. Quest’affermazione ha sbalordito i monetaristi.
Tim Congdon dell’International
Monetary Research ha detto che la BCE si è allontanata dall’ortodossia
monetaria dopo la dipartita di Otmar Issing dalla posizione di capo
economista nel 2006, tollerando “sbandamenti folli” nella
più vasta fornitura di M3: “La BCE non ha visto il collasso della
crescita monetaria nel 2008 e la grande recessione che ne è seguita,
e stanno peggiorando ancora le cose.”
14.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE