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L'OCCUPAZIONE COMMETTE UN ALTRO OMICIDIO, UN ALTRO CRIMINE, UN ALTRO ORRORE

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A cura di God
Il 14 Aprile 2006
14 Views
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blankDa Iraqbita, sito della Lega Irachena

CON FOTO

In Iraq, non passa giorno senza che sia rivelato un nuovo orrore. Anche oggi, l’ennesimo crimine è stato commesso dalle forze di occupazione Usa contro il popolo iracheno. Gli Iracheni sono testimoni di questi orrori giorno dopo giorno, mentre le forze di occupazione si nascondono dietro la famigliare rete di bugie atte a negare i fatti. Questa volta è diverso; questa volta le forze di occupazione ammettono senza vergogna, seppur in modo distorto, il loro misfatto. La scena del crimine è Balad, circa 70 km a nord di Baghdad.

Lunedì 10 aprile 2006 le forze di occupazione Usa hanno iniziato un bombardamento di due ore su varie fattorie nella regione di AlEshaaqi, in particolare vicino al villaggio di AlSaffa, dove le forze di occupazione Usa hanno giustiziato 11 membri della famiglia AlHarrat.Vedi il link per la copertura della Lega Irachena su quel crimine:
http://www.iraqirabita.org/english/index.php?do=article&id=596

E perché mai, oggi, costei che vedete nelle foto [sotto] è stata uccisa? Le forze di occupazione Usa diranno che era una ‘terrorista’!

Aveva 22 anni, si chiamava Nahrain ed era la madre di due bambini, di nome Aayesha (3 anni) e Haydar (di soli 40 giorni). I genitori di Nahrain sono entrambi sciiti, e la loro amata figlia è una sunnita, facendo di lei un simbolo dell’armonia sociale irachena che si estende dall’inizio dei tempi.

Nahrain non aveva mai immaginato che un giorno la sua storia sarebbe stata raccontata tra le notizie di internet, e che sarebbe stata descritta come una ‘terrorista’ uccisa durante un’operazione militare statunitense come parte della loro ‘guerra al terrore’.

Nahrain dormiva nel suo letto insieme a suo marito (Ahmed AlJarmoot), che è stato gravemente ferito dall’intensità dei colpi a cui è stata soggetta la famiglia.

“Quando sono arrivati i soldati, prima hanno lanciato delle bombe sulla porta d’ingresso in modo da abbatterla”, dice la sorella di Ahmed. Ha continuato, “dopo aver ottenuto un ingresso alla residenza privata della famiglia, hanno iniziato a sparare pesantemente; i loro cani sono entrati con loro. Poi hanno iniziato a perquisire chiunque; non hanno mostrato alcun rispetto per le donne. Nel frattempo i loro elicotteri non interrompevano il pesante ed indiscriminato bombardamento dell’area vicino al luogo. Dopo, un soldato Usa è entrato nella camera da letto e ha sparato circa 30 proiettili, per poi chiedere aiuto medico affermando di non sapere di aver appena sparato in testa ad una donna. Abbiamo saputo immediatamente che lei è stata uccisa e Ahmed seriamente ferito”.

“In seguito il soldato è andato via e ha portato indietro con sé 20 dei suoi compagni, che avevano delle fotocamere. Hanno fotografato il corpo esanime di Nahrain dopo aver messo un Kalashnikov sul suo petto”, ha continuato la sorella di Ahmed. Spesso i soldati Usa mettono delle armi sui corpi delle loro vittime in modo da nascondere i propri crimini suggerendo che la vittima fosse armata e stesse sparando ai soldati. La sorella di Ahmed ha continuato dicendo, “Poi, hanno iniziato a picchiare i suoi fratelli senza nessuna ragione apparente prima di arrestarli e lasciare la casa della famiglia con il corpo morto di Nahrain”.

Se davvero Nahrain avesse sparato ai soldati dell’occupazione Usa, allora sarebbe morta difendendo la sua casa, il suo onore e la sua famiglia nell’orribile volto dell’occupazione e mandando un messaggio al mondo su quel che pensano gli Iracheni della criminale occupazione e dei suoi soldati. Se non stava sparando ai soldati, allora non era una ‘terrorista’ e invece sarebbe stata assassinata a sangue freddo come molti altri innocenti Iracheni che perdono ogni giorno la loro vita per i proiettili della criminale occupazione.

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Il corpo esanime di Nahrain giace ancora vicino al suo neonato di 40 mesi

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Sua cognata racconta l’evento

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Le prove

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Il semplice funerale

Iraqbita
Fonte: http://www.iraqirabita.org/
Link: http://www.iraqirabita.org/english/index.php?do=article&id=622
11.04.2006

Traduzione a cura di CARLO MARTINI per www.comedonchisciotte.org

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