Pepe Escobar
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Sergey Glazyev è un uomo che vive proprio nell’occhio dell’attuale uragano geopolitico e geoeconomico. Uno degli economisti più influenti al mondo, membro dell’Accademia delle Scienze russa ed ex consigliere del Cremlino dal 2012 al 2019, negli ultimi tre anni ha guidato il portafoglio super strategico di Mosca come ministro incaricato per l’integrazione e la macroeconomia dell’Unione Economica dell’Eurasia (EAEU) [1].
La recente produzione intellettuale di Glazyev è stata a dir poco trasformativa, sintetizzata dal suo saggio “Sanzioni e sovranità” [2] e da un’ampia discussione sul nuovo paradigma geoeconomico emergente in un’intervista ad una rivista economica russa [3].
In un altro dei suoi recenti saggi [4], Glazyev afferma: “sono cresciuto a Zaporozhye, dove sono in corso pesanti combattimenti per distruggere i nazisti ucraini, che non erano mai esistiti nella mia piccola Patria. Ho studiato in una scuola ucraina e conosco bene la letteratura e la lingua ucraina, che, da un punto di vista scientifico, è un dialetto russo. Non ho notato nulla di russofobo nella cultura ucraina. Nei 17 anni della mia vita a Zaporozhye, non ho mai incontrato un solo Banderista.”
Glazyev è stato gentile a tralasciare una parte del suo fitto programma per fornire risposte dettagliate ad una prima serie di domande in quella che ci aspettiamo possa diventare una vera e propria una conversazione, incentrata soprattutto sul Sud del mondo. Questa è la sua prima intervista ad una pubblicazione straniera dall’inizio dell’Operazione Z. Mille grazie ad Alexey Subottin per la traduzione russo-inglese.
The Cradle: Lei è in prima linea in uno sviluppo geoeconomico rivoluzionario, la progettazione di un nuovo sistema monetario/finanziario tramite un’associazione tra EAEU e Cina, bypassando il dollaro USA, con una bozza in via di realizzazione. Potrebbe anticipare alcune delle caratteristiche di questo sistema – che non è certo un Bretton Woods III – ma sembra essere una chiara alternativa al “Washington’s consensus” e molto vicino alle necessità del Sud del mondo?
Glazyev: In un attacco di isteria russofobica, l’élite dominante degli Stati Uniti ha giocato il suo ultimo “asso” nella guerra ibrida contro la Russia. “Congelando” le riserve valutarie russe nei conti di deposito delle banche centrali occidentali, i regolatori finanziari di Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito hanno minato lo status del dollaro, dell’euro e della sterlina come valute di riserva globali. Questo passo ha fortemente accelerato l’attuale smantellamento dell’ordine economico mondiale basato sul dollaro.
Oltre un decennio fa, i miei colleghi del Forum Economico di Astana ed io avevamo proposto di passare ad un nuovo sistema economico globale imperniato su una nuova valuta commerciale artificiale basata su un indice delle valute dei Paesi partecipanti. Successivamente, avevamo proposto di espandere il paniere valutario sottostante, aggiungendovi una ventina di materie prime negoziate in borsa. Un’unità monetaria basata su un paniere così esteso è stata modellata matematicamente e ha dimostrato un elevato grado di resilienza e stabilità.
Più o meno nello stesso periodo, avevamo proposto di creare un’ampia coalizione internazionale di resistenza alla guerra ibrida per il dominio globale che l’élite finanziaria e di potere degli Stati Uniti aveva scatenato contro quei Paesi che erano rimasti al di fuori del suo controllo. Il mio libro “The Last World War: the USA to Move and Lose”, pubblicato nel 2016, spiegava scientificamente la natura di questa guerra in arrivo e ne sosteneva l’inevitabilità, una conclusione basata su leggi oggettive dello sviluppo economico a lungo termine. Basandosi sulle stesse leggi oggettive, il libro sosteneva l’inevitabilità della sconfitta del vecchio potere dominante.
Attualmente, gli Stati Uniti stanno lottando per mantenere il loro dominio ma sono destinati a fallire, proprio come in precedenza era successo con la Gran Bretagna, che aveva provocato due guerre mondiali ma non era stata in grado di mantenere il suo impero e la sua posizione centrale nel mondo a causa dell’obsolescenza del suo sistema economico coloniale. Il sistema economico coloniale britannico basato sul lavoro schiavista era stato superato dai sistemi economici, strutturalmente più efficienti, degli Stati Uniti e dell’URSS. Sia gli Stati Uniti che l’URSS, assai più efficienti nella gestione del capitale umano nei sistemi ad integrazione verticale, avevano suddiviso il mondo nelle loro zone di influenza. Dopo la disintegrazione dell’URSS era iniziata la transizione verso un nuovo ordine economico mondiale. Questa transizione sta ora raggiungendo la sua conclusione con l’imminente disintegrazione del sistema economico globale basato sul dollaro, che aveva fornito le basi del dominio globale degli Stati Uniti.
Il nuovo sistema economico convergente emerso nella RPC (Repubblica Popolare Cinese) e in India è la prossima inevitabile fase di sviluppo, che combinerà i vantaggi della pianificazione strategica centralizzata, dell’economia di mercato e del controllo statale dell’infrastruttura monetaria e fisica e dell’imprenditoria. Il nuovo sistema economico ha unito i vari strati sociali attorno all’obiettivo di aumentare il benessere comune in un modo sostanzialmente più aggressivo delle alternative anglosassoni ed europee. Questo è il motivo principale per cui Washington non sarà in grado di vincere la guerra ibrida globale che ha iniziato. Questo è anche il motivo principale per cui l’attuale sistema finanziario globale incentrato sul dollaro sarà sostituito da uno nuovo, basato sul consenso dei Paesi che aderiscono al nuovo ordine economico mondiale.
Nella prima fase della transizione, questi Paesi ricorreranno all’utilizzo delle loro valute nazionali e ai meccanismi di compensazione, supportati da scambi bilaterali di valuta. A questo punto, la formazione dei prezzi sarà ancora principalmente guidata dai prezzi nelle varie borse, denominati in dollari. Questa fase è quasi finita: dopo il “congelamento” delle riserve russe in dollari, euro, sterlina e yen , è improbabile che un Paese sovrano continui ad accumulare riserve in queste valute. La loro sostituzione immediata saranno le valute nazionali e l’oro.
La seconda fase della transizione coinvolgerà nuovi meccanismi di tariffazione che non fanno riferimento al dollaro. La formazione dei prezzi nelle valute nazionali comporta sostanziali spese generali, tuttavia, [questo tipo di determinazione] sarà più interessante della determinazione dei prezzi in valute “non ancorate” e infide come dollari, sterline, euro e yen. L’unico candidato valutario globale rimasto, lo yuan, non prenderà il loro posto a causa della sua inconvertibilità e del limitato accesso esterno ai mercati dei capitali cinesi. L’uso dell’oro come riferimento del prezzo è vincolato dall’inconveniente del suo [scarso] utilizzo per i pagamenti.
La terza e ultima fase della transizione del nuovo ordine economico riguarderà la creazione di una nuova moneta di pagamento digitale fondata attraverso un accordo internazionale basato su principi di trasparenza, equità, buona volontà ed efficienza. Mi aspetto che questo nuovo tipo di unità monetaria svolga il suo ruolo in questa fase. Una valuta come questa può essere emessa da un pool di riserve valutarie dei Paesi BRICS, a cui tutti i Paesi interessati potranno aderire. Il peso di ciascuna valuta nel paniere potrebbe essere proporzionale al PIL di ciascun Paese (basato sulla parità del potere d’acquisto, ad esempio), alla sua quota nel commercio internazionale, nonché alla popolazione e alle dimensioni del territorio dei Paesi partecipanti.
Inoltre, il paniere potrebbe contenere un indice dei prezzi delle principali materie prime scambiate in borsa: oro e altri metalli preziosi, metalli industriali chiave, idrocarburi, cereali, zucchero, nonché acqua e altre risorse naturali. Per fornire sostegno e rendere la valuta più resiliente, a tempo debito potranno essere create importanti riserve di risorse internazionali. Questa nuova valuta verrebbe utilizzata esclusivamente per pagamenti transfrontalieri e distribuita ai Paesi partecipanti sulla base di una formula predefinita. I Paesi partecipanti userebbero invece le loro valute nazionali per la creazione di credito, al fine di finanziare gli investimenti nazionali e l’industria, nonché per le riserve di ricchezza sovrana. I flussi transfrontalieri in conto capitale rimarrebbero disciplinati dalle normative valutarie nazionali.
The Cradle: Michael Hudson chiede specificamente se questo nuovo sistema consentirebbe alle nazioni del Sud del mondo di sospendere il debito in dollari e se si basa sulla capacità di pagare (in valuta estera). Questi prestiti possono essere legati a materie prime o, per la Cina, ad una partecipazione tangibile nell’infrastruttura di capitale finanziata da crediti esteri non in dollari?
Glazyev: La transizione verso il nuovo ordine economico mondiale sarà probabilmente accompagnata dal sistematico rifiuto di onorare gli obblighi in dollari, euro, sterline e yen. A questo proposito, non sarà diverso dall’esempio dato dai Paesi emittenti queste valute, che hanno ritenuto opportuno rubare le riserve valutarie di Iraq, Iran, Venezuela, Afghanistan e Russia per un importo di trilioni di dollari. Dal momento che gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Unione Europea e il Giappone si sono rifiutati di onorare i loro obblighi e hanno confiscato la ricchezza di altre nazioni detenuta nelle loro valute, perché altri Paesi dovrebbero essere obbligati a ripagarli e a onorare i loro debiti?
In ogni caso, la partecipazione al nuovo sistema economico non sarà vincolata dagli obblighi del vecchio. I Paesi del Sud del mondo potranno partecipare a pieno titolo al nuovo sistema, indipendentemente dai loro debiti accumulati in dollari, euro, sterline e yen. Anche se non dovessero adempiere ai loro obblighi in quelle valute, ciò non avrebbe alcun effetto sul loro rating creditizio nel nuovo sistema finanziario. Allo stesso modo, la nazionalizzazione dell’industria estrattiva non provocherebbe interruzioni. Inoltre, se questi Paesi riservassero una parte delle loro risorse naturali per il sostegno al nuovo sistema economico, il loro rispettivo peso nel paniere valutario della nuova unità monetaria aumenterebbe di conseguenza, fornendo a quelle nazioni maggiori riserve valutarie e capacità di credito. Inoltre, le linee di scambio bilaterali con i Paesi partner commerciali fornirebbero loro un finanziamento adeguato per i co-investimenti e il finanziamento del commercio.
The Cradle: In uno dei suoi ultimi saggi, “L’economia della vittoria russa” [5], lei chiede “una formazione accelerata di un nuovo paradigma tecnologico e la formazione di istituzioni di un nuovo ordine economico mondiale”. Tra le raccomandazioni, propone in particolare la creazione di “un sistema di pagamento e regolamentazione nelle valute nazionali degli Stati membri dell’EAEU” e lo sviluppo e l’attuazione di “un sistema indipendente di regolamenti internazionali nell’EAEU, SCO e BRICS, che potrebbe eliminare la dipendenza critica dal sistema SWIFT controllato dagli Stati Uniti”. È possibile prevedere una spinta congiunta concertata da parte dell’EAEU e della Cina per “vendere” il nuovo sistema ai membri della SCO, ad altri membri BRICS, ai membri dell’ASEAN e alle nazioni dell’Asia occidentale, dell’Africa e dell’America Latina? E ciò si tradurrà in una geoeconomia bipolare, tipo l’Occidente contro il resto del mondo?
Glazyev: In effetti, questa è la direzione in cui siamo diretti. Purtroppo, le autorità monetarie russe fanno ancora parte del paradigma di Washington e rispettano le regole del sistema basato sul dollaro, anche dopo che le riserve valutarie russe sono state sequestrate dall’Occidente. D’altra parte, le recenti sanzioni hanno stimolato un profondo ripensamento nel resto dei Paesi fuori dal blocco del dollaro. Gli “agenti di influenza” occidentali controllano ancora le banche centrali della maggior parte di quei Paesi, costringendole ad applicare le politiche suicide prescritte dal FMI. Tuttavia, tali politiche, a questo punto, sono così palesemente contrarie agli interessi nazionali di questi Paesi non occidentali che ai loro vertici stanno giustamente crescendo preoccupazioni per la sicurezza finanziaria.
Lei ha giustamente evidenziato il ruolo, probabilmente fondamentale, di Cina e Russia nella genesi del nuovo ordine economico mondiale. Sfortunatamente, l’attuale leadership della CBR (Banca Centrale di Russia) rimane intrappolata all’interno del cul-de-sac intellettuale del paradigma di Washington e non è in grado di diventare un partner fondatore nella creazione di un nuovo quadro economico e finanziario globale. Allo stesso tempo, la CBR ha già dovuto affrontare la realtà e creare un sistema nazionale per la messaggistica interbancaria che non dipendesse da SWIFT e lo ha aperto anche alle banche estere. Linee di scambio intervalutarie sono già state istituite con le principali nazioni partecipanti. La maggior parte delle transazioni tra gli Stati membri dell’EAEU sono già denominate in valute nazionali e la quota delle loro valute nel commercio interno sta crescendo rapidamente.
Una transizione simile sta avvenendo nel commercio con Cina, Iran e Turchia. L’India ha indicato di essere pronta a passare anche ai pagamenti in valute nazionali. Viene fatto un grande sforzo nello sviluppo di meccanismi di compensazione per i pagamenti in valuta nazionale. Parallelamente, è in corso uno sforzo per sviluppare un sistema di pagamento digitale non bancario, che sarebbe collegato all’oro e ad altre materie prime scambiate in borsa: lo “stablecoin”.
Le recenti sanzioni statunitensi ed europee imposte ai canali bancari hanno causato un rapido aumento di questi sforzi. Il gruppo di Paesi che lavora al nuovo sistema finanziario deve solo annunciare il completamento del quadro e la disponibilità della nuova valuta commerciale e da lì il processo di formazione del nuovo ordine finanziario mondiale accelererà ulteriormente. Il modo migliore per realizzarlo sarebbe annunciarlo alle riunioni regolari SCO o BRICS. Ci stiamo lavorando.
The Cradle: questa è stata una questione assolutamente chiave nelle discussioni degli analisti indipendenti in tutto l’occidente. La Banca Centrale Russa stava forse consigliando ai produttori d’oro russi di vendere il loro oro sul mercato londinese per ottenere un prezzo più alto di quello che avrebbero pagato il governo russo o la Banca centrale? Non c’era alcuna previsione che l’imminente alternativa al dollaro USA dovesse basarsi in gran parte sull’oro? Come definirebbe quello che è successo? Quanti danni ha inflitto questo all’economia russa a breve e a medio termine?
Glazyev: La politica monetaria della CBR, attuata in linea con le raccomandazioni del FMI, è stata devastante per l’economia russa. I disastri combinati del “congelamento” di circa 400 miliardi di dollari di riserve valutarie e di oltre un trilione di dollari sottratti all’economia dagli oligarchi nelle destinazioni offshore occidentali, sono avvenuti sullo sfondo di politiche altrettanto disastrose della CBR, che includevano tassi reali eccessivamente alti combinati con un tasso di cambio volutamente fluttuante. Stimiamo che ciò abbia causato un sottoinvestimento di circa 20 trilioni di rubli e una sottoproduzione in beni per circa 50 trilioni di rubli.
Seguendo le raccomandazioni di Washington, negli ultimi due anni la CBR ha smesso di acquistare oro, costringendo di fatto i minatori d’oro nazionali ad esportare interi volumi di produzione, fino a 500 tonnellate di oro. In questi giorni l’errore e il danno che ha causato sono molto evidenti. Attualmente, la CBR ha ripreso gli acquisti di oro e, si spera, continuerà con solide politiche nell’interesse dell’economia nazionale, invece di “mirare all’inflazione” a beneficio degli speculatori internazionali, come era avvenuto nell’ultimo decennio.
The Cradle: La Fed e la BCE non sono state consultate sul congelamento delle riserve estere russe. Si dice che a New York e Francoforte si sarebbero opposti, se fossero stati interpellati a riguardo. Personalmente, si aspettava il congelamento? E la leadership russa se lo aspettava?
Glazyev: Il mio libro, “The Last World War”, che ho già menzionato, pubblicato nel lontano 2015, sosteneva che, alla fine, la probabilità di una cosa del genere era molto alta. In questa guerra ibrida, la guerra economica e la guerra informativa/cognitiva sono i principali teatri di conflitto. Su entrambi questi fronti, gli Stati Uniti e i Paesi della NATO hanno una schiacciante superiorità e non avevo alcun dubbio che ne avrebbero tratto pieno vantaggio a tempo debito.
Ho discusso a lungo sulla sostituzione di dollari, euro, sterline e yen nelle nostre riserve valutarie con l’oro, prodotto in abbondanza in Russia. Sfortunatamente, gli agenti di influenza occidentali che occupano ruoli chiave nelle banche centrali della maggior parte dei Paesi, così come le agenzie di rating e le pubblicazioni chiave, sono riusciti a mettere a tacere le mie idee. Per fare un esempio, non ho dubbi sul fatto che alti funzionari della Fed e della BCE siano stati coinvolti nello sviluppo delle sanzioni finanziarie anti-russe. Queste sanzioni sono aumentate costantemente e vengono applicate quasi istantaneamente, nonostante le ben note difficoltà del processo decisionale burocratico della UE.
The Cradle: Elvira Nabiullina è stata riconfermata alla guida della Banca Centrale Russa. Cosa farebbe di diverso rispetto alle sue azioni precedenti? Qual è il principio guida nei vostri diversi approcci?
Glazyev: La differenza tra i nostri approcci è molto semplice. Le politiche [della Nabiullina] sono l’applicazione ortodossa delle raccomandazioni del FMI e dei dogmi del paradigma di Washington, mentre le mie raccomandazioni si basano sul metodo scientifico e sull’evidenza empirica accumulata negli ultimi cento anni nei principali Paesi.
The Cradle: il partenariato strategico Russia-Cina sembra essere sempre più corazzato, come ribadiscono costantemente gli stessi presidenti Putin e Xi. Ma ci sono voci contrarie non solo in Occidente, ma anche in alcuni circoli politici russi. In questo momento storico estremamente delicato, quanto è affidabile la Cina per la Russia, come alleato per tutte le stagioni?
Glazyev: Il fondamento del partenariato strategico russo-cinese è il frutto del buon senso, degli interessi comuni e dell’esperienza di cooperazione di centinaia di anni. L’élite dirigente statunitense ha avviato una guerra ibrida globale volta a difendere la propria posizione egemonica nel mondo, prendendo di mira la Cina come principale concorrente economico e la Russia come principale forza di contrappeso. Inizialmente, gli sforzi geopolitici statunitensi miravano a creare un conflitto tra Russia e Cina. Gli agenti dell’influenza occidentale stavano amplificando le idee xenofobe nei nostri media e bloccando qualsiasi tentativo di transizione verso i pagamenti nelle valute nazionali. Da parte cinese, gli agenti dell’influenza occidentale stavano spingendo il governo ad allinearsi alle richieste degli interessi statunitensi.
Tuttavia, gli interessi sovrani di Russia e Cina hanno logicamente portato ad una crescente partnership strategica e cooperazione, e questo per affrontare le minacce comuni provenienti da Washington. La guerra tariffaria degli Stati Uniti con la Cina e la guerra delle sanzioni finanziarie con la Russia hanno convalidato queste preoccupazioni e hanno dimostrato l’ovvio pericolo che i nostri due Paesi stanno affrontando. Interessi comuni di sopravvivenza e resistenza stanno unendo Cina e Russia e i nostri due Paesi sono economicamente in gran parte simbionti. Si integrano e aumentano i vantaggi competitivi reciproci. Questi interessi comuni persisteranno nel lungo periodo.
Il governo e il popolo cinese ricordano molto bene il ruolo dell’Unione Sovietica nella liberazione del loro Paese dall’occupazione giapponese e nell’industrializzazione della Cina nel dopoguerra. I nostri due Paesi hanno una solida base storica per un partenariato strategico e siamo destinati a collaborare strettamente nei nostri interessi comuni. Mi auguro che il partenariato strategico di Russia e RPC, rafforzato dall’accoppiamento della One Belt One Road con l’Unione economica eurasiatica, diventi la base del progetto del Presidente Vladimir Putin della Grande Partnership Eurasiatica e il nucleo del nuovo ordine economico mondiale.
[1] http://www.eurasiancommission.org/en/act/integr_i_makroec/Pages/director.aspx
[2] https://rentry.co/sanctions-and-sovereignty
[3] https://thesaker.is/events-like-these-only-happen-once-every-century-sergey-glazyev/
[4] https://www.stalkerzone.org/sergey-glazyev-the-results-of-american-aggression-that-are-positive-for-russia/
[5] https://www.stalkerzone.org/the-economics-of-the-russian-victory/
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Articolo originale di Pepe Escobar:
https://thecradle.co/Article/interviews/9135
Traduzione di Costantino Ceoldo
Rivista da Markus per comedonchisciotte.org