DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
Telegraph.co.uk
I piani dell’Europa per poter
apportare le modifiche ai trattati che rafforzeranno la disciplina fiscale
nell’eurozona potrebbero complicarsi per la rabbia popolare in Irlanda,
se gli stati creditori dell’UE non saranno disposti a farsi carico
di un peso maggiore.
Il governo irlandese ha improvvisamente
complicato la situazione chiedendo un alleggerimento debitorio come
ricompensa per aver sostenuto l’integrità del sistema finanziario
dell’UE dopo la crisi Lehman, anche se non ci sono collegamenti espliciti
tra i due argomenti.“Siamo stati caricati da un
peso non dovuto per aver protetto il sistema bancario europeo dal contagio“,
ha detto il ministro delle finanze Michael Noonan.
“Stiamo cercando un sistema
per ridurre il debito. Vorremmo che i nostri colleghi europei si avvicinassero
in modo positivo. Quando c’è un debitore imprudente, c’è anche
un creditore imprudente“, ha detto, alludendo alle banche tedesche,
francesi, britanniche e olandesi.
Noonan ha suggerito che Dublino possa
richiedere una qualche forma di alleggerimento per i pagherò internazionali
di 31 miliardi di euro collegati, tra gli altri, al collasso della Anglo-Irish Bank.
Noonan ha affermato che l’umore della
gente irlandese si è fatto davvero mesto.
“Abbiamo suggerito alle autorità
europee che sarà difficile che gli irlandesi facciano passare un referendum
su un cambiamento al trattato“, ha detto.
Le nuove regole fiscali dell’UE diventerebbero
legalmente vincolante e “giudicabile” dalla Corte Europea,
ha detto. Ciò alimenta la possibilità che la massima corte irlandese
insista per il referendum.
Gli irlandesi votarono “no” ai
Trattati di Nizza e di Lisbona, prima di essere spinti nei vari salvataggi,
e in questo caso ci sarebbe sicuramente una qualche forma di quid
pro quo.
L’Irlanda ha iniziato ad accatastare
il debito dal proprio ipertrofico sistema bancario nel 2008, resistendo
a una pletora di appelli perché il paese seguisse l’esempio dell’Islanda
e fuggisse dall’indebitamento delle banche private. Se l’Irlanda
avesse fatto questo, avrebbe avviato una catastrofica reazione a catena
in Gran Bretagna e in Europa.
La mossa fatidica ha appioppato ai
contribuenti perdite colossali provenienti dalle banche anglo-irlandesi
tra le altre, e spingerà il debito pubblico verso il 118 per cento
del PIL nel 2014. C’è un risentimento generalizzato in Irlanda per
il fatto che i contribuenti sono stati sacrificati sull’altare dell’Europa
senza ricevere alcun riconoscimento da parte degli stati creditori dell’UE.
All’Irlanda è stato ordinato di
pagare una penale di 300 punti base sull’iniziale pacchetto di salvataggio
dell’UE, che Noonan descrisse come un “insieme di stupidaggini“,
tanto da essere poi abbandonato: “Gli azionisti delle banche
sono già stati penalizzati, e hanno già
avuto una dura lezione per i loro azzardi.”
L’Irlanda ha imposto haircut
sulle tranche di debito junior delle banche che sono state salvate.
Noonan ha affermato che ciò potrebbe vanire esteso al debito della
Bank of Ireland per aiutare a reperire 350 milioni di euro in capitali
freschi di cui ha bisogno il mese prossimo. Lo stato possiede il 15
per cento delle azioni della banca.
Noonan ha detto che l’Irlanda è
al riparo dalla tempesta che sta agitando l’eurozona dato che non
ha necessità di finanziamento fino al 2013, ma alla crisi non può
essere consentito di trascinarsi oltre: “Andrà
trovato un sistema per creare un muro tagliafuoco. Il ruolo della BCE
è oggetto di discussione. Ci potrebbero essere difficoltà
legali per farla agire come la Federal Reserve. Viene discusso anche
se la BCE possa avere un ruolo di collaborazione con il FMI o l’EFSF.“
L’Irlanda non ha “precisi
progetti a breve” per un’uscita dall’eurozona. “Ovviamente,
ci stiamo pensando, ma è una possibilità
molto remota“, ha detto.
Noonan ha affermato che il paese terrà
una posizione distante dall’austerità inflessibile, anche se il PIL
si è già contratto del 22 per cento. Gli stipendi pubblici sono calati
mediamente del 12 per cento dopo la politica di “svalutazione interna”
per riguadagnare competitività con l’UEM. Ci potranno essere ulteriori
tagli alle retribuzioni nel budget di dicembre.
“Dobbiamo affrontare la realtà.
Non ci sono strade indolori, non ci sono opzioni morbide: dovremmo tagliare
drasticamente la spesa, con la coesione sociale. Non vogliamo situazione
come quella a cui assistiamo in Grecia con la gente nelle strade e le
fondamenta dello stato sotto minaccia. Non seguiremo quella strada.”
Fonte: Ireland demands debt relief, warns on EU treaties
23.11.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
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