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La Redazione

 

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L’INTERVISTA AD ALAN GREENSPAN: UNA BUONA OCCASIONE SPRECATA

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A cura di Das schloss
Il 19 Settembre 2007
27 Views

blankDI ALAN FARAGO
Counterpunch

E’ qualcosa di veramente triste da dire sulla televisione il fatto che, di fronte alla possibilità di fare alcune domande imbarazzanti ad Alan Greenspan, non ci fosse invece idea di cosa chiedergli. Nell’intervista a Alan Greenspan della scorsa notte durante il programma 60 Minutes, Lesley Stahl sembrava come un cervo ipnotizzato dai fari di una macchina. Poteva essere una grande intervista e lei l’ha rovinata. Si pensava che saremmo rimasti impressionati dalla passione di Greenspan per i numeri e le statistiche, come quella sul contenuto in proteine del grano. Hooey. È un economista.

Se c’è stata una rivelazione è stata quella della vanità di Greenspan. (Il modo di vedere che la Stahl ha fatto venir fuori da Greenspan, cioè che “chiunque è un arrampicatore sociale”, è bizzarro). Ma la cosa peggiore è stata l’incapacità della Stahl a controbattere all’affermazione fatta da Greenspan che egli non è stato capace di prevedere i problemi dati dalla crisi dei mutui subprime, che sta mandando onde d’urto in tutto il mercato creditizio. Mentre cercava a tentoni tra i suoi appunti, la Stahl si stava perdendo le domande più imbarazzanti.
Perché i media mainstream continuano a concentrarsi sulla parte al dettaglio dell’industria dei crediti? Certo, ci sono state molte frodi e molta corruzione e tanti prestiti non etici. Ma non siamo nemmeno vicini al problema principale per il presidente della Federal Reserve. La parte al dettaglio dell’industria dei crediti– su cui anche il Congresso si sta concentrando–è una falsa pista. L’economia mondiale non sta traballando perché ci sono stati troppi mutui a tasso variabile o prestiti ad americani poveri. Andiamo! L’economia mondiale sta traballando perché Wall Street ha preso l’ordinaria industria del credito e l’ha trasformata in un gioco clandestino da bisca, usando i comuni crediti dati dei mutui e moltiplicando il sottostante debito per 10, per 20 o per 100, per poi rivendere il debito ad altri investitori senza alcuna regolamentazione, protetti da una falange di banchieri, costruttori di strade, palazzinari e politici.

Come presidente della Federal Reserve, con una passione per i numeri arcani, Alan Greenspan sicuramente era a conoscenza di tre cose: 1) che il gonfiato ruolo delle cartolarizzazioni a Wall Street stava per esplodere a causa della mancanza di regole o di standard nelle dichiarazioni, 2) che i derivati finanziari mondiali, sognati da Louis Ranieri, trader delle obbligazioni Salomon, negli anni 80, avevano fatto piovere miliardi di dollari in commissioni su Wall Street mentre iniettavano rischi senza precedenti nei mercati finanziari mondiali, e 3) che accattivarsi il favore di Wall Street implicava un’attiva dissociazione tra i primi due punti.

Ma la Stahl e 60 Minutes hanno semplicemente ripetuto a memoria i 15 secondi standard delle notizie serali: i pignoramenti, i cartelli “vendesi”, i licenziamenti. La domanda per Greenspan era semplice: cosa sapevi dei derivati finanziari collegati all’industria del credito? e quando lo hai saputo? con chi hai parlato, Mr. Greenspan, nell’industria delle costruzioni e delle infrastrutture che ha tanto fatto leva sulla tua vanità e genio da farti scalare al ribasso i tassi di interesse federali sin ai livelli più bassi della storia dell’economia Usa?

Perché, Mr. Greenspan, non hai chiesto migliori informazioni o regole?

Non è semplicemente credibile che Greenspan non stesse prestando attenzione. Durante i weekend lui e sua moglie Andrea Mitchell si intrattenevano a Miami Beach con celebrità e belle compagnie, la versione impopolare di F. Scott e Zelda Fitzgerald a Lincoln Road. Cosa non è stato capace di vedere Greenspan? tutti gli indicatori di una ricchezza spinta da una bolla finanziaria erano alla luce del sole. (Guardate eyeonmiami.blogspot.com alla voce “housing crash” [crash del mercato immobiliare n.d.t]).

La Stahl e 60 Minutes hanno perso un’occasione.

Alan Farago di Coral Gables, scrive di ambiente e politica nella Florida del Sud, può essere contattato a: [email protected]

Titolo originale: ” Interviewing Alan Greenspan: How 60 Minutes Blew It

Fonte: http://www.counterpunch.org
Link
18.09.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALCENERO

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