L'IMMINENTE SCOPPIO DELLA BOLLA DEL CREDITO

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DI MIKE WHITNEY
Counterpunch

Per la seconda volta in tre anni il

sistema bancario è crollato, il che significa che le banche non

sono più in grado di finanziare sé stesse attraverso i normali

mezzi, cioè i mercati all’ingrosso. Questa stessa cosa è avvenuta

nel luglio del 2007 quando due hedge fund di Bear Stearns fallirono

e trilioni di dollari di titoli garantiti da ipoteca, detenuti dalle

banche degli Stati Uniti, iniziarono a subire un netto decremento di

valore. Nel giro di pochi mesi la maggior parte delle più importanti

banche di America erano tecnicamente insolventi anche se la farsa è

continuata per un altro intero anno prima che la Lehman Brothers saltasse

in aria e il marciume del sistema divenisse evidente a tutti. Ora la

stessa cosa sta avvenendo in Europa.Le banche non ottengono più la

gran parte dei loro finanziamenti attraverso regolate attività

di raccolta di depositi e di erogazione di crediti, ma concedendo prestiti

a breve termine attraverso lo scambio di patrimonio. Naturalmente, quando

sorgono dubbi sulla qualità di questi beni, il sistema viene messo

poi in ginocchio e le banche restano all’asciutto. In altre parole,

le banche si sono trasformate in un multimiliardario e sregolato banco

dei pegni che può chiudere da un momento all’altro lasciando l‘intera

industria al palo.

Quando la crisi colpisce, gli allarmi

si spengono nelle banche centrali, che vanno alla ricerca di sontuosi

salvataggi a spese dei contribuenti. Abbiamo già visto questo

gioco molte volte, senza che il copione cambiasse mai. I direttori della

banca centrale sostengono di offrire solo “temporanea” assistenza

di liquidità, ma, naturalmente, non è vero. Due anni dopo che la Fed

iniziò ad acquistare gli MBS tossici dalle banche statunitensi, quelle

stesse attività sono ancora sul bilancio della Fed. La Fed è diventata

una “cattiva banca” dove sono stipate scorte di merda invendibile

inventata dalle banche tramite alchimie finanziarie. Alla fine, le perdite

saranno trasmesse ai contribuenti.

Immagina che la casa che hai pagato

350.000 dollari nel 2005, all’apice della bolla immobiliare, diventasse

improvvisamente “invendibile” a qualsiasi prezzo. Questa è

la situazione in cui versano adesso le banche europee. Nessuno vuole

fare affari con loro perché si nutrono dubbi sulla reale solvibilità

e sull’effettivo valore dei loro patrimoni. Così il sistema si è

ridotto al minimo, costringendo le banche a dipendere sempre più dalla

BCE.

Naturalmente, non funziona in questo

modo per il lavoratore medio. Quando il valore della sua casa diminuisce

o il suo diritto al credito viene ridotto, deve solo farsi forza e vivere

con meno, perché nessuno gli darà un prestito. Per i banchieri è

diverso.

Il sistema bancario della UE:

quanto è messo male?

La scorsa settimana la BCE ha prestato

a 523 banche un totale di 489 miliardi di euro per tre anni all’1 per

cento. Mercoledì scorso quelle stesse banche hanno parcheggiato tutti

i soldi che hanno preso in prestito (a eccezione di € 37 miliardi)

presso la BCE in depositi in conto corrente (sono 452 miliardi, un nuovo

record). Pensateci per un minuto. In altre parole, il sistema non è

solamente rotto: lo è completamente. Non c’è nessun prestito, nessun

scambio di beni per i prestiti a breve termine, né espansione del credito,

niente di niente. Nulla. Tutto quello che c’è è l’accaparramento e

un sacco di parole senza senso di PR sulla “liquidità

di emergenza“, sul “rifinanziamento a lungo termine“,

bla, bla, bla. L’utente medio non vuole un mucchio di scuse, vuole fatti.

E il dato di fatto è che un sistema non regolamentato, volatile, soggetto

a crisi è crollato per la seconda volta in tre anni ed è per questo

che le banche centrali stanno affidando trilioni (basta guardare l’esplosivo

bilancio della BCE) di denaro pubblico per salvare speculatori che hanno

fatto saltare il sistema. Questo è tutto quello che la gente deve conoscere.

E allora, cosa sta cercando di ottenere

la BCE pompando tutto questo denaro nel sistema bancario?

Prima di tutto, il direttore della

BCE, Mario Draghi, sta cercando di rigonfiare la bolla del mercato obbligazionario.

Vedete, negli anni del boom, i flussi di capitali in Grecia, Portogallo,

Spagna, eccetera, hanno aumentato il valore del debito sovrano di molti

ordini di grandezza. I principali acquirenti di tali obbligazioni sono

state le banche dell’UE, e queste sono piene fino all’orlo di questa

spazzatura di carta. Dal momento che la Grecia ha iniziato a traballare,

il valore di queste obbligazioni ha fatto un tonfo lasciando molte di

queste banche in rosso. E la situazione è ancora peggiore di quanto

sembri, perché le banche hanno preso in prestito più denaro rispetto

al valore originale delle stesse obbligazioni. In altre parole, hanno

affidato in garanzia più volte lo stesso collaterale, ingigantendo

la loro importanza e la loro esposizione. Sarebbe come se voi o io avessimo

portato la nostra moto da corsa al banco dei pegni e la avessimo scambiata

in cambio di un prestito a breve termine pari a 3.500 dollari. Solo

in questo caso il proprietario del banco dei pegni ci avrebbe permesso

di mantenere la moto. Dopo ci siamo recati presso un altro banco dei

pegni, e presso un terzo e un quarto, utilizzando la stessa moto per

lo stesso prestito a breve termine più e più volte. In poco tempo,

il debito diventa così ingente che, se ci fosse una qualsiasi interruzione

nel flusso di tutta la piramide del debito di Ponzi*, crollerebbe. Attualmente,

la BCE sta cercando di mantenere intatta questa piramide, gonfiando

il valore delle obbligazioni subdole con iniezioni di liquidità a tre

anni. Questi prestiti non verranno rimborsati. Ora date un’occhiata

a quanto di seguito riportato dal Wall Street Journal:

Anche dopo che la Banca

Centrale Europea ha sborsato la scorsa settimana quasi mezzo trilione

di euro di prestiti alle banche a corto di liquidi, i timori sui potenziali

problemi finanziari stanno ancora affliggendo il settore. Un grande

motivo: le preoccupazioni sui collaterali.

L’unico modo con cui

le banche europee possono convincere qualcuno – investitori istituzionali,

banche o la BCE – a prestare loro denaro

è che mettano a garanzie collaterali di alta qualità.

Ora alcuni regolatori

e banchieri stanno diventando nervosi perché

gli asset di alcuni istituti di credito, che comprendono titoli di stato

europei e prestiti non governativi, stanno diminuendo di valore.

Se le banche esauriscono

le loro scorte di titoli idonei a servire come garanzia, potenzialmente

potrebbero avere problemi di liquidità. Questo

è quello che è successo questo autunno all’istituto franco-belga

Dexia SA, che ha finito i soldi e ha richiesto un piano di salvataggio

del governo (“Europe’s

Banks Face Pressure on Collateral“,

Wall Street Journal).

Quindi, le banche non hanno soldi e

non hanno buone garanzie. E la ragione per cui non hanno buone garanzie

è che essi hanno usato la stessa garanzia più e più

volte per aumentare la leva finanziaria. Quindi, è tutta una farsa:

sono a testa in giù e avranno seri problemi. Di seguito, c’è ancora

una parte dello stesso articolo:

[…] Oltre al timore che le banche potrebbero semplicemente essere

a corto di garanzie adatte, alcuni banchieri e regolatori

temono che il crescente ricorso delle banche al

“prestito garantito” renda più

difficile per l’industria tornare alla prassi seguita in passato per

finanziarsi mediante l’emissione di obbligazioni non garantite. Ciò

potrebbe provocare una penuria permanente di finanziamenti. […].

Da questa estate,

è stato praticamente impossibile per le banche emettere obbligazioni

non garantite, perché gli investitori hanno classificato le banche

europee come investimenti rischiosi.

Nella seconda metà

del 2011 le banche europee hanno emesso un totale di circa 80 miliardi

di dollari di obbligazioni senior non garantite secondo i provider di

dati Dealogic, un dato che va comparato con i 240 miliardi di dollari

emessi nello stesso periodo dello scorso anno e con i 257 miliardi dollari

del 2009 (“Europe’s

Banks Face Pressure on Collateral“,

Wall Street Journal).

I giornalisti finanziari amano rendere

questa roba più difficile di quanto realmente sia. Invece è semplice.

Nessuno vuole fare affari con le banche perché tutti sanno che sono

a pezzi. Quando l’autore dice che la “crescente dipendenza delle

banche dal ‘prestito garantito’ rende più

complesso per l’industria tornare alla prassi seguita in passato di

finanziarsi mediante l’emissione di obbligazioni non garantite“,

significa che il modello delle banche di finanziamento è finito, perché

le obbligazioni possedute dalle banche stanno perdendo il proprio valore

e nessuna persona sana di mente li accetta in cambio di denaro contante.

Quindi, i banchieri hanno dovuto tirare la cinghia della BCE per ricevere

un’elemosina. E questo è il punto a cui siamo arrivati.

Quindi, qual è lo scopo di tutto

questo? Cosa ci dicono questi nuovi sviluppi (l’operazione di rifinanziamento

a lungo termine di Draghi per 600 miliardi di euro), sulla condizione

del sistema bancario europeo e sulla probabilità di una nuova crisi

finanziaria?

Questa è la domanda che ho posto

a un amico che lavora nei mercati del credito. Ecco cosa ha detto:

Ponetevi una domanda,

cosa è cambiato in pratica circa il problema della solvibilità

delle banche in Europa in generale e dei problemi di solvibilità

dei paesi europei in particolare?

Niente.

Una bolla del debito

è inevitabile, e un crollo è

una possibilità.”

Non si può riassumere meglio

di così.

(*) Lo schema di Ponzi (spesso confuso

con lo schema piramidale o il marketing multilivello) è un modello

economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime

a patto che queste reclutino nuovi “investitori”, a loro volta

vittime della truffa.

**********************************************

Fonte: Failure to Reflate

29.12.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSIA

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