Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
“Scrive Paul Lafitte: «Un idiota povero è un idiota, un idiota ricco è un ricco». Voi quanti ricchi conoscete? Bando agli scherzi; oggi questo termine, vale a dire idiota, ha assunto – come tutti sappiamo – l’accezione dispregiativa; in origine non era affatto così.
L’idiota, stando all’etimologia, è colui che conduce una vita privata, fuori della società e dei pubblici impieghi perché deriva dal… latino idiota, tratto dal greco ιδιώτης (idiòtes), che significa, propriamente, particolare, privato; colui, quindi, che mena una vita privata, particolare, appunto. Un privato cittadino, per tanto, stando alla lingua, è un perfetto idiota, al contrario di alcuni politici che non possono assolutamente essere considerati… idioti, anche se… “
( https://www.dizionario-italiano.it/linguamadre/articolo.php?art=240 )
Oggi il termine “privato” è correlato spesso al concetto di “proprietà”. Tanto che la proprietà di un bene è distinguibile in due tipologie fondamentali: “proprietà pubblica” e “proprietà privata”.
Sembra quindi che l’aggettivo “privata” associato al sostantivo “proprietà” sia una sua naturale estensione, una conseguenza della logica binaria pubblico-privato. A ben pensare invece è proprio il concetto di proprietà che deriva dalla disponibilità di un bene che viene privato a tutti, tranne uno. Costui ne gode l’esclusiva, consistente proprio nel disporre da solo di quel bene, privandone così chiunque altro.
Le cose si complicano come sempre quando ci sono di mezzo la vita e le relazioni umane, a cominciare dall’identificazione del soggetto stesso che esercita la proprietà, che può essere non solo una persona fisica ma anche una “persona giuridica”, al limite strapotente e tiranna (1).
Ecco quindi che la “proprietà privata”, pur riconosciuta e tutelata dalla legge, è spesso sottoposta a vincoli di legge, che ne limitano la discrezionalità d’uso da parte del proprietario, secondo i principi citati nella Costituzione, ad esempio:
Dall’art. 42 “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”
Dall’art. 44 “Al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali, la legge impone obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, fissa limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, promuove ed impone la bonifica delle terre, la trasformazione del latifondo e la ricostituzione delle unità produttive; aiuta la piccola e la media proprietà”
Dall’art. 47 “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.”
Tuttavia sappiamo bene quanto l’egemonia culturale liberista, neoliberista, ordoliberista, contrapposta alle varie tipologie di culture socialiste, si sia affermata, consolidata, radicalizzata nell’occidente a guida anglofona, finendo per fare carta straccia dei nostri principi costituzionali, che pure sono ancora formalmente vigenti e rappresentativi di una mirabile sintesi di queste due originarie tendenze ideologico-politiche. (2)
L’evoluzione di questo particolare percorso economico-politico si può in estrema sintesi riassumere nella pervicace e inarrestabile volontà sistemica (dei “padroni universali”) di privatizzare tutto, ben oltre i beni e servizi materiali in qualche modo “inquinati” da forme anche residuali di proprietà pubblica, soprattutto laddove a questa proprietà pubblica corrispondesse ancora un suo utilizzo sociale condiviso e perciò stesso redistributivo della corrispondente ricchezza.
Ed è esattamente così che siamo arrivati a limiti estremi e paradossali, come il privatizzare anche la “scienza”, cioè una materia di per sé incompatibile col concetto stesso di “privato agli altri”.
E non parlo dei brevetti tutelati a fini commerciali, o dell’invasione dei finanziamenti privati nel mondo della ricerca scientifica, cioè di effetti collaterali, ma del concetto stesso di scienza moderna, sperimentale, che consiste proprio nel riconoscere come criterio fondante la verificabilità empirica universale delle leggi naturali scoperte e condivise. (3) Un concetto intrinsecamente indisponibile, ma tant’è. Quando la lucida follia privatizzante si trova davanti a valori universali indisponibili non si arresta affatto, cambia semplicemente campo di battaglia, scendendo di livello nel terreno del falso ideologico, costruito e sdoganato con l’inganno del marketing. E così è puntualmente avvenuto con l’affare covid, al chiaro scopo di imporre il dio-vaccino sopra ogni cosa, finanche sacrificandogli l’integrità biologica dei propri stessi figli.
L’abominevole figura dello “scienziato schierato” arriva ad esprimere “candidamente” questo fenomeno con l’asserto categorico: “la scienza non è democratica”, arrogantemente sbandierato senza alcuna vergogna dell’ossimoro evidente che rappresenta tale affermazione intimidatoria.
Così Burioni ben interpreta il ruolo dell’esperto che privatizza la sua materia, esattamente come lo stregone che impone la sua autorevolezza sulla tribù, obbligandola ad adorare la divinità costruita ad hoc per fondare l’autorità indiscutibile alla quale tutto è sacrificabile, secondo i dettami dello stesso stregone.
In realtà questi apprendisti stregoni della biologia genica giocano ancora più sporco, in quanto non negano apertamente la natura sperimentale del loro “sapere”, venduto poi come fosse un elisir di lunga vita in una qualunque piazza del far west, ma negano “semplicemente” la disponibilità sociale di questa verifica dell’esperimento scientifico, che è stata privatizzata a favore della loro casta ristretta, non di veri scienziati, ma di loschi beneficiari dei finanziamenti privati di una bigpharma privatizzata preventivamente, fino al limite dell’oligopolio non solo del farmaco ma dell’intera sanità, dell’intera politica, dell’intera finanza di cui è parte integrante. (4)
Si sentono in una botte di ferro, dalla quale sparare impunemente qualunque assurdità verso un pubblico ormai completamente esautorato dal processo scientifico e dalle relative politiche di sviluppo e produzione. Tutto privatissimo, segretissimo, inconfutabile, blindato, obbligato. (5)
La beffa è che l’obbligo di sottomettersi alla divinità pagana viene pretestuosamente trasformato da coercizione in obbligo morale, con l’altra formuletta della serva (con tutto il rispetto per le serve) “la tua libertà finisce dove comincia la libertà di un altro”. Ma quant’è buona questa impostura, anche più del travestimento, da dolce nonnina, del lupo in “Cappuccetto Rosso”.
Ma veniamo ai destinatari della truffa neoliberista, quella maggioranza non più silenziosa, ormai pronta a gridare “impicchiamoli!” contro gli infedeli alla religione del dio-vaccino. Una massa conformista e fedele al sistema sovvertito, che è ben disposta a farsi infinocchiare dalla criminale casta sacerdotale, abdicando alla proprietà privata del proprio cervello, ceduto in comodato d’uso gratuito al clero mediatico, che amplifica nelle sue liturgie l’autoinganno globale celebrato dai demoni.
Eppure costoro, che sono pur sempre nostri fratelli, coltivano pervicacemente parti marginali del loro orticello cerebrale, quelle dedicate alla convenienza spicciola del vivere quotidiano, in ideale quanto illusoria comunione d’intenti con le caste dominanti, che sopra ogni altro idolo intermedio celebrano la loro incondizionata devozione al dio-denaro, l’idolo degli idoli che tutti li comprende nel segno del privilegio e del potere. E perseverano anche quando ormai ogni minimo aspetto della quotidiana sopravvivenza, ancor prima che dignitosa, si trasforma in una notte da diritto naturale a privilegio, come conseguenza delle credenze devastanti di cui sopra. (6)
Direbbe il Baciccia di uno qualunque di loro: “avrà avuto la sua bella convenienza!” Ma erano altri tempi, quando la convenienza dell’avaro poteva ancora avere un qualche altro significato che non fosse solamente presunto, e del tutto infondato quanto stupido.
Anche ammesso che uno dei 4 vaccini anticovid, selezionati dal governo in esclusiva nazionale su diktat geopolitico, e scelto a caso per il “volontario” di turno, funzionicchi veramente ( ma non prima di due settimane dalla seconda dose e non dopo i tre/quattro mesi ad essere ottimisti ), resta il fatto incomprensibile per una persona sana di mente di come ci si possa fidare di:
produttori con precedenti penali multipli acclarati, di un loro prodotto coperto da segreti industriali che ne impediscono una conoscenza minimamente significativa, di una sperimentazione rivoluzionaria della farmacologia classica, ben lungi dall’essere conclusa e fin qui condotta dallo stesso produttore disonesto con metodi assai lacunosi e non verificati da terze parti, di sanitari somministratori irresponsabili del siero magico, protetti da apposito scudo penale ed esentati da una doverosa anamnesi preliminare del tuo caso specifico, di un consenso “informato” palesemente disinformato, di una costrizione violentissima da parte del governo alla “libera scelta” di vaccinarsi, dello schierarsi sfacciato a favore della sola terapia genica sperimentale della massima autorità laica e di quella religiosa, che tradiscono così il loro mandato di garanti supremi super partes, di una campagna promozionale mediatica a reti unificate asfissiante e interminabile, fondata su dati manipolati, su evidenti fake news reciprocamente contradditorie, su procurato allarme terrorizzante quanto ingannevole, oltre che su una feroce censura di ogni informazione alternativa alla surreale narrazione totalizzante.
A tutto questo aggiungiamo la criminale scelta di una farmacovigilanza passiva che nasconde sotto il tappeto la reale entità e gravità delle reazioni avverse già verificatesi nel breve periodo, dei due pesi e due misure nei metodi diagnostici impropri e non standardizzati, con relative statistiche su contagi, ricoveri, morti dichiarate da covid19 da un lato, e mancate correlazioni con gli effetti avversi del vaccino dall’altro, l’ancor più criminale accanimento alla vaccinazione di giovani e bambini che non rischiano quasi nulla dal contrarre la malattia, col pretesto indimostrato dai fatti (e comunque illegale, anticostituzionale rispetto alla libertà di scelta terapeutica) che veicolino pericolosamente il contagio, il crimine reiterato dalle autorità sanitarie di negare cure precoci e farmaci collaudati, dimostratisi efficacissimi, ben più dei vaccini preventivi, nell’esperienza clinica dei pochi medici coraggiosi che li applicano, disobbedendo a divieti prescrittivi e protocolli di cura di enti e agenzie ufficiali che nuocciono gravemente alla salute pubblica invece di tutelarla, all’indegno comportamento censorio e ricattatorio degli ordini dei medici verso i loro controllati più onesti e coscienziosi, le misure preventive (distanziamento sociale, lockdown, mascherine, coprifuoco, arresti domiciliari, green pass all’italiana, ecc.) imposte dal governo con provvedimenti illegittimi, devastanti per l’economia e la stessa salute psico-fisica della popolazione, la cui efficacia dopo 2 anni si è dimostrata nei risultati clamorosamente fallita nel confronto con Paesi che hanno adottato scelte politiche opposte, misure che tuttavia vengono ancora brandite come clave al fine di minacciare e ricattare l’intera popolazione, con l’intento dichiarato e violento di costringere anche gli ultimi degli irriducibili “renitenti al vaccino” a rinunciare alla loro “libera scelta sbagliata”, affinché si conformino al possesso della tessera verde resa indispensabile per vivere, non più strumento di prevenzione sanitaria (semmai il contrario dato che dura ben oltre la copertura vaccinale) quanto piuttosto di controllo sociale già gestito centralmente dall’agenzia delle entrate tramite la propria SOGEI S.p.A. (7), ecc.
Di fronte a questo quadro reale, inconfutabile, un essere umano raziocinante non può più invocare la propria cieca fiducia come criterio di libera scelta. Una “fiducia” nel sistema che può solo essere ipocrita, non avendo alcuna base su cui fondarsi, ma al contrario tutti i motivi gravissimi per essere negata oltre ogni ragionevole dubbio.
Resta perciò solo la credenza indotta a spiegare il comportamento dei terrorizzati vaccinati convinti, una credenza cieca che è più forte di qualunque fiducia, poiché si fonda non su basi razionali ma esclusivamente emotive, inconsce, incontrollabili, campo di battaglia ideale dove l’ingegneria sociale e le più potenti tecniche di marketing, che a questi livelli sconfinano nel plagio e nel condizionamento mentale patologico, hanno raggiunto e consolidato potenze di fuoco incontrastabili dai normali strumenti culturali a disposizione della fragile coscienza del cittadino comune.
Del resto così funzionano le masse, manipolabili tramite credenze indotte ad arte per ottenere con le “buone” quegli obiettivi inconfessabili che non si possono ottenere col bieco autoritarismo generalizzato, improponibile fino a ieri, nell’era pre-covid, nelle “società civilmente avanzate”, come quelle del blocco atlantista cui obtorto collo ancora apparteniamo.
Resta da vedere se la classica dittatura violenta e totalitaria potrà impunemente calare la maschera nel momento in cui l’inganno sistemico diventerà talmente evidente nella sua devastazione reale da far crollare anche il sostegno della maggioranza attualmente plagiata col terrore e con l’inganno.
Quello sarà il momento della resurrezione dello spirito, che sposta ad un livello superiore il campo di battaglia, per riportarlo in una dimensione umana più autentica e completa, dove è imbattibile, e dove le armi sono quelle dell’amore, della saggezza, di un rinnovato e genuino senso morale.
Ma a quel punto, una volta riconquistata la Pace, si dovrà necessariamente invertire il paradigma corrente: non più grande proprietà privata concentrata, esclusiva di una ristretta elite disumanizzata che domina le masse impoverite e schiavizzate dal debito (e non solo), bensì piccola proprietà privata, distribuita equamente all’interno di società finalmente liberate nello spirito oltre che dalle necessità materiali primarie. Popoli eterogenei ma coesi e solidali, patriottici ma reciprocamente rispettosi nel contesto geopolitico, fatti di persone serene, responsabili, che non si lasciano più schiavizzare, ma che schiavizzano i propri demoni ancestrali, a cominciare dal falso mito del dio-denaro e dei falsi valori e false credenze che ne incentivano l’uso più distruttivo, sia quello consumistico dell’alienato che quello antiumano dello speculatore finanziario, in quel mondo virtuale che concentra ricchezza vera dove più ce n’è già, in un tetro gioco al massacro competitivo e selettivo. Un cambiamento antropologico dall’uomo alienato e solo, un privato idiota divisivo, facile preda di ogni tentazione diabolica, all’uomo autenticamente libero, spiritualmente forte, universalmente affratellato, mai più solo ed alienato da se stesso, finalmente in condizione di potersi sviluppare individualmente nell’interezza della propria persona umana, giorno dopo giorno nell’arco della sua pur limitata esperienza terrena. Un cambiamento che riguarda tutti, a partire da noi stessi.
Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
NOTE
(1) https://digilander.libero.it/rapacedgl/diritto/personegiuridiche.htm
(2) http://ilpedante.org/post/socialismo-dei-ricchi
(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_scientifico
(4) https://codacons.it/covid-su-membri-cts-codacons-presenta-istanza-a-presidenza-del-consiglio-e-anac/
(7) https://www.imolaoggi.it/2021/05/03/massimo-citro-eresia-marco-sciaba/
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01/11/2021