La polizia inglese dice che le indagini sull’avvelenamento del colonnello dell’esercito russo Sergei Skripal a Salisbury potrebbero richiedere molti mesi, ma il Primo Ministro Theresa May ha già trovato il colpevole e dice che l’ordine è arrivato dal Cremlino. Il Segretario agli Esteri Boris Johnson, vede l’incidente come parte del modo di fare spericolato del Presidente Vladimir Putin e afferma che questo è il filo conduttore che collega [l’avvelenamento] all’annessione della Crimea [da parte della Russia], agli attacchi informatici in Ucraina, all’hacking del parlamento tedesco … alle sue interferenze nelle elezioni in paesi stranieri e “alla sua indulgenza” per le atrocità commesse da Assad in Siria” (1) Il ragionamento funziona così: se Putin è capace di fare cose del genere, allora deve essere lui il colpevole.
Da Leone Trotsky, ucciso in Messico con un punteruolo per rompere il ghiaccio, ad Alexander Litvinenko, avvelenato con il polonio a Londra, i servizi di sicurezza russi hanno sicuramente liquidato molti degli oppositori del Cremlino che vivono all’estero. Altri paesi hanno fatto ricorso alle stesse misure senza che si fosse mai sollevato un clamore diplomatico come questo. Francia, Germania e Stati Uniti sono stati coinvolti in assassini sponsorizzati dai loro governi, simili a quello che ha tanto offeso Johnson, ma questo non ha impedito che gli stessi paesi si unissero a lui e alla May per condannare la Russia.
Israele è stato molto attento ed ha evitato di commentare, forse perché è uno dei paesi che più frequentemente ha messo in atto questo tipo di operazione, nota come “eliminazione extraterritoriale” (2). L’elenco dei palestinesi – compresi i loro rappresentanti ufficiali – ammazzati dai servizi segreti israeliani all’estero farebbe sembrare i russi dei dilettanti: ne hanno ammazzato almeno una mezza dozzina solo a Parigi, senza conseguenze gravi. Anche il leader dell’opposizione marocchina Mehdi Ben Barka scomparve a Parigi. Il Capo del Congresso Nazionale africano in Francia, Dulcie September, e più recentemente anche tre attivisti curdi, sono stati assassinati tutti a Parigi. Dall’altra parte dell’Atlantico, Orlando Letelier, che fu Ministro del Cile sotto l’ex presidente Salvador Allende, fu ammazzato a Washington DC da agenti di Augusto Pinochet, cosa che non impedì né a Ronald Reagan di dare un festa in onore di Pinochet, né a Margaret Thatcher di esser lieta di offrire un tè (senza polonio) al dittatore e di presentarglielo su un vassoio d’argento.
“Extraterritorial elimination” è una definizione che si addice anche alla pratica americana di andare ad ammazzare dei presunti terroristi all’estero, andandoli a cercare con i loro droni. Durante la sua presidenza, Barack Obama ha ufficialmente autorizzato più di 2.300 omicidi di questo tipo. Da parte sua, François Hollande ha ammesso di aver ordinato delle “Extraterritorial elimination” di nemici dello stato, quando era presidente (con una media di uno al mese per tutto il mandato), ma nessuno dei suoi alleati politici si è permesso di dirgli qualcosa su questa storia, nemmeno alle primarie del Partito Socialista che si sono tenute a gennaio 2017 (3).
François de Rugy, che da all’epoca era Presidente dell’Assemblea Nazionale francese disse: “Sì, a volte è necessario”.
Serge Halimi
Fonte: https://www.counterpunch.org
Link: https://www.counterpunch.org/2018/04/03/license-to-kill-4/
3.04.2018