IN SEGUITO A NUOVI TIMORI SUL NUCLEARE
DI NICK HOPKINS
Guardian.co.uk
Gli ufficiali inglesi considerano
opzioni di contingenza per sostenere una possibile azione degli USA
mentre cresce la paura sulle potenzialità
di Teheran
Secondo quanto appreso da The Guardian,
le forze armate britanniche stanno considerando piani di contingenza
per una potenziale azione militare contro l’Iran a causa della crescente
preoccupazione sul programma di arricchimento nucleare di Teheran.
Il Ministro della Difesa pensa che
gli Stati Uniti potrebbero decidere di accelerare i piani per un attacco
missilistico ad alcuni impianti chiave iraniani. Gli ufficiali inglesi
affermano che, nel caso Washington dovesse spingere in avanti, cercherà e troverà l’aiuto dell’esercito britannico per ogni missione, nonostante alcune pesanti riserve all’interno della coalizione di governo. In attesa di un potenziale attacco,
i decisori dell’esercito inglese stanno analizzando dove impiegare al
meglio nei prossimi mesi le navi e i sottomarini della Flotta Reale
dotati di missili cruise Tomahawk come parte di ciò che
si disegnerebbe una campagna aerea e marittima.
Inoltre, pensano che gli Stati Uniti
chiederanno il permesso di lanciare attacchi da Diego Garcia, il territorio
inglese nell’Oceano Indiano, già utilizzato dagli americani nei conflitti
in Medio Oriente.
Nelle ultime settimane il Guardian
ha intervistato una serie di ufficiali della Difesa e di Whitehall,
i quali hanno affermato che l’Iran stava tornando a essere il centro
delle preoccupazioni diplomatiche dopo la rivoluzione in Libia.
Hanno messo in chiaro che Barack Obama
non vuole imbarcarsi in una nuova e provocatrice avventura militare
prima delle prossime elezioni presidenziali di novembre.
Ma hanno messo in guardia dal fatto
che i calcoli potrebbero cambiare per la sempre maggiore ansietà
accumulata dalle agenzie occidentali e della posizione molto
più belligerante che l’Iran sembra aver assunto.
Probabilmente i falchi americani si
aggrapperanno al rapporto della IAEA – l’Agenzia Internazionale
per l’Energia Atomica – della prossima settimana, dal quale ci si aspetta
che arrivino prove fresche di un possibile programma dell’Iran per la
produzione di armi nucleari.
È stato riferito al Guardian
che il bollettino della IAEA potrebbe comportare “un cambio di
prospettiva” che fornirà dettagli inediti sulle ricerche e gli
esperimenti fatti dal regime.
Un ufficiale veterano di Whitehall
ha affermato che l’Iran si era dimostrato “sorprendentemente elastico”
di fronte alle sanzioni e che i sofisticati tentativi dell’Occidente
per invalidare il suo arricchimento nucleare avevano avuto meno successo
di quanto si era ritenuto all’inizio.
Ha dichiarato che l’Iran è apparso
caratterizzato da una “nuova aggressività, e non siamo del tutto
sicuri del perché”, menzionando tre recenti complotti di omicidio
in territorio straniero che erano stai definiti dalle agenzie di
intelligence come coordinati da elementi con base a Teheran.
Inoltre, gli ufficiali ora credono
che l’Iran abbia ripristinato tutto il suo potenziale perduto lo scorso
anno nel corso di un sofisticato attacco virtuale. Il virus Stuxnet,
che si dice elaborato da americani ed israeliani, ha sabotato molte delle
centrifughe usate dagli iraniani per arricchire l’uranio
Circa la metà delle centrifughe
iraniane sono state disattivate o rese inaffidabili dallo Stuxnet,
ma i diplomatici credono che la loro potenzialità sia stata recuperata
e la IAEA pensa che potrebbe addirittura aumentare.
È stato inoltre riferito ai Ministri
che gli iraniani hanno attivato alcune nuove centrifughe, più efficienti,
nella base militare super fortificata che è stata scavata sotto una
montagna nei pressi della città di Qom.
Si teme che le centrifughe, che possono
essere usate per arricchire l’uranio da usare nelle armi, siano talmente
ben protette all’interno del sito che gli attacchi missilistici potrebbero
non raggiungerle. Il veterano di Whitehall ha affermato che pare che
gli iraniani stiano proteggendo “materiale e potenziale”
all’interno della base.
Un altro ufficiale di Whitehall, con
conoscenze sulla progettazione militare inglese, ha dichiarato che nell’arco
del prossimo anno l’Iran potrebbe aver accumulato materiale a sufficienza
per realizzare un programma segreto all’interno dei bunker fortificati.
Ha quindi affermato che era necessario portare i piani britannici su
un nuovo livello.
“Dopo [dodici mesi] non avremo
la certezza di raggiungerli con i nostri missili”, ha dichiarato
la fonte.” Quindi la finestra si chiude e il Regno Unito ha bisogno
di anticipare le progettazioni. Gli Stati Uniti potrebbero farlo da
soli, ma non lo faranno.
“Abbiamo prima bisogno di una
richiesta di collaborazione. Pensavamo che questo non sarebbe successo
prima delle elezioni americane del prossimo anno, ma non ne siamo così
sicuri.
Il presidente Obama deve prendere
un’importante decisione nei prossimi mesi poiché
non vorrà agire in nessun modo prima di un elezione”.
Un’altra fonte ha aggiunto che non
c’è stata “un’accelerazione verso l’azione militare da parte
degli USA, ma che ciò potrebbe mutare”. La prossima primavera
potrebbe essere il periodo chiave per decidere, ha dichiarato la fonte.
Il Ministero della Difesa ha un comitato speciale che studia le scelte
militari nei confronti dell’Iran.
È stato riferito al Guardian
che i pianificatori si aspettano che le campagne saranno del tipo aereo
con un qualche coinvolgimento navale, usando missili come i Tomahawk,
con una portata di 800 miglia (1.287 km). Non ci sono piani per un’invasione
terrestre, ma potrebbe essere necessario anche “un piccolo numero
di forze speciali” sul campo.
La RAF potrebbe inoltre provvedere
al rifornimento in volo e un servizio di sorveglianza, nel caso che
fossero richiesti. Gli ufficiali britannici affermano che qualsiasi
tipo di aiuto sarebbe solo di contorno: gli Stati Uniti potrebbero agire
per conto loro, ma preferiscono non farlo.
Un portavoce del Ministero della Difesa
ha dichiarato: “Il governo inglese crede che una duplice strategia
di pressione e impegno sia l’approccio migliore per affrontare la minaccia
del programma nucleare iraniano e per evitare un conflitto regionale.
Prediligiamo una negoziazione, ma devono essere prese in considerazione
tutte le opzioni”.
Il Ministero afferma che non ci sono
prove schiaccianti per un conflitto, ma alcuni membri ammettono che
da un po’ di tempo sono in corso atti preparatori all’Ufficio Esteri
e al Ministero stesso.
Un ufficiale ha affermato: “Credo
sia giusto dire che il Ministero della Difesa elabori costantemente
dei piani per ogni tipo di situazione internazionale. Alcune aree preoccupano
più di altre. Non è di certo oltre i limiti del possibile il fatto
che il Ministero stia pensando a cosa dovremmo fare nel caso accada
qualcosa con l’Iran. È abbastanza probabile che ci siano persone alla
Difesa che abbiano pensato a come agire se dei comandanti venissero
a chiederci se possiamo sostenere gli USA. Il giusto contesto per questo
è l’immediata progettazione di contingenza.”
Washington è stata messa in guarda
da Israele contro il suo troppo tardare nell’intraprendere una qualsiasi
azione militare.
Le agenzie di intelligence
occidentali affermano che se Israele crede che il suo esercito non sarà
in grado di lanciare un attacco per debellare il programma nucleare
iraniano, pretenderà un’azione da parte degli USA. Una fonte ha dichiarato
che “gli israeliani vogliono credere che possano risolvere la cosa”
e continueranno a spingere per un’azione militare se l’Iran non smette
di giocare a nascondino.
Si stima che l’Iran, che ha ripetutamente
dichiarato di essere interessato solo allo sviluppo di un programma
nucleare civile, ha già abbastanza uranio arricchito per produrre
tra le 2 e le 4 armi nucleari.
Gli esperti credono che entro due anni
Teheran potrebbe possedere un sistema balistico di lancio dei missili.
Gli ufficiali inglesi ammettono di
essere perplessi da ciò che appare ai loro occhi come la nuova
aggressività dell’Iran, affermando che ci sono prove convincenti sul
fatto che l’Iran sia responsabile dell’omicidio nel maggio scorso a
Karachi di un diplomatico saudita, come anche dell’audace complotto
per assassinare l’ambasciatore saudita a Washington, rivelato lo scorso
mese.
“C’è
una marcata linea tratteggiata che unisce Teheran al complotto di Washington”,
ha affermato un ufficiale.
All’inizio di quest’anno la IAEA
aveva dichiarato di possedere prove sul fatto che Teheran avesse lavorato
su una tecnologia di innesco nucleare altamente sofisticata che può
essere usata solo per azionare un ordigno nucleare.
Ha inoltre dichiarato essere “sempre
più preoccupata della possibile esistenza di attività
segrete legate al nucleare, passate e presenti, che coinvolgono organizzazioni
di carattere militare, comprese attività
connesse allo sviluppo di una carica nucleare per un missile”.
Lo scorso anno il Consiglio di Sicurezza
dell’ONU ha imposto una quarta tornata di sanzioni all’Iran per cercare
di distogliere Teheran dal perseguire le sue ambizioni nucleari.
La scorsa fine settimana il New
York Times ha riportato la notizia che gli Stati Uniti stavano cercando
di stanziare la loro presenza militare nella regione, con un occhio
all’Iran.
Secondo il quotidiano, gli USA stanno
considerando l’idea di inviare altre navi da guerra nella regione, cercando
così di espandere le relazioni militari con i sei paesi del Consiglio
di Cooperazione del Golfo: Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati
Arabi Uniti e Oman.
Fonte: UK military steps up plans for Iran attack amid fresh nuclear fears
02.11.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO
La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori. Gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori e in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere ritenuto responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.
La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:
– messaggi non concernenti il tema dell’articolo
– messaggi offensivi nei confronti di chiunque
– messaggi con contenuto razzista o sessista
– messaggi il cui contenuto costituisca una violazione delle leggi vigenti.
LEGGI ANCHE: STATI UNITI E GRAN BRETAGNA SI PREPARANO ALLA GUERRA CONTRO L’IRAN