di Monica Brunettini
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L’inquinamento elettromagnetico, detto anche elettrosmog, è una delle conseguenze del progresso tecnologico. Ma, in estrema sintesi, di cosa si tratta? È un inquinamento causato dalle onde radio emesse dai campi elettromagnetici non ionizzanti, ossia che rientrano in un range di frequenze che va da 0 Hz alle frequenze di radiazioni visibili come, per esempio, il laser. Quello che a noi interessa, però, è: l’elettrosmog è dannoso per la nostra salute? E se sì, quanto? E se è nocivo, esistono delle precauzioni per difenderci?
L’identikit dell’elettrosmog Sembra un bel quadro ma si tratta, invece, di elettromagnetismo
Sento parlare di elettrosmog da anni così, quando mi è capitata l’occasione di assistere – lo scorso 15 gennaio – a una serata informativa che trattava di campi elettromagnetici e geopatie e su come possiamo difenderci, ho colto la palla al balzo. Mi sono , così, fatta un quadro generale della situazione che vorrei condividere con voi.
Le onde dirette e i raggi gamma che riceviamo costantemente, se siamo in movimento sono meno dannosi, se stiamo tanto tempo fermi in un posto, possono addirittura contribuire a far fermare il nostro cuore. L’infarto, infatti, accade quando stai fermo e non quando sei in movimento. Le onde – per non essere nocive al nostro organismo – vanno “armonizzate”, per cui non si tratta di schermarle totalmente che non sarebbe possibile, ma di renderle armoniche con le nostre onde vibrazionali. Noi siamo antenne ricetrasmittenti e le nostre cellule comunicano tra loro attraverso esse. Si tratta di non permettere alle onde dell’ambiente di interferire con le nostre onde vitali per non avere gravi problemi nel lungo periodo.
L’atto di armonizzare le onde elettromagnetiche per recuperare il nostro equilibrio, si chiama biorisonanza.
Perché è così importante conoscere l’elettrosmog?
Dal 2013 – a oggi – sono state avviate ricerche sempre più approfondite sull’inquinamento elettromagnetico e dall’inizio del 2019 sono disponibili i risultati di indagini iniziate negli anni ’70, quando la situazione era ancora molto diversa da quella attuale.
Il telefonino se usato in modo scorretto può essere molto dannoso per la salute: lo confermano più istititi di ricerca scientifica
L’OMS – Organismo mondiale della salute – nel 2011 dichiara che il telefonino è un oggetto cancerogeno di serie 2B, ossia un possibile pericolo quindi per i tumori all’orecchio. Gli studi dimostrano che le radiofrequenze possono provocare rotture a livello di DNA. Il cranio dei bambini è molto più penetrabile dalle onde di quello di un adulto in quanto il corpo di un bimbo contiene il 70%di acqua contro il 50%di una persona in età matura.
Si chiama PHONEGATE, lo scandalo sulle esposizioni alle onde elettromagnetiche i cui valori limiti erano stati superati di 4 volte da parte di diversi marchi di cellulari, da oltre venti anni.
Secondo l’Istituto Ramazzini di Bologna – un centro per la ricerca indipendente e la prevenzione del cancro e delle malattie di origine ambientale – i risultati ottenuti con le cavie sono stati gli stessi dell’America, ossia che troppa esposizione alle onde radio dei cellulari può essere causa di tumori al sistema nervoso, che influenza il muscolo cardiaco e il suo funzionamento fino ad arrivare – in casi estremi – al blocco cardiaco.
Per quanto riguarda l’Italia è stato creato un sito dove viene spiegato, in maniera non molto allarmistica sull’uso corretto dei cellulari.
Sette regole base per proteggersi
1- Evita di stare a contatto diretto del cellulare anche se stai parlando
2- Utilizza cuffie e vivavoce
3- No cellulare vicino a seno e cuore, no vicino organi riproduttivi (tasca davanti del pantalone), no attaccato all’orecchio
4- Quando dormi cellulare almeno a un metro dal cuscino (anche la radiosveglia)
5- No chiamate in macchina dato che l’auto muovendosi continua a far cercare l’onda al tuo cellulare per cui l’elettrosmog è più elevato
6- Il cellulare emette sempre radiazioni sia che venga utilizzato oppure no, perché è in continua ricerca di campo e aggiornamenti
7- No cellulare ai bimbi piccoli. Se proprio lo vogliono, metterlo in modalità aereo
Una legge europea del 2011
Le informazioni della comunità scientifica considerate da diversi organismi internazionali – tra cui il Consiglio d’Europa – hanno portato alla Risoluzione 1815 del 27 maggio 2011 che raccomanda agli Stati membri di:
intervenire per diminuire l’esposizione umana all’inquinamento elettromagnetico prestando attenzione a bambini e ragazzi;
evitare l’uso di reti wireless nelle scuole, come pure l’utilizzo di telefoni cellulari da parte di bambini e ragazzi;
applicare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, considerando la crescente esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche e, in particolar modo, l’esposizione dei gruppi vulnerabili come bambini e ragazzi.
Molte associazioni sono nate a sostegno di queste normative come, per esempio, la A.P.P.L.E. fondata dal professor Gino Levis che fu il primo a parlare di elettrosmog in conferenze aperte.
A.P.P.L.E. – Assiciazione per la Prevenzione e la lotta all’ELETTROSMOG
Le basse frequenze (sui 50 Hz) a cui siamo soggetti sono, per esempio, quelle degli elettrodomestici collegati con cavi alla rete elettrica nelle case e negli uffici, le lampadine a basso consumo che si sostituiscono a poco a poco con quelle a led. Le alte frequenze sono, invece, quelle emesse da cellulare, contatori della luce che si collegano in remoto, computer, wi-fi, fibra qualora non arrivi direttamente e venga lanciata attraverso wi-fi dalla colonnina presente a breve distanza in strada, telefoni cordless, trasmettitori di ascolto per le culle dei bimbi, radiosveglie, digitale terrestre, forni a microonde, console dei video-games, apparecchi in auto come il navigatore, altro ancora.
La geobiologia… questa sconosciuta
Le onde radioattive presenti nell’atmosfera, da cui trae informazione la geobiologia, ossia quell’insieme di credenze secondo cui dalla Terra provengono emissioni, soprattutto nei punti in cui sono perturbate che avrebbero vari tipi di effetti sugli organismi viventi, in particolare le conseguenze sono orientate sui processi cellulari e sui nostri bioritmi. Fonti di perturbazione sarebbero faglie, sorgenti sotterranee, giacimenti minerari o anomalie geologiche ai quali si aggiungono rifiuti radioattivi sotto il mare e presenti nell’atmosfera oltre a esperimenti nucleari che di fatto non possiamo negare.
Per il nostro organismo, che agisce come un’antenna attraverso scambi tra cellule e DNA, emettendo frequenze energetiche, incontrare onde elettromagnetiche, significa andare in contrasto e questa interferenza sui nostri ritmi biologici a lungo andare può portare a problemi gravi.
I ripetitori che sono dappertutto, sempre più diffusi, anche in riferimento all’implemento della nuova tecnologia 5G, materia molto controversa, creano fasce di frequenze ovunque a cui siamo sottoposti. I fili dell’alta tensione creano fasce di frequenze fortissime.
Quali sono le conseguenze immediate e riscontrabili dell’elettrosmog?
I casi di emicrania sono sempre più in aumento. E si tratta solo di uno dei sintomi dell’inquinamento elettromagnetico.
Avvertiremo sempre più, purtroppo, emicranie, cefalea, stress, stanchezza cronica, iper-attività nei bimbi, metabolismo basale basso, lesioni cerebrali, sempre più persone ELETTROSENSIBILI, vale a dire quell’insieme di sintomi fisici e/o psicologici che un soggetto afferma essere causati da campi magnetici, elettrici o elettromagnetici, a un livello di esposizione tollerato dalle altre persone. Questi effetti sono provati da semplici test a cui ho personalmente assistito:
TEST KINESIOLOGICO, ossia un test muscolare che indaga sui livelli di benessere o malessere del nostro organismo e svela cosa si nasconde dietro a un sintomo. Le prove fatte con cellulare addosso e senza provano una sostanziale perdita di energia e forza del nostro corpo.
TEST DELL’ACETILCOLINA che è una prova facilissima che può essere effettuata anche senza l’utilizzo di alcuna strumentazione. Il “disturbo” del telefonino causa una netta riduzione in corrispondenza del polso dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore che interviene anche nella variazione del tono muscolare.
Concludo dicendo che ho compreso che l’80% delle malattie derivano dall’ambiente, “scombussolare” il nostro organismo fino a portare un grado di acidità eccessivo ha gravi conseguenze, dobbiamo proteggerci e usare il principio di precauzione. Anche lo Stato dovrà rendersi conto che la salute dei cittadini deve essere prioritaria.
La serata è stata promossa dalla psicologa, psicoterapeuta e naturopata Giuseppina Berruti che ringrazio, in collaborazione con Newbio concessionaria di un’azienda tedesca che si occupa di fornire protezioni per difendere le persone da frequenze dannose.