A SEGUIRE: OSLO, LA STRAGE FALLACIANA
DI MIGUEL MARTINEZ
Kelebleker
Ieri, sul
Corriere della Sera, l’ineffabile Guido Olimpio ci spiegava tutto, a modo suo:
E raccontava di un improbabile progetto
di attentato in Norvegia, attribuito a un gruppo di uiguri, cioè di
musulmani turcofoni cinesi:
“Norvegia da tempo
nel mirino qaedista I paesi scandinavi ancora obiettivo di primo piano
dopo la vicenda delle vignette sataniche danesi
“Per gli investigatori
il piano era legato alla vicenda delle
vignette sataniche, pubblicate per la prima volta da
un quotidiano danese, e dall’odio verso qualsiasi paese collabori
con gli Usa. E’ dunque possibile che un nuovo gruppo abbia deciso
di replicare l’operazione. Un altro elemento tenuto in considerazione
dagli investigatori è il caso del mullah Krekar.
Residente da tempo nel paese, fondatore di un gruppo curdo islamista,
è stato colpito da un ordine di espulsione che potrebbe essere eseguito
nelle prossime settimane. Pochi giorni fa Krekar è stato incriminato
per aver lanciato minacce di morte contro il governo norvegese. I
gruppi qaedisti, spesso, sono pronti a sfruttare «cause
locali» per poi lanciare attacchi che si inseriscono in un disegno
più ampio. E l’azione di Oslo potrebbe solo essere l’ultimo esempio.”
Sbagliare capita a tutti.
Ma perché mai Guido Olimpio si
è messo a seguire la “pista
islamica“?
La Pista Islamica ha una sua precisa
struttura mediatica: c’è un gruppo di
stranieri, associato in una cellula, con
contatti internazionali (che
alla fine portano in qualche paese esotico), che compie una strage per
mandare un messaggio
politico.
Un attentato di questo tipo c’è
stato, in Europa, e ha avuto conseguenze tremende: quello di Madrid.
Il problema è che l’attentato
di Madrid, per quanto clamoroso, è stato
unico nel suo genere.
L’attentato di Londra, infatti, è
stato compiuto in
totale isolamento da quattro
giovani cittadini inglesi, che non sono stati finanziati o inquadrati
da nessuno.
Un paio di mesi fa, misteriosi attentatori
hanno colpito
punti vendita dell’Ikea in
Belgio, Francia, Germania e Olanda: e qui, nulla fa pensare a “piste
islamiche”. Eppure Guido Olimpio non accenna alla Pista Anti-Ikea,
che pure dovrebbe toccare i paesi scandinavi almeno quanto le vignette
danesi.
In Italia, in tutto il decennio di
Emergenza Terrorismo Islamico, un milione di musulmani hanno partorito
un unico attentato: quello del solitario libico, Mohammed Game, contro la Caserma Santa Barbara di Milano.
Secondo Europol, quello di Mohammed
Game è stato poi l’unico
attentato “islamico” su ben 408 attentati commessi in tutta l’Europa occidentale nel
2009.
Insomma, la probabilità che l’attentato
di Oslo avesse una matrice islamica sarebbe di una su 408.
Adesso i media, senza prendere il tempo
di chiedere scusa ai lettori, dicono che il doppio attentato sarebbe
tutto opera di un certo Anders Behring Breivik, descritto come “un cattolico conservatore,
massone, contrario al multiculturalismo e nazionalista.”
In realtà, sulla sua pagina Facebook,
Anders Behring Breivik avrebbe dichiarato di essere un “cristiano conservatore“. I giornalisti italiani non sono ancora
stati informati della rottura della Chiesa norvegese con quella cattolica,
anche se si tratta di una notizia non esattamente recente.
Il fantasioso tabloid inglese, The
Daily Mail, ci
presenta, senza precisare la fonte, una foto di Anders Behring Breivik
in abbigliamento massonico.
Anders Behring Breivik in abbigliamento massonico
Se non si tratta di un montaggio, non
ci sarebbe nulla di strano, se un protestante norvegese fosse anche
Massone. Solo che questo fatto (se è vero) sta già scatenando le fantasie
di certi complottisti a campo singolo: provate ad abbinare su Google
il nome dell’attentatore con la parola
Mason.
Ora, a semplice scopo di discussione,
diamo per buone tutte le peggiori teorie sugli scopi segreti dei Massoni.
Il signor Breivik si fa fotografare
in abbigliamento massonico, poi compie una strage di immense proporzioni,
senza nascondersi e si fa arrestare. Sarebbe la prova che i Massoni
sono cretini; ma se i Massoni fossero cretini, sarebbero anche innocui.
Però con certa gente, basta fare un semplice ragionamento di questo
tipo, per venire accusati a propria volta di voler coprire il Complotto.
Faccio comunque la mia previsione:
messa via senza un attimo di esitazione la Pista Islamica, nascerà
la Pista Nazioccultista. Nei sottotitoli sul sito di
Repubblica oggi leggiamo non
solo che l’attentatore avrebbe idee conservatrici, ma sarebbe “legato all’estremismo
di destra“. Legato,
cioè associato, in combutta con… un’affermazione fondata per ora
sul nulla, che però apre innumerevoli porte alla creatività giornalistica.
Con la solita tecnica degli accostamenti
indebiti, tireranno fuori i predicatori fondamentalisti evangelici,
la P2, gli skinhead, Quisling e magari i famosi Cloni Nazisti del Brasile. Un simile destino colpì anche Timothy McVeigh, l’attentatore di Oklahoma City, e la fantastica
mistificazione delle sue intenzioni fu per lui una punizione ben maggiore
della semplice pena di morte.
In fondo, la struttura del romanzo
complottista resta sempre uguale, che riguardi islamisti, gesuiti, anarchici,
massoni o estremisti di destra:
esseri alieni, spinti da idee
incomprensibili, legati tra di loro in una perversa tresca, con tante
di quelle possibili ramificazioni da poterci infilare chiunque ci stia
antipatico.
Fonte. http://kelebeklerblog.com/2011/07/23/le-mutevoli-piste-di-oslo/
23.07.2011