SI DIFFONDERÀ OVUNQUE, LA PIÙ
GRAVE CRISI FINANZIARIA DELLA STORIA
DI MAC SLAVO
SHTF Plan
Lee Rockwell
Le previsioni di un’apocalisse economica
non sono più ristrette all’ambito dei pessimisti di nicchia che stanno
in agguato negli angoli bui di Internet. Come abbiamo in precedenza suggerito l’incertezza ora pervade la coscienza sociale,
non solo in America, ma in tutto il mondo. Ogni uscita dei maggiori
media nelle nazioni sviluppate sta riportando il vento contrario
che schiaccia la cosiddetta ripresa. I problemi e le minacce per la
stabilità planetaria non possono più esser minimizzate come argomenti
teorici, perché si stanno attualizzando, in tempo reale.Gli scioperi in Grecia hanno praticamente
posto la nazione in stallo e l’ex viceministro delle Finanze ha detto a CNBC che un default greco è “inevitabile”
e che l’unica speranza era per un approccio ordinato per affrontare
le ricadute.
Avrete notato che questa settimana il direttore della
Federal Reserve Bernanke ha usato la stessa parole, “ordinatamente”, quando ha analizzato
la minaccia posta all’economia europea e a quella statunitense da
un default greco, giungendo a dire che se un evento del genere
fosse “disordinato”, potrebbe “avere un impatto davvero
sostanziale non solo sul nostro sistema finanziario, ma anche sulla
nostra economia.”
Abbiamo informazioni che il Presidente
Obama, nel tentativo
di prendere le distanze dalle responsabilità
che sicuramente verranno attribuite a iosa alla Casa Bianca quando diventerà
evidente che i tentativi multitrilionari del governo per stabilizzare
l’economia hanno fallito, si sia accodato indirettamente ai dimostranti
di Wall Street, puntando il dito non su sé stresso, ma sulle banche
“troppo grandi per fallire”:
Credo che esprima le
frustrazioni del sentimento del popolo americano, visto che abbiamo
avuto la più grande crisi finanziaria dalla Grande Depressione,
con enormi danni collaterali in tutta la nazione […] e ancora vediamo
che ci sono gli stessi individui che agiscono in modo irresponsabile,
cercando di combattere le iniziative realizzate per contrastare gli
abusi che ci hanno portato a questo punto.”
Presidente Obama
6 ottobre 2011
Poco importa che sia il Presidente
degli Stati Uniti e il funzionario esecutivo del Dipartimento del Tesoro
e della SEC e che abbia avuto tre anni per elaborare una
riforma dei regolamenti e per portare in giudizio questi soggetti responsabili
di aver defraudato il popolo e gli investitori americani che hanno perso
trilioni di dollari a causa delle pratiche fraudolente di quelle stesse
banche che hanno donato milioni di dollari per la sua campagna elettorale
e per quella di altri rappresentanti del Congresso.
Il Presidente Obama, il Congresso,
la Federal Reserve, il Parlamento Europeo, il FMI, gli investitori istituzionali
e i dirigenti delle grandi aziende sanno quello che sta per succedere.
L’ex Sottosegretario al Commercio
e attuale consigliere al FMI, Robert Shapiro, ha detto oggi in un’intervista
con la BBC che solo un piano credibile può prevenire un collasso
totale:
Se non riusciranno a
impattare [la crisi finanziaria] in modo credibile, credo che forse
in due o tre settimane avremo un collasso del debito sovrano, che produrrà
uno sconvolgimento in tutto il sistema bancario europeo. Non stiamo
parlando di una relativamente piccola banca belga, stiamo parlando delle
più grande banche del mondo, quelle tedesche, francesi, e si diffonderà
nel Regno Unito, si diffonderà ovunque perché
il sistema finanziario globale è così
interconnesso. Tutte quelle banche che sono controparti di ogni banca
importante negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Giappone, e in tutto
il mondo. Sarà una crisi che dal mio punto di vista sarà
più seria di quella del 2008.
E non è l’unico. Abbiamo recentemente
evidenziato che il finanziere George
Soros ha avvisato che l’incapacità
dell’Europa di agire insieme potrebbe avere “conseguenze politiche
incalcolabili” e che potrebbe portare il mondo in un’altra “grande
depressione”. Altre figure influenti come l’ex Segretario del
Tesoro Paul Volcker, l’ex direttore della Fed Alan Greenspan e l’economista
Nouriel Roubini hanno
tutti indicato che quello
che stiamo affrontando oggi potrebbe essere potenzialmente peggiore
della Grande Depressione degli anni ’30 e della Lunga Depressione
degli anni ’70 dell’800.
Il Governatore in carica della Banca
di Inghilterra (l’equivalente britannico della U.S. Federal Reserve),
Sir Mervyn King, ha enfatizzato la pesantezza della situazione:
Questa
è la più grave crisi finanziaria a cui abbiamo assistito,
almeno dagli anni ’30, se non da sempre. Siamo di fronte a circostanze
davvero inusuali, ma dobbiamo agire in modo calmo e fare le cose giuste.
Dato che sono passati esattamente tre
anni dallo scoppio della crisi nel 2008 e che i leader mondiali
si stanno arrabattando per trovare le soluzioni dell’ultimo minuto
– come il Segretario Henry Paulson ha cercato di fare con le trattative di sottobanco
e le riunioni segrete,
possiamo solo ritenere di essere di nuovo sul bordo del precipizio.
Dobbiamo solo considerare che, a questo
punto, non c’è assolutamente alcun piano credibile per affrontare
l’inevitabile default dello Stato greco, il conseguente collasso
delle banche europee, il congelamento dei mercati del credito come avvenne
nel 2008 o l’impatto fortemente negativo che questi eventi avranno
sull’economia statunitense. Quello
che avverrà dopo sarà
un panico completo nei mercati del debito europeo, e l’esito vedrà
uno spostamento dei capitali dall’Europa verso le aree del globo considerate
“più sicure”, lasciando, ironicamente, gli strumenti del
Tesoro USA come uno degli ultimi bastioni di sicurezza mentre gli investitori
cercano di salvarsi dall’annichilazione finanziario. Ciò significa
che i soldi torneranno al dollaro e non saremmo sorpresi di vedere forti
movimenti verso altre divise. Come rovescio della medaglia, si potrebbe
potenzialmente assistere a un crollo massiccio delle azioni nelle borse
occidentali. Il panico potrebbe portare a vendite senza precedenti di
azioni, di commodities e persino di metalli preziosi quando gli
investitori individuali cercheranno una via d’uscita.
Ma tutto ciò è solo la
prima fase dell’effetto domino. Dopo l’Europa, negli Stati Uniti
saremmo probabilmente in primi, con gli eventi che si dipaneranno forse
per diversi mesi o anni, e alla fine porteranno a circostanze simile:
il collasso delle nostre istituzioni finanziarie, la distruzione della
nostra moneta, la completa sparizione della classe media, l’instabilità
politica, le sommosse e i prodotti tradizionali del collasso delle nazioni:
la guerra.
La realtà della situazione è
oramai diventata mainstream. Non dite che non vi avevamo avvisato.
08.10.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE