Va fatto notare come i pagamenti siano iniziati nel 2018, ovvero sotto la prima presidenza Trump. Il contratto è stato firmato tra il Dipartimento della Difesa e una divisione della società di contenuti e tecnologia con sede a Toronto chiamata Thomson Reuters Special Services, proprietaria di Reuters. Secondo Reuters, l’operazione, avvenuta con l’intervento del DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency, mente e braccio dello sviluppo tecnologico del Pentagono), era finalizzata a proteggere il governo degli Stati Uniti dall’ipotetica minaccia informatica nella quale sarebbero potute incorrere le persone se indotte a cedere le proprie informazioni sensibili.
La portavoce di DARPA, Tabatha Thompson, ha detto: «Thomson Reuters Special Services (TRSS) è stato selezionato in modo competitivo per fungere da valutatore per testare gli strumenti difensivi». Sui 18 interventi compiuti, quattro sono effettuati al 31 dicembre 2019 mentre tutti gli altri a partire dal 2020. Secondo i dati a disposizione, con l’emergenza pandemica annunciata ormai a livello mondiale da circa un mese, il 15 marzo 2020 il DoD «esercita una opzione», dando il via al periodo di maggior collaborazione remunerata, con un totale di nove operazioni nel 2020. Nel 2021 le collaborazioni sono state soltanto due mentre nel 2022 sono state tre.
Insomma, il Dipartimento della Difesa statunitense stabilisce con la TRSS un programma da 9 milioni di dollari per l’«ingegneria sociale attiva e inganno sociale su larga scala» nella seconda metà del 2018, rimanendo in sordina per poco più di un anno. Con lo scoppio dell’emergenza pandemica, il programma finanziato dal DoD spicca il volo, specie nel primo anno. Anche se non conosciamo nel dettaglio la natura di tali operazioni, cccorre far presente che DARPA ha da sempre finanziato la ricerca su farmaci a mRNA tanto pubblicizzati e sponsorizzati da diversi stati occidentali durante l’emergenza Covid-19.
Uno dei diversi finanziamenti del Pentagono nel settore mRNA è avvenuto nel 2013, come riportato sul sito di Moderna, azienda produttrice che ha fatto fortuna durante l’emergenza pandemica. Il finanziamento da 25 milioni di dollari a Moderna aveva lo scopo di progettare «un modo rapido e affidabile per produrre farmaci che generano anticorpi per proteggersi da una vasta gamma di malattie infettive emergenti conosciute, sconosciute e minacce biologiche ingegneriste». Questa sovvenzione faceva parte di un programma DARPA chiamato ADEPT:PROTECT (Autonomous Diagnostics to Enable Prevention and Therapeutics: Profilact Options to Environmental and Contagious Threats), il quale aveva tre obiettivi: nuovi metodi per produrre rapidamente vaccini con maggiore potenza; nuovi strumenti per progettare cellule di mammiferi per la somministrazione mirata di farmaci e la diagnostica in vivo; nuovi metodi per conferire un’immunità quasi immediata a un individuo che utilizza anticorpi.
Di Michele Manfrin
16.02.2025
FONTE: L’Indipendente