La verità sulle rivolte iraniane

Intervista di Costantino Ceoldo al giornalista iraniano e analista geopolitico Alireza Niknam

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Di Costantino Ceoldo, ideeazione.com

È dall’inizio dello scorso settembre che l’Iran è colpito da moti di piazza e dimostrazioni di folla la cui importanza e partecipazione varia a seconda delle agenzie di stampa. Per quelle occidentali, infatti, sembra che la fine spontanea della teocrazia iraniana sia vicina ed abbia bisogno solo di un piccolo aiuto per cadere mentre la situazione è notevolmente diversa, e a favore del governo, secondo le agenzie ufficiali di Teheran.

La morte improvvisa di Mahsa Amini, 22 anni, è stata l’elemento catalizzatore delle proteste. Un elemento sfruttato ad arte dai media occidentali e dalle agenzie di intelligence che operano clandestinamente nel territorio della repubblica islamica: la povera Amini è svenuta dentro una centrale di polizia a Teheran e, benché soccorsa immediatamente, non è riuscita a sopravvivere. I video mostrano chiaramente che non è stata nemmeno sfiorata dall’agente donna che le parlava ma la questione è irrilevante per gli occidentali, che vogliono riavere l’Iran sotto il loro controllo.

Non è solo la ben nota questione di chi controlli le grandi ricchezze petrolifere dell’Iran, ma anche la collocazione a livello internazionale della Repubblica Islamica. Teheran infatti persegue caparbiamente il suo diritto ad una politica estera indipendente, al rifiuto di dialogo con Israele, allo sviluppo dell’energia atomica per usi pacifici e, più in generale, al benessere della propria popolazione.

La visione dell’Islam che la teocrazia degli ayatollah difende è semplicemente incompatibile con il modus vivendi che le élite occidentali (sic) vorrebbero diffuso a tutto il pianeta e che possiamo riassumere con una vera e propria resurrezione di Sodoma e Gomorra.

Le proteste di una parte davvero esigua della popolazione iraniana sono state accompagnate fin da subito dalla violenza di cellule dormienti i cui operativi sono passati prontamente all’azione contro non solo le forze di sicurezza iraniane, colte inizialmente di sorpresa, ma anche contro bersagli civili come con il terribile e sanguinoso attacco al santuario sciita di Shiraz, dove sono morte più di venti persone.

Se anche non ci fosse stata la morte di Mahsa Amini, il detonatore sarebbe stato un altro, spontaneo o costruito ad arte: il dispositivo era già pronto da tempo, preparato con cura e pazienza dai nemici della Repubblica Islamica e necessitava solo di un piccolo abbrivio.

Alle manifestazioni e alle violenze si sono aggiunti anche atti di provocazione ben studiati nella loro apparente leggerezza e alcuni manifestanti sono stati ripresi mentre toglievano il turbante agli appartenenti al clero sciita. Si tratta, evidentemente, di un dileggio provocatorio che ricorda molto quella che, in altri contesti, è stata definita la “tattica della bestemmia” e più in generale i metodi non violenti di rivolta colorata inventati da Gene Sharp e dai suoi seguaci e applicati in varie parti del mondo per favorire i cambi di regime voluti da Washington.

Tuttavia il Maidan iraniano non avrà successo: l’Iran non è l’Ucraina. Il governo degli ayatollah è sicuramente criticato e criticabile ma ha sempre cercato di prendersi cura del suo popolo, cosa che gli oligarchi ucraini non hanno fatto. Teheran non finirà in mano ad un letamaio nazista come è successo a Kiev.

Quale è la situazione, ora, in Iran? Il giornalista iraniano e analista geopolitico Alireza Niknam ha risposto ad alcune mie domande così da andare oltre il velo della propaganda occidentale.

1) Quale e la ragione ufficiale degli scontri che sono esplosi poco tempo fa nella sua Nazione?

  1. R) All’inizio, a causa delle proteste per la morte di una donna in uno dei dipartimenti di polizia, abbiamo assistito a manifestazioni nelle strade di alcune città iraniane, ma con la formazione di una commissione d’inchiesta per ordine delle autorità giudiziarie iraniane e l’esame dei video disponibili in questi luoghi, nonché l’esame dei documenti medici della persona deceduta, si è scoperto che non c’erano accuse contro la polizia e che questa persona aveva già una malattia cerebrale e la causa della morte è stata l’aggravamento di tale malattia. Allo stesso tempo, alcuni media che si oppongono alla Repubblica islamica dell’Iran, come quelli appartenenti al gruppo terroristico del MEK, alle monarchie e ai movimenti separatisti, come Iran International (affiliato all’Arabia Saudita), BBC Farsi (rete governativa britannica), ecc. hanno violato le leggi sui media nei Paesi in cui hanno sede le loro agenzie di stampa e, pur incoraggiandoli a continuare le loro proteste, li hanno invitati alla violenza. Non si può inoltre ignorare il ruolo senza precedenti di alcuni governi americani ed europei in questa vicenda, dall’approvazione delle violenze commesse dai rivoltosi, all’incontro dei loro presidenti con i leader degli oppositori, all’autorizzazione di raduni illegali, all’invito dei leader degli oppositori del governo islamico iraniano ai canali televisivi etc… non si può ignorare che questi casi possono essere citati come le ragioni dell’escalation delle rivolte.

2) Quanto seguito hanno questi moti tra la popolazione iraniana?

  1. R) All’interno dell’Iran, si può affermare che le manifestazioni pubbliche in occasione di giornate nazionali come la Giornata dello Studente, la grande partecipazione di persone ai funerali dei martiri uccisi dai rivoltosi negli ultimi eventi, le manifestazioni di condanna dei recenti disordini e il rapporto tra queste manifestazioni e quelle dei rivoltosi, dimostrano che pochissime persone sostengono i disordini e di fatto le persone si sono separate dai rivoltosi. Le indagini condotte dimostrano che la maggior parte di queste persone sono state ingaggiate con dollari sauditi per partecipare a queste manifestazioni e disturbare la legge, oppure sono state incoraggiate a partecipare a queste rivolte con la promessa di visti per i Paesi europei e americani. Al di fuori dell’Iran, nei raduni che si sono formati nei Paesi europei a sostegno delle rivolte iraniane, è emerso chiaramente che gruppi ostili, come il gruppo terroristico del MEK, hanno portato persone da altre città al luogo dei raduni in autobus con il pretesto di cibo e denaro gratuiti. Si sono radunati e hanno finto di essere iraniani, mentre dalle interviste e dai video di questi raduni era chiaro che nessuna di queste persone lo era. Questa tecnica è stata esattamente la stessa che il MEK ha usato nei suoi raduni e marce annuali per dare credito al suo gruppo terroristico mostrando una folla che lo sostiene, mentre si tratta di un falso.

3) Non le sembra che la dinamica sia quella classica di una “rivoluzione colorata”?

  1. R) Sì, come abbiamo visto nel 2009, i governi occidentali, con il sostegno di gruppi terroristici come il MEK, Komoleh, ecc. intendevano portare a termine il piano per rovesciare il governo e uccidere persone innocenti in Iran, ma con il disprezzo e la separazione del popolo dai nemici, tutti i loro piani sono stati sventati. Gli ultimi movimenti per la rivoluzione colorata in Iran sono stati portati avanti da persone come Hale Esfandiari, Kian Tajbakhsh e Ramin Jahanbeglu. Uno dei principali attori dietro le rivoluzioni colorate in Iran è la Fondazione Soros. Questa fondazione, il cui nome originale è “Open Society Foundation”, appartiene a un miliardario ebreo di nome “George Soros”. Si tratta di un ebreo ungherese di origine americana, che per molti anni ha avviato attività polivalenti costituendo una società di investimenti e un’organizzazione di ricerca sui diritti umani. L’obiettivo di questa istituzione, come dice, è creare e mantenere le strutture e le istituzioni di una società aperta. L’istituto stesso e i media occidentali affermano che le attività della fondazione in questione spaziano dagli aiuti umanitari alla salute pubblica e al rispetto dei diritti umani e delle riforme economiche, ma alcuni ritengono che l’obiettivo di questo istituto sia l’organizzazione di “rivoluzioni di velluto” a causa del suo coinvolgimento proprio nelle rivoluzioni colorate. Soros ha agenzie attive in più di 30 Paesi, tra cui Azerbaigian, Armenia, Uzbekistan, Ucraina, Tagikistan, Russia, Georgia, Kirghizistan, Kazakistan e Moldavia. Attivando centri di studio in diversi Paesi e poi valutando gli oppositori del governo centrale e sostenendo la stampa contro il governo, la Fondazione Soros fornisce le basi per una rivoluzione silenziosa e la sconfitta del governo. L’attività principale di questa fondazione si è svolta nell’area dei Paesi dell’Asia centrale e del Caucaso, esattamente con azioni congiunte nelle manifestazioni di questi mesi, che erano del tutto simili agli schemi attuati in altri Paesi in cui questo progetto è stato portato avanti, sono stati attivati gruppi terroristici ed è stato formato un piano di uccisioni in Iran, che, naturalmente, ha affrontato la risposta dura e intelligente dell’Iran. Questi gruppi terroristici hanno affrontato un duro attacco da parte dell’Iran e il loro quartier generale è stato attaccato dalle forze militari iraniane e, cosa più importante, come ho detto prima, la popolazione non ha seguito questi terroristi e nella maggior parte delle recenti rivolte di cui esistono filmati, vediamo che poche persone hanno preso parte alle rivolte. Naturalmente, nei recenti disordini, abbiamo assistito anche a una guerra ibrida, perché i gruppi nemici, con la collaborazione dei governi occidentali, hanno condotto anche attacchi informatici, sebbene questa guerra ibrida o cibernetica non sia specifica dei recenti incidenti e sia iniziata molto tempo fa. Il nemico ha agito nel cyberspazio per ingannare le persone, soprattutto le giovani generazioni, per indebolire le loro convinzioni, per creare in loro una cultura della disobbedienza e per insegnare loro la violenza, e con tutti i tipi di bugie che diffondono ogni giorno nel cyberspazio hanno cercato di mostrare la situazione in modo da rovesciare il governo. Queste attività mediatiche sono state condotte utilizzando le tecnologie dell’informazione, della comunicazione, dell’intelligenza artificiale e altri strumenti forniti dai governi occidentali.

4) Chi sarebbero gli artefici di questa situazione così drammatica?

  1. R) Esaminando il funzionamento dei gruppi terroristici e il ruolo degli agenti interni in queste rivolte, si evince che persone come Ali Karimi, Hamed Esmailiyoun, Nazanin Bonyadi, Masih Alinejad, Ali Ebrahimzadeh, Pouria Zeraatkar, così come gruppi terroristici e separatisti, come il MEK, Monarchies, Komole, ecc. sono stati le cause principali dei disordini, delle rivolte e gli attuatori delle operazioni di omicidio. Naturalmente non si tratta di un metodo nuovo, perché anche il gruppo terroristico del MEK, all’inizio della Rivoluzione islamica nel 1979, aveva dimostrato che uccidendo più di 12 mila iraniani (uomini, donne e bambini innocenti), non avrebbe esitato un attimo a uccidere persone innocenti ed insegna a costruire tutti i tipi di attrezzature militari e a usarle, in eventi quotidiani come nello spazio virtuale.

5) Ci sono agenti stranieri sul campo e, se sì, a quali nazioni appartengono?

  1. R) Sì, come sapete, ci sono agenti sul campo dei servizi segreti stranieri, tra cui Inghilterra, Israele, Francia, Arabia Saudita, ecc. Gli agenti dei servizi segreti stranieri della DGSE francese avevano già tentato di contattare e addestrare le centrali sindacali illegali per creare proteste e caos. Le forze di sicurezza hanno ottenuto i documenti di tutti i loro incontri, telefonate e comunicazioni e queste spie sono attualmente sotto processo presso le autorità giudiziarie per ottenere una sentenza equa. Nella discussione sulle spese, la mano del regime saudita è stata chiaramente visibile: nello spettacolo di propaganda di Berlino, dove si sono radunati monarchici, MEK, separatisti e gruppi sessualmente deviati, l’intero sostegno finanziario di questo progetto nel campo della pubblicità, della creazione di spazi, della copertura audio e video e del noleggio di attrezzature avanzate per la fotografia aerea del raduno e della fornitura di strutture per la presenza numerosa e consistente di giornalisti e per la distribuzione di cibo, eccetera, è stato fatto a spese del regime saudita.

6) Come è la situazione adesso e, in particolare, quali sono le azioni intraprese dal governo della Repubblica islamica per riportare l’ordine?

  1. R) Ci troviamo di fronte a diverse categorie di attori. Il regime sionista, il cui ruolo è chiaro e non ha bisogno di essere discusso. In posizione ostile, questo regime sionista ha compiuto finora molti atti terroristici in Iran, che ha sbandierato con accesso ai media, ricevendo risposte feroci dall’Iran, che ha nascosto con tutte le sue forze. Sicuramente l’Iran darà presto una risposta forte alle azioni del Regime Provvisorio Sionista.

Per quanto riguarda il regime americano, oltre a tutte le inimicizie, i danni e i colpi che ha inflitto direttamente e indirettamente alla nazione iraniana, questo regime terrorista è ufficialmente l’assassino del grande leader della resistenza, il generale Qasem Soleimani, e non nel fronte dello scontro diretto di questo generale con proxy americani come l’ISIS, ma al di fuori del campo di battaglia e in una situazione in cui era ospite di un Paese terzo (l’Iraq), lo hanno assassinato nel modo più vile e terroristico possibile. La potenza americana è in declino contro un Iran forte. Dico con certezza e determinazione che l’America non è in grado di fare una guerra militare con noi e quindi o sostiene un gruppo terroristico e assassina ufficialmente (e, ovviamente, riceverà una risposta potente, cavalleresca e militare dall’Iran), oppure va dietro le quinte e porta avanti guerre ibride e morbide e persuade i gruppi terroristici a fare attività terroristiche in Iran, nel qual caso otterrà sempre una risposta e d’ora in poi riceverà sicuramente risposte potenti dall’Iran.

Ma nel caso dell’Inghilterra, si tratta di un Paese che non ha mai smesso di agire contro la Repubblica islamica dell’Iran. Attualmente, i media inglesi cercano di creare e diffondere disordini in Iran. Sia in passato che ora, questi media sono andati oltre il campo della gestione dei disordini e cercano di organizzare movimenti maligni e terroristici in Iran. È un’azione iniziata dall’Inghilterra. In passato, l’Iran è stato più volte un ostacolo agli atti terroristici contro i Paesi europei, ma l’Inghilterra e alcuni Paesi europei non hanno rinunciato all’ostilità contro la Repubblica Islamica dell’Iran. Senza dubbio, come l’Inghilterra, non sosterremo mai gli atti terroristici e l’insicurezza in altri Paesi, ma non avremo l’obbligo di impedire il verificarsi dell’insicurezza in questi Paesi, per cui il Regno Unito pagherà per le sue azioni volte a rendere insicuro il grande Paese dell’Iran.

Nel caso dei canali di Iran International e della BBC, purtroppo, il governo britannico, che ha questi canali satellitari sotto la sua protezione e opera nell’ambito dei suoi media, ha assunto oggi un ruolo terroristico, e si tratta di oltrepassare le linee rosse della sicurezza della Repubblica Islamica dell’Iran. Vorrei ricordare che l’International Satellite Network è riconosciuta come organizzazione terroristica dall’apparato di sicurezza della Repubblica islamica dell’Iran e che i suoi operatori e agenti sono ricercati dalle forze militari iraniane; qualsiasi tipo di attività e di collegamento con questa organizzazione terroristica è considerato un ingresso nel dominio del terrorismo e una minaccia per la sicurezza della Repubblica islamica dell’Iran.

Ma nel caso dell’Arabia Saudita, dico che il nostro destino e quello di altri Paesi della regione sono legati insieme a causa del nostro vicinato. Dal punto di vista dell’Iran, qualsiasi instabilità nei Paesi della regione è contagiosa, e qualsiasi instabilità in Iran può essere contagiosa per i Paesi della regione. Paesi lontani come gli Stati Uniti o l’Inghilterra sono i principali destabilizzatori della regione. Il lancio di pietre contro il potente Iran da parte di Paesi che siedono in case di vetro non ha altro significato se non quello di oltrepassare i confini della razionalità per entrare nelle tenebre della stupidità. La Repubblica islamica dell’Iran ha finora adottato una pazienza strategica con ferma razionalità, ma non dà alcuna garanzia per la continuazione di questa pazienza strategica in caso di prosecuzione delle ostilità. Indubbiamente, se la Repubblica islamica dell’Iran ha la volontà di ricambiare e punire questi Paesi, i palazzi di vetro crolleranno e questi Paesi non vedranno la stabilità.

7) In particolare, perché le forse armate iraniane hanno attaccato delle basi nel Kurdistan iracheno?

  1. R) Prima di tutto, va notato che il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche è una delle forze militari della Repubblica Islamica dell’Iran e la sua azione è stata intrapresa per sostenere l’Iran insieme ad altre forze armate. L’Iran è stato ripetutamente oggetto di atti terroristici da parte di gruppi terroristici come il MEK, il Komole, i Monarchici e altri gruppi separatisti e la politica iraniana è anche un contrattacco a questi gruppi in queste azioni e a questo proposito, le forze militari iraniane hanno dato una forte risposta alle loro azioni con il bombardamento missilistico delle basi del gruppo terroristico Komole nella regione del Kurdistan in Iraq e continueranno i loro attacchi fino a quando il gruppo non sarà completamente disarmato.

Di Costantino Ceoldo, ideeazione.com

10.12.2022

link fonte: https://www.ideeazione.com/rivolte-iraniane/

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