DI PATRICE GREANVILLE
Thomas Paine’s Corner
Le immagini che i media non vogliono mostrarvi
“…ed essi forgeranno le loro spade in aratri, trasformeranno le loro lance in attrezzi per potatura: nazione non alzerà più spada contro nazione, né mai più abbraccierà la via della guerra”
La guerra è stata romanzata in numerosissimi libri e film, e ha fatto la fortuna di chi ha saputo strumentalizzarla per bene (Clint Eastwood, tra gli altri, lo sta ancora facendo col suo ultimo film “Flags of Our Fathers”, [“Le bandiere dei nostri padri” n.d.t.]). Nella maggior parte dei film – perlomeno fino ad ora – i soldati muoiono “compostamente” – non si vedono orribili ferite, né la paura ansimante nei loro occhi, anzi, alcuni riescono addirittura ad articolare poche nobili parole per i posteri, la prova di un destino caritatevole che, nonostante riservi loro la morte, non gli nega 15 secondi di protagonismo. ATTENZIONE: QUESTO LINK CONTIENE NUMEROSE IMMAGINI ESTREMAMENTE CRUDE E SGRADEVOLI.
“Così, se non per grazia di chissà chi, sarei io”
Ma la guerra è brutta. Ed è anche spietata, sordida e villana. In genere non dà tempo di pronunciare bei discorsi. E come la morte, sua consueta ed inevitabile compagna, la guerra resta in qualche modo indecifrabile. Le guerre possono essere descritte nobili soltanto da coloro che sono troppo ingenui, troppo giovani, troppo illusi, troppo corrotti, troppo sociopatici, o troppo stupidi per capire l’oscenità che l’uccisione così organizzata rappresenta. Ci sono “guerre buone”? Forse. Niente è assoluto, neppure qualcosa di tanto brutale quanto una guerra. Ma risponderemo a questa domanda un’altra volta, in un altro articolo. Diciamo però questo: la maggior parte delle guerre nella storia della nostra specie sono state imprese inutili e stupide; per tutta la sofferenza e il subbuglio che hanno causato, sono state assolutamente vane… strumenti di congiura e gloria per esaltati, gigantesche carneficine scatenate da ogni tipo di retrogrado difetto umano: avidità, inganno, ignoranza, fanatismo e stupidità di massa.
Quindi, sia che una guerra sia “buona” o “cattiva” – mentre è di certo un’importante valutazione da farsi – una cosa che le accomuna è che sono tutte incredibilmente e oscenamente atroci, come dimostrano queste immagini.
[“Forgiamo le spade in aratri” di Evgeniy Vuchetich, 1959]
E’ questa la vera faccia della guerra, che i nostri motori di disinformazione di massa non vi faranno mai vedere. Lo dobbiamo a loro, ai morti, di guardarli e di riflettere su questa pazzia criminale, di valutare le ragioni per cui essi furono posti o si siano trovati in pericolo di vita… e chi li ha mandati lì… sperando che, a lungo andare, sempre più gente si renda conto di qual è la reale molla della guerra, ed impari a mobilitarsi affinché la guerra diventi una cosa del passato.
Allora, perché combattiamo?
Noi progressisti combattiamo per la messa al bando di questo orrore dalla storia dell’umanità, e per far questo dobbiamo rivoluzionare sia la società sia l’uomo.
Titolo originale : “The REAL Face of War: The images that the media won’t show you”, accanto al titolo “The Face of War” di Salvador Dalì, 1940-41
Patrice Greanville
Fonte: http://civillibertarian.blogspot.com
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30.03.2007
Tradotto per www.comedonchisciotte.org da GIANNI ELLENA