Di Manlio Lo Presti, lapekoranera.it
La notizia di telemedicina praticata online a distanza di interi continenti è diffusa con toni trionfalistici dal Messaggero qui:
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I poteri governativi cercano di legittimare la robotizzazione sanitaria come un adempimento comunitario e un obiettivo del PNRR: una sigla omnibus che contiene tutto e il contrario di tutto.
Gli autori non considerano minimamente le conseguenze di questo servizio. Non dicono che è un altro segnale di avanzamento di una medicina disumanizzata che sarà erogata quasi totalmente a coloro che possono pagarsi le cure private di tasca propria.
ESSI stanno promuovendo i benefici della telemedicina televisiva. Un servizio sanitario che un sottosegretario dell’attuale governo ha spacciato in un convegno alla Camera come un riduttore dei tempi di attesa e di eliminazione dell’intasamento del pronto soccorso.
Sarà la medicina destinata ai POVERY, alla massa e costruita ed erogata su precisi protocolli sanitari. Se il paziente muore sotto i ferri, l’operazione è riuscita secondo i protocolli.
Nessuno è più responsabile.
Muore anche e soprattutto l’antichissimo dialogo fra paziente e medico. Lo stetoscopio e lo sfigmomanometro finiranno in soffitta? In soffitta mandiamo anche il giuramento di Ippocrate?
I ricchi continueranno a ricorrere ai primari in presenza, pagati per cassa a 5.000 euro a visita.
Il popolino morirà per una serie televisiva, ma rispettosa dei protocolli sanitari ministeriali.
Chi è senza soldi per pagarsi cure private, da oggi non è più al sicuro. Lo aveva previsto Edward Luttwak in molti dei suoi interventi pubblici parlando di “medicina commerciale” suscitando la satira di Crozza… per ridere, ma mica tanto.
Di Manlio Lo Presti, lapekoranera.it
29.09.2024
Fonte: https://www.lapekoranera.it/2024/09/27/la-telemedicina-destinata-ai-povery/