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La Redazione

 

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LA SPEDIZIONE LIBICA DELLA NATO ENTRA IN UN LABIRINTO

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A cura di supervice
Il 28 Agosto 2011
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DI FAROOQUE CHOWDHURY
Countercurrents.org

La nuova spedizione della NATO è

finita. Verrà a “stabilizzarsi” un “nuovo ordine” quando

questo paese ricco di petrolio sarà controllato da un nuovo regime

che si muoverà sotto le ombre degli aerei da guerra nel corso di spedizione

intercontinentale real-repubblicana sotto le insegne delle infrazioni

e della competizione.

Così, David Cameron ha reso i suoi

omaggi alla “incredibile audacia, professionalità e dedizione”

dei piloti della Royal Air Force nel teatro libico, che si sono

seduti al sicuro alto nei cieli per distruggere un ex amico con la più

sofisticata tecnologia. Ma il signor Cameron non si è dimenticato

di veicolare la verità imperialistica: “Non è stata la nostra rivoluzione,

ma possiamo essere orgogliosi di aver giocato il nostro ruolo.” E

quindi è stata coniata una nuova formula per la “rivoluzione”:

tenere una posizione di comando in una rivoluzione che non è tua.
Ci sono pochi elementi presentati dai

media mainstream per raccontare le “rivoluzioni” degli altri

in cui i poteri imperialisti assetati di petrolio hanno avuto un ruolo:

I jet Sentinel della RAF che volavano

alti quasi sette miglia raccoglievano immagini sorprendentemente chiare

del terreno sottostante, e le passavano ai comandi per scegliere gli

obbiettivi. (BBC News, “A bordo dell’aereo spia Sentinel R1 della

RAF sulla Libia”, 11 maggio 2011)

I soldati delle forze speciali britanniche

e gli ex militari della SAS hanno consigliato e addestrato le forze

anti-Gheddafi (AGF), “anche se la loro presenza è stata ufficialmente

negata. Gli ex appartenenti alle forze speciali britanniche sono stati

impiegati in compagnie di security private e finanziate da una

gamma di direzione, compreso il Qatar.” Hanno agito “come controllori

aerei avanzati, dirigendo i piloti verso gli obbiettivi, e comunicando

con i comandanti operativi della Nato.” Sono arrivati in Libia nel

febbraio 2011, “anche prima del mandato dell’ONU che sollecitava

gli stati a proteggere i civili dalle forze di Gheddafi.” I soldati

della SAS hanno fornito consulenze all’AGF di stanza a Misurata e

hanno aiutato a trasmettere i dettagli delle ubicazioni delle forze

di Gheddafi ai comandanti britannici nel Regno Unito e al quartier generale

di Napoli” delle Forze NATO. Un numero di soldati della SAS hanno

consigliato l’AGF su come meglio attaccare Tripoli. “Si ritiene

che la Francia abbia schierato forze speciali in Libia e le forze speciali

del Qatar e della Giordania hanno svolto anch’esse un loro ruolo.”

(The Guardian, “Soldati della SAS hanno aiutato a coordinare

gli attacchi dei ribelli in Libia”)

Per settimane gli ufficiali militari

e dell’intelligence hanno aiutato “i ribelli a pianificare

il loro attacco coordinato sulla capitale e le fonti che vengono da Whitehall hanno evidenziato che la RAF ha migliorato

la missione su Tripoli [del 20 agosto] in un piano pre-concordato per

spianare la strada all’avanzata dei ribelli. Gli ufficiali dell’MI6

presenti nella roccaforte ribelle di Bengasi hanno limato i piani di

battaglia stabiliti [dall’AGF] con cui erano d’accordo già dieci

settimane prima. I consigli tattici costantemente aggiornati forniti

dagli esperti britannici ai dirigenti dei ribelli si basavano sulla

necessità di scatenare una rivolta a Tripoli […] la prima fase della

battaglia nella capitale era iniziata ore prima, quando i velivoli Tornado

GR4 della RAF hanno attaccato una struttura chiave per le comunicazioni

nella parte sud-occidentale di Tripoli come parte del piano di battaglia

concordato. […] Per avviare i bombardamenti dall’interno di Tripoli

da parte dell’AGF, il segnale concordato era un discorso in televisione

del direttore del CNT […] trasmesso dalla qatariota Libia TV […]

Nei cieli sovrastanti i Tornado della RAF e i Typhoon

[hanno lanciato] altri bombardamenti chirurgici su obbiettivi pre-pianificati.

La RAF e i partner della sua alleanza hanno realizzato 46 sortite

solamente [il 21 agosto] […] L’elettronica all’avanguardia dei

Tornado ha anche consentito […] di colpire obbiettivi delle forze

di Gheddafi […] anche i centri di comando di Gheddafi […] sono stati

attaccati, menomando la […] possibilità di dirigere le sue truppe.

[…] William Hague, il Segretario agli Esteri, ha confermato […]

che il Regno Unito ha equipaggiato i fighter con una gamma di

strumenti “non letali” tra cui l’equipaggiamento avanzato per

le telecomunicazioni e 1.000 giubbotti antiproiettile. Sono stati anche

riforniti di visori notturni […] (The Telegraph, “Libia:

il ruolo segreto svolto dalla Gran Bretagna per creare il percorso per

la caduta di Tripoli”, 23 agosto 2011)

“Ciò malgrado, è chiaro che, nel

corso di questa campagna, le forze aeree della NATO sono state decisive.

[…] per giorni, settimane e mesi, hanno costantemente menomato […]

la macchina militare di Gheddafi. La difesa aerea, i carri armati e

i veicoli corazzati, i centri di comando e i depositi di armi hanno

stati distrutti sistematicamente. Col passare del tempo questa continua

menomazione ha avuto i suoi effetti, limitando in modo determinante

la possibilità del regime di Gheddafi di usare il suo grande vantaggio,

il potere militare formale. […] I comandanti della NATO credono che

le potenzialità a disposizione in questa campagna gli abbiano permesso

di spingere i confini di quello che può essere raggiunto con la forza

aerea.” (BBC, “I ribelli spinti per impossessarsi di Tripoli”,

24 agosto 2011)

“La NATO e i suoi alleati hanno aiutato

i ribelli libici nel montare un’aggressiva strategia “a tenaglia”

[…] fornendo intelligence, consulenza e intensificando i bombardamenti

che hanno aiutato a spingere le forze di Moammar Gheddafi in direzione

del collasso a Tripoli, come riferito dagli ufficiali della NATO e degli

U.S.A. […] La ritirata delle truppe governative ha consentito l’avanzata

dei ribelli e ha fornito obbiettivi evidenti per i bombardamenti della

NATO, hanno riferito gli ufficiali. […] La gran parte [dei bombardamenti]

sono stati realizzati dalla NATO e dagli aerei alleati, aiutati da sei

droni armati Predator dagli Stati Uniti e dalle immagini via satellite

sull’ubicazione e le potenzialità delle forze governative. ‘Avevamo

un buon quadro operativo di come erano distribuite le forze sul campo

di battaglia, […] ha riferito un portavoce del Pentagono. […] Le

forze speciali britanniche, francese e qatariote sono state schierate

sul terreno in Libia per un periodo di tempo e hanno aiutato i ribelli

nello sviluppare e coordinare la strategia a tenaglia, hanno detto gli

ufficiali. Allo stesse tempo, gli operativi della CIA presenti nella

nazione, assieme all’interruzione delle comunicazioni tra i funzionari

del governo libico, hanno fornito una migliore comprensione di quanto

stesse crollando la struttura di comando di Gheddafi, secondo gli ufficiali

degli U.S.A. Il collasso si può rintracciare in due aspetti, ha riferito

un alto ufficiale delle forze armate U.S.A. ‘Uno è stato la conoscenza

che avevano della disintegrazione della struttura di comando delle forze

di Gheddafi.’ I ribelli sono stati incoraggiati da questa informazione,

hanno riferito gli ufficiali, prendendo confidenza sul fatto che la

guerra stesse prendendo la giusta direzione. ‘Il secondo aspetto,

nella rincorsa verso Tripoli, è che abbiamo ben fornito molte immagini

delle ubicazione delle forze di Gheddafi’, ha detto l’ufficiale.

‘E così i ribelli sono penetrati nelle loro posizioni quando sono

arrivati da sud e dalla parte occidentale di Tripoli, avevano un’idea

chiara di dove fossero le forze [di Gheddafi].’ […] L’amministrazione

[Obama] aveva raggiunto questa decisione circa sei settimane fa che

ha consentito la condivisione di una maggiore quantità di materiale

sensibile con la NATO, comprese le immagini e le intercettazioni dei

segnali che potevano essere forniti alle truppe per le operazioni speciali

britanniche e francesi presenti sul terreno in aggiunta ai piloti nello

spazio aereo. […] gli alleati della NATO e ‘in modo particolare

i qatarioti’ presenti sul terreno hanno lavorato a stretto contatto

con il comando politico e militare dei ribelli ‘per aiutarli a prendere

questa decisione importante e anche per fornirgli i giusti strumenti’,

ha riferito l’ufficiale della NATO. La NATO, il cui mandato delle

Nazioni Unite è limitato alla protezione dei civili libici, era molto

ansiosa di non esser vista come la forza aerea dei ribelli all’interno

di una strategia coordinata. Ma gli ufficiali della NATO hanno riconosciuto

che ‘l’effetto di quello che stavamo facendo non era così dissimile.’”

(The Washington Post, “Gli alleati hanno guidato i ribelli

nell’assalto a tenaglia della capitale”, 22 agosto 2011)

Altre rivelazioni e documenti segreti

verranno mostrati nei prossimi giorni. E così i capitani della

spedizione che sono seduti sull’altro lato del Mediterraneo non dovrebbero

essere privati della riconoscenza per tutta l’”audacia” dimostrata

e per la vista “lunga” della loro leadership.

Un vecchio amico trasformatosi in nemico

è stato disarcionato dal suo scranno di potere per un viaggio

nell’incertezza. Ma la “conclusione riuscita” della spedizione

ha portato in superficie alcuni aspetti dell’amicizia avuta con l’ora

disprezzato dittatore e alcuni fatti concreti di geopolitica.

Citando Gordon Corera, l’Independent

ci parla delle trattative segrete, dei contatti clandestini e dell’amicizia

tra una democrazia e un regime dittatoriale: “La Gran Bretagna e il

regime di Gheddafi non sono sempre stati i nemici che sono ora. Con

Tripoli caduta e la famiglia di Gheddafi in fuga, alle persone che nell’intelligence

britannica hanno lavorato sulla Libia per gli ultimi dieci anni potrebbero

essere perdonato un sorriso sarcastico per il modo in cui si sono dipanati

gli eventi. Gheddafi si è trasformato da nemico ad amico e di nuovo

da amico a nemico in una danza convulsa, nella quale l’MI6 e le spie

britanniche qualche volta hanno guidato e in altre sono state pilotate.

Questa danza si sta avvicinando alla sua fine mentre i servizi segreti

cacciano l’uomo con cui una volta si sedevano per trattare”. Riguardo

la pianificazione delle armi di distruzione di massa, il capo dell’intelligence

di allora Moussa Koussa, Abdul Qaader Khan del Pakistan, eccetera. “Le

compagnie petrolifere e del gas occidentali hanno accolto [Gheddafi]

a braccia aperte e Tony Blair gli ha fatto visita nella sua tenda […]”

(“A porte chiuse: la danza convulsa tra Gheddafi e l’MI6”, 25

agosto 2011)

Simultaneamente, mentre Richard Norton-Taylor

lo evidenziava nel Guardian, ci sono alcuni fatti importanti

da sottolineare: (1) è stato messo in luce limite della potenza aerea

della NATO. (2) “Il conflitto libico ha fatto nascere una nuova concezione

di intervento coperto che riguarda i consiglieri militari e le forze

speciali, non solo dagli Stati Uniti – e neppure solo dai paesi europei,

particolarmente le SAS britanniche – ma anche quelle dei Paesi arabi,

essenzialmente il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti.” (3) “[I] giorni

dell’azione conclusiva e concertata dalle vaste alleanze militari

sono davvero conclusi. La ‘Coalizione dei Volenterosi’ detteranno

l’ordine del giorno […].” (“Libia: una nuova forma di intervento

militare”, 25 agosto 2011)

I bocconi più amari da digerire

sono tra questi: (1) “[E]ra abbastanza chiaro fin dall’inizio che

il cambio di regime era l’obbiettivo reale. […] i progetti per la

fine dei giochi erano stati designati in dettaglio in altro luogo.”

(2) “I bombardamenti ad alta intensità, pianificati dalle forze di

terra di basso livello e appoggiati dagli Stati Uniti. Questa non è

stata una grande vittoria per la NATO”. “Neppure lontanamente.”

(ibid.) Citando Michael Clarke, direttore del Royal United Services

Institute, Norton-Taylor ha evidenziato che “solo nove dei 28

membri della Nato erano preparati per schierarsi fisicamente e politicamente

per attaccare gli obbiettivi di terra.” Clarke riferisce che “è

difficile non fare la conclusione che la Nato emerge da questa operazione

di successo più debole di quando vi entrata. La stessa operazione militare

ha formato un’immagine si vedono più i limiti della Nato che non

la sua potenza.” (ibid.)

Le domande attendono ancora le risposte:

(1) Norton-Taylor chiede: “Questa combinazione di bombardamenti ad

alta frequenza e di intervento e pianificazioni segrete costituire un

modello per i conflitti futuri?” (ibid.) (2) Quale forma prenderà

la sempre maggiore competizione tra i maggiori partner nel deserto

libico già inondato di sangue? (3) Quale sarà la formula per partirsi

il bottino, il petrolio? (4) È possibile opporsi ai processi sociali

di ribellione contro la dominazione straniera nei miraggi del crudele

deserto? (5) Quali saranno le implicazioni di questa spedizione nel

continente africano? (6) Come reagiranno gli altri attori emergenti

della geopolitica per i risultati della spedizione? (7) Questo coinvolgimento

degli agenti segreti e dei soldati delle truppe speciali fa parte della

Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU? (8) C’è stata

persecuzione della forza lavoro dei neri e che ne sarebbe il responsabile,

sempre che ce ne siano? (9) I media mainstream hanno riportato

tutte le storie degne di essere una notizia? (10) Tutte le altre regioni

“disobbedienti” e ricche di risorse affronteranno un destino simile?

Un sistema politica che ha processi

sociali distorti per attenersi alle altezze della modernità attraverso

i governi tirannici, la massoneria, l’avventurismo e la pacificazione

con i padroni dell’ordine mondiale ha raggiunto il proprio destino.

Ma i processi sociali non si fermeranno fino a che il lavoro produrrà

valore ricchezza sulla Terra. Giurare sul nome dei martiri, come ha

fatto il ministro delle finanze del nuovo regime a Tripoli, non riuscirà

a contenere le contraddizioni tra gli interessi in conflitto all’interno

della società e tra i capitali della finanza e delle trivellazioni

che stanno arrivando nella terra desertica per prendersi la propria

fetta. Le anime di Omar Mookhtar ruggiranno dagli orizzonti del deserto,

che non berranno dalla fonte della “democrazia” importata e dal

vergognoso “umanitarismo”. Una maggiore forza di resistenza si spiegherà

in questa nazione che ha espulso i padroni imperiali più di una volta,

che ha scacciato le basi militari quattro decenni fa, proprio mentre

questo territorio e il continente africano ancora una volta si troveranno

con una presenza militare straniera. La stessa formula non funziona

dappertutto. La formula di Gene Sharp, il guru onnipresente durante

le recenti rivolte arabe, non ha funzionato in Libia.

I passi per giungere al saccheggio

si troveranno molto presto in un labirinto sotto una luce lunare traditrice,

piena di contraddizioni che faranno capire come la spedizione non sia

terminata. La spedizione troverà odio, resistenza e rivolte mentre

i processi sociali non saranno mai quelli desiderati, né grazie alla

potenza di fuoco né con l’imposizione della politica.

***********************************************

Fonte: NATO’s

Libia Expedition Enters A Labyrinth

24.08.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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