LA RINASCITA DEL NAZIONALISMO NELL’UNIONE EUROPEA

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blankDI STEFAN STEINBERG
World Socialist Web Site

L’ultimo episodio della crisi del debito Europeo ha mostrato la nascita della piu’ seria divisione nella storia dell’Unione Europea.

Gli editorialisti e i commentatori economici stanno pubblicamente speculando sul collasso della moneta del Continente, e solo un paio di settimane fa, il Cancelliere Tedesco Angela Merkel ha dichiarato che un fallimento dell’Euro significherebbe la fine della stessa Unione Europea.
L’astiosita’ dei leader Europei sul futuro del Continente ha toccato l’apice con la critica fatta dal Presidente dei Ministri della Finanza dell’euro gruppo Jean-Claude Juncker sul ruolo della Germania nella crisi. A seguito del rifiuto della sua proposta della settimana scorsa, sull’emissione di Euro-bond, Juncker, da lungo tempo considerato come un alleato vicino alla Germania, e’ stato stranamente brusco nella sua replica. « La Germania sta pensando in un modo troppo semplice », ha detto, aggiungendo che tratta gli affari dell’Europa in un « modo non Europeo ».Con la Germania, una nuova campagna nazionale e’ stata lanciata per liberare la piu’ grande economia del continente dai suoi impegni con l ‘Europa. Nel suo nuovo libro « salvare i nostri soldi » (rescue our money) il precendente presidente della federazione degli affari Tedeschi, Hans-Olaf Henkel, si schiera a favore della divisione della zona euro in due parti, con il nord Europa (Germania, Olanda ed Austria) in un gruppo e i paesi del sud come la Spagna, l’Italia e la Francia in un’altro.

La proposta di Henkel, se portata avanti, sarebbe il preludio alla spaccatura dell’euro e la frattura dell’Europa come entita’ unica. Le sue tesi su un Europa a due velocita’, ha le sue fondamenta nel social-democratico Thilo Sarrazin, che ha recentemente pubblicato nel suo libro argomenti razzisti contro gli immigranti Mussulmani. A presentare la pubblicazione di « Rescue our Money « non era presente nessuno, se non il Ministro della Finanza tedesco, Rainer Bruederle.

In Germania le forze sono coese con l’emergere di un nuovo pseudo-partito polulista di destra basato sul nazionalismo, sulla difesa degli interessi della classe dirigente, e su un attacco senza compromessi sulle plusvalenze guadagnate nel passato dalle classe operaia.

In altri Stati Europei, come l’Italia, l’Austria, la Danimarca, l’Olanda e l’Ungheria, le formazioni politiche di ultra-destra e razziste sono gia’ o al governo o svolgono un ruolo fondamentale nelle decisioni politiche. In Francia, il Presidente Sarkozy, ha cercato di rubare i colori del partito del Fronte Nazionale Neo Fascista con le campagne contro i Musulmani, i sinti e le comunita’ Rom.

In ogni caso, l’ascesa alla ribalta dell’estrema destra e’ strettamente legata all’offensiva lanciata dalla classe dominante contro le condizioni di vita dei lavoratori europei e del sistema di welfare.

Avendo messo a disposizione trilioni di Euro per salvare le banche del continente, l’elite che governa insiste affinche la popolazione lavorativa debba pagarne il conto. Mentre i governi di Berlino e Francia, assiene ai burocrati europei a Brussels, stanno imponendo programmi austeri in tutto il continente che decimeranno cio’ che rimane della riserva welfare, affondando altri milioni nella poverta’.

L’incoraggiamento dell’ala di destra del populismo e’ mirato a dividere i lavoratori lungo le linee nazionaliste e a creare le migliori condizioni per questa offensiva. Questa e’ anche la fonte delle campagne chauviniste di molti governi Europei contro i ceti sociali piu’ oppressi.

Come lo storico Tony Judt indica nella sua recente storia d’Europa, i fondatori dell’Unione Europea e del sistema sociale del Welfare Statale erano i maggiori politici conservatori che avevano direttamente vissuto e che potevano perfettamente ricordare i massacri della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.

A fronte del radicalismo della classe lavorativa dopo la Seconda Guerra Mondiale, loro avevano stabilito le minime condizioni del welfare per la maggior parte dei cittadini del continente.

Lo scopo era di creare delle condizioni favorevoli per il business Europeo per proteggere i mercati, e di assicurare il non ritorno di quel tipo di nazionalismo distruttivo che aveva trascinato L’Europa alla guerra.

Ora tutti questi propositi del dopo guerra sono stati sistematicamente smantellati dai governanti Europei. L’ultima esplosione e’ stata causata dalla crisi del 2008, quando il progetto di un unico capitalismo Europeo ha mostrato la relazione parassita tra i governi Europei, sia conservativi che social democratici, e le banche.

Ora, il nazionalismo economico e’ sempre piu’ all’ordine del giorno. Un governo Europeo dopo l’altro, con il pieno supporto dei suoi sindacati, ha aumentato l’interesse nazionale alle spese dei lavoratori degli altri stati definendolo il piu’ alto principio politico.

In un’analisi finale, la crisi attuale ci rivela la completa incapacita’ dei Governi Europei di integrare l’Europa in modo pacifico e progressivo. L’aumento del Nazionalismo in tutta Europa ci riporta alle questioni non risolte del 20esimo secolo.

Nel suo scritto sulla questione Europa negli anni del 1920, Leon Trotsky, ci avvisava che se la classe lavorativa falliva nel risolvere la crisi della Societa’ Europea con i propri metodi, la soluzione “sarebbe stata presa per reazione”.

La valutazione brillante di Trotsky sulle relazioni Europee di quel tempo risulta ancora attuale. Nel suo saggio del 1926 « Europa ed America » Trotsky ha concluso che solo la classe operaia Europea potrebbe unire l’Europa. Egli scrisse : » economisti borghesi, pacifisti, uomini d’affari intelligenti, sognatori e semplici borghesi chiaccheroni non sono contrari al giorno d’oggi a parlare di Stati Uniti Socialisti d’Europa. Ma questo compito va oltre la forza della borghesia Europea, che e’ completamente corrosa dalle contraddizioni. L’Europa puo’ essere unificata solo dalla vittoria del vittorioso proletariato Europeo »

L’esplosiva comparsa di divisioni nella politica Europea, chiarisce che la prospettiva di Totsky degli Stati Uniti Socialisti d’Europa rimane l’unica alternativa progressiva all’ascesa del nazionalismo e alla minaccia di una dittatura e di una nuova guerra mondiale.

Titolo originale: “The Resurgence of Nationalism in the European Union

Fonte: http://www.wsws.org/
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15.12.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di JACKALOPE

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