Gli scienziati del Quadram Institute e dell’Università dell’East Anglia hanno constatato che il trapianto del microbiota fecale da topi giovani a vecchi può invertire i segni distintivi dell’invecchiamento nell’intestino, negli occhi e nel cervello. Nell’esperimento inverso, invece, i microbi dei topi anziani hanno indotto l’infiammazione nel cervello dei giovani riceventi e hanno esaurito una proteina chiave necessaria per la vista normale.
Lo studio che è stato pubblicato sulla rivista Microbiome ha evidenziato che il microbiota di vecchi donatori ha portato alla perdita di integrità del rivestimento dell’intestino consentendo ai prodotti di scarto contenuti nel lume intestinale di attraversare la parete intestinale e di passare nella circolazione provocando, di conseguenza, infiammazione e attivazione del sistema immunitario con, a cascata, patologie e disfunzioni in genere tipiche dell’età avanzata (in questo caso, in particolare, invecchiamento e declino della funzione cerebrale e visiva).
È un LAVORO SCIENTIFICO MOLTO INTERESSANTE e già qualcuno profila all’orizzonte futuro potenziali soluzioni in forma di terapia sostitutiva del microbiota intestinale per ritrovare giovinezza e forma fisica.
Certamente percorsi simili possono esistere anche per gli uomini poiché anche il microbiota intestinale umano cambia in modo significativo con l’avanzare dell’età, ma ovviamente andranno effettuati studi similari sugli esseri umani per avere dati più certi. Al momento il team di ricercatori è ancora al lavoro e gli studi sono in corso per capire quanto tempo possono durare gli effetti positivi del trapianto fecale sui topini e per identificare i componenti maggiormente benefici del microbiota del giovane donatore e il modo in cui poi vanno a influire sugli organi distanti dall’intestino.
Il ruolo del microbiota intestinale sulla salute generale è noto ormai da tempo ed è stato più volte appurato che la maggior parte delle malattie è associata a cambiamenti nell’ecosistema intestinale che è normalmente abitato non solo da batteri, ma anche da virus, funghi e altri microbi.
La maggior parte di questi cambiamenti si verificano con l’avanzare dell’età ma, se si indaga, si scopre che, il più delle volte, sono indotti da errori alimentari e di stile di vita (anche da eccesso di stress, farmaci e sostanze tossiche).
“Tutte le malattie originano nell’intestino” scriveva Ippocrate nel 400 a.C. e le scoperte scientifiche degli ultimi anni rendono sempre più vera questa affermazione: le infiammazioni dei tessuti delle pareti gastriche e intestinali sono la causa scatenante di moltissime patologie e aggravano tutte le altre.
Tuttavia, prima di puntare sui trapianti fecali per fermare le lancette dell’orologio e mantenersi giovani a lungo, meglio preoccuparsi fin da adesso di avere uno stile di vita salutare e una dieta il più possibile equilibrata e adatta al proprio terreno costituzionale: di certo influisce positivamente sui batteri intestinali e sull’integrità delle mucose aumentando le possibilità di godere di buona salute negli anni a venire.
__
VB