LA MILITARIZZAZIONE DEL TERRITORIO NORD AMERICANO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI

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DI MICHEL CHOSSUDOVSKY

Le truppe da combattimento statunitensi in Iraq rimpatriano per “dare una mano nei disordini civili”

La rivista ufficiale Army Times [settimanale delle Forze Armate e della Guardia Nazionale statunitensi, n.d.t.] riporta che il “First Brigade Combat Team” [prima brigata di combattimento attivo, n.d.t.] della terza divisione di fanteria sta tornando dall’Iraq per difendere la madrepatria, in qualità di “response force federale in servizio per emergenze e disastri naturali o causati dall’uomo, compresi attacchi terroristici”. L’unità BCT è stata posta sotto le direttive dell’Armata Settentrionale statunitense, componente del comando militare dell’America settentrionale (USNORTHCOM). (vd. Gina Cavallaro, Brigade homeland tours start Oct. 1, Army Times, Settembre 8, 2008).

“A partire dal primo ottobre per 12 mesi, il First Brigade Combat Team sarà sotto il controllo giornaliero dell’Armata Nord statunitense, il servizio delle Forze Armate del NorthCom, in qualità di response force federale in servizio per emergenze o disastri naturali o causati dall’uomo, compresi attacchi terroristici.

Non è la prima volta che un’unità in servizio permanente effettivo viene richiamata per essere utilizzata in patria. […]

Ma questa nuova missione segna la prima volta che un’unità in servizio attivo viene destinata al NorthCom, un comando interforze istituito nel 2002 per provvedere e coordinare gli sforzi militari della difesa interna supportando le autorità civili.Quando il First BCT avrà terminato la sua missione, secondo le previsioni subentrerà un’altra brigata in servizio attivo, ancora senza nome, e così la missione diventerà permanente.

Il Northern Command è di base alla Peterson Air Force Base a Colorado Springs, nel Colorado, ma i soldati del First BCT, che sono ritornati in aprile dopo 15 mesi in Iraq, opereranno presso la loro base in patria, a Fort Stewart in Georgia,

[…]

La prima brigata della terza divisione è ancora programmata per lo schieramento in Iraq o in Afghanistan previsto per l’inizio del 2010, il che significa che i soldati rimarranno a casa per un minimo di 20 mesi prima di imbarcarsi.

Nel frattempo, impareranno nuove abilità, ne useranno alcune tra quelle che hanno appreso in guerra ed è più che probabile che, in questi frangenti, non correranno alcun rischio di essere sparati. (ibidem)

La BCT è un’unità di combattimento dell’armata progettata per affrontare un nemico in un teatro di guerra.

Con le forze statunitensi sovrautilizzate in Iraq, perché il Pentagono dovrebbe decidere di intraprendere questa dislocazione all’interno degli Stati Uniti, appena un mese prima delle elezioni presidenziali?

La nuova missione del First Brigade sul suolo statunitense è quella di partecipare alla “difesa interna” e provvedere al “supporto delle autorità civili”.

È significativa in questa dislocazione di un’unità di fanteria statunitense la possibilità che gli Stati Uniti potrebbero, nel caso di un’emergenza nazionale, dare vita a un “teatro di guerra”, giustificando così lo spiegamento di più unità di combattimento.

Le nuove tecniche da impartire consistono nell’addestramento del First BCT alla repressione dei disordini civili, un compito normalmente regolato dall’applicazione della legge civile.

Ciò di cui parliamo è una militarizzazione delle attività della polizia civile in deroga al Posse Comitatus Act [una vecchia legge federale che proibisce un tale uso delle truppe federali, ossia agire come forze dell’ordine all’interno degli Stati Uniti, n.d.t.].

Le procedure FEMA (Federal Emergency Management Agency) in vigore per quanto riguarda le situazioni di emergenza prevedono la promulgazione della legge marziale in caso di attacchi terroristici. Si farebbe ricorso al First BCT e alle altre unità di combattimento per specifiche funzioni militari:

potrebbero essere chiamate a dare una mano nei disordini civili e nel controllo delle folle o per fronteggiare eventuali scenari terrificanti come caos o avvelenamenti di massa in risposta ad attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari o di esplosivi ad alta resa, o CBRNE [acronimo costituito dalle iniziali delle cinque tipologie di attacco sopraelencate, n.d.t.].

L’addestramento per le attività in madrepatria è già iniziato a Fort Stewart e comprende compiti speciali come saper usare le “jaws of life” [letteralmente “ganasce della vita”, enormi cesoie idrauliche per lamiera di auto, n.d.t.] per estrarre una persona da un veicolo distrutto; esercitazioni extra-mediche in casi di incidenti CBRNE; lavorare con gli esperti del Servizio Forestale statunitense sull’uso delle motoseghe per tagliare gli alberi e liberare una strada o un’area.

I soldati del First BCT impareranno anche ad usare “i primi armamenti non letali di cui viene fornito l’esercito”, ha detto il colonnello Roger Cloutier, comandante della Brigata, riferendosi all’equipaggiamento per il controllo delle folle e del traffico e alle armi non letali progettate per assoggettare individui rivoltosi o pericolosi senza ucciderli.

“Si tratta di un pacchetto nuovo di potenziale non letale che stanno mettendo in campo. Ne stanno usando alcuni pezzi in Iraq, ma questa è la prima volta che questi moduli vengono consolidati e questo armamento utilizzato, e per questa missione che abbiamo intrapreso siamo stati i primi ad usarlo”.

Questo pacchetto comprende l’equipaggiamento per mettere in piedi velocemente un posto di blocco; strisce chiodate per rallentare, fermare o controllare il traffico; scudi e manganelli; e beanbag [proiettili non letali di solito contenenti sabbia, n.d.t.].

Dato il notevole impatto del collasso finanziario sui depositi di risparmi di una vita, i fondi pensione, le proprietà immobiliari e così via, sono altamente probabili disordini civili dovuti proprio alla crisi economica.

La data di questa militarizzazione pianificata è cruciale: come influenzerà le elezioni presidenziali previste martedì 4 novembre?

La brigata per quanto riguarda la sua attività in madrepatria sarà designata come Consequence Management Response Force (CCMRF) (da pronunciare “sea-smurf”).

Quali “conseguenze” si possono ipotizzare?

In una conferenza tenuta dal NorthCom lo scorso febbraio, la missione della CCMRF è stata definita nel modo seguente:


Proteggere la comunità da attacchi terroristici e biologici è stato il primo punto dell’ordine del giorno la scorsa settimana per più di cento membri in servizio e civili radunati presso il quartier generale della Joint Task Force Civil Support [JTF-CS, letteralmente “task force combinata di supporto civile”, n.d.t.] a Fort Monroe, in Virginia.

La Commander’s Conference [incontro ufficiale dei comandanti, n.d.t.] del NorthCom statunitense sugli attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari e di esplosivi ad alta resa, tenutasi dal 21 al 23 febbraio, ha riunito i comandanti delle unità e della task force subordinata JTF-CS per discutere di argomenti di interesse collettivo per quanto riguarda le condizioni di funzionamento della missione della CBRNE Consequence Management e per iniziare i preparativi per l’esercitazione di guerra “Arden Sentry” 2007.

“Alle nostre unità CCMRF (CBRNE Consequence Management Response Force) stiamo impartendo direttive finalizzate all’operazione per aiutarle a prepararsi e a schierarsi con successo per una missione CBRNE negli Stati Uniti continentali, nei loro territori e possedimenti”, ha detto Hawley Waterman, Specialista nelle Operazioni Correnti della JTF-CS, che ha contribuito all’organizzazione della conferenza. “Questa è anche un’opportunità per conoscere e instaurare rapporti migliori con (i comandanti subalterni)”. (NorthCom, marzo 2007)

Si prevede la possibilità di un attacco terroristico false flag sull’America [“sotto falsa bandiera”, ossia un attacco concepito in modo tale da farne ricadere la colpa su un proprio nemico, n.d.t.] , che potrebbe essere usato per giustificare un’azione militare preventiva o di ritorsione all’estero (per esempio in Iran) o azioni sul fronte domestico. Il fine ultimo di questo dispiegamento del First BCT è quello di utilizzare e applicare la propria esperienza in battaglia nel combattimento in madrepatria:


“Non riesco ad immaginare una missione più nobile di questa”, ha detto Cloutier, che ha preso il comando a luglio. “Siamo stati in tutto il mondo durante questo conflitto, ma adesso la nostra missione è prenderci cura dei cittadini a casa nostra… e a seconda del luogo dove ci sarà bisogno, andremo a casa per prenderci cura della nostra città, dei nostri cari”.

Mentre l’addestramento dei soldati è valido e appropriato, ha detto, alcune sfumature non sono applicabili.

L’operazione ufficialmente ha un mandato d’emergenza per “aiutare i cittadini americani sul suolo americano, per salvare vite, dare supporto in condizioni critiche, contribuire alla ripulita dei rottami”, ma implica anche il decorso di operazioni militari: infatti sembrerebbe che i compiti di emergenza a favore dei civili siano solo una copertura. Si tratta di un’unità di combattimento, addestrata e attrezzata per uccidere:


Alcuni elementi della brigata saranno in servizio 24 ore su 24, tempo durante il quale svolgeranno le loro regolari operazioni di tiro, artiglieria e altre attività di schieramento. Questo perché l’unità continuerà ad allenarsi e a prepararsi per la prossima operazione, nonostante sia impegnata nella sua missione CCMRF.

Se dovesse essere necessario del personale in California per un terremoto, per esempio, tutta o una parte della brigata potrebbe dover precipitarsi lì, a seconda della portata delle esigenze e delle specialità coinvolte.

ALTRE DIVISIONI INCLUSE

La nuova missione in corso delle Forze Armate durante il loro tempo di permanenza rientra nelle misure adottate dal NorthCom e dal Dipartimento della Difesa.

I soldati in servizio attivo faranno parte di truppe che includono elementi provenienti da altre divisioni militari e dalle squadre di supporto civile della Guardia Nazionale che si occupano delle armi di distruzione di massa.

Un’esercitazione finale di prova della missione finale è programmata per la metà di settembre a Fort Stewart e sarà condotta dalla JTF-CS, un’unità di base a Fort Monroe in Virginia, che sarà impegnata nel coordinamento e nella valutazione delle interforze.

Oltre al First BCT, altre unità delle Forze Armate prenderanno parte a questa esercitazione di due settimane, compresi elementi della prima Brigata medica di base a Fort Hood, in Texas, e l’ottantaduesima Brigata di Combattimento dell’Aviazione da Fort Bragg, nella Carolina del Nord.

Ci saranno anche unità mediche e ingegneristiche dell’Air Force, truppe del Corpo dei Marine specializzate nella risposta agli attacchi chimici e biologici, un team meteorologico della Marina e membri del Defense Logistics Agency e del Defense Threat Reduction Agency.

Una delle cose a cui si presterà maggiormente attenzione, secondo le parole di Vogler, sarà la capacità di comunicazione tra i diversi corpi armati.

“È una questione che ci preoccupa e stiamo cercando di tenerla sotto controllo anche attraverso questa sorta di esercitazioni. Proprio puntando a questo, testeremo e metteremo a punto alcuni dei sistemi di comunicazione per assicurarci di raggiungere l’interoperabilità”, ha detto.

Si potrebbe innescare un’emergenza nazionale. “Scenari terrificanti, come avvelenamenti di massa e caos in risposta agli attacchi chimici, biologici, radiologici, nucleari o di esplosivi ad alta resa” o un cosiddetto scenario CBRNE. Si potrebbe supporre che si tratti di qualche forma di attacco interno, presumibilmente a opera di terroristi.

Ma allo stesso tempo, l’amministrazione Bush potrebbe essere in cerca di una giustificazione per istituire la legge marziale e intervenire militarmente all’interno del territorio statunitense.


“Non so quale sia il piano globale dell’America – so solo che 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, ci sono soldati, marinai, avieri e Marine pronti ad intervenire e a dare una mano, se chiamati”, ha detto Cloutier. “Da americano, mi sento tranquillo a sapere che il mio paese ha riservato un reparto delle Forze Armate perché entri in azione e aiuti la gente a casa”. (Army Times, op. cit., grassetto aggiunto)

“Questo tipo di pianificazione e coordinazione e addestramento è una priorità sia nei nostri quartier generali che presso il NorthCom, in quanto comprendiamo che la nostra responsabilità è quella di essere pronti, qualora si presentasse la necessità, Dio ce ne scampi”, (Army News Service, 15 settembre 2008)

Il dispiegamento di un’unità di combattimento delle Forze Armate sul territorio statunitense, con una missione per tenere a freno i “disordini sociali” costituisce un precedente storico pericoloso. Crea una nuova legittimità, vale a dire che le unità di combattimento possono integrare l’applicazione della legge civile e che questo sarà accettato sia dal Congresso che dall’opinione pubblica americana.

Inoltre bisognerebbe sottolineare che le unità di combattimento rimpatriate dall’Iraq per “difendere la madrepatria” saranno rimpiazzate da truppe mercenarie.

Titolo originale: “Pre-election Militarization of the North American Homeland. US Combat Troops in Iraq repatriated to ‘help with civil unrest'”

Fonte: http://www.globalresearch.ca/
Link
26.10.2008

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di EVINRUDE

MIGLIAIA DI SOLDATI PRONTI A ESSERE DISPIEGATI SUL TERRITORIO DEGLI STATI UNITI

DI NAOMI WOLF
AlterNet

I membri del Congresso erano stati informati che avrebbero visto dichiarata la legge marziale se non avessero fatto passare il piano di salvataggio economico. Non sarà l’ultima volta che accade una cosa simile.

Retroscena: la prima brigata della terza divisione di fanteria, tra i 3000 e i 4000 soldati, è stata dispiegata sul territorio degli Stati Uniti a partire dal primo ottobre. La loro missione dichiarata consiste nel controllo della folla che hanno praticato anche in Iraq, domare “individui esuberanti”, e la gestione di un’emergenza nazionale. Io mi trovo a Seattle e ho saputo dal fratello di uno di questi soldati che essi sono impegnati in questo momento in esercitazioni. Amy Goodman ha riportato che un portavoce dell’esercito ha confermato che avranno accesso a blindati e a tecnologie sia letali che non letali di controllo della folla.

George Bush ha abbattuto il Posse Comitatus, rendendo perciò legale che l’esercito pattugli gli Usa. Egli ha anche stabilito legalmente che, nella “Guerra al Terrore”, gli USA sono in guerra in tutto il globo e perciò il mondo intero è un campo di battaglia. Perciò anche gli USA sono un campo di battaglia.

Egli ha anche apportato un cambiamento nello Insurrection Act del 1807 per avere poteri più ampi nel caso di una vagamente definita “insurrezione” o nel caso di molte altre “condizioni” che egli ha il potere di stabilire. La Costituzione permette la sospensione dell’habeas corpus – l’habeas corpus impedisce che lo Stato ci possa arrestare e detenere senza processo— nel caso di “insurrezione”. Ora, con la sua forza armata personale egli ha un più forte potere di definire “insorti” impegnati in una “insurrezione” un gruppo di manifestanti o di elettori arrabbiati.

Il parlamentare Brad Sherman, repubblicano eletto in Calfornia, ha detto al Congresso che singoli membri della Camera sono stati minacciati che la legge marziale sarebbe stata dichiarata entro una settimana se non avessero fatto passare il decreto di salvataggio dell’economia. Il filmato si può vedere su C-Span e su youtube.

“L’unico modo in cui possono far passare questo decreto è creando e sostenendo un’atmosfera di panico. Questa atmosfera non è giustificata…a molti di noi è stato detto in conversazioni private che se lunedì avessimo votato contro il decreto il cielo sarebbe crollato, il mercato sarebbe caduto di 2000 o 3000 punti il primo giorno, altri 2000 il secondo giorno, e ad alcuni membri del Congresso è stato persino detto che ci sarebbe stata la legge marziale in America se avessimo votato no”.

Se è vero e Sherman non soffre di allucinazioni, vi chiedo di prendere in considerazione che, se essi sono disposti a minacciare la legge marziale ora, è folle pensare che non useranno di nuovo tale minaccia. E’ anche folle fidarsi che un regolare processo elettorale risolva questa minaccia. Perché dispiegare la Prima Brigata? Per il semplice motivo che il dispiegamento aggiunge forza a una tale minaccia.

Ho intervistato un veterano del Vietnam, il Colonnello dell’Aviazione in pensione e patriota David Antoon per chiedere chiarimenti.

Se il Presidente ordinasse alla Prima Brigata di arrestare il Congresso, cosa lo potrebbe fermare?

“Nulla. Potrebbero giusto tagliare i finanziamenti. Il Congresso può solo dire ai comandanti militari di non obbedire a ordini illegali”

Ma questi ordini ora sono legali?

“Vero”

Se il Presidente ordinasse alla Prima Brigata di arrestare un gruppo di elettori, cosa lo potrebbe fermare?

“Nulla. Finirebbe tutto in tribunale ma l’azione sarebbe stata nel frattempo compiuta”.

Se il Presidente ordinasse alla Prima Brigata di uccidere dei civili, cosa lo potrebbe fermare?

“Nulla.”

Che cosa potrebbe impedirgli di mandare la prima brigata ad arrestare l’editore dello Washington Post?

“Nulla. Potrebbe fare quello che ha fatto in Iraq–mandare un carro armato per una strada di Washington e sparare una granata contro lo Washington Post, proprio come hanno fatto contro Al Jazeera, e dire poi che stavano mirando a qualcos’altro.”

Che cosa accadrebbe a membri della prima brigata se si rifiutassero di prendere le armi contro cittadini Usa?

“Probabilmente verrebbero trattati come vengono trattati i disertori in Iraq: arrestati, detenuti e condannati a cinque anni di prigione. Uno studio di Ann Wright mostra che i disertori della guerra in Iraq –cioè i riservisti che si sono rifiutati di tornare in Iraq–ricevono sentenze più dure rispetto ai criminali di guerra”.

Il Congresso ha un qualche suo comando militare?

“No. Il Congresso non ha un diretto controllo di alcuna unità militare. I governatori hanno la guardia nazionale ma fanno capo al presidente quando questo dichiara un’emergenza”.

Chi può arrestare il presidente?
“Il procuratore generale [Attorney General, l’equivalente del ministro della giustizia n.d.t.] può arrestare il presidente dopo che questo lascia l’incarico o dopo un impeachment”. [Si noti però che il procuratore Vincent Bugliosi ha affermato che i procuratori distrettuali di tutto il paese potrebbero accusare il presidente Bush di omicidio nel caso rappresentino distretti in cui risiedevano uno o più militari uccisi in Iraq.].

Dato il pericolo lei chiederebbe l’impeachment ?

“Si. Il presidente Bush ha abbattuto con un ‘signing statement‘ il Posse Comitatus Act — che, da dopo la guerra civile, impediva, con una pena di due anni di prigione, che i leader Usa mandassero soldati nelle strade. Dovrebbe essere immediatamente posto sotto impeachment in un processo bipartisan per impedire che usi le forze militari e forze mercenarie contro cittadini Usa”.

Gli americani dovrebbero appellarsi agli alti gradi nell’esercito perché prendano pubblicamente le distanze da questa azione e chiedano ai loro uomini e donne di disobbedire a questi ordini?

“La lealtà ultima di ogni ufficiale dovrebbe andare alla Costituzione. Ogni ufficiale dovrebbe prendere pubblicamente le distanze da qualunque ordine illegale, anche se proviene dal presidente.”

Ma se questi ordini sono ora legali? Se dicessero ‘non obbedite al comandante in capo’, cosa accadrebbe a questi militari?

“Forse verrebbero arrestati e processati come coloro che si rifiutano di partecipare nell’attuale guerra illegale. Questo è quello che dovrebbe essere considerato un colpo di Stato.”

Quindi è già un colpo di Stato“.

“Si”.

Titolo originale: ” Thousands of Troops Are Deployed on U.S. Streets Ready to Carry Out “Crowd Control””

Fonte: http://www.alternet.org/
Link
08.10.2008

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO

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