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blankDI KHALED AMAYREH
Uruknet

Hamas ha scrupolosamente osservato il cessate il fuoco, invece Israele il 13 Novembre ha per la prima volto rotto la tregua uccidendo sei palestinesi. 49 palestinesi ma nessun israeliano sono morti durante la tregua.

Gli agenti dell’Hasbara [propaganda n.d.t.] sionista stanno affermando che l’attuale impeto genocida di Israele a Gaza è una “guerra contro Hamas” e che essa si è resa necessaria solamente per il lancio di razzi palestinesi su Israele.

Questa è una grande bugia. Leggete quanto segue: Hamas aveva ripetutamente affermato di essere disposto e pronto a terminare “tutti” i lanci di proiettili da Gaza se solo Israele avesse tolto il mortale assedio. E Israele ha ripetutamente detto “no”.

Israele ha ripetuto fino alla nausea che esso ha terminato la sua occupazione di Gaza. Bene, allora perché Israele mantiene il controllo dei cieli di Gaza, delle coste di Gaza, del mare di Gaza, dei valichi di confine di Gaza (persino quelli con l’Egitto)? Perché Israele mantiene il suo controllo della vita di Gaza? Perché?

A seguire: “L’attacco a Gaza non è contro Hamas, è contro tutti i palestinesi” di Amira Hass (Ha’aretz).
Quindi la questione del lancio di “razzi” su Israele (sono proiettili fabbricati in casa che fanno più rumore che danni) dovrebbe essere soprattutto vista come un diversivo.

Di fatto Israele ha dato ai palestinesi di Gaza due scelte, o morire di fame come risultato dell’assedio, o essere sterminati dalla macchina di guerra israeliana.

Infatti questi cosiddetti “razzi” non sono altro che un disperato grido di giustizia, per la fine del mortale assedio. Gaza è semplicemente stata ridotta a una Auschwitz moderna. L’unica differenza è che gli ebrei ora ricoprono il ruolo delle SS.

Hamas ha scrupolosamente osservato un cessate il fuoco di sei mesi, nonostante la continuazione dell’assedio di tipo nazista che ricorda molto l’assedio del ghetto di Varsavia nel 1942-43. Però, Israele il 13 novembre, ha compiuto una incursione a Gaza, uccidendo sei persone.

Peggio ancora Israele ha ucciso 49 palestinesi durante la tregua. Non un singolo israeliano è stato ucciso.

Inoltre, centinaia di palestinesi sono morti perché Israele non ha permesso loro di avere accesso a cure mediche o medicine. Ho visto molti palestinesi morire in agonia perché la “luce delle nazioni” non ha permesso loro di raggiungere un ospedale distante pochi isolati. In breve, stiamo parlando di uno Stato giudeo-nazista. Dico questo perché quando gli ebrei pensano, si comportano e agiscono come nazisti, essi diventano nazisti. Dobbiamo dire pane al pane, specialmente quando si tratta dei nostri becchini.

Perciò è una grande bugia dire che questa è una guerra contro Hamas. Questa è una guerra di sterminio di tipo nazista contro il popolo della Palestina.

Se la guerra fosse stata contro Hamas, come continuano ad affermare i criminali di guerra di Tel Aviv, Israele non avrebbe preso di mira mercati, farmacie, università, case private, moschee, istituzioni culturali, strade, negozi, eccetera.

Solo uno Stato con un’ideologia hitleriana prenderebbe di mira un’intera società e poi affermerebbe che sta combattendo Hamas! È semplicemente una grossa bugia.

Perciò Israele sta semplicemente compiendo un vero genocidio… e per di più un genocidio indiscriminato.

Oggi, persino un eminente rabbino ebreo ha utilizzato il termine “genocidio” per descrivere ciò che Israele sta facendo a Gaza.

Leggete anche l’articolo di Amira Hass sul quotidiano Ha’aretz: “la guerra di Israele non è contro Hamas, è contro tutti i palestinesi”.

Titolo originale: “My brief Response to Zionist disinformation”

Fonte: http://www.uruknet.info
Link
29.12.2008

L’ATTACCO A GAZA NON E’ CONTRO HAMAS, E’ CONTRO TUTTI I PALESTINESI

blankDI AMIRA HASS
Ha’aretz

Alle 3:19 P.M. di domenica, ho potuto sentire attraverso il telefono il rumore di un missile in arrivo. E poi un altro, insieme alle urla di paura dei bambini. Nel quartiere di Tel al-Hawa a Gaza City gli alti edifici residenziali sono stretti gli uni agli altri, con dozzine di bambini in ogni edificio, centinaia in ogni isolato.

Loro padre, B., m’informa che del fumo si solleva dalla casa del suo vicino e termina la chiamata. Un’ora dopo mi dice che sono stati colpiti due appartamenti. Uno era vuoto; non sa chi vivesse lì. L’altro, in cui ci sono stati dei morti, appartiene ad un membro di una cellula che lancia razzi, ma nessuno di alto grado o importante.

A mezzogiorno di domenica, la Israel Air Force ha bombardato uno stabilimento appartenente alle forze di sicurezza nazionali di Gaza. Esso ospita la principale prigione di Gaza City. Tre prigionieri sono stati uccisi. Due sembra fossero membri di Fatah; il terzo era imprigionato con l’accusa di collaborare con Israele. Hamas aveva evacuato gran parte delle altre prigioni della striscia di Gaza, ma riteneva che questa fosse al sicuro.

Alle 12 A.M. di domenica, una telefonata ha svegliato S. “In ogni caso non dormivo”, ha detto. “Ho sollevato il ricevitore e ho sentito un annuncio registrato in arabo: ‘Questo è per avvertirti che bombarderemo l’abitazione di chiunque abbia armi e munizioni in casa’”.

Tre membri di una famiglia di vicini sono stati uccisi, tutti giovani uomini sui vent’anni. Nessuno di loro possedeva armi o munizioni; stavano semplicemente camminando per strada quando la IAF ha bombardato una macchina di passaggio. Un altro vicino ha perso una figlia sedicenne, e sua sorella è stata seriamente ferita. La IAF aveva bombardato un edificio che in passato ospitava la Forza di Sicurezza Preventiva dell’autorità palestinese, e la loro scuola era collocata la porta a fianco.

S. ha visto i risultati di alcuni dei bombardamenti di sabato quando ha fatto visita ad un amico il cui ufficio è collocato vicino al quartiere generale della polizia di
Gaza City. Una persona uccisa in quell’attacco era Hassan Abu Shnab, il figlio maggiore dell’ex funzionario anziano di Hamas Ismail Abu Shnab.

Il vecchio Abu Shnab, che Israele ha ucciso cinque anni fa, fu uno dei primi politici di Hamas a parlare in favore di una soluzione a due Stati. Hassan lavorava come impiegato all’università locale e suonava con la banda della polizia per divertimento. Sabato stava suonando ad una cerimonia di diploma della scuola di polizia quando la bomba ha colpito.

“70 poliziotti sono stati uccisi lì, non tutti membri di Hamas”, ha detto S., che è un oppositore di Hamas. “E anche quelli che appoggiavano Hamas erano giovani in cerca di un lavoro, di un salario. Volevano vivere. E perciò sono morti. 70 in un colpo solo. Questa aggressione non è contro Hamas. E’ contro tutti noi, l’intera nazione. E nessun palestinese permetterà che il suo popolo e la sua patria vengano distrutti in questo modo”.

Titolo originale: “Amira Hass / ‘Gaza strike is not against Hamas, it’s against all Palestinians’ “

Fonte: http://www.haaretz.com/
Link
28.12.2008

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