La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

LA LETALE CHIUSURA MENTALE DI ISRAELE

blank
A cura di Das schloss
Il 9 Giugno 2010
87 Views

DI ILAN PAPPÉ
The Independent

Il crollo della reputazione di Israele dopo il brutale attacco alla flottiglia di Gaza probabilmente non influenzerà i leader del Paese.

Ai vertici dei sistemi militare e politico di Israele vi sono due uomini, Ehud Barak e Benjamin Nethanyahu, responsabili dell’attacco alla flottiglia di Gaza che ha scioccato il mondo, ma che sembra essere salutato come un mero atto di autodifesa da parte del pubblico israeliano.

Sebbene provengano dalla sinistra (il Ministro della Difesa Barak dal Partito Laburista) e dalla destra (il Premier Nethanyahu dal Partito Likud) della politica israeliana, la loro considerazione di Gaza in generale e quella della flottiglia in particolare è permeata dallo stesso background storico e dalla stessa visione del mondo.

Nella foto: Benjamin Nethanyahu (sull’aereo) e Ehud Barak (dietro) durante una visita ufficiale a una base dell’aeronautica israeliana.Una volta, Ehud Barak era l’Ufficiale di Comando di Benjamin Nethanyahu nell’equivalente israeliano delle SAS [Servizio Aereo Speciale dell’Esercito inglese, ndt]. Più precisamente, servirono in un’unità simile a quella che comandò l’assalto alla nave Turca la scorsa settimana. Questa percezione della realtà nella Striscia di Gaza è condivisa da altri membri eminenti dell’élite militare e politica israeliana ed è ampiamente sostenuta dall’elettorato domestico ebraico.

È un modo facile di affrontare la realtà. Hamas, anche se è l’unico governo nel mondo arabo ad essere stato eletto democraticamente, deve essere eliminato, sia come forza politica che militare. E questo non solo perché continua la sua lotta contro l’occupazione israeliana degli ultimi 40 anni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza lanciando missili primitivi su Israele – il più delle volte come rappresaglia ad un omicidio da parte di Israele di qualche suo attivista nei territori occupati. Ma principalmente è dovuto alla sua opposizione politica al tipo di “pace” che Israele vuole imporre ai palestinesi.

La pace forzata non è negoziabile per l’élite israeliana, ed offre ai palestinesi un controllo ed una sovranità limitati nella Striscia di Gaza ed in alcune zone della Cisgiordania. Si chiede ai palestinesi di smettere di lottare per la liberazione e l’auto-determinazione in cambio della costituzione di tre piccoli bantustan [territori del Sudafrica e della Namibia assegnati alle etnie nere dal governo sudafricano all’epoca dell’apartheid, ndt] sotto lo stretto controllo e la supervisione di Israele.

Quindi, il pensiero israeliano generale è che Hamas è un ostacolo formidabile per l’imposizione di una tale pace. Perciò la strategia dichiarata è chiara: affamare e costringere alla sottomissione i 1.5 milioni di palestinesi che vivono nel posto a più alta densità del mondo.

Si supponeva che l’assedio imposto nel 2006 spingesse gli abitanti di Gaza a sostituire l’attuale governo palestinese con uno che accettasse gli ordini di Israele – o che almeno prendesse parte all’inattiva autorità palestinese della Cisgiordania. Nel frattempo, Hamas ha catturato un soldato israeliano, Gilad Shalit, ed allora l’assedio si è intensificato. E ciò include un embargo delle merci più elementari, senza le quali la sopravvivenza risulta difficile ad un essere umano. Per mancanza di cibo e medicine, per mancanza di cemento e petrolio, la gente di Gaza vive in condizioni che le istituzioni internazionali e le agenzie hanno descritto come catastrofiche e criminali.

Come nel caso della flottiglia, ci sono strade alternative per rilasciare il soldato prigioniero, come scambiarlo con i migliaia di prigionieri politici detenuti da Israele. Molti di loro sono bambini, e parecchi sono detenuti senza processo. Gli israeliani sono andati a rilento nelle negoziazioni di tale scambio, che probabilmente non produrranno risultati nell’immediato futuro.

Ma Barak e Netanyahu, e chi gli sta attorno, sanno fin troppo bene che l’assedio di Gaza non provocherà nessun cambiamento nella posizione di Hamas e bisognerebbe dare retta al premier David Cameron, il quale, durante le Prime Minister’s Questions [convenzione del Parlamento britannico per la quale nelle sedute della Camera dei Comuni del mercoledì il premier spende mezz’ora di tempo per rispondere alle domande dei membri del parlamento, ndt] della scorsa settimana, ha osservato che la politica israeliana di fatto rinforza, più che indebolire, la stretta di Hamas su Gaza. Ma questa strategia, nonostante il suo scopo dichiarato, non è intenzionata ad avere successo, o almeno a Gerusalemme nessuno si preoccupa se continua ad essere inutile e futile.

Si sarebbe potuto pensare che il crollo della reputazione di Israele a livello internazionale avrebbe indotto un nuovo modo di pensare nei suoi leader. Ma le reazioni all’attacco della flottiglia negli ultimi giorni hanno chiaramente indicato che non c’è speranza per nessun tipo di cambiamento notevole nelle posizioni ufficiali. Un saldo impegno nel continuare l’assedio, nonchè un benvenuto da eroi ai soldati che hanno assaltato la nave nel Mediterraneo, dimostrano che la politica rimarrà la stessa a lungo.

La cosa non sorprende. Il governo Barak-Nethanyahu-Avigdor Lieberman non conosce nessun altro modo di far fronte alla realtà in Palestina ed Israele. L’uso della forza bruta per imporre la propria volontà, oltre ad una febbrile macchina di propaganda che la descrive come autodifesa, mentre demonizza la popolazione di Gaza mezza morta di fame e considera terroristi coloro che la vogliono aiutare, è l’unico andamento possibile per questi politici. Le terribili conseguenze di morte e sofferenza di questa determinazione non li riguarda, e tanto meno li riguarda la condanna internazionale.

La vera strategia, diversa da quella dichiarata, è di continuare con questo stato di cose. Finché la comunità internazionale sarà compiaciuta, il mondo arabo impotente e Gaza controllata, Israele potrà ancora avere un’economia prosperosa ed un elettorato che considera una vita dominata dall’esercito, il continuo conflitto e l’oppressione dei palestinesi come l’unica realtà di vita passata, presente e futura in Israele. Il Vice Presidente degli USA Joe Biden è stato recentemente umiliato da parte degli israeliani dal recente annuncio della costruzione di 1.600 nuove unità abitative nel conteso distretto di Ramat Shlomo a Gerusalemme, lo stesso giorno in cui era arrivato per arrestare la politica di insediamento. Ma il suo sostegno incondizionato alle ultime azioni israeliane permette ai leader ed al loro elettorato di sentirsi rivendicati.

Sarebbe sbagliato, comunque, ritenere che il sostegno dell’America ed una debole risposta dell’Europa alle politiche criminali di Israele come quelle portata avanti a Gaza siano le ragioni principali per il continuo assedio e lo strangolamento di Gaza. Quello che risulta più difficile è spiegare ai lettori di tutto il mondo quanto queste percezioni e questi comportamenti siano profondamente radicati nella psiche e nella mentalità di Israele. Ed è davvero difficile comprendere quanto diametralmente opposte siano le comuni reazioni a certi avvenimenti, per esempio in Inghilterra, rispetto alle emozioni che innescano nella società ebraico-israelita.

Le reazioni internazionali sono basate sulla premessa che ulteriori ed imminenti concessioni ai palestinesi ed un continuo dialogo con l’élite politica israeliana produrranno una nuova realtà della questione. In occidente il pensiero ufficiale è che una soluzione davvero ragionevole ed accessibile è proprio dietro l’angolo se tutte le parti fanno un ultimo sforzo: la costituzione di un doppio stato.

Nulla è più lontano dalla realtà di questo scenario ottimistico. L’unica versione di questa soluzione che Israele considera accettabile è l’unica che sia la remissiva autorità palestinese che la più assertiva Hamas a Gaza non potrebbero mai accettare. Si sta offrendo di imprigionare i palestinesi in delle enclave senza stato in cambio della fine della loro lotta.

Quindi prima che si discuta su una soluzione alternativa – un singolo stato democratico per tutti, che io sostengo – o si esplori una più plausibile costituzione di un doppio stato, bisogna fondamentalmente trasformare la mentalità ufficiale e pubblica di Israele, poichè costituisce la principale barriera per una riconciliazione pacifica nella terra divisa a metà tra Israele e Palestina.

Il Professor Ilan Pappé dirige il Centro Europeo per gli Studi Palestinesi presso l’Università di Exter ed è l’autore di “The Ethnic Cleansing of Palestine” [“La Pulizia Etnica della Palestina”, ndt]

Titolo originale: “The Deadly Closing of the Israeli Mind”

Fonte: http://www.independent.co.uk
Link
07.06.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
8 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • La “democrazia UE” indurisce il regime 16 Febbraio 2025
    È la loro risposta ala minaccia (per il loro potere) che sentono arrivata da JD Vance Calin Georgescu, il candidato più voluto dal popolo romeno e cancellato dalle elezioni per volontà UE (...
    dana74
  • PURE BLOOD MEETING 15 Febbraio 2025
    una riunione tra puro sangue va fatta. qualcuno migliore di me l'organizzi sui seguenti stringenti temi: 1_riconoscersi 2_fare figli o far fare figli ai nostri figli tra puro sangue 3_r...
    mazzam
  • COVID MEETING 15 Febbraio 2025
    vorrei organizzare la riunione dei sopravvissuti all'isteria. riunirsi tra s
    mazzam
  • Lo sapevate ? Io no... 15 Febbraio 2025
    esiste un ''..Registro dei soggetti che svolgono professionalmente attività di rappresentanza di interessi nei confronti dei deputati presso le sedi della Camera..''. Ovvero di LOBBING. Ne...
    oriundo2006
  • IL "MALE" non esiste, eppure... 15 Febbraio 2025
    ... Esiste. Voglio dare oggi un contributo positivo. Non esiste un male univoco e contrapposto a un Dio unico. Male è per antonomasia "divisione" e approfondiremo la questione: se dovessimo ...
    GioCo


blank